Una nave "fantasma", abbandonata in alto mare, viene trovata senza traccia né dei passeggeri né dell'equipaggio. Una squadriglia di aerei della marina, insieme con un aereo di soccorso, scompaiono nel corso di una abituale missione di addestramento. Una nave affondata "riemerge" dalla sua tomba sotto il mare... tutto questo é:
NELL'Atlantico Occidentale, al largo della costa sud orientale degli Stati Uniti, c'é una zona che forma quello che é stato definito un triangolo: esso si estende dalle Bermude, a nord, fino alla Florida Meridionale a ovest poi, passando fra le Bahama, va oltre Puerto Rico, a circa 4° di longitudine e risale di nuovo alle Bermude. Nell'elenco mondiale dei misteri insoluti, quest'area occupa un posto conturbante e quasi incredibile. Generalmente menzionato come il Triangolo delle Bermude, é il luogo dove più di 100 aeroplani e navi sono letteralmente svaniti nel nulla, in maggioranza dopo il 1945, e dove più di 1000 vite sono andate perdute negli ultimi 40 anni, senza che un solo corpo o almeno un pezzo di rottame degli apparecchi o delle navi scomparse, fosse ritrovato. Le sparizioni continuano con una frequenza in evidente aumento, nonostante il fatto che oggi le rotte marine e aree siano più battute, le ricerche più minuziose e le registrazioni più accurate.
Molti degli aeroplani in questione sono svaniti mentre si trovavano in contatto radio normale con la loro base o con il Terminal a cui erano diretti fino al momento stesso della loro sparizione, mentre altri hanno trasmesso per radio i messaggi più straordinari, dicendo che non riuscivano a far funzionare i loro strumenti, che le bussole impazzivano, che il cielo era diventato giallo e nebbioso (in una giornata limpida), e che l'oceano (calmo nelle vicinanze) non aveva un aspetto normale, senza dare ulteriori chiarimenti su che cosa non funzionasse.
Un gruppo di cinque aeroplani, una squadriglia di Avengers TBM della Marina, partito dalla stazione aeronavale di Fort Lauderdale il 5 dicembre 1945, fu oggetto, insieme con il Martin Mariner mandato a soccorrerlo e che scomparve anch'esso, di una delle più intense operazioni di soccorso terramare che siano mai state condotte; tuttavia non si trovarono né zattere di salvataggio, né tracce di petrolio, né rottami. Altri apparecchi, inclusi aeroplani civili, svanirono mentre ricevevano le istruzioni per l'atterraggio, quasi che, come fu dichiarato durante i lavori della Commissione Navale d'Inchiesta, fossero volati via "attraverso un buco nel cielo". Grandi e piccole imbarcazioni sono scomparse senza lasciare relitti, come se fossero state rapite in un'altra dimensione. Grandi navi, come la Marine Sulphur Queen, una nave da carico lunga 130 metri, e lo statunitense Cyclops di 19.000 tonnellate, con 309 persone a bordo, sono semplicemente sparite; mentre altre navi e imbarcazioni furono trovate alla deriva nel Triangolo, qualche volta con a bordo un animale sopravvissuto, come un cane o un canarino, che non poteva dare nessuna indicazione su quanto era accaduto; in un altro caso, invece, un pappagallo parlante scomparve insieme con l'equipaggio. Le sparizioni non spiegate nel Triangolo delle Bermude sono continuate fino ai giorni nostri, e ogni volta che un aeroplano o una nave é dichiarato in ritardo e infine abbandonato al suo destino dalla Seventh Coast Guard, gli uomini addetti alle ricerche hanno la sensazione, espressa o taciuta, che il fatto sia in qualche modo collegato con i fenomeni passati e presenti del Triangolo delle Bermude. La consapevolezza che vi sia qualcosa di terribilmente grave in quell'area sembra aumentare nel pubblico. Molti recenti rapporti di aeroplani e di navi che, pur avendo avuto esperienze incredibili nell'interno del Triangolo, sono sopravvissuti, contribuiscono a creare nuove leggende sui mari, sebbene la minaccia inesplicabile che incombe sugli aerei e sulle navi in quella zona rimanga più che mai misteriosa. Per