Tutti i numeri della piramide
Sono molte le ipotesi circa la tecnica di costruzione delle piramidi, ma nessuno ha finora pronunciato la parola definitiva alla questione; l’unica conclusione su cui tutti gli studiosi sono d’accordo è che, oggi, sarebbe estremamente difficile mettere in opera qualcosa di simile alla grande piramide di Cheope.
Il monumento, costituito da 2 milioni e 300 mila blocchi di pietra del peso di almeno un paio di tonnellate ciascuno, era alto all’origine 146 metri e 75 centimetri, con una base di 230x230 metri; i suoi 230 gradini mostrano una pendenza di circa 52°. Tutte queste cifre in sé non dicono molto, ma combinate insieme danno come risultato un edificio che ha un volume trenta volte superiore a quello del leggendario Empire State Building di New York, e che può contenere agevolmente al suo interno la basilica di San Pietro e un altro paio di cattedrali europee. È possibile che tutto questo sia stato realizzato solo con l’ausilio di una serie di rampe ascensionali e da operai che avevano a disposizione attrezzi di legno e di rame? È quanto abbiamo letto per anni sui libri di storia, ma i dubbi rimangono e sono legittimi.
La posizione delle piramidi di Giza: fortunate coincidenze?
Per quanto riguarda l’orientamento delle piramidi ci troviamo davanti ad un’altra inquietante coincidenza o a una perizia dei costruttori che anche oggi è difficile imitare.
Le quattro facce della Grande piramide guardano esattamente verso il nord, il sud, l’est e l’ovest del mondo. Secondo recenti calcoli la differenza con il polo nord magnetico è di appena tre minuti di grado, uno scarto davvero insignificante (0,015 %). Come è stato possibile ottenere tanta precisione quando il più riuscito tentativo moderno di orientare un edificio (l’Osservatorio astronomico di Parigi) registra una distanza dal nord magnetico di ben sei minuti?
Un complesso di segnali
E se tutto il complesso di Giza fosse un segnale dell’esistenza e del passaggio di una qualche antica evoluta civiltà, magari proprio quella che 12.500 anni fa, secondo Schwaller de Lubicz e altri, avrebbe costruito la Sfinge?
È nella natura dell’uomo lasciare segnali della propria esistenza; lo ha fatto anche la NASA quando, nel 1977, ha lanciato nello spazio le due sonde Voyager, che trasportavano una placca di metallo con una mappa del sistema solare e la figura di un uomo e di una donna. In seguito, nell’ambito del progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), dal radiotelescopio di Arecibo (Portorico) è stato inviato nello spazio un grafico, in sistema binario, del nostro DNA. Come dire: ‘‘Attenzione, ci siamo. Siamo qui. Siamo fatti così!”.
Testimonianze sui popoli antichi
Se, guidato dalla segnalazione della grande piramide, un gruppo di extraterrestri sbarcasse a Giza, avrebbe a sua disposizione molte informazioni riguardanti la terra (distanza dal sole, curvatura, peso, temperatura, livello medio della superficie dei continenti sul mare ecc.), tutte contenute nella piramide di Cheope. Non solo. La Sfinge indicherebbe l’epoca in cui il messaggio sarebbe stato lasciato; basterebbe infatti ricostruire il cielo al computer per sapere quando la statua del leone guardava se stessa, ossia la costellazione del Leone (nel 10.500 a. C.).
C’è un altro messaggio che gli extraterrestri potrebbero leggere, ossia ‘‘dove sono andati” i creatori dei segnali di Giza. Non c’è dubbio, si sono diretti verso le tre stelle che formano la cintura di Orione, le quali, come ha per primo notato l’ingegnere Robert Bauval autore del bestseller “Il Mistero di Orione”, sono perfettamente allineate ai monumenti di Chefren, Cheope e Micerino. Chi li ha voluti proprio in quella posizione, aveva le sue ragioni.
È fantascienza? Probabile, però... Presso Luxor, sul soffitto della tomba del ministro Senmut (Nuovo Regno), c’è un graffito che mostra le divinità Horus e Iside accanto alle quali, in un riquadro, appaiono tre stelle disposte nella stessa posizione della cintura di Orione, ovvero delle tre piramidi di Giza; una quarta stella sta nel punto esatto in cui, nella piana, è posta la Sfinge. Attorno alla stella centrale del graffito, quella che corrisponde alla piramide di Cheope, sono tracciate tre chiarissime ellissi, le orbite di altrettanti pianeti. Significa forse che gli egizi si tramandavano la storia di antichi antenati costretti, nella notte dei tempi, ad abbandonare il pianeta per rifugiarsi su una stella lontana, lasciandosi dietro tre piramidi e una sfinge? I sostenitori della teoria dei “segnali” sostengono di sì; gli scettici negano e si arrabbiano.
