Ken Johnston afferma che la NASA aveva scoperto sulla Luna antiche città aliene e resti di macchinari all’ avanguardia, anche attraverso alcuni racconti degli astronauti; parte di questa tecnologia, secondo loro, potrebbe essere in grado di manipolare la gravità.
Egli afferma che l’agenzia gli aveva ordinato il cover-up costringendolo a fornire il suo assenso. Nel corso degli ultimi 40 anni, altri scienziati, ingegneri e tecnici avevano accusato la NASA di nascondere e oscurare i dati raccolti durante le missioni spaziali.
Il numero crescente di accuse sono emerse dal fatto che la (NASA) aveva nascosto alcune informazioni su oggetti spaziali anomali e mentito sulla scoperta di manufatti individuati sulla Luna e su Marte, occultando le prove relative a tracce di vita riportate dal lander Viking nel 1970.
Un altro ex dipendente della NASA, Donna Hare, aveva accusato la NASA di occultare e nascondere migliaia di foto nel corso degli anni.
Secondo Johnston, gli astronauti delle missioni Apollo avevano riportato prove fotografiche di oggetti trovati durante l’attività extraveicolare sulla Luna. Johnston riferi’ che la NASA gli ordinò di distruggere queste immagini mentre si lavorava per il Jet Propulsion Laboratory (Jet Propulsion Laboratory JPL), ma egli rifiutò.
Dopo aver divulgato le informazioni alla stampa, l’agenzia lo licenzio’.
http://www.segnidalcielo.it/2012/09/lex-direttore-nasa-ken-johnston-afferma-che-sulla-luna-ci-sono-antiche-citta-aliene/
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