giustificare le continue scomparse e le morti presunte (perché nessun cadavere é mai stato trovato), sono state proposte le spiegazioni più varie e fantasiose. Tali spiegazioni comprendono improvvise onde di marea provocate da terremoti, meteoriti che fanno esplodere gli apparecchi, attacchi di mostri marini, una deformazione tempo spazio che porta a un'altra dimensione, vortici elettromagnetici o di gravità che fracassano gli aeroplani e disperdono le navi nel mare, cattura e sequestro per opera di UFO o sottomarini equipaggiati da entità sopravvissute di antiche culture, o spaziali, o del futuro, in cerca di esemplari di odierni abitanti della Terra. Uno dei suggerimenti più sbalorditivi fu effettivamente quello espresso da Edgar Cayce, il profeta dormiente, un medium e guaritore morto nel 1944. Decine d'anni prima che si sospettasse l'esistenza dei raggi laser, Cayce vide che gli antichi abitanti dell'Atlantide avevano usato cristalli come sorgente di energia, proprio nell'area di Bimini, in seguito presumibilmente sommersa nella Tongue of the Ocean (Lingua dell'oceano) al largo di Andros, nelle Bahama, dove hanno avuto luogo molte delle sparizioni. Secondo questa teoria, una fonte di energia isolata, sommersa a un miglio di profondità a ovest di Andros, eserciterebbe ancora "occas¡onalmente" una attrazione sulle bussole e sugli apparecchi elettronici delle navi e degli aeroplani di oggi.
In ogni caso, la spiegazione o la soluzione del mistero sembra connessa con il mare, esso stesso l'ultimo e il più grande mistero che ancora si presenta agli abitanti della terra. Perché, sebbene noi ci presentiamo sulle soglie dello spazio, contemplando il cosmo con una specie di ansioso desiderio, convinti che il mondo, ormai cos¡ completamente esplorato, non abbia più segreti per noi, nondimeno rimane vero che circa tre quinti dell'area Terrestre, cioé le abissali profondità del mare, ci sono altrettanto ignote se non di più addirittura, dei crateri della Luna. Naturalmente abbiamo tracciato da molto tempo le linee generali del fondo marino, prima attraverso sondaggi meccanici, e più recentemente per mezzo dei sonar e di esplorazioni con sottomarini e batisfere; inoltre scandagli con macchine fotografiche per grandi profondità hanno permesso di disegnare mappe delle correnti marine superficiali e profonde, e ora si cercano prove dell'esistenza di petrolio nelle scarpate continentali, e forse presto a profondità ancora maggiori.
e ancora:
5 Dicembre 1945: la squadriglia 19, composta da cinque caccia Avengers TBM della Marina statunitense decollava dalla stazione aeronavale di Fort Lauderdale (Florida) per una normale missione di addestramento. Il piano di volo prevedeva che si dirigessero verso est per 257 Km, e poi rientrassero alla base. L'equipaggio era costituito da cinque ufficiali piloti e nove avieri, due per ogni velivolo, tutti esperti. Alla missione, quel giorno, non prese parte il caporale dei Marines Allan Kosnar, il quale chiese di essere dispensato con una scusa, dato che aveva avuto una brutta premonizione. Gli aerei erano autosiluranti Grumman TBM-3 Avenger, capaci di un'autonomia di 1600 chilometri. Alle due del pomeriggio la squadriglia era già in volo, e tutto sembrava tranquillo. Poi, verso le 3.15 pm, il capo squadriglia, tenente Charles Taylor, fece un'insolita comunicazione.
Taylor: "Chiamo la torre di controllo. Circostanze critiche. Sembra che ci troviamo fuori rotta. Non riusciamo a vedere la terra... Ripeto... Non riusciamo a vedere la terra".
Torre: Qual è la vostra posizione?
Taylor: "Non siamo sicuri della nostra posizione. Non riusciamo a capire dove siamo veramente... Sembra che ci siamo smarriti".
Torre: Si diriga a ovest.
Taylor: "Non sappiamo neanche dove sia l'ovest! Qui non funziona più niente... Strano... Non possiamo accertare nessuna direzione... Il Sole... non sembra a posto! Perfino l'oceano non appare come dovrebbe essere..".
