annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

UFO: George Adamsky

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • UFO: George Adamsky

    E' molto lungo, ma ne vale la pena.
    Vi consiglio di leggerlo.


    Sin dagli anni Cinquanta, persone di ogni Paese asseriscono di essere in contatto con entità extraterrestri. Questa è la loro storia. Non sappiamo se le esperienze di cui essi riferiscono siano da considerarsi realtà, fantasia o visioni mistiche: per cercare di trovare risposte a questo riguardo, abbiamo intervistato i loro testimoni e studiato il materiale da essi prodotto.
    Già nell’antichità le Sacre Scritture parlavano di visitatori celesti arrivati sulla Terra dagli spazi siderali, per impartire la propria Conoscenza a determinati "prescelti," loro profeti o messaggeri: secondo la Sacra Bibbia, Abramo incontrò tre angeli, che condusse a visitare la città di Sodoma, ove vennero creduti tre comuni uomini; dopo l’esodo dall’Egitto, un angelo sotto l’aspetto di una colonna di fuoco, apparve agli Israeliti, conducendoli al Monte Horeb; il profeta Elia ascese al cielo su un carro di fuoco ; Ezechiele descrisse l’apparizione di "una grande nuvola nel cui interno si agitava, vorticante, una massa di fuoco";da quel turbine "color ambra uscirono quattro esseri viventi, simili nell’aspetto all’uomo". Non a caso San Paolo ricordava agli ebrei che qualcuno "era involontariamente entrato in contatto con gli angeli". Si narra che Imhotep, l'ideatore della scrittura geroglifica e progettatore della prima piramide d’Egitto, fosse un allievo dei Veglianti, scesi sulla Terra a bordo di navi celesti.Ulteriori riferimenti a questi messaggeri cosmici sono reperibili nei Veda, le sacre scritture dell’antica India, i più antichi documenti della Storia umana.
    Perchè si verificarono questi contatti? Lord Desmond Leslie, famoso pilota di caccia della Seconda Guerra Mondiale, nipote di Winston Churchill, discendente dal più antico ceppo della nobiltà irlandese fu, in un libro scritto nel 1952,Flying Saucers have landed, I Dischi Volanti sono atterrati, il primo ad individuare interessanti paralleli fra gli odierni avvistamenti di UFO ed i contenuti degli antichi testi indiani.Tale libro fu il frutto di un intero anno di ricerche che egli effettuò presso antiche biblioteche.
    George Adamsky, un divulgatore di tematiche legate alla filosofia tibetana, presso circoli culturali a indirizzo metafisico, aveva osservato e fotografato in quegli anni dozzine di UFO. Il 20 novembre 1952, egli partì per il deserto californiano con altri cinque testimoni, alla volta di un contatto visivo con i misteriosi oggetti. Verificatosi l’evento, Adamsky si separò dal gruppo: ciò che egli vide fu un oggetto sormontato da una cupola; un giovane uomo in una bruna uniforme, con lunghi capelli biondi, uscito da una gola, gli si avvicinò. I due iniziarono quindi a comunicare attraverso gesti; i compagni di Adamsky che nel frattempo stavano osservando in lontananza l’incontro tramite dei cannocchiali,confermarono successivamente quanto aveva avuto luogo, in una dichiarazione giurata depositata presso un notaio.
    Lord Desmond decise quindi di investigare sul posto il caso di George Adamsky. Quattro anni più tardi il Progetto Blue Book confermò ufficialmente che un pilota dell’USAF aveva in quello stesso giorno del 20 novembre 1952, inseguito un UFO presso la località di Desert Center, California, esattamente dove l’incontro si era verificato.Successivamente Adamsky asserì di essere stato contattato da extraterrestri insediatisi nel nostro pianeta, perfettamente mimetizzati nella società umana, dai quali avrebbe ricevuto l’invito a seguirli su di una grande astronave madre a forma di sigaro, a bordo della quale egli avrebbe avuto modo di vedere con i propri occhi la luna e gli spazi cosmici. Da questa esperienza nacque un libro, "A bordo dei dischi volanti".
    Ultima modifica di m_mrburns; 24-01-2003, 20:28.
    - Mongomeri -
    UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
    SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

  • #2
    Parecchi anni dopo, le foto ufficiali rilasciate dalla NASA mostreranno infatti la presenza di nuvole ed acqua sulla luna, una realtà che è tale anche se la scienza rifiuta di riconoscerla. Si tratta per la precisione di immagini presentate ad una conferenza tenuta a Wahington DC, nel ‘95, da un ufficiale NATO danese, il maggiore Hans C. Petersen.
    Ma da dove vengono questi esseri? Da Marte e Venere, secondo Adamsky, eventualità è ritenuta impossibile dalla scienza; tuttavia in un testo edito dall’Accademia dell’USAF,"Introduzione alle scienze spaziali", si parla della possibilità che gli UFO "originino dai pianeti del nostro sistema solare". Tale testo inoltre ci conferma che uno dei quattro gruppi di extraterrestri segnalati, "presenta sostanziali similarità con l’uomo" e che i contatti con essi "possano avere avuto luogo segretamente". E’ forse possibile che tali esseri posseggano basi sui pianeti prossimi alla Terra?
    Non possiamo rispondere a questa domanda, tuttavia Lord Desmond Leslie ha una propria teoria a questo proposito... I libri di Adamsky vennero pubblicati in tutto il mondo, ed in breve il contattista potè mettere in piedi una rete di collegamento con amici di tutti i paesi.Uno di costoro era il maggiore dell’aviazione danese, Hans Petersen, che dopo essere stato testimone di avvistamenti radar di UFO, ed avere intrapreso scambi di vedute con dei propri colleghi americani, si era convinto del fatto che il nostro pianeta fosse effettivamente meta di visite di extraterrestri.Organizzata una conferenza divulgativa sul caso Adamsky, Petersens divenne certo della veridicità delle esperienze riferite dal polacco americano.
    Gli incontri che Adamsky ebbe con figure così importanti come il Papa e la regina di Olanda, non furono episodi di mera formalità. In considerazione di ciò viene spontaneo chiedersi perchè coloro che detengono posizioni di rilievo nella nostra società si ostinino a non parlare alla gente circa la realtà del problema UFO ed extraterrestri.
    Glenn Steckling, un pilota di linea americano, ha nelle proprie mani l’eredità dei contattisti moderni.Figlio di un immigrante tedesco, fu testimone nella sua infanzia di un avvistamento UFO ed ebbe persino alcuni incontri ravvicinati, come del resto capitò a molti altri della cerchia di Adamsky.