Il mistero della Sfinge
La Sfinge di Giza ha testa umana e corpo leonino. Il perché della fusione dei due elementi, zoomorfo e umano, in una scultura a tuttotondo di dimensioni colossali è ancora oscuro, e non esiste neppure un documento sul suo significato religioso. Nel suo aspetto di leone accucciato, la Sfinge doveva forse vegliare sul complesso funerario delle piramidi; non sono mancate tuttavia altre interpretazioni riguardo alla sua funzione, né dubbi sulla sua datazione. Fu davvero un monumento voluto da Chefren, del quale tradizionalmente le vengono attribuiti i lineamenti del volto? È una interpretazione del dio Harmachis (Horus all’orizzonte), come decisero, mille anni dopo la sua costruzione, gli ‘‘archeologi” di allora? Quando è stata fatta la Sfinge? Testa e corpo sono della stessa epoca?
Basandosi sul deterioramento del corpo, alcuni studiosi hanno attribuito alla Sfinge 8.000 anni in più di quelli ‘‘dichiarati”: l’erosione della statua non sarebbe dipesa dal vento o dalle tempeste di sabbia, ma dall’acqua piovana che avrebbe investito il millenario colosso durante il periodo postglaciale, dal 10.500 a. C. Chefren allora sarebbe solo il restauratore del monumento, al quale, con l’occasione, avrebbe dato la sua faccia.
Datazione
La data presunta del 10.500 a. C. per la costruzione della Sfinge fa spostare indietro le lancette della storia e presupporre l’esistenza di una civiltà evoluta, precedente a quella egizia. La teoria piace ad alcuni ricercatori, come Antony West, che dal 1979 ha aperto un’interminabile querelle con le autorità egiziane proprio sui misteri della Sfinge. Ammesso che veramente sia stata costruita in quella data remota, perché è stata voluta proprio lì, a Giza? La risposta è nel cielo.
Ricordiamo…
L’altezza della Piramide è di 146.75m La distanza Terra-Sole è 146x106 Km ca.
Il peso della Piramide è di 5,273x106 t Il peso della Terra è di circa 5,3x1015 t
Perimetro della Piramide diviso la metà della sua altezza dà p
Sono molte le ipotesi circa la tecnica di costruzione delle piramidi, ma nessuno ha finora pronunciato la parola definitiva alla questione; l’unica conclusione su cui tutti gli studiosi sono d’accordo è che, oggi, sarebbe estremamente difficile mettere in opera qualcosa di simile alla grande piramide di Cheope.
Il monumento, costituito da 2 milioni e 300 mila blocchi di pietra del peso di almeno un paio di tonnellate ciascuno, era alto all’origine 146 metri e 75 centimetri, con una base di 230x230 metri; i suoi 230 gradini mostrano una pendenza di circa 52°. Tutte queste cifre in sé non dicono molto, ma combinate insieme danno come risultato un edificio che ha un volume trenta volte superiore a quello del leggendario Empire State Building di New York, e che può contenere agevolmente al suo interno la basilica di San Pietro e un altro paio di cattedrali europee. È possibile che tutto questo sia stato realizzato solo con l’ausilio di una serie di rampe ascensionali e da operai che avevano a disposizione attrezzi di legno e di rame? È quanto abbiamo letto per anni sui libri di storia, ma i dubbi rimangono e sono legittimi.
La posizione delle piramidi di Giza: fortunate coincidenze?
Per quanto riguarda l’orientamento delle piramidi ci troviamo davanti ad un’altra inquietante coincidenza o a una perizia dei costruttori che anche oggi è difficile imitare.
Le quattro facce della Grande piramide guardano esattamente verso il nord, il sud, l’est e l’ovest del mondo. Secondo recenti calcoli la differenza con il polo nord magnetico è di appena tre minuti di grado, uno scarto davvero insignificante (0,015 %). Come è stato possibile ottenere tanta precisione quando il più riuscito tentativo moderno di orientare un edificio (l’Osservatorio astronomico di Parigi) registra una distanza dal nord magnetico di ben sei minuti?
Un complesso di segnali
E se tutto il complesso di Giza fosse un segnale dell’esistenza e del passaggio di una qualche antica evoluta civiltà, magari proprio quella che 12.500 anni fa, secondo Schwaller de Lubicz e altri, avrebbe costruito la Sfinge?