Alle 3,30 circa il capo istruttore dei piloti di Fort Lauderdale captò con la sua radio un messaggio di Powers, uno degli allievi piloti, che voleva chiarimenti sulla lettura della sua bussola.
"Non so dove ci troviamo, credo che ci siamo smarriti dopo l'ultima virata". L'istruttore capo riuscì a mettersi in contatto con l'istruttore della Squadriglia 19, il cui rapporto fu altrettanto sconfortante:
"Le mie due bussole sono fuori uso. Sto cercando di localizzare Fort Lauderdale. Sono sicuro di essere sopra le Florida Keys, ma non so a quale quota...".
Da terra gli venne detto di dirigersi verso nord e di mantenere la rotta fino a raggiungere la base di Fort Lauderdale. Non ci fu tempo di eseguire l'ordine, perché l'istruttore della squadriglia disse:
"Siamo appena passati sopra una piccola isola... Nessun altra terra in vista".
Vale a dire che non stavano volando sopra le Keys, e che avevano perso l'orientamento. Disturbi nelle trasmissioni resero sempre più difficile captare la Squadriglia 19. Gli Avengers non potevano più sentire i messaggi provenienti dalla torre, mentre da terra si udivano ancora le conversazioni dei piloti. Alcuni messaggi facevano cenno a fortissimi venti a 120 Km orari. Poi tutte le bussole girostatiche e magnetiche degli aerei impazzirono, ognuna dava indicazioni diverse. Fra i velivoli inviati subito nella zona c'era, in particolare, un idrovolante bimotore Martin Mariner, decollato dalla base di Banana River con 13 persone di equipaggio.
IL DESTINO DEL MARTIN MARINER
Alle quattro del pomeriggio la torre di controllo venne a sapere che il tenente pilota Taylor aveva sorprendentemente ceduto il comando al capitano Stiver, pilota dei Marines, che trasmise un messaggio confuso:
"Non siamo certi dove ci troviamo... Pensiamo di essere a 364 Km a nord-est della base... Dobbiamo essere passati sopra la Florida e trovarci nel Golfo del Messico".
Successivamente, alla luce di una prima ricostruzione dei fatti,
NELL'Atlantico Occidentale, al largo della costa sud orientale degli Stati Uniti, c'é una zona che forma quello che é stato definito un triangolo: esso si estende dalle Bermude, a nord, fino alla Florida Meridionale a ovest poi, passando fra le Bahama, va oltre Puerto Rico, a circa 4° di longitudine e risale di nuovo alle Bermude. Nell'elenco mondiale dei misteri insoluti, quest'area occupa un posto conturbante e quasi incredibile. Generalmente menzionato come il Triangolo delle Bermude, é il luogo dove più di 100 aeroplani e navi sono letteralmente svaniti nel nulla, in maggioranza dopo il 1945, e dove più di 1000 vite sono andate perdute negli ultimi 40 anni, senza che un solo corpo o almeno un pezzo di rottame degli apparecchi o delle navi scomparse, fosse ritrovato. Le sparizioni continuano con una frequenza in evidente aumento, nonostante il fatto che oggi le rotte marine e aree siano più battute, le ricerche più minuziose e le registrazioni più accurate.
Molti degli aeroplani in questione sono svaniti mentre si trovavano in contatto radio normale con la loro base o con il Terminal a cui erano diretti fino al momento stesso della loro sparizione, mentre altri hanno trasmesso per radio i messaggi più straordinari, dicendo che non riuscivano a far funzionare i loro strumenti, che le bussole impazzivano, che il cielo era diventato giallo e nebbioso (in una giornata limpida), e che l'oceano (calmo nelle vicinanze) non aveva un aspetto normale, senza dare ulteriori chiarimenti su che cosa non funzionasse.
