La storia della mia vita è una storia come tante ma unica al tempo stesso, come uniche sono le storie di tutti di noi.
Venni al mondo senza causare troppe sofferenze in una notte di pioggia. Era 1 Gennaius 229 G.D. Fuori la tempesta imperversava e i lampi rischiaravano col loro colore metallico gli alberi dei boschi intorno alla casetta... una casetta a due piani, molta graziosa, con una facciata bianca e un piccolo ma fornito orticello sul retro (passione di mia madre, ricordo era solita recarsi lì non appena le giornate lo permettevano, e far crescere tutte le piante che sarebbero potute essere utili) e mentre fuori continuava a piovere, dentro la casetta, tra la gioia di mio di mio padre e le lodi a Idior di mia madre perché tutto era andato bene, andai a fare compagnia ai miei tre fratelli.
La mia prima passione, o almeno la prima di cui abbia ricordo e' stata e lo e' ancora, andare in giro tra i boschi in cerca di animali rari da portarmi a casa e cercare di farli diventare miei amici..
Le mie giornate erano più o meno le stesse ci alzavamo all’alba con mia madre e preparavamo la colazione per tutti, il mio compito era di svegliare i miei fratelli a suon di campanelle cosa che loro non sopportavano ma che a me divertiva troppo.
Dopo colazione mio padre si avviava verso la città di Yew, era lì che aveva un negozio d’erbe curative d’ogni specie.
A turno noi andavamo con lui ad imparare i segreti dell'alchimia o per boschi a cercare le piante utili imparando a conoscerle, il resto della mattina passava tra lavori vari, il pomeriggio avevo tempo per leggere un po' o andare in giro fino a sera dove tutti ci trovavamo riuniti per cenare.
Era un quieto vivere che mi rendeva felice, mia madre era una donna devota a Idior rispettava gli altri, cercava di essere d'aiuto a chi era meno fortunato seguendo le sue leggi e cosi insegnò a me.
Tutto quel quieto vivere fu interrotto dalla nuova fede di mio padre, non so di preciso come avvenne, mi ricordo solo che diceva di aver conosciuto un facoltoso e ricco uomo d'affari, vendette il negozio e si mise al suo servizio, il resto della famiglia decise di seguirlo...
Una mattina prese la parola e disse che sotto il suo tetto solo chi fosse stato devoto al suo dio poteva restare gli altri erano indegni di ciò.. mia madre senza guardarmi si mise al suo fianco, in fondo la capisco.. o almeno ci provo. L’amore fa fare anche sbagli, e mia madre era tanto innamorata di mio padre. Io no, non potevo non dopo ciò che avevo appreso, avevo imparato ad aiutare ed esserne fiera.
Vedere il sorriso nei volti degli altri mi rendeva felice.
Vedevo Idior e la sua meraviglia in un raggio di sole, in campo di fiori dai colori variopinti.
Avevo sempre sentito la sua presenza vicino a me, mai lo avrei tradito e rimasi sconvolta alla notizia, mi ribellai ed essendo l'unica figlia mio padre mi chiuse in camera fin quando non avessi cambiato idea.
Piansi tanto, implorai mio padre di cambiare idea ma più lo imploravo più capivo che quello non era più mio padre, che quella non era più la mia famiglia, tutto era cambiato, non cera più la casetta dal tetto bianco ma un imponente torre grigia.. quelli non erano più i luoghi della mia bella infanzia, dovevo andar via da li e ancora una volta al colmo della disperazione chiesi aiuto a Idior e ancora una volta Idior mi aiutò, sentii una voce che mi diceva insistentemente vai a Trinsic.
Trinsic... all’altro capo del mondo, non mi ero mai spinta fuori dei boschi di Yew, ma sapevo di dover dare ascolto a quella voce. Trovai il coraggio di scappare una mattina, presi le poche cose che avevo sali in groppa al mio Orn e iniziai a scappare, sapevo di aver fatto la scelta giusta ed ebbi la conferma dopo pochi giorni di cammino incontrai Leyla, anche lei era diretta a Trinsic come mè guidata da Idior e da Nephil, per quel giorno decidemmo di percorrere la strada per Trinsic insieme senza farci successive domande, e da quel giorno siamo diventate più che sorelle.
Leyla ha un rapporto molto speciale con i nostri dei, lei comunica con loro attraverso i sogni.
Un giorno mi affermò che era tempo che la sacra chiesa risorgesse da troppo tempo regnavano le tenebre, il mondo aveva bisogno di luce...
Dopo una settimana conobbi padre Friar, ora nostro abate.. e con l'aiuto del sindaco di Trinsic, che da subito e stato molto benevolo nei nostri confronti siamo riusciti a fondare una nuova chiesa che grazie a Idior e Nephil a sempre più fedeli, e "l'avventura" è appena cominciata.
Ripenso spesso alla mia famiglia, a come stanno, a cosa fanno adesso...Idior e Nephil ci hanno reso liberi, a noi scegliere la strada da seguire.