È nella natura dell’uomo lasciare segnali della propria esistenza; lo ha fatto anche la NASA quando, nel 1977, ha lanciato nello spazio le due sonde Voyager, che trasportavano una placca di metallo con una mappa del sistema solare e la figura di un uomo e di una donna. In seguito, nell’ambito del progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), dal radiotelescopio di Arecibo (Portorico) è stato inviato nello spazio un grafico, in sistema binario, del nostro DNA. Come dire: ‘‘Attenzione, ci siamo. Siamo qui. Siamo fatti così!”.
Testimonianze sui popoli antichi
Se, guidato dalla segnalazione della grande piramide, un gruppo di extraterrestri sbarcasse a Giza, avrebbe a sua disposizione molte informazioni riguardanti la terra (distanza dal sole, curvatura, peso, temperatura, livello medio della superficie dei continenti sul mare ecc.), tutte contenute nella piramide di Cheope. Non solo. La Sfinge indicherebbe l’epoca in cui il messaggio sarebbe stato lasciato; basterebbe infatti ricostruire il cielo al computer per sapere quando la statua del leone guardava se stessa, ossia la costellazione del Leone (nel 10.500 a. C.).
C’è un altro messaggio che gli extraterrestri potrebbero leggere, ossia ‘‘dove sono andati” i creatori dei segnali di Giza. Non c’è dubbio, si sono diretti verso le tre stelle che formano la cintura di Orione, le quali, come ha per primo notato l’ingegnere Robert Bauval autore del bestseller “Il Mistero di Orione”, sono perfettamente allineate ai monumenti di Chefren, Cheope e Micerino. Chi li ha voluti proprio in quella posizione, aveva le sue ragioni.
È fantascienza? Probabile, però... Presso Luxor, sul soffitto della tomba del ministro Senmut (Nuovo Regno), c’è un graffito che mostra le divinità Horus e Iside accanto alle quali, in un riquadro, appaiono tre stelle disposte nella stessa posizione della cintura di Orione, ovvero delle tre piramidi di Giza; una quarta stella sta nel punto esatto in cui, nella piana, è posta la Sfinge. Attorno alla stella centrale del graffito, quella che corrisponde alla piramide di Cheope, sono tracciate tre chiarissime ellissi, le orbite di altrettanti pianeti. Significa forse che gli egizi si tramandavano la storia di antichi antenati costretti, nella notte dei tempi, ad abbandonare il pianeta per rifugiarsi su una stella lontana, lasciandosi dietro tre piramidi e una sfinge? I sostenitori della teoria dei “segnali” sostengono di sì; gli scettici negano e si arrabbiano.
Il mistero della Sfinge
La Sfinge di Giza ha testa umana e corpo leonino. Il perché della fusione dei due elementi, zoomorfo e umano, in una scultura a tuttotondo di dimensioni colossali è ancora oscuro, e non esiste neppure un documento sul suo significato religioso. Nel suo aspetto di leone accucciato, la Sfinge doveva forse vegliare sul complesso funerario delle piramidi; non sono mancate tuttavia altre interpretazioni riguardo alla sua funzione, né dubbi sulla sua datazione. Fu davvero un monumento voluto da Chefren, del quale tradizionalmente le vengono attribuiti i lineamenti del volto? È una interpretazione del dio Harmachis (Horus all’orizzonte), come decisero, mille anni dopo la sua costruzione, gli ‘‘archeologi” di allora? Quando è stata fatta la Sfinge? Testa e corpo sono della stessa epoca?
Basandosi sul deterioramento del corpo, alcuni studiosi hanno attribuito alla Sfinge 8.000 anni in più di quelli ‘‘dichiarati”: l’erosione della statua non sarebbe dipesa dal vento o dalle tempeste di sabbia, ma dall’acqua piovana che avrebbe investito il millenario colosso durante il periodo postglaciale, dal 10.500 a. C. Chefren allora sarebbe solo il restauratore del monumento, al quale, con l’occasione, avrebbe dato la sua faccia.
Datazione
La data presunta del 10.500 a. C. per la costruzione della Sfinge fa spostare indietro le lancette della storia e presupporre l’esistenza di una civiltà evoluta, precedente a quella egizia. La teoria piace ad alcuni ricercatori, come Antony West, che dal 1979 ha aperto un’interminabile querelle con le autorità egiziane proprio sui misteri della Sfinge. Ammesso che veramente sia stata costruita in quella data remota, perché è stata voluta proprio lì, a Giza? La risposta è nel cielo.
Ricordiamo…
L’altezza della Piramide è di 146.75m La distanza Terra-Sole è 146x106 Km ca.
Il peso della Piramide è di 5,273x106 t Il peso della Terra è di circa 5,3x1015 t
Perimetro della Piramide diviso la metà della sua altezza dà p
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