    L’episodio più spettacolare ebbe luogo il 26 febbraio 1965: in quell’occasione una signora, l’impiegata governativa, Madeleine Rodeffer, sua frequentatrice, fu testimone di una esperienza di contatto, nel corso della quale Adamsky riprese immagini a distanza ravvicinata dell’astronave aliena con la propria videocamera. William Sherwood, fisico ottico presso la Eastman Kodak,noto come padre della procedura fotoelettrica, impiegata nell’industria ottica, analizzò il filmato della Rodeffer nei laboratori della Eastman Kodak, a New York. Uno degli esperti presenti era il colonello Colman von Keviczky, a suo tempo fondatore del dipartimento audiovisivo presso lo stato maggiore degli ufficiali dell’esercito reale ungherese, e successivamente negli anni ‘60, impiegato come esperto cinematografico presso la United Artists.Anche Bob Oechsler, un ingegnere di robotica,specialista presso il Goddard Space Center della NASA, a Greenbelt, Maryland, è personalmente convinto dell’autenticità del filmato Rodeffer; egli ritiene inoltre che le caratterstiche dell’oggetto ripreso, rivelino la presenza di un campo energetico in grado di assicurarne la manovrabilità indipendentemente dalla forza gravitazionale terrestre. Perchè, quindi, esperienze del genere continuano ad essere oggetto di diniego?
    Infine, nel settembre 1966, il già citato Steckling fu testimone di un spettacolare avvistamento UFO.
    Tra alcuni dei filmati ripresi da George Adamsky, c’è quello ripreso in Argentina: mostra una nave spaziale a forma di sigaro sospesa sopra la strada. Adamsky girò questo film attraverso l’oblò di un’astronave: esso mostra un disco bianco in orbita attorno alla terra. In un altro filmato proveniente dal Messico, un disco luminoso è ripreso attraverso della vegetazione: vi si riconosce la tipica cupola della navicella ricognitore atterrata.
    Astronavi di modello adamskiano furono osservate e fotografate in tutto il mondo: in Giappone, Messico, Sud America,
    Inghilterra ed in molti altri Paesi. Nell’agosto del ‘91 un testimone fu in grado di filmare un disco provvisto di cupola,atterrato presso Carp, Ontario. Ricognitori di piccole dimensioni vennero inoltre ripresi a distanza ravvicinata, in Danimarca e negli USA.
    Nel sud dell’Inghilterra, Steven Alexander, filmò una sfera in volo su di un campo di grano, nel 1990. Uno straordinario filmato invece venne girato nel giugno del ‘73, durante uno dei primi voli del Concorde: vi si nota un piccolo oggetto luminoso evoluire attorno all’aereo, e rimanere sospeso per alcuni secondi di fianco ai motori.
    Durante la visita di Adamsky in Inghilterra, lo stesso Lord Desmond ebbe un incontro ravvicinato con un extraterrestre.
    Il 23 aprile 1965 George Adamsky spirò in seguito ad un attacco cardiaco. Il suo corpo venne sepolto nel cimitero di Arlington, a Wahington DC, vicino alla tomba di John Fitzgerald Kennedy. Ma Adamsky vive tuttora, indimenticato, nel cuore dei propri amici e proseliti, che in lui vedono non una persona comune, bensì un uomo cui era stata affidata una missione.

    Lord Desmond Leslie, nipote di Winston Churchill e celebre pilota di caccia della seconda guerra mondiale, appartenente ad un antico ceppo nobiliare irlandese, scrisse nel’52 il primo libro sugli evidenti paralleli esistenti fra la moderna fenomenologia UFO ed il contenuto degli antichi scritti indiani. Così egli narra: "Nel ‘51 visitai la biblioteca di un amico; nel mentre che attendevo il suo arrivo, notai un libro, dal quale mi sentii subito attratto, quasi esso esercitasse una magica forza nei miei confronti; il suo titolo era "Atlantide e Lemuria". Era stato scritto nel 1890 da Thomas Eliot e pubblicato da un gruppo di teosofi. Il suo contenuto riguardava informazioni tratte dalle "Cronache di Akasha".Ciò che di esso maggiormente mi colpì, furono descrizioni di macchine volanti, delle quali si specificava fossero di forma circolare, in grado di emanare luminosità durante la notte, nonchè di muoversi a velocità alquanto elevata.Queste macchine erano denominate Vimana.Sentii a questo punto di essere sulla pista giusta: la descrizione di tali ordigni richiamava molto da vicino quanto frequentemente all’epoca si sentiva dire riguardo i cosiddetti "Piatti" o "Dischi Volanti" avvistati da Kenneth Arnold e dal capitano Mantell. Decisi pertanto di portare avanti un’accurata ricerca sul tema, e a questo proposito mi recai alla biblioteca del British Museum, ove presso il dipartimento di Orientalistica trovai l’edizione completa dei "Mahabharata", in una vasta versione tradotta in Inglese, della quale ogni capitolo possedeva il relativo riassunto. L’opera consisteva di 20 volumi, che controllai uno per uno per verificare se vi fosse qualcosa riguardo ai "Vimana".
    - Mongomeri -
    UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
    SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

    Commenta


    • #3
      Non potei credere ai miei occhi quando scoprii che di tali velivoli i testi recavano menzione: era la conferma che già gli antichi avevano avuto contatti con esseri giunti dal cosmo.Ivi infatti si asseriva esplicitamente che"gli uomini delle stelle giungono sul nostro pianeta a bordo di prodigiose macchine volanti, grazie alle quali sarebbe possibile anche a noi visitarli".Trovai quindi un testo tibetano, che descriveva i velivoli in questione con le parole "Come perle scese dal cielo": straordinario!. Proseguii la lettura, e trovai delle informazioni relative alle guerre combattute nell’India antica... ed alle armi utilizzate: fra queste ultime ve ne erano addirittura alcune in grado di produrre immagini tridimensionali,vale a dire ologrammi! Si parlava quindi dell’"Arma del Brahma", in grado di "sprigionare la forza dell’universo, rilucendo come migliaia di soli".Oppenheimer ricorse a questa citazione in occasione del test di esplosione della prima bomba atomica. Il testo proseguiva quindi parlando di migliaia di uomini che fuggivano lasciando cadere le proprie armi, e ai quali nei giorni successivi i capelli presero a cadere, e la pelle ad arrossarsi, e che morirono di un’orrenda malattia; l’intero loro esercito venne colpito così forte dalla vampata di calore, che di esso rimasero solo le ombre degli elefanti impresse al suolo.... Inutile rimarcare gli evidenti paralleli con Hiroshima.Tutto questo quindi si era già verificato a suo tempo...".
      Per un anno intero Lord Desmond rovistò febbrilmente fra i testi di antiche biblioteche, alla ricerca di indizi che confermassero la presenza degli UFO nel remoto passato dell’Uomo; quindi ultimò i lavori di stesura del proprio libro: "Appresi in seguito da un americano con il quale ero in contatto epistolare, tale George Hunt Williamson, che un amico di questi aveva avuto un’esperienza di contatto, essendo stato testimone di un atterraggio UFO, nel corso del quale aveva ripreso queste straordinarie istantanee. Gli risposi, facendogli presente che avrei scritto un libro, per cui avrei gradito dare un’occhiata alle sue foto. Questi me le inviò tutte in una stupenda lettera, nella quale mi concedeva di utilizzarle senza pretendere alcuna ricompensa; venni così in possesso di queste eccezionali immagini scattate da Adamsky, nelle quali gli UFO apparivano ben diversi rispetto quello che eravamo soliti pensare. Le sottoponemmo a diversi test di verifica, e realizzammo che esse ritraevano oggetti di grosse dimensioni, molto distanti dall’obiettivo, e non dei semplici modellini sospesi vicino ad esso. Inoltre egli si dimostrò estremamente cordiale nei miei confronti. In un secondo tempo egli mi scrisse, riferendomi di avere steso una storia intorno a quest’atterraggio, e di essere intenzionato a pubblicarla. Il mio editore di allora mi disse che se avessi pubblicato quelle immagini, nessuno più avrebbe acquistato il libro che Adamsky aveva intenzione di scrivere.

