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Mistero del "Graal"

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  • #31
    Lo lascio fisso per altri 8-10 gg. Se non ci sono reply, lo rimetto normale. Comunque sarà consultabile.

    Normal mode se il 3d si troverà in condizione risolutiva di cui l'oggetto, per il giorno 5 ottobre

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    • #32
      Provenienza e simbologismo.

      Il Graal viene sempre letto come
      "SAN GRAAL" detto anche santo Graal (in traduzione).

      E' molto probabile che sia stato tradotto semplicemente male (o per convenienza adattato).

      Non per forza deve essere SAN GRAAL ma molti affermano (molto credibilmente tral'altro) che la vera traduzione sia SANG RAAL (Sangue Reale).

      Ovvio anche il simbolismo derivato della coppa contenente il sangue di Cristo (il sangue del legittimo erede al trono, quindi reale).

      Da qui semplicemente si afferma che la locazione (probabilmente la Francia dove comunità Ebree erano fortemente presenti e ben radicate) segreta di cui si parla sia dove la discendenza di Cristo sia scappata dopo l'uccisione dello stesso (il che spiegherebbe anche xchè la Francia sia la locazione dove il maggior numero dichiese siano dedicate alla Maria Maddalena).

      Altre teorie parlano addirittura della mancata crocifissione di Cristo e del relativo esislio (scappato) appunto in Francia.

      Che Cristo ebbe dei figli é cosa che si potrebbe dare per scontata proprio dalla moglie Maria Maddalena (peccatrice xchè di radice ESSENA e non NAZARENA, e moglie inquanto nella sua casa natale veniva custodito il prepuzio unto di Cristo come usanza degli Ebrei a quel tempo).

      ESSENI e NAZARENI (Gesù il Nazareno spesso tradotto erroneamente in Gesù di Nazareth) erano due correnti religioso-politiche del tempo divise prima dell'invasione dei romani ed unite poi proprio dal matrimonio politico tra Maria Maddalena e Cristo (Le nozze...) .

      La cittadina di Nazareth fu fondata solo 300 anni dopo la nascita di Cristo.

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      • #33
        Sto preparando altro materiale,ma stavolta scritto da me,sul tempio di Girsor,per sapere meglio le cause che hanno portato a pensare all'esistenza del graal in quel luogo.

        ..next on this forum..

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        • #34
          Malkav mi fa strano che da tutte le tue fonti non hai trovato/estrapolato quella che é, a mio avviso, la più ovvia e credibile definizione del Graal e di cosa realmente fosse (cioè il sanguie di cristo inteso come discendenza ed iconografato in "calice che contiene...").

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          • #35
            Re: E ancora..il Graal a Rennes le Chateau

            Originally posted by MalKav
            Rennes le Chateau
            ...Secondo i tre autori le parole che erano in origine utilizzate per riferirsi al Graal, “Sangraal” e “Sangreal”, erano state divise in modo errato come “San Graal” o “San Greal”; l’esatta etimologia sarebbe stata, invece, “Sang Raal” o “Sang Réal”, o – per usare l’ortografia moderna – Sang Royal, sangue reale.
            Poiché il Graal era associato al sangue di Cristo, il “sangue reale” doveva riferirsi ad una “linea di sangue”, ad un lignaggio di Gesù stesso. Ma poiché i Vangeli non dicono che egli ebbe dei figli, i tre giornalisti furono costretti a costruire un’ipotesi molto ardita...

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            • #36
              Ma poiché i Vangeli non dicono che egli ebbe dei figli, i tre giornalisti furono costretti a costruire un’ipotesi molto ardita...
              I vangeli lo dicono, ed anche chiaramente.

              NON avere figli o NON essere sposati in quel momento storico equivale (per fare un esempio che tutti capiscano) ad avere oggi una ragazzina 11 enne oggi con 2 figli gemelli.

              Se tu facessi una biografia di questa ragazzina di 11 anni non potresti NON parlare dei suoi 2 gemelli avuti in così tenera età.

              A parte tutti gli indizi che si possono elggere fra le righe del matrimonio con Maria Maddalena, il fatto che NON venga detto da nessuna parte che Gesù non avesse figli, é proprio la prova provata che ne aveva, come aveva fratelli e sorelle.

              A quel tempo anche essere figlio unico era una "grossa" stranezza che non si poteva trascuare raccontandone la vita.

              L'ardore é sostenere che non avesse fratelli/sorelle e/o figli/figle, e non il contrario.

              Quella della traduzione é solo un "aggancio" facile per dare chiave di lettura a tutti della cosa.

              Ma basterebbe solo l'ìnterpretazione dell'iconografia BASE classica per dedurne con quasi assoluta certezza a cosa si allude e di cosa si parla, se proprio non si vuole guardare storicamente come si viveva a quel tempo ed in quel posto in quel contesto storico (che poi é durato tanto, mica 30 anni ).

