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Ci troviamo nel punto di non ritorno. Apocalisse nel 2030?

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  • Ci troviamo nel punto di non ritorno. Apocalisse nel 2030?

    Dopo la tanto famigerata data del 21 dicembre 2012, che per molti rappresentava una realtà scalfita nella roccia, e che invece è stata solo una giornata come le altre; un altro scalino temporale è già pronto a far temere il suo arrivo. Si tratterebbe di nuova apocalisse nel 2030, data piuttosto tonda, ma meno precisa rispetto alle 11.11 del 21.12.2012. E’ per quell’anno, infatti, che all’interno del rapporto Global Trends 2030 si sono addensate le maggiori risposte negative, per quanto riguarda la stabilità economica mondiale. Il National Intelligence Council (Nic), ma anche Le Monde o agenzie segrete come la Cia: tutti questi enti hanno evidenziato come potenzialmente, nel 2030, ci possa essere un big bang della civiltà moderna.

    Le più gravi catastrofi sarebbero relative a fattori che nella società odierna sono arrivate a comporre l’attuale quotidianità. Nel 2030 si stima una popolazione di oltre 8,5 miliardi di abitanti che, a dispetto dei 7,1 di oggi, non troverà acqua a sufficienza neanche per un terzo dei bisognosi, infatti la previsione sarà di 6900 miliardi di metri cubi d’acqua l’anno, circa il 40% del fabbisogno attuale. Non solo l’aumento dell’acqua ma di conseguenza anche la domanda di nutrimento aumenterà del 35%, con un conseguente impossibile allineamento della produzione da parte dell’agricoltura che non potrà mantenere ritmi tali anche a dispetto di un netto miglioramento del ciclo produttivo. Fattori di base già negativi, che si accosteranno a guerre per le risorse primarie in genere, a terrorismo internazionale sempre più dilagante e ai mutamenti climatici che, da soli, potrebbero già arrivare a decretare una qualche fine prematura della civiltà umana. Soltanto poco più di 15 anni e le nostre esigenze vitali potranno essere così lontane da quelle conossciute oggi? In un mondo dove tutto il necessario, occidentalmente parlando, è alla nostra portata e la più grande richiesta è nell’ordine di diritti, uguaglianza e riforme elettorali. In un mondo dove l’acqua ci arriva in formato praticamente gratuito e per i più svariati usi, dove il cibo, almeno in una parte del mondo, è in abbondanza. In un mondo dove la tecnologia è arrivata a essere un bisogno primario, la tv un bene inesigibile e internet il nostro partner più fidato; siamo pronti al cambio radicale? Poteva essere prevedibile che uno stato così fiorente per così tanti, nonostante riguardi solo il 10% del Mondo odierno, non poteva essere così duraturo, oggi che molte nuove realtà economiche (come Cina, India, Brasile) rivendicano a gran voce la possibilità di partecipare a questo interminabile banchetto, ed essere finalmente sazie.

    La sete di diritti si tramuterebbe in sete di esistere attraverso la sete rinvestita del suo significato per l’assenza di acqua. La fame di affermarsi si trasformerebbe in fame vera e propria per la mancanza di pane, quei carboidrati che oggi detestiamo per l’attentato alla nostra linea e che poi diventeranno essenziali contro l’attentato alla nostra vita. E’ proprio questo che ci dobbiamo aspettare oppure si tratterà di un ennesimo errore temporale, Maya docet? La distanza in anni, 18 in questo caso, è veramente un battito di palpebre, possibile che tutta la fatica riposta nei nostri avi sia durata per così poco?

    di Sergio Zuppiroli






    Abbiamo superato il picco di petrolio ed ora ne richiediamo di più di quanto riusciamo ad estrarne.
    La crisi energetica si aggraverà sempre di più fino al 2030 in cui ci sarà il collasso globale.
    Era necerrario attuare alternative valide fin 20 anni prima del picco del petrolio. E queste non sono state attuate.



    Per scongiurare la crisi energetica tutti gli stati del mondo avrebbero dovuto raggiungere accordi congiunti per tassare sempre più l’utilizzo di combustibili fossili per incentivare l’utilizzo di energie alternative.





    Casaleggio dice che nel 2020 ci sarà una 3° Guerra Mondiale:
    - uso di armi batteriologiche
    - accellerazione dei cambiamenti climatici (Guerra climatica)
    - innalzamento del livello del mare di 12 metri
    - FINE DELL’ERA DEI CARBURANTI FOSSILI (PETROLIO)
    Riduzione della popolazione mondiale da 7 miliardi ad 1 miliardo di persone.
    6 miliardi di persone sterminate!



    fonte: Informare Per Resistere: Informazione, Antimafia, Ambiente, Cultura, Diritti, Economia, Estero, Giustizia, Lavoro, Lotte-Resistenze, Politica, Salute, Satira.
    fonte2: 2030: data della

  • #2
    Quante stronzate.

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