      George Adamsky, il polacco americano divulgatore di temi legati alla filosofia tibetana, aveva sino a quel momento scattato dozzine di fotografie di UFO ‘Un giorno del Novembre 1952, in compagnia dei suoi amici, egli intraprese una spedizione nel deserto californiano, a caccia di UFO. Come ne comparve uno, Adamsky si allontanò dal gruppo, per avvicinarsi al misterioso ordigno volante: da una gola circostante uscì un uomo dall’aspetto giovanile, dai lunghi capelli color sabbia, che scendevano sull’uniforme color bruno. I due intrapresero una comunicazione basata su gesti, mentre gli amici del contattista osservavano a distanza la scena con l’ausilio di un cannocchiale.Costoro successivamente confermarono su dichiarazione giurata quanto colà era occorso.
      Lord Desmond si era a questo punto deciso di indagare sul posto il caso del contattista polacco americano... "Partii quindi alla volta degli USA: era il 1953, un’epoca nella quale non era ancora possibile portar con sè del danaro fuori dall’Inghilterra. Finalmente incontrai questo straordinario personaggio: abitava con la sua segretaria, Lucy McGinnis, e con tale Alice Wells, in una piccola casa posta su di un pendio del Monte Palomar Erano costoro persone molto ospitali, che si guadagnavano da vivere gestendo un Caffè sito nei paraggi. L’incredibile uomo pareva dilettarsi a sconcertarmi raccontandomi le cose più assurde, che in quanto tali io ritenevo non potessero corrispondere a verità. Ma al tempo stesso, egli in altre occasioni si rivelava in possesso di una saggezza estremamente profonda. Che pensare dunque? A questo punto dovrei formalmente fornirvi qualche informazione in più sul suo conto: vi ricorderete certo che egli aveva scritto un libro sul suo primo contatto, e che aveva scattato fotografie, purtroppo irreparabilmente danneggiate nel momento in cui si era avvicinato troppo all’UFO. Gli chiesi se per caso di queste ultime egli avesse ancora i negativi. Me li procurò: erano completamente scuri. Se tuttavia venivano tenuti contro il sole, era ancora possibile distinguerne la sagoma dell’UFO: ma a tal riguardo era necessaria molta luce. Di questo lui non si era accorto, e pertanto non avrebbe neppure potuto sapere che le dimensioni dell’UFO ivi impresso, corrispondevano alla sezione aurea; parecchi piccoli dettagli non gli erano mai prima saltati all’occhio. Passai quindi alle due signore, che mi confermarono l’incontro di Adamsky con gli extraterrestri, descrivendomi la successiva partenza dell’UFO, ed anche la grande astronave madre, da lui descritta, che caccia americani inutilmente tentarono di inseguire."Quattro anni dopo l’USAF confermò che effettivamente un loro pilota, in quello stesso giorno del 20 novembre 1952, aveva inseguito un UFO sopra Desert Center, California, esattamente ove Adamsky asseriva di avere avuto l’incontro ravvicinato con l’extraterrestre. "Un aspetto che mi interessò particolarmente, prosegue Lord Desmond, fu l’impronta impressa sulla sabbia, della calzatura indossata dall’extraterrestre, trattandosi di un deserto roccioso! Risoltomi di indagare tale particolare, chiesi ed ottenni da Adamsky le opportune indicazioni, per portarmi sul posto. Nel libro che egli aveva scritto, si diceva che il visitatore raschiò con il proprio piede il suolo, imprimendo un’impronta sulla sabbia. Feci la prova: sotto lo strato roccioso di superficie, scoprii che vi era della sabbia, e così potei anch’io lasciare una perfetta impronta."
      - Mongomeri -
      UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
      SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

      Commenta


      • #4
        Successivamente Adamsky sarebbe stato nuovamente contattato da extraterrestri viventi inincognito nell’ambito della società umana. Costoro gli avrebbero concesso di viaggiare nello spazio, sulle proprie aeronavi: a bordo di un enorme astronave sigariforme, egli avrebbe potuto vedere con i propri occhi lo spazio esterno e la Luna. Su queste sue incredibili esperienze, Adamsky scrisse un secondo libro:"A bordo dei Dischi Volanti".
        "In quel testo, osserva Lord Desmond, sono presenti dei dati indubbiamente interessanti: pensate solo che già nel ‘53/’54, quando egli ivi riferisce di cosiddette "lucciole spaziali"osservate dal finestrino dell’UFO, particolare confermato solo alcuni anni dopo, nel ‘62, da John Glenn, il quale ricorse al medesimo termine per descrivere il fenomeno precedentemente osservato da Adamsky. Più avanti nel libro in questione, si parla di tre cinture di asteroidi; penso che il terrestre ne abbia potuto vedere una seconda sita oltre Nettuno, in quanto egli parla dell’esistenza di una terza orbitante oltre Plutone. Al riguardo vedremo in futuro. Adamsky inoltre mi raccontò di avere visto a bordo dell’astronave, "un film incredibile" ossia qualcosa che veniva "proiettato" pur in assenza di uno schermo: aveva visto uno di quelli che oggi definiamo ologrammi, di cui però all’epoca non esisteva assolutamente alcuna possibilità di produzione."
        Capitano John Steckling, portavoce della Fondazione Adamsky "Nel libro in questione, troverete una perfetta descrizione del fenomeno delle "lucciole spaziali" di cui solo Glenn, nel ‘62, parlerà per la prima volta. Adamsky inoltre sapeva che nel nostro sistema solare ci sono ben più pianeti dei nove a noi noti: per la precisione egli parlò di dodici corpi celesti, e nel frattempo i nostri astronomi sono giunti a confermarne l’esistenza di undici. Adamsky descrisse il buio dello spazio profondo in termini ben diversi da quelli che sul nostro pianeta si è indotti a pensare, e che solo con le missioni spaziali troveranno conferma: le sue rappresentazioni dello spazio cosmico, di un’atmosfera, nonchè di nubi ed acqua sulla Luna, venivano esposte nei lontani anni’50, molto tempo prima che l’Uomo sviluppasse il proprio programma di esplorazione spaziale. E tutto ciò parla indubbiamente da solo. Si potrà criticare tutto, ma a nessuno sinora è stato dato di spiegarecome egli allora potesse conoscere tutto ciò!"