Un gruppo di cinque aeroplani, una squadriglia di Avengers TBM della Marina, partito dalla stazione aeronavale di Fort Lauderdale il 5 dicembre 1945, fu oggetto, insieme con il Martin Mariner mandato a soccorrerlo e che scomparve anch'esso, di una delle più intense operazioni di soccorso terramare che siano mai state condotte; tuttavia non si trovarono né zattere di salvataggio, né tracce di petrolio, né rottami. Altri apparecchi, inclusi aeroplani civili, svanirono mentre ricevevano le istruzioni per l'atterraggio, quasi che, come fu dichiarato durante i lavori della Commissione Navale d'Inchiesta, fossero volati via "attraverso un buco nel cielo". Grandi e piccole imbarcazioni sono scomparse senza lasciare relitti, come se fossero state rapite in un'altra dimensione. Grandi navi, come la Marine Sulphur Queen, una nave da carico lunga 130 metri, e lo statunitense Cyclops di 19.000 tonnellate, con 309 persone a bordo, sono semplicemente sparite; mentre altre navi e imbarcazioni furono trovate alla deriva nel Triangolo, qualche volta con a bordo un animale sopravvissuto, come un cane o un canarino, che non poteva dare nessuna indicazione su quanto era accaduto; in un altro caso, invece, un pappagallo parlante scomparve insieme con l'equipaggio. Le sparizioni non spiegate nel Triangolo delle Bermude sono continuate fino ai giorni nostri, e ogni volta che un aeroplano o una nave é dichiarato in ritardo e infine abbandonato al suo destino dalla Seventh Coast Guard, gli uomini addetti alle ricerche hanno la sensazione, espressa o taciuta, che il fatto sia in qualche modo collegato con i fenomeni passati e presenti del Triangolo delle Bermude. La consapevolezza che vi sia qualcosa di terribilmente grave in quell'area sembra aumentare nel pubblico. Molti recenti rapporti di aeroplani e di navi che, pur avendo avuto esperienze incredibili nell'interno del Triangolo, sono sopravvissuti, contribuiscono a creare nuove leggende sui mari, sebbene la minaccia inesplicabile che incombe sugli aerei e sulle navi in quella zona rimanga più che mai misteriosa. Per giustificare le continue scomparse e le morti presunte (perché nessun cadavere é mai stato trovato), sono state proposte le spiegazioni più varie e fantasiose. Tali spiegazioni comprendono improvvise onde di marea provocate da terremoti, meteoriti che fanno esplodere gli apparecchi, attacchi di mostri marini, una deformazione tempo spazio che porta a un'altra dimensione, vortici elettromagnetici o di gravità che fracassano gli aeroplani e disperdono le navi nel mare, cattura e sequestro per opera di UFO o sottomarini equipaggiati da entità sopravvissute di antiche culture, o spaziali, o del futuro, in cerca di esemplari di odierni abitanti della Terra. Uno dei suggerimenti più sbalorditivi fu effettivamente quello espresso da Edgar Cayce, il profeta dormiente, un medium e guaritore morto nel 1944. Decine d'anni prima che si sospettasse l'esistenza dei raggi laser, Cayce vide che gli antichi abitanti dell'Atlantide avevano usato cristalli come sorgente di energia, proprio nell'area di Bimini, in seguito presumibilmente sommersa nella Tongue of the Ocean (Lingua dell'oceano) al largo di Andros, nelle Bahama, dove hanno avuto luogo molte delle sparizioni. Secondo questa teoria, una fonte di energia isolata, sommersa a un miglio di profondità a ovest di Andros, eserciterebbe ancora "occas¡onalmente" una attrazione sulle bussole e sugli apparecchi elettronici delle navi e degli aeroplani di oggi.
In ogni caso, la spiegazione o la soluzione del mistero sembra connessa con il mare, esso stesso l'ultimo e il più grande mistero che ancora si presenta agli abitanti della terra. Perché, sebbene noi ci presentiamo sulle soglie dello spazio, contemplando il cosmo con una specie di ansioso desiderio, convinti che il mondo, ormai cos¡ completamente esplorato, non abbia più segreti per noi, nondimeno rimane vero che circa tre quinti dell'area Terrestre, cioé le abissali profondità del mare, ci sono altrettanto ignote se non di più addirittura, dei crateri della Luna. Naturalmente abbiamo tracciato da molto tempo le linee generali del fondo marino, prima attraverso sondaggi meccanici, e più recentemente per mezzo dei sonar e di esplorazioni con sottomarini e batisfere; inoltre scandagli con macchine fotografiche per grandi profondità hanno permesso di disegnare mappe delle correnti marine superficiali e profonde, e ora si cercano prove dell'esistenza di petrolio nelle scarpate continentali, e forse presto a profondità ancora maggiori.
