ieri ho visto un bel documentario di un pianeta di un'altro sistema solare lontano 40anni luce dalla terra.
Gli scienziati hanno utilizzato sistemi climatici di ipotetici pianeti orbitanti attorno ad una nana rossa, una delle stelle più comuni nella nostra galassia che vive in media 100 miliardi di anni, dieci volte di più del nostro Sole per intenderci. Sono stati quindi progettati due pianeti capaci, almeno statisticamente, di ospitare forme di vita: il primo ad essere analizzato è Aurelia, un pianeta popolato da creature feroci e piante dalle straordinarie capacità, quindi è la volta di Blue Moon, un mondo instabile e tetro. Aurelia a causa della forza gravitazionale della massa solare è statico e quindi un lato risulta permanentemente esposto alla luce stellare, l' altro di contro vanta gelo e tenebre perenni. Niente cambi di stagione, nessuna orbita sul proprio asse. Il lato che può ospitare la vita è chiaramente quello illuminato soggetto a temperature miti e condizioni simili all'ambiente terrestre, ma esposto a forti radiazioni ultraviolette.
Proprio in questo climi si sono sviluppate foreste dove vivono giganteschi predatori carnivori simili ai Velociraptor, dotati di un sistema osseo molto dinamico, sviluppata intelligenza e forte senso olfattivo. Nelle lagune nuotano minuscole creature che riescono a unirsi fino a diventare uno sciame mobile capace di spostarsi anche sulla terraferma e che diventa pericolosissimo quando riunito in branco piomba sulle sue vittime, rilasciando una tossina capace di liquefare i tessuti. Ma la specie vivente che fa da pilastro al sistema biologico di Aurelia è una creatura a metà strada tra un armadillo e una rana. Questi animali sono gli architetti del pianeta, costruttori instancabili di dighe. Vivono in branchi e si spostano lentamnete.
è molto interessante, voi sapete altro?
Gli scienziati hanno utilizzato sistemi climatici di ipotetici pianeti orbitanti attorno ad una nana rossa, una delle stelle più comuni nella nostra galassia che vive in media 100 miliardi di anni, dieci volte di più del nostro Sole per intenderci. Sono stati quindi progettati due pianeti capaci, almeno statisticamente, di ospitare forme di vita: il primo ad essere analizzato è Aurelia, un pianeta popolato da creature feroci e piante dalle straordinarie capacità, quindi è la volta di Blue Moon, un mondo instabile e tetro. Aurelia a causa della forza gravitazionale della massa solare è statico e quindi un lato risulta permanentemente esposto alla luce stellare, l' altro di contro vanta gelo e tenebre perenni. Niente cambi di stagione, nessuna orbita sul proprio asse. Il lato che può ospitare la vita è chiaramente quello illuminato soggetto a temperature miti e condizioni simili all'ambiente terrestre, ma esposto a forti radiazioni ultraviolette.
Proprio in questo climi si sono sviluppate foreste dove vivono giganteschi predatori carnivori simili ai Velociraptor, dotati di un sistema osseo molto dinamico, sviluppata intelligenza e forte senso olfattivo. Nelle lagune nuotano minuscole creature che riescono a unirsi fino a diventare uno sciame mobile capace di spostarsi anche sulla terraferma e che diventa pericolosissimo quando riunito in branco piomba sulle sue vittime, rilasciando una tossina capace di liquefare i tessuti. Ma la specie vivente che fa da pilastro al sistema biologico di Aurelia è una creatura a metà strada tra un armadillo e una rana. Questi animali sono gli architetti del pianeta, costruttori instancabili di dighe. Vivono in branchi e si spostano lentamnete.
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