        Oggi le foto NASA mostrano chiaramente la presenza di nuvole ed acqua sulla Luna, malgrado officialmente tale eventualità sia rigorosamente esclusa. Si tratta per la precisione di immagini presentate dal maggiore NATO danese, Hans Petersen, durante una conferenza a Washington D.C.
        Maggiore Petersen, Aviazione danese "Che mi sia concesso o meno di dirlo ufficialmente, è bene si sappia che la Scienza non dice la verità! sono in possesso di fotografie della Luna, in una delle quali si vede chiaramente del vapore o fumo salire da un cratere: ora, perché la cosa sia possibile è di norma indispensabile la presenza di atmosfera, e pertanto questa deve esistere sulla Luna. Alcuni scienziati più aperti di altri loro colleghi, affermano che la Luna possiede un’atmosfera equivalente al 65 o 64% di quella terrestre. Per questo motivo è lecito pensare anche alla presenza di acqua: ciò si nota chiaramente in una delle fotografie che ho ottenuto dalla NASA, di quello che sembra essere una riserva artificiale sul suolo selenita; in un’altra foto, ripresa da Michel Collins, nel corso della sua seconda orbita lunare, e mentre stava presumibilmente sorvolando la medesima regione, si nota che l’immagine della riserva d’acqua in questione è come se fosse stata occultata o mimetizzata, per tenere all’oscuro il pubblico delle evidenti prove a tal riguardo; in un’altra fotografia notiamo chiaramente la presenza di due tunnel, ossia non semplicemente di buchi o squarci naturali nella roccia, ma di una apertura quadratica, di origine artificiale, di fronte alla quale è visibile, sulla sinistra, una grande colonna, simile ad un obelisco, anch’essa di evidente origine artificiale. Ma questo non è tutto; si notano anche oggetti in movimento, il cui passaggio lascia delle tracce sul suolo; secondo la NASA si tratta di rocce che rotolano giù da un pendio: osservando però con attenzione le luci e le ombre di quest’immagine, realizziamo che le pretese "rocce" non precipitano, ma percorrono il pendio in questione in salita! E così via. Questo tanto per sottolineare come la scienza ufficiale si guardi bene dal dirci la verità sulla Luna. Nel nostro mondo attuale, lamenzogna riguardo la nostra stessa vita, occupa pertanto un posto fondamentale. E questo in virtù del fatto che i vari governi continuano a rifiutarsi di riconoscere ufficialmente la verità circa i contatti con i visitatori extraterrestri, costruendo altresì fuorvianti interpretazioni sul nostro pianeta e sulla sua Luna, e diffondendo false certezze."
        Ma da dove provenivano questi visitat

        ori? Secondo Adamsky, da Marte e da Venere,ipotesi ritenuta impossibile dalla scienza odierna. Tuttavia un manuale d’istruzione dell’accademia aeronautica USA, "Introduzione alle Scienze Spaziali," ritiene possibile che gli UFOs provengano da pianeti del nostro sistema solare;più avanti nel testo si conferma che uno dei quattro gruppi di extraterrestri sono sostanzialmente simili nell’aspetto all’Uomo, e che con essi dei contatti, assolutamente segreti, potrebbero già avere avuto luogo.
        Dove saranno insediati questi visitatori, nel sottosuolo del nostro pianeta o in basi situate sui pianeti più vicini? Ovviamente non possiamo essere in grado di rispondere. I libri di Adamsky venero pubblicati in ogni paese, e ben presto sorse una rete di collegamento fra i vari "fans" del contattista polacco-americano. A costoro si unì presto il maggiore dell’aviazione danese, Petersen, il quale convintosi della realtà del fenomeno ufologico a seguito di avvistamenti radar effettuati di persona, e di confronti dialettici con i propri colleghi americani su detto tema, organizzò per Adamsky una conferenza in Copenhagen, che lo persuase circa la veridicità dei contatti di cui egli parlava. Questo quanto riferisce Petersen: "Adamsky organizzò un proprio tour all’estero, pregandomi di aiutarlo per quanto riguardasse la parte europea: così egli giunse anche in Danimarca.Il giorno del suo arrivo, andai a prenderlo all’aeroporto con mio figlio Lars.Conoscevo l’aeroporto alquanto bene, e così ci fermammo presso un punto dal quale si poteva abbracciare con lo sguardo l’intera sua area.Il tempo era brutto ed il cielo, nuvoloso: tuttavia mentre l’aereo si accingeva ad atterrare, notammo che esso era tallonato da una distanza di soli 20-30 metri da un disco volante. Come l’aereo atterrò, il disco cessò l’inseguimento, e scomparve fra le nuvole. Incontratomi con George, dieci minuti più tardi, gli riferii dell’oggetto avvistato dietro il suo apparecchio, ed egli mi rispose semplicemente:"Ah gli Jungs! Quelli altro non fanno che seguirmi". Fermammo una camera per lui in un piccolo Hotel di un sobborgo di Copenhagen, ove nessuno avrebbe potuto disturbarlo, non essendo appunto noto dove egli avrebbe esattamente soggiornato. Giunti all’hotel nel tardo pomeriggio per registrarne l’arrivo, apprendemmo dal portiere che un giovane, di lì prima passato, aveva chiesto di Adamsky: ci chiedemmo chi questi avesse potuto essere, e notammo che George sorrideva. Disse quindi: "lasciatemi riposare un attimo, e venitemi a prendere verso le 6.00".E così facemmo. Trattandosi di un hotel "demodè",vi era un sistema di porte a doppio battente, una di accesso al corridoio della camera, ed un’altra con la quale si accedeva alla medesima; fra queste pertanto c’era uno spazio intermedio. Quando ritornammo per prendere l’amico, scoprimmo la presenza di una lettera posta, fra le due porte; la busta riportava il nome di Adamsky, ed il contenuto della missiva lo sconsigliava a proseguire il proprio viaggio verso la Finlandia, per via di non meglio precisate "difficoltà" che egli avrebbe colà incontrato. George mi confessò che ben difficilmente vi si sarebbe recato, per via di tale monito.Da parte mia lo pregai di riflettere: in fin dei conti poteva benissimo darsi che qualcuno volesse prenderlo per uno svitato...L’indomani ricevetti una sua telefonata, con la quale mi comunicava di avere incontrato la mattina stessa un extraterrestre, un venusiano, che gli avrebbe affidato un pacchetto da consegnare al Papa, a Roma. Per questo motivo, egli asseriva che non intendeva più recarsi in Finlandia o in Germania."
        - Mongomeri -
        UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
        SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