e ancora:
5 Dicembre 1945: la squadriglia 19, composta da cinque caccia Avengers TBM della Marina statunitense decollava dalla stazione aeronavale di Fort Lauderdale (Florida) per una normale missione di addestramento. Il piano di volo prevedeva che si dirigessero verso est per 257 Km, e poi rientrassero alla base. L'equipaggio era costituito da cinque ufficiali piloti e nove avieri, due per ogni velivolo, tutti esperti. Alla missione, quel giorno, non prese parte il caporale dei Marines Allan Kosnar, il quale chiese di essere dispensato con una scusa, dato che aveva avuto una brutta premonizione. Gli aerei erano autosiluranti Grumman TBM-3 Avenger, capaci di un'autonomia di 1600 chilometri. Alle due del pomeriggio la squadriglia era già in volo, e tutto sembrava tranquillo. Poi, verso le 3.15 pm, il capo squadriglia, tenente Charles Taylor, fece un'insolita comunicazione.
Taylor: "Chiamo la torre di controllo. Circostanze critiche. Sembra che ci troviamo fuori rotta. Non riusciamo a vedere la terra... Ripeto... Non riusciamo a vedere la terra".
Torre: Qual è la vostra posizione?
Taylor: "Non siamo sicuri della nostra posizione. Non riusciamo a capire dove siamo veramente... Sembra che ci siamo smarriti".
Torre: Si diriga a ovest.
Taylor: "Non sappiamo neanche dove sia l'ovest! Qui non funziona più niente... Strano... Non possiamo accertare nessuna direzione... Il Sole... non sembra a posto! Perfino l'oceano non appare come dovrebbe essere..".
Alle 3,30 circa il capo istruttore dei piloti di Fort Lauderdale captò con la sua radio un messaggio di Powers, uno degli allievi piloti, che voleva chiarimenti sulla lettura della sua bussola.
"Non so dove ci troviamo, credo che ci siamo smarriti dopo l'ultima virata". L'istruttore capo riuscì a mettersi in contatto con l'istruttore della Squadriglia 19, il cui rapporto fu altrettanto sconfortante:
"Le mie due bussole sono fuori uso. Sto cercando di localizzare Fort Lauderdale. Sono sicuro di essere sopra le Florida Keys, ma non so a quale quota...".
Da terra gli venne detto di dirigersi verso nord e di mantenere la rotta fino a raggiungere la base di Fort Lauderdale. Non ci fu tempo di eseguire l'ordine, perché l'istruttore della squadriglia disse:
"Siamo appena passati sopra una piccola isola... Nessun altra terra in vista".
Vale a dire che non stavano volando sopra le Keys, e che avevano perso l'orientamento. Disturbi nelle trasmissioni resero sempre più difficile captare la Squadriglia 19. Gli Avengers non potevano più sentire i messaggi provenienti dalla torre, mentre da terra si udivano ancora le conversazioni dei piloti. Alcuni messaggi facevano cenno a fortissimi venti a 120 Km orari. Poi tutte le bussole girostatiche e magnetiche degli aerei impazzirono, ognuna dava indicazioni diverse. Fra i velivoli inviati subito nella zona c'era, in particolare, un idrovolante bimotore Martin Mariner, decollato dalla base di Banana River con 13 persone di equipaggio.
IL DESTINO DEL MARTIN MARINER
Alle quattro del pomeriggio la torre di controllo venne a sapere che il tenente pilota Taylor aveva sorprendentemente ceduto il comando al capitano Stiver, pilota dei Marines, che trasmise un messaggio confuso:
"Non siamo certi dove ci troviamo... Pensiamo di essere a 364 Km a nord-est della base... Dobbiamo essere passati sopra la Florida e trovarci nel Golfo del Messico".
Successivamente, alla luce di una prima ricostruzione dei fatti,
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