Guardavo l'orizzonte che si oscurava ancora una volta, e molto lontano, al di là dei monti, si scorgevano due lunghissimi pinnacoli di nuda roccia; sottili lame di pietra affilate come rasoi.
Dovevo incontrare una vecchia conoscenza, sebbene ora mi fosse di gran lunga inferiore per abilità, sebbene tra le mie mani il suo colllo avrebbe potuto spezzarsi esile come un ramo secco, avrei posto la massima attenzione dopotutto si trattava di un grande assassino...
Non impiegai molto tempo per giungere a destinazione, un piacevole odore di sangue riempiva l'aria, e la radura cosparsa di corpi smembrati mi riportò alla mente vecchi ricordi...quando la guerra era tutta la mia esistenza, laddove uccidere era un modo per soppravvivere; vidi una piccola fiaccola tesa a illuminare la notte. Senza fatica distinsi due ombre solitarie, un giovane mago portatore della fiaccola, e un mago molto alto celato in un lungo mantello nero, dallo sguardo astuto e dal volto appuntito.
Con passo leggero mi avvicinai e lasciai che la luna scoprisse i miei lineamenti, molto diversi probabilmente da quelli che i due maghi ricordavano; un ghigno si dipinse sulle mie labbra, senza dubbio assaporare una seppur lieve paura da parte di un cosi losco personaggio era piacevole.
Bene, riconosciuta la mia superiorità potevo iniziare a discutere su quanto necessitavo. Avanzai sino a trovarmi a pochi passi dai due, il mio moto fu cosi rapido e leggero da acuire ancor di piu lo stupore nello sguardo di Vecna.
Produssi un acuta risata poi dissi"Vecna, è passato del....tempo dall'ultima volta che ti veidi, avvicinati non temere"; Vecna mosse alcuni passi in mia direzione sino ad essermi difronte, mostrò un passo sicuro per non perdere del tutto l'orgoglio e il dominio sul suo Io, ma sapevo benissimo che l'effetto prodotto era stato molto....preoccupante per lui.
Annusai il suo odore, un sapore di sangue misto a terra; mossi la mano. indicando alle sue spalle la sua città.
"Tu rappresenti questa città da molto tempo Vecna, hai onorato il suolo macchiandolo col sangue e portando sacrifici che nelle mie terre non sono rimaste senza nota; ma è ora necessario spostare questa ondata di disitruzione su altri suoli... non piu solo le Terre perdute, ma anche le Terre Antiche ove vi sono città che meritano di cadere, e città che devono tornare a tremare."
Vecna ascoltò con attenzione poi con voce rapida e asciutta disse" Abbiamo sempre condotto la nostra guerra tra queste lande, e fin'ora non ricordo battaglia in cui abbiamo perso, che interesse avrei a scendere nel Vecchio Mondo per seminare distruzione come tu dici? Balron ti ricordo in tempi antichi, e seppur vedo che nei tempi nuovi molto in te è cambiato, di certo ricorderai le antiche usanze della mia città".
Dissi ridendo: "Non vi è male maggiore della Morte stessa; ricordo bene queste parole, e come ben dici la comprensione che ora ho di esse va molto al di là di quanto tu possa credere", indicai con un dito la radura di fronte a Delucia poi guardai neglio occhi Vecna cosi che potè vedere...Vide fiamme che avvolgevano ogni luogo, cadaveri cosparsi ovuqnue ma sopratutto vide il suo fido serve Imhotep appesso per le braccia e per le gambe sul palo piu alto della città. Vecna indietreggiò, guardandomi un poco con panico un poco con rabbia.
Io dissi" Ciò che ti mostro è solo una possibilità, le città del Mondo Antico per quanto lontane, si stanno muovendo; le lepri sono uscite dalle tane e mostrano artigli di orso. Midian da sempre protegge i lupi e ora comanda, che i lupi tornino ad essere lupi, che i pascoli vengano sbranati, che il sangue caldo scenda perchè ogni cosa si pieghi al tempo della mietitura. Non temere ciò che sarà è la loro rovina non la tua." Feci alcuni passi inditero e con uno schiocco di dita richiami la mia cavalcatura e montai in groppa.
Estrassi dalla sacca un sottile pugnale, sagomato in nera ossidiana, e con un piccolo rubino incastonato sull'elsa e dissi " Signore dei Lupi, mostra il tuo sangue quando sarà il tempo e io capiro che hai risposto al richiamo, e allora i greggi del mondo e i loro pastori imploreranno la nostra pietà."