        Commenta


        • #5
          Desmond Leslie "Adamsky giunse a Londra; precedentemente era stato a Roma, dove aveva avuto alcui colloqui.Egli stava intraprendendo una tournèe europea, nel corso della quale aveva incontrato anche la regina d’Olanda.Durante questa visita si verificarono alcuni disordini, in quanto alcuni studenti tentarono a più riprese di disturbare uno dei discorsi che egli stava tenendo; la sua tournèe era stata organizzata da Lou Zinstag, nipote di Carl Gustav Jung: si trattava di una donna meravigliosa che successivamente scrisse un libro, in cooperazione con Tim Good, sul contattista polacco-americano. Rientrato da Roma, Adamsky volle trascorrere un paio di giorni in nostra compagnia, per distendersi un pò.Io pensavo a tenergli i giornalisti alla larga. Quindi prendemmo la nostra barca per fare un giro lungo il Tamigi,e in quell’occasione notai che egli per pagare un conto, aveva estratto dalle proprie tasche una piccola moneta d’oro, al cui riguardo soggiunse laconicamente:"Nessuno mai mi separerà da questo piccolo oggetto".Chiestogli che cosa esso fosse, George me lo porse:si trattava di una piccola medaglia sulla quale era impressa l’effige di Papa Giovanni XXIII°, che in quei giorni era morente.Mi riferì di averla ricevuta dal Papa, in occasione dell’incontro che egli asseriva di avere con lui avuto a Roma.Al che io risposi che a nessuno avrebbe potuto essere dato il privilegio di incontrare il Papa; o meglio che sarei stato più propenso a credergli se mi avesse raccontato di un’ "escursione" in bicicletta fra gli anelli di Saturno, piuttosto che di un suo incontro personale con il pontefice romano. George rispose quindi con aria contrariata: "E invece l’ ho effettivamente incontrato! E in quell’occasione gli ho consegnato un pacchetto sigillato ricevuto dagli Uomini dello Spazio!". Coricatosi sul letto, George aggiunse che tale evento era quanto egli più aveva atteso, e per il quale ardentemente egli aveva pregato. Gli chiesi del pacchetto, di che cosa esso contenesse, ed egli mi rispose di non saperlo, avendolo ricevuto sigillato dagli extraterrestri. Per quanto riguardava Papa Giovanni, egli si disse certo del suo buono stato di salute, secondo l’impressione che egli aveva riportato durante l’incontro. Quando il giorno dopo i giornali riportarono la notizia dell’avvenuto decesso del Pontefice, George disse: "Quei bastardi! L’hanno ucciso!".
          Ora, e questa è un ulteriore prova alquanto interessante, negli anni successivi, il medico personale di Papa Giovanni, riferì che il Pontefice soffriva di una particolare forma tumorale,il cui stadio terminale trasmette nel paziente una sorta di apparente miglioramento del proprio stato fisico psicologico, preludio del collasso definitivo. E questo quadro clinico corrisponde in pieno a quanto Adamsky riferisce.Nessuno del resto per anni ne è stato a conoscenza.Telefonai quindi a Lou Zinstag, pregandola di raccontarmi come si fossero svolte le cose, avendo lei accompagnato Adamsky in quel viaggio, per sapere se egli avesse o meno incontrato il Papa. Lou rispose che ne sapeva quanto me, e ripercorse i momenti di quella giornata: "partimmo alla volta di Città del Vaticano, secondo il desiderio di George, giunti a Piazza San Pietro, egli si guardò attorno, ed indicò un prelato con un colletto rosso, dicendo ‘Ecco, quello è il nostro uomo’. Si trattava probabilmente di un vescovo o di un monsignore, in ogni caso di un personaggio importante. George si diresse verso di lui, e i due si abbracciarono come vecchi amici, per quindi entrare dall’ingresso privato della basilica, evitando quello pubblico.Un ora dopo lo vedemmo uscire raggiante di gioia: ‘Fantastico!’ urlava, ‘l’ho visto! ho incontrato il Papa e gli ho consegnato il Messaggio!’ Lou quindi proseguì "Se George fosse stato un attore, avremmo dovuto desumere di trovarci davanti ad un personaggio di eccellente talento, in quanto non ho mai visto in vita mia un uomo così genuinamente preso dalla gioia.Senza contare che trascorsero alcuni giorni, prima che egli ci facesse menzione della medaglia consegnatali dal Pontefice; ora se si fosse trattato di una frottola, egli, come chiunque altro, non si sarebbe certamente comportato in quel modo, estremamente riservato, bensì avrebbe subito esibito ai quattro venti tale oggetto, alla stregua di uno speciale ‘souvenir’".