Venni al mondo senza causare troppe sofferenze in una notte di pioggia. Era 1 Gennaius 229 G.D. Fuori la tempesta imperversava e i lampi rischiaravano col loro colore metallico gli alberi dei boschi intorno alla casetta... una casetta a due piani, molta graziosa, con una facciata bianca e un piccolo ma fornito orticello sul retro (passione di mia madre, ricordo era solita recarsi lì non appena le giornate lo permettevano, e far crescere tutte le piante che sarebbero potute essere utili) e mentre fuori continuava a piovere, dentro la casetta, tra la gioia di mio di mio padre e le lodi a Idior di mia madre perché tutto era andato bene, andai a fare compagnia ai miei tre fratelli.
La mia prima passione, o almeno la prima di cui abbia ricordo e' stata e lo e' ancora, andare in giro tra i boschi in cerca di animali rari da portarmi a casa e cercare di farli diventare miei amici..
Le mie giornate erano più o meno le stesse ci alzavamo all’alba con mia madre e preparavamo la colazione per tutti, il mio compito era di svegliare i miei fratelli a suon di campanelle cosa che loro non sopportavano ma che a me divertiva troppo.
Dopo colazione mio padre si avviava verso la città di Yew, era lì che aveva un negozio d’erbe curative d’ogni specie.
A turno noi andavamo con lui ad imparare i segreti dell'alchimia o per boschi a cercare le piante utili imparando a conoscerle, il resto della mattina passava tra lavori vari, il pomeriggio avevo tempo per leggere un po' o andare in giro fino a sera dove tutti ci trovavamo riuniti per cenare.
Era un quieto vivere che mi rendeva felice, mia madre era una donna devota a Idior rispettava gli altri, cercava di essere d'aiuto a chi era meno fortunato seguendo le sue leggi e cosi insegnò a me.
Tutto quel quieto vivere fu interrotto dalla nuova fede di mio padre, non so di preciso come avvenne, mi ricordo solo che diceva di aver conosciuto un facoltoso e ricco uomo d'affari, vendette il negozio e si mise al suo servizio, il resto della famiglia decise di seguirlo...
Una mattina prese la parola e disse che sotto il suo tetto solo chi fosse stato devoto al suo dio poteva restare gli altri erano indegni di ciò.. mia madre senza guardarmi si mise al suo fianco, in fondo la capisco.. o almeno ci provo. L’amore fa fare anche sbagli, e mia madre era tanto innamorata di mio padre. Io no, non potevo non dopo ciò che avevo appreso, avevo imparato ad aiutare ed esserne fiera.
Vedere il sorriso nei volti degli altri mi rendeva felice.
Vedevo Idior e la sua meraviglia in un raggio di sole, in campo di fiori dai colori variopinti.
Avevo sempre sentito la sua presenza vicino a me, mai lo avrei tradito e rimasi sconvolta alla notizia, mi ribellai ed essendo l'unica figlia mio padre mi chiuse in camera fin quando non avessi cambiato idea.
Piansi tanto, implorai mio padre di cambiare idea ma più lo imploravo più capivo che quello non era più mio padre, che quella non era più la mia famiglia, tutto era cambiato, non cera più la casetta dal tetto bianco ma un imponente torre grigia.. quelli non erano più i luoghi della mia bella infanzia, dovevo andar via da li e ancora una volta al colmo della disperazione chiesi aiuto a Idior e ancora una volta Idior mi aiutò, sentii una voce che mi diceva insistentemente vai a Trinsic.
Trinsic... all’altro capo del mondo, non mi ero mai spinta fuori dei boschi di Yew, ma sapevo di dover dare ascolto a quella voce. Trovai il coraggio di scappare una mattina, presi le poche cose che avevo sali in groppa al mio Orn e iniziai a scappare, sapevo di aver fatto la scelta giusta ed ebbi la conferma dopo pochi giorni di cammino incontrai Leyla, anche lei era diretta a Trinsic come mè guidata da Idior e da Nephil, per quel giorno decidemmo di percorrere la strada per Trinsic insieme senza farci successive domande, e da quel giorno siamo diventate più che sorelle.
Leyla ha un rapporto molto speciale con i nostri dei, lei comunica con loro attraverso i sogni.
Un giorno mi affermò che era tempo che la sacra chiesa risorgesse da troppo tempo regnavano le tenebre, il mondo aveva bisogno di luce...
Dopo una settimana conobbi padre Friar, ora nostro abate.. e con l'aiuto del sindaco di Trinsic, che da subito e stato molto benevolo nei nostri confronti siamo riusciti a fondare una nuova chiesa che grazie a Idior e Nephil a sempre più fedeli, e "l'avventura" è appena cominciata.
Ripenso spesso alla mia famiglia, a come stanno, a cosa fanno adesso...Idior e Nephil ci hanno reso liberi, a noi scegliere la strada da seguire.
Sorella Amelia (Sacerdotessa del Sacro Ordine)