Risi di gusto, e senza altro aggiungere, voltando le spalle senza alcuna cura, poichè non era necessario, me ne dai al galoppo.
Dovevo incontrare una vecchia conoscenza, sebbene ora mi fosse di gran lunga inferiore per abilità, sebbene tra le mie mani il suo colllo avrebbe potuto spezzarsi esile come un ramo secco, avrei posto la massima attenzione dopotutto si trattava di un grande assassino...
Non impiegai molto tempo per giungere a destinazione, un piacevole odore di sangue riempiva l'aria, e la radura cosparsa di corpi smembrati mi riportò alla mente vecchi ricordi...quando la guerra era tutta la mia esistenza, laddove uccidere era un modo per soppravvivere; vidi una piccola fiaccola tesa a illuminare la notte. Senza fatica distinsi due ombre solitarie, un giovane mago portatore della fiaccola, e un mago molto alto celato in un lungo mantello nero, dallo sguardo astuto e dal volto appuntito.
Con passo leggero mi avvicinai e lasciai che la luna scoprisse i miei lineamenti, molto diversi probabilmente da quelli che i due maghi ricordavano; un ghigno si dipinse sulle mie labbra, senza dubbio assaporare una seppur lieve paura da parte di un cosi losco personaggio era piacevole.
Bene, riconosciuta la mia superiorità potevo iniziare a discutere su quanto necessitavo. Avanzai sino a trovarmi a pochi passi dai due, il mio moto fu cosi rapido e leggero da acuire ancor di piu lo stupore nello sguardo di Vecna.
Produssi un acuta risata poi dissi"Vecna, è passato del....tempo dall'ultima volta che ti veidi, avvicinati non temere"; Vecna mosse alcuni passi in mia direzione sino ad essermi difronte, mostrò un passo sicuro per non perdere del tutto l'orgoglio e il dominio sul suo Io, ma sapevo benissimo che l'effetto prodotto era stato molto....preoccupante per lui.
Annusai il suo odore, un sapore di sangue misto a terra; mossi la mano. indicando alle sue spalle la sua città.
"Tu rappresenti questa città da molto tempo Vecna, hai onorato il suolo macchiandolo col sangue e portando sacrifici che nelle mie terre non sono rimaste senza nota; ma è ora necessario spostare questa ondata di disitruzione su altri suoli... non piu solo le Terre perdute, ma anche le Terre Antiche ove vi sono città che meritano di cadere, e città che devono tornare a tremare."
Vecna ascoltò con attenzione poi con voce rapida e asciutta disse" Abbiamo sempre condotto la nostra guerra tra queste lande, e fin'ora non ricordo battaglia in cui abbiamo perso, che interesse avrei a scendere nel Vecchio Mondo per seminare distruzione come tu dici? Balron ti ricordo in tempi antichi, e seppur vedo che nei tempi nuovi molto in te è cambiato, di certo ricorderai le antiche usanze della mia città".
Dissi ridendo: "Non vi è male maggiore della Morte stessa; ricordo bene queste parole, e come ben dici la comprensione che ora ho di esse va molto al di là di quanto tu possa credere", indicai con un dito la radura di fronte a Delucia poi guardai neglio occhi Vecna cosi che potè vedere...Vide fiamme che avvolgevano ogni luogo, cadaveri cosparsi ovuqnue ma sopratutto vide il suo fido serve Imhotep appesso per le braccia e per le gambe sul palo piu alto della città. Vecna indietreggiò, guardandomi un poco con panico un poco con rabbia.
Io dissi" Ciò che ti mostro è solo una possibilità, le città del Mondo Antico per quanto lontane, si stanno muovendo; le lepri sono uscite dalle tane e mostrano artigli di orso. Midian da sempre protegge i lupi e ora comanda, che i lupi tornino ad essere lupi, che i pascoli vengano sbranati, che il sangue caldo scenda perchè ogni cosa si pieghi al tempo della mietitura. Non temere ciò che sarà è la loro rovina non la tua." Feci alcuni passi inditero e con uno schiocco di dita richiami la mia cavalcatura e montai in groppa.
Estrassi dalla sacca un sottile pugnale, sagomato in nera ossidiana, e con un piccolo rubino incastonato sull'elsa e dissi " Signore dei Lupi, mostra il tuo sangue quando sarà il tempo e io capiro che hai risposto al richiamo, e allora i greggi del mondo e i loro pastori imploreranno la nostra pietà."
Risi di gusto, e senza altro aggiungere, voltando le spalle senza alcuna cura, poichè non era necessario, me ne dai al galoppo.