          Volli tuttavia fare un ulteriore tentativo di verifica su questa storia: a suo tempo ero stato compagno di studi di Basil Hume, oggi cardinale; dormivamo nella stessa camerata, ed eravamo buoni amici; si trattava pertanto della persona ideale a cui chiedere un parere a tal riguardo.
          "Senti un pò Basil" feci ,"secondo te, dov’è acquistabile questa medaglietta con l’effige di Papa Giovanni XXIII°?".Ed egli rispose: "Da nessuna parte. Si tratta di un’onorificenza che il Papa conferisce di persona". "Perchè questo Adamsky", proseguii, "ne possiede una". "Allora" comcluse Hume," deve trattarsi di una persona con dei meriti molto particolari, per avere avuto un simile riconoscimento"
          Le visite di Adamsky presso il Papa e la Regina d’Olanda, non furono tuttavia i soli contatti che il polacco-americano ebbe con i grandi della Terra. Petersen riferisce che egli visitò in più occasioni la sede delle Nazioni Unite, e su invito di U Thant, l’allora Segretario Generale, trascorse colà un’intera giornata, incontrando, come disse all’amico "parecchie importanti persone". William Sherwood, fisico ottico, narra quanto segue: "George Adamsky mi rivelò un giorno che a lui era concesso accedere presso ogni ministero di Washington, e a questo proposito mi mostrò una speciale carta di riconoscimento. Si trattava di un tipo di documento a me alquanto familiare, avendo a suo tempo lavorato per un ufficio giudiziario del governo americano, prima del mio successivo inserimento dapprima presso il dipartimento di fisica dell’Università di Rochester, e più tardi presso la Eastman Kodak. George era alquanto abile a tenere i segreti per sè: ciò rientrava nella sua marcata rettitudine, la quale a sua volte aveva un duplice aspetto: se il governo gli chiedeva espressamente di non parlare di un determinato argomento, egli non si atteneva a tale ordine, mentre le cose cambiavano quando il medesimo invito gli veniva rivolto da un essere spaziale. Un giorno Adamsky mi confessò:"Il mio cuore è un cimitero di segreti" Discutendo con lui, ebbi una volta a dirgli:’"Questi cosiddetti ‘venusiani’ saranno in realtà entità astrali, in quanto su Venere le temperature sono troppo elevate per consentire la vita", al chè lui mi rispose:"no, essi non hanno invece alcunchè a che fare con gli spiriti".Gli risposi facendogli presente che neppure Cristo, all’atto della Resurrezione, era uno spirito, ma a questo riguardo George non voleva sentire ragioni, quasi volesse ad ogni costo evitare che si creasse confusione su questo tema. Tuttavia, rimango del parere che alcuni dei suoi viaggi, erano in realtà esperienze di natura astrale, così realmente vissuti, per dirla con San Paolo, da fare perdere di vista il distinguo con la realtà tradizionale. E infatti San Paolo dice "Non posso sapere se mi trovassi dentro il mio corpo o all’esterno di questo"
          La cosa più importante che appresi da Adamsky, è la nozione della non unicità della vita sviluppatasi sul nostro pianeta.
          Secondo la sua visione, l’universo è un sistema popolato da esseri analoghi a noi: tante umanità situate su diversi stadi di sviluppo.Esistono infatti miliardi di pianeti, a loro volta orbitanti attorno a miliardi di soli, parti di miliardi di galassie sparse nell’intero universo.Ora se pensiamo che pianeti come Venere, presentino condizioni fisiche inadatte alla presenza di vita, che ne è per quanto riguarda altre dimensioni? George mi parlò dell’esistenza di altre frequenze vibrazionali, oltre quelle a noi da sempre note, da lui paragonate allo spettro della luce, ai cui estremi abbiamo gli ultravioletti, da una parte, e gli infrarossi dall’altra, di cui siamo al corrente, senza tuttavia essere in grado di percepirli:le vibrazioni a noi note, si situano fra questi due estremi. Esiste anche uno spettro di densità negli atomi, ed altrettanto dicesi per l’intero universo. E mentre a noi di norma sono familiari esclusivamente quelle vibrazioni che si situano fra gli ultravioletti e gli infrarossi, Adamsky sapeva dell’esistenza di altri spettri di densità, invisibili all’occhio umano, e con i quali è possibile entrare in contatto. E questo coincide con quanto di cui da sempre parlano le religioni di tutto il mondo, riguardo l’esistenza di angeli e demoni, entità provenienti da altri livelli di realtà. Il nostro universo è pertanto ben più complesso di quanto noi ci si possa immaginare, e Adamsky ce lo ha dimostrato.
          - Mongomeri -
          UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
          SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

          Commenta


          • #6
            In un’altra occasione, di cui sarebbe oltremodo problematico entrare nei dettagli, Adamsky avrebbe lasciato la Terra per un paio di giorni, per visitare un altro pianeta; venni informato del suo imminente ritorno, e quindi ricevetti una sua telefonata, con la quale egli mi annunciava che era in procinto di recarsi a Washington, "per consegnare un messaggio al Presidente".Aggiunse di non potermi dire in che cosa consistesse tale messaggio, il cui contenuto, a sua detta, io sarei comunque stato in grado di desumere esaminando gli eventi politici sulla scena internazionale, che nel corso dei mesi successivi avrebbero avuto luogo:" Segui bene quanto accadrà di qui a un anno, e capirai!". L’anno successivo si verificò infatti la "Crisi cubana", al cui riguardo dobbiamo obiettivamente ammettere che se il Presidente Kennedy non l’avesse affrontata e risolta come di fatto fece, essa avrebbe portato il mondo alla terza guerra mondiale. Quanto sinora visto, sono solo due fra centinaia di altri esempi, dai quali cogliamo quella che era e l’intrinseca straordinarietà di quest’uomo, ed il veritiero contenuto delle sue esperienze, dato, quest’ultimo, del quale in primo luogo le figure importanti dell’epoca erano consce."
            Sorge a questo punto la domanda del perchè si continui a negare alla gente l’esistenza degli UFO e degli extraterrestri:esaminiamo a questo riguardo due punti di vista degni di considerazione.
            Leslie: "Perchè i governi di tutti i Paesi devono puntualmente assumere un comportamento paranoico di fronte all’argomento? Per il motivo che esso implica il riconoscimento di una nuova concezione dell’energia: l’energia libera, e pertanto la fine dello sfruttamento del petrolio, con i relativi monopoli, e quella ad esso connessa della grande industria del trasporto aereo ed automobilistico.In tal caso l’umanità intera disporrebbe di una nuova ricchezza, destinata però a non essere più monopolio di pochi."
            Steckling: "I governi avrebbero troppo da perdere, sul piano politico ed economico, se l’esistenza degli extraterrestri venisse resa nota.Il principio energetico di queste superciviltà si basa sull’energia elettromagnetica: si tratta di energia libera, che scorre da pianeta a pianeta, e non comporta alcun costo economico.Con l’energia libera non esisterebbero bollette della luce e non si avrebbe più bisogno di benzina per la propria auto.Ma il nostro mondo, la nostra società, sono fondati sul consumo di petrolio e benzina; nel momento i cui si cessasse di consumare questi due prodotti, l’intero sistema precipiterebbe nel caos, e coloro che detengono le leve di comando nella nostra società, non sarebbero per nulla intenzionati ad imbarcarsi in un simile rischio. Questo appunto è uno dei principali motivi, che spiegano la linea del diniego ufficiale, perseguita dalle autorità governative.Ma ve ne potrebbero essere anche degli altri, persino di natura religiosa, poichè secondo alcune religioni non vi è nulla negli spazi esterni. Qualora dunque dovesse essere ufficialmente riconosciuto che la vita è una manifestazione universale, alcuni dogmi necessiterebbero di essere riveduti, e noi siamo fondamentalmente degli esseri alquanto conservatori, poco propensi a mettere i discussione i nostri schemi di pensiero, e come tali al cambiamento in generale. E ciò è quanto si nota nel clima politico di qualsiasi Paese."