              Eppure quando si parla dell'uovo con la Vergine, tutti sanno che si intendeva e voleva raffigurare la creazione del mondo, quando si parla del calice contenente del sangue che viene passato a qualcuno, tutti si rincretiniscono e nessuno arriva a pensare all'affidamento della propria discendenza...


              E adesso vado anche oltre...
              Che gesù fosse un rabbino Ebreo é un dato di fatto penso incontestabile da chiunque.
              Gli Ebrei sono di quelli che ti parlano della loro discendenza ancora oggi a partire da DAVID ad arrivare a loro.

              Gli Ebrei non sono mai stati e non cristiani.

              Com'é ?

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              • #37

                Il Genio Delle Armi
                Vi affascina l'ignoto?Allora venite su:
                UFO, MISTERI &

                ...oppure entra nel forum più lolloso di gamesnet:

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                • #38
                  sei uno spammer....cmq ahimè non ho proprio nu po di tempo per scrivere ancora su questo argomento.Non ho saputo rispondere ad Alpha xkè non vedo cosa ci sia da rispondere visto che secondo me è una info in più all'argomento

                  me spiace spero che rimanga almeno quello che ho fatto fino ad ora...magari più avanti scriverò altro (lavoro permettendo)

                  :**

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                  • #39
                    Sul tempio di Girsors,il graal e i templari..info

