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Il sangue macchiava la terra scura e torbida, il cielo tenebro sembrava cadere come coperchio su un contenitore di odio e malvagità e un uomo osò varcare i confini delle terre perdute. Non c'era paura o timore, ma soltanto curiosità. Voleva osservare direttamente la cruda realtà che solo nei libri aveva letto e tentato di imparare.
A cavallo di uno stallone bruno e muscoloso sfoggiava la sua armatura risplendente. Lunghi capelli castani sventolavano dietro la copertura dell'ingombrante elmo posato sulla testa. Una lancia divideva l'aria al passaggio della figura. Il male lo possedeva.
Si spinse verso una direzione che credeva giusta per la città di Midian. Non sapeva realmente dove fosse, ma una sensazione gli illuminava il cammino svelando un sentiero di sofferenza e di agonie. Intorno nell'aria tetra si udivano lamenti e grida di dolore. Poi la nebbia. Una fitto muro di nebbia avvolse l'uomo che avanzava senza esitare un istante.
Ora non si vedeva nulla. Tutto completamente offuscato e nascosto dal manto pesante e invadente di un esalazione nebbiosa.
Finalmente fuori.
Il panorama orrido mostrava tutto lo splendore dell'eterno male, che non riposa, con lo sfondo di una città. Si era la città maledetta. Senza ripensamenti continuava la sua cavalcata senza essere ostacolato da nessuno. Poi giunse al cancello.
Le mura erano nere come la pece e macchiate un po' alla rinfusa di sangue. Nel terreno circostante erano incastonate le ossa che una volta appartenevano a qualche corpo vivo di chissa quale lontana battaglia. Un aria calda e maleodorante si riversava su di lui che tolse l'elmo e lascio la chioma aprirsi al vento.
Dall interno provenivano lamenti sempre piu forti dei precedenti.
Voltandosi verso il cancello poi fece come per iniziare un discorso:
*Sono William Wallace...e giungo qui in queste terre di dolore e morte per cercare un ultimo motivo, un ultima ancora che mi tenga saldo su questo mondo che mi ha insegnato ad amare e che ora mi insegna ad odiare. Odio...? non l' avrei mai creduto possibile e pensabile eppure provo questo sentimento che una volta rinnegavo. Quando tolgono tutto ciò che puoi amare a cosa ti aggrappi per continuare a vivere? Non esiste speranza che tutto possa tornare come prima e per questo sono qui quest'oggi. SONO QUI PER LANCIARE LA MIA SFIDA! SONO QUI PER SFIDARE LA MORTE... e vedere se veramente è la soluzione che placa tutte le pene terrene.*
Cadde un silenzio tombale, il vento smise di soffiare.
Qualcuno aveva ascoltato
A cavallo di uno stallone bruno e muscoloso sfoggiava la sua armatura risplendente. Lunghi capelli castani sventolavano dietro la copertura dell'ingombrante elmo posato sulla testa. Una lancia divideva l'aria al passaggio della figura. Il male lo possedeva.
Si spinse verso una direzione che credeva giusta per la città di Midian. Non sapeva realmente dove fosse, ma una sensazione gli illuminava il cammino svelando un sentiero di sofferenza e di agonie. Intorno nell'aria tetra si udivano lamenti e grida di dolore. Poi la nebbia. Una fitto muro di nebbia avvolse l'uomo che avanzava senza esitare un istante.
Ora non si vedeva nulla. Tutto completamente offuscato e nascosto dal manto pesante e invadente di un esalazione nebbiosa.
Finalmente fuori.
Il panorama orrido mostrava tutto lo splendore dell'eterno male, che non riposa, con lo sfondo di una città. Si era la città maledetta. Senza ripensamenti continuava la sua cavalcata senza essere ostacolato da nessuno. Poi giunse al cancello.
Le mura erano nere come la pece e macchiate un po' alla rinfusa di sangue. Nel terreno circostante erano incastonate le ossa che una volta appartenevano a qualche corpo vivo di chissa quale lontana battaglia. Un aria calda e maleodorante si riversava su di lui che tolse l'elmo e lascio la chioma aprirsi al vento.
Dall interno provenivano lamenti sempre piu forti dei precedenti.
Voltandosi verso il cancello poi fece come per iniziare un discorso:
*Sono William Wallace...e giungo qui in queste terre di dolore e morte per cercare un ultimo motivo, un ultima ancora che mi tenga saldo su questo mondo che mi ha insegnato ad amare e che ora mi insegna ad odiare. Odio...? non l' avrei mai creduto possibile e pensabile eppure provo questo sentimento che una volta rinnegavo. Quando tolgono tutto ciò che puoi amare a cosa ti aggrappi per continuare a vivere? Non esiste speranza che tutto possa tornare come prima e per questo sono qui quest'oggi. SONO QUI PER LANCIARE LA MIA SFIDA! SONO QUI PER SFIDARE LA MORTE... e vedere se veramente è la soluzione che placa tutte le pene terrene.*
Cadde un silenzio tombale, il vento smise di soffiare.
Qualcuno aveva ascoltato