            Steckling, Pilota di linea di una compagnia americana è colui che amministra l’eredità dei contattisti USA.Figlio di immigrati tedeschi, esattamente come altri della cerchia di Adamsky, fu testimone di avvistamenti e di contatti UFO: "Le mie esperienze ufologiche con George Adamsky, iniziarono nel ‘63, da quando i miei genitori lo incontrarono per la prima volta, per poi sempre più assiduamente frequentarlo a casa di Madeleine Rodeffer, a Silver Springs, Maryland, e a casa nostra, ad Alexandria, Virginia.L’incontro con Adamsky fu preceduto da un avvistamento ufologico che coinvolse la mia famiglia.Quindi prendemmo a frequentare con assiduità il nostro nuovo amico trascorrendo con lui quelli che erano gli ultimi due anni della sua vita.Passai molto tempo con lui a casa di Madeleine Rodeffer, mentre i miei genitori e la signora in questione preparavano pubbliche iniziative, che si sarebbero tenute a Washington in suo nome.Ho pertanto un ricordo molto distinto di Adamsky, e degli avvistamenti che avemmo con lui a Silver Spring, Maryland, ancor prima che venisse girato il famoso "filmato Rodeffer", due mesi prima della sua morte.Incontrai persino gli Uomini dello Spazio con i quali egli era in contatto."
            Ingrid Steckling, madre di Glenn "Quando ci trasferimmo a Denver, Colorado, contattammo Adamsky, dicendogli che ci saremmo ben presto spostati a Wahington D.C., e se lui avesse tenuto conferenze in quella città, lo avremmo ben volentieri potuto conoscere di persona.Ci rispose subito, pregandoci di contattare a nostra volta, a Washington, una signora che aveva il nostro stesso desiderio:fu così che incontrammo Madeleine Rodeffer, con la quale facemmo amicizia.Con la Rodeffer ed Adamsky avemmo il privilegio di avvistare in tante occasioni, più di quante avremmo potuto immaginare, dei ricognitori alieni."
            Ingrid Steckling (Fondazione George Adamsky) "Egli uscì di casa e vide, da alquanto vicino, un ricognitore extraterrestre, che mostrò a mio marito ed a me: ciò accadde poco prima la sua morte.Sedevamo ssieme in cucina, era sera, e ci sentimmo improvvisamente sopraffatti da un indefinito e sconfinato sentimento di amore: non si trattava di amore passionale od emotivo. L’intera stanza venne inondata di luce; uscimmo e guardammo verso l’alto:questa meravigliosa nave spaziale era sospesa a pochi metri dal suolo; se ne poteva vedere l’interno attraverso gli oblò: era lo spettacolo più straordinario che avessi mai visto, e questo sentimento ci accompagnò per molte settimane."
            Ma l’evento più spettacolare ebbe luogo il 26 febbraio 1965, quando una signora facente parte della cerchia di amici di Adamsky, l’impiegata governativa Madeleine Rodeffer, prese parte ad un contatto, mentre Adamsky filmava l’oggetto da distanza ravvicinata.

            Madeleine Rodeffer (testimone di Adamsky) "Incontrammo Adamsky per la prima volta nel marzo del ‘64:avevo organizzato una conferenza per lui, al City Center, e stringemmo amicizia. Questo rapporto durò un anno ed un mese:era l’ultimo anno della sua vita. Venne a trovarci più occasioni dalla California, per ben cinque volte, per la precisione, e fu ospite a casa nostra.Il 26 febbraio , verso le h 8 di mattina, mentre ancora dormivo, ebbe luogo in casa nostra la"visita" di uno dei suoi "amici dello spazio" ;svegliatami, egli mi esortò a predisporre subito la videocamera, in quanto di lì a poco avremmo potuto vedere una nave spaziale.Naturalmente non potevo immaginarmi che questa si sarebbe così tanto avvicinata a noi, evoluendo praticamente quasi sopra il mio giardino.Avevo una fotocamera Polaroid pronta per l’uso, e così Adamsky mi aiutò a "caricare" la mia cinepresa Bell &Howell da 8 mm.Attendemmo il verificarsi dell’evento. I suoi "amici dello spazio" non gli avevano detto con precisione quando sarebbero arrivati.Solo nel primo pomeriggio, intorno alle 15.30, notammo qualcosa in lontananza:ci portammo in cucina, e affacciatici alla finestra li vedemmo avvicinare: tre "uomini dello spazio" bussarono quindi alla nostra porta; Adamsky uscì, e a lui dissero:"Preparate le videocamere: stanno arrivando":tale infatti era il rapporto confidenziale che egli aveva stretto con tali esseri.Comprendo come tutto ciò sia arduo da credere, ma "loro" avevano l’aspetto di comuni americani:uno aveva capelli bruni; un secondo, scuri; un terzo, grigi.Avevano parcheggiato la propria auto, che ritengo fosse una Oldsmobile, anche se non so bene di quale anno: nel mentre che essi stavano entrando, arrivò la nave spaziale.Mi ero fratturata la gamba un mese prima, a seguito di una caduta in camera da letto, e portavo un gesso;potevo sì correre, ma la cosa mi dava ovviamente dei problemi.Usciti sulla veranda, e Adamsky voleva iniziare a filmare; gli dissi "George, non ce la faccio da sola, mi sento insicura nelle gambe" .Avevo ricevuto quella videocamera in regalo due mesi prima da mio marito, in occasione del Natale, e ancora non ero pratica di essa. Così Adamsky la prese e proseguì a filmare: lo spettacolo durò dieci minuti in tutto: "loro" non atterrarono, nè scesero dall’astronave, ma vi si poteva notare la presenza attraverso gli oblò. Effettuarono più manovre, avvicinandosi a noi, ed in quegli istanti rallentando il movimento oscillatorio del velivolo, che produceva un sommesso ronzio: l’astronave era di forma circolare, e presentava tre sfere d’atterraggio nella sua parte inferiore, che di volta in volta rientravano e fuoriuscivano dallo scafo.Gli extraterrestri piegarono in seguito ad Adamsky che ciò assolveva ad una funzione stabilizzatrice del mezzo in volo, e che solo nel momento in cui le tre sfere si fossero trovate all’esterno, la nave sarebbe stata pronta all’atterraggio.Il rumore era dato da un ronzio non molto pronunciato, e simile a quello prodotto da certi motori; l’oggetto era di un colore blu luminoso, veramente bello a vedersi; il movimento dell’oggetto produceva una sorta di interazione sull’immagine registrata nel filmato, deformandola, in parte in modo accentuato, lateralmente."Loro" consentirono la ripresa di questo film, per agevolare gli sforzi del loro amico Adamsky, volti a convincere i potenti della Terra circa la necessità di riconoscere ufficialmente la realtà delle visite provenienti dal cosmo.
            Si trattò pertanto di un volo dimostrativo: "loro"volevano che venisse reso pubblicamente noto il tipo di manovre in grado di compiere con i propri velivoli, fermo restando che negli archivi dei nostri governi esistono filmati ancor più significativi, dei quali tuttavia la gente viene tenuta all’oscuro. Rompere questa cortina di silenzio era lo scopo dei visitatori..."
            - Mongomeri -
            UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
            SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