                    Tutte le epopee sono ambientate in un "tempo delle origini",come scrive Mircea Eliade,all'alba dell'umanità.Ma l'epopea,come il mito cui fa da supporto narrativo,si riattualizza costantemente mutando le idee del momento storico in cui risorge dalle tenebre della memoria.
                    La vera storia del Tempio,quella nota a tutti e che non ammette discussioni,è simile a un'epopea,con combattimenti di cavalieri,un nobile ideale da difendere,la lotta tra il bene e il male,l'intervento di forze invisibili e la ricerca appassionata di un oggetto misterioso,che si tratti di un tesoro,di un segreto scampato al diluvio o di una formula magica che,se ben utilizzata,permetterebbe di cambiare il mondo.
                    I templari,dunque,non costituiscono un' eccezione alla regola.Come il leggendario re Artù,che non era un re ma il capo di un gruppo di cavalieri,come Carlo Magno,che non aveva fiori nella barba,come Alessandro Magno,ritenuto per tutto il medioevo l'iniziato suremo,l'ordine ha oltrepassato la storia per entrare nel ciclo tumultuoso del mito.
                    Ma questa non è una ragione per considerare il mito come semplice invenzione: è anzi reale come un evento storico,perchè è immanente e può costantemente materializzarsi nelle forme più disparate.
                    E' una struttura mentale invariabile,che fa parte del patrimonio dell'umanità.Quando si ripresenta,lo fa in fogge tangibili e comprensibili per il periodo in cui ricompare.Nessuno ormai si sognerebbe di negare che un archeologo tedesco scoprì i resti di ***** proprio grazie al mito riattualizzato nella leggenda dell'Iliade.Eppure,gli storici del passato si facevano beffe di quelle che definivano la puerilità dei racconti mitologici e delle innumerevoli leggende.Ma in questo campo è bene procedere con cautela,non dimenticando che la storia come ci viene insegnata,con le sue incontestabili certezze,tramanda una quantità di miti non immediatamente riconoscibili come tali,e che spesso i personaggi storici sono l'incarnazione di eroi leggendari di cui non si è conservata la memoria,ma rimasti vivi nei recessi della coscienza umana.
                    Tutti conoscono i pomi d'oro sottratti da Ercole alle figlie di Atlante nel giardino delle Esperidi,cioè il punto più occidentale del mondo,difeso da un terribile drago e dal gigante Anteo.Ora,sia il luogo,sia i nomi di Atlante e Anteo lasciano supporre un collegamento con il mito di Atlantide,come viene riportato dal mitico Platone.E che dire del vello d'oro,rubato da Giasone,con l'aiuto della maga Medea,a misteriose popolazioni del Caucaso,regione in cui la leggenda vuole che Prometeo sia stato incatenato per avere rubato il fuoco dal cielo e averlo dato agli uomini?che cosa si cela dietro tutto questo?
                    Con il loro eroismo,ma anche con i loro misteri,ancora tutt'altro che chiariti,i templari hanno favorito la crazione di una vera e propri leggenda,diffusa nel corso dei secoli da storici e da visionari,uniti da un "legame misterioso e profondo".Non sorprende quindi che il Tempio,fin dagli anni della sua espansione,sia entrato a far parte di leggende come quella del Graal.Naturalmente,non vale la pena perdere tempo cercando di stabilire se i templari si abbandonassero o no a fantasie metafisiche.Non era da loro.E,infatti,non sono loro i responsabili della presenza dell'ordine in uno dei più enigmatici racconti tradizionali della storia dell'uomo.Ma il fatto che vi compaiano,e in periodi in cui il Tempio esisteva ancora,dovrebbe fare riflettere.
                    A dire il vero,i templari fanno la loro apparizione,e in maniera episodica,seppure fondamentale,in una sola delle numerose versioni della leggenda del Graal,quella di Wolfran von Eschenbach,scrittore bavarese dell'inizio del XIII secolo.Si impone una prima osservazione: in un contesto di questo tipo ci si aspetterebbe di trovare i cavalieri teutonici,e non l'ordine del tempio,ma ciò non accade.Nel racconto di Wolfram,i templari sono i cavalieri incaricati dal Re Pescatore,il misterioso Anfortas,di conservare un oggetto sacro,il "santo" Graal,in un castello non meno misterioso che porta il nome di Montsalvage,vale a dire "monte della salvezza" (forse è "mount sauvage" --> monte selvaggio).
                    Per esaminare la questione conviene fare ricorso al testo.Si tratta dell'episodio in cui Parsifal è ospite dell'eremita Trévrizent,suo zio materno,che spiega al giovane eroe i misteri del Graal:" è una cosa che conoscono bene:dei valenti cavalieri risiedono al castello di montsalvage,dove è custodito il Graal.Sono templari che vanno spesso a cavalcare lontano,in cerca di avventure.Qualunque sia l'esito dei loro combattimenti,gloria o umiliazione,l'accettano con cuore sereno,come espiazione dei loro peccati.In questo castello abita una truppa di fieri guerrieri.Voglio dirvi i che cosa vivono:tutto quello di cui si nutrono proviene da una pietra preziosa,che nella sua essenza è di una purezza assoluta.Se non la conoscete,vene dirò il nome: è chiamata lapsit exillis. E' in virtù di questa pietra che la fenice si riduce in cenere,ma dalla cenere rinasce la vita;è grazie a questa pietra che la fenice si trasforma per riapparire in tutto il suo splendore,più bella che mai.Non esiste uomo malato al punto di non ottenere da questa pietra di scampare alla morte entro la settimana che segue il giorno in cui l'ha vista.Chi la vede non invecchia. [...] Questa pietra dà all'uomo una tale forza che le sue ossa e la sua carne ritrovano subito la loro giovinezza.Viene anche chiamata Graal".
                    Notiamo subio che l'oggetto misterioso che assicura cibo,forza e salute ai templari,suoi custodi,è legato,qualunque sia la sua origine,all'idolo che i cavalieri del tempio sono accusati di avere adorato e che,secondo alcuni,assicurava all'ordine prosperità e buoni raccolti.Dobbiamo quindi identificare il bafometto con il Graal?A prima vista,si.Ma non dimentichiamo che il bafometto come oggetto reale non eisiste,è solo un simbolo utilizzato per fini liturgici di cui si è smarrito il significato e che la maggior parte dei fratelli non ha mai cpaito.Le intimidazioni hanno fatto il resto: i templari hanno descritto in buona fede una testa che non hanno mai visto,se non nelle ben studiate parole dei loro accusatori.D'altronde,poco importa;il fatto è che tra l'idolo dei templari e il Graal descritto da Wolfram esistono delle analogie,sopratutto se si prende in considerazione la versione gallese della leggenda,nella quale il Graal è una testa portata su un vassoio e immersa nel proprio sangue.E' piu di una semplice coincidenza,ma non significa certo che questo parallelismo sia stato istituito dai templari.Tutto sta nel comprendere per quale ragione Wolfram si sia ritenuto autorizzato a stabilire un rapporto così netto e preciso tra i templari,che quando lui scriveva godevano ancora di un 'eccellente reputazione e non erano stati accusati di alcuna malefatta,e la tradizione celtica del Graal,rivista e corretta dallo scrittore tedesco in un'ottica squisitamente esoterica.
                    In ogni caso,stando a Wolfram,il Graal e di conseguenza i templari,non potevano essere tracciati di eresia.Al contrario,si collocavano in piena ortodossia: "in quel giorno, [il Graal] riceve dall'alto ciò che gli conferisce la sua più alta virtù.Oggi è venerdi santo;è il giorno in cui si può vedere una colomba scendere planando dal cielo,recando una piccola ostia bianca che depone sulla pietra.Splendente di candore,la colomba riprende a volare verso l'alto.Come vi ho detto,ogni venerdi santo viene a portare l'oggetto sacro che conferisce alla pietra la virtù di fornire le migliori bevande e i migliori cibi,profumati come nessun'altra cosa di questo mondo.In paradiso non c'è niente di più deliuzioso.Mi riferisco ai frutti che produce la terra.La pietra,inoltre,procura ai suoi guardiani selvaggina di ogni sorta: animali che volano o corrono,oppure pesci che nuotano nell'acqua.E' la prebenda che,grazie alle sue virtù segrete,il Graal offre alla confraternita dei cavalieri".


                    Vedo se riesco a scrivere qualcos'altro domani.Spero vi piaccia

                    Coming soon...

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