            Commenta


            • #7
              Il leggendario GEORGE ADAMSKY

              Tratto dall'articolo del dottor Roberto Pinotti: Roberto Pinotti è un autorità nel campo dell'ufologia, sociologo, è anche uno dei maggiori esponenti del CUN (Centro Ufologico Nazionale)È considerato il capostipite dei "contattisti", ed anche il più discusso.
              Per Adamski si arrivò a creare, negli Stati Uniti il neologismo: "contactee", in italiano "contattista", per indicare "chi dice di aver avuto un contatto con i piloti dei dischi volanti".
              Ci si chiede se i suoi "contatti" sono realmente avvenuti e se i sei testimoni, che vi avrebbero assistito (le due coppie di coniugi George Hunt e Betty J. Williamson, Alfred C. e Betty M. Bailey, oltre a Lucy McGinnis ed Alice K. Wells), hanno dichiarato la verità.
              Nel libro "The Saucers Speak" ("I dischi parlano"), sono trattati i contatti radio stabiliti prima e dopo il famoso 20 novembre 1952, proprio dai coniugi Williamson e Bailey, insieme agli studenti Betty Bowen e Ronald Tucker.
              I contatti radio erano veri? Erano veri i calchi delle impronte che il presunto Venusiano avrebbe lasciato sul terreno, e le fotografie scattate, secondo Adamski, il 13 dicembre allo stesso veicolo atterrato 23 giorni prima a Desert Center mentre sorvolava la sua casa?
              Nessuna prova di carattere scientifico può documentare come reali gli avvenimenti descritti in "Flying Saucers Have Landed" (tradotto in italiano: "I dischi volanti sono atterrati"), il primo libro scritto da Adamski, nel 1955, insieme a Desmond Leslie. PROVE CONTRO E PROVE A SOSTEGNO
              L'organismo civile americano per lo studio degli UFO, NICAP (National Investigations Committee on Aerial Phenomena) di Washington, non ha dato mai alcun credito a quanti hanno affermato di essere entrati in contatto con presunti extraterrestri.
              Nel classico "The UFO Evidence" leggiamo a proposito delle foto adamskiane:
              «A causa dei trascorsi del sig. Adamski, sedicente professore di filosofia mistica orientale (la cui validità gli sarebbe stata in seguito confermata dai suoi "extraterrestri") e per almeno una sua affermazione dimostratasi del tutto falsa in seguito alle indagini del NICAP, le sue fotografie sono considerate dubbie».
              Fra i detrattori di Adamski:
              Lo scrittore Frank Edwards, che identificò il "ricognitore venusiano" di Adamski, nella "parte superiore di un aspirapolvere", fabbricata nel 1937. L'USAF, l'aeronautica Militare statunitense, che riconobbe "la parte di un umidificatore di tabacco". Altri detrattori vollero vedervi un "lampione stradale"…
              A favore di Adamski:
              L'operatore cinematografico di Hollywood, Marley, il quale non esitò a definire le foto autentiche.
              J.N. Mansour, della Jetex Ltd., ditta produttrice di aeromodelli, esaminò i negativi originali e la macchina fotografica montata sul telescopio di Adamski e confermò che l'oggetto delle foto non era un modello ma sembrava delle dimensioni dichiarate dall'autore: almeno 10 metri e mezzo di diametro. IN MOLTI LUOGHI SI VEDONO UFO DELLO STESSO TIPO
              UFO dello stesso tipo di quello descritto in "I dischi volanti sono atterrati" furono segnalati da altre parti.
              Nell'ottobre del 1953 su Norwich (Inghilterra), l’astrofilo Potter della British Astronomical Association effettuò l'osservazione di un ordigno che descrisse come l'esatta riproduzione (rovesciata dal telescopio con cui la vide) della macchina di Adamski.
              Nel 1954, il tredicenne Stephen Darbishire di Coniston (Inghilterra) fotografò un UFO che volava su una collinetta. L’immagine mostrava un oggetto brillante dai contorni indistinti.
              Una proiezione ortografica, eseguita dall'ing. Leonard Cramp, confermò che gli oggetti delle foto di Coniston e di Adamski erano delle medesime proporzioni.
              Il NICAP affermò: "Non sembra evidente alcun motivo per un trucco…"
              L'ufologo spagnolo Antonio Ribera, si è chiesto: "Cosa c'è di vero nel caso Adamski?"
              La cosa più sensata è credere, per il momento, nell'autenticità delle fotografie, tanto di George Adamski che di Stephen Darbshire e ipotizzare che queste abbiano ispirato al primo le sue fantastiche storie sui Venusiani.
              Sempre secondo Ribera, un'altra osservazione sembra costituire una nuova conferma all'autenticità:
              Il 15 settembre 1965, dalle cinque alle otto di sera, furono visti su Santa Coloma (Andorra) e così pure dalla vicina Engordany, due UFO del "tipo Adamski" (con le tre sfere o "dispositivo di atterraggio" nella parte inferiore e a forma di campana) posti uno sopra l'altro, che improvvisamente partirono verticalmente a gran velocità...
              Probabilmente, Adamski ha costruito una storia fantastica su un episodio autentico…
              In "I dischi volanti sono atterrati", però, Adamski dichiara che il decollo del "disco" da Desert Center doveva essere stato osservato da aerei militari in volo sulla zona, facendo riferimento ad un B-36 dell'USAF.
              In una lettera inviata il 3 Agosto 1956 dal Centro Informazioni Aereotecniche della base USAF di Wright-Patterson al cittadino Richard Ogden, si ha la conferma delle segnalazioni di un UFO da parte di un pilota militare, sulla zona di Desert Center, appunto il 20 novembre 1952.
              Un altro elemento, che potrebbe riferirsi direttamente al presunto contatto nel deserto, è il misterioso scritto avuto da Adamski, a suo dire, il 13 dicembre 1952.
              Gli stranissimi segni impressi sulla pellicola sono stati da molti indicati come uno spettacolare ma ingenuo falso.
              Nel 1949-50, il noto archeologo ed esploratore professor Marcel Homet, nelle impervie regioni del Brasile nord-orientale, aveva scoperto un ciclopico blocco roccioso ovoidale coperto da numerosi indecifrabili gruppi di ideogrammi: la Petra Pintada, frutto di un'ignota cultura preincaica.
              Il professor Homet elaborava il materiale raccolto nel volume "I figli del sole", mentre Adamski pubblicava "I dischi volanti sono atterrati".
              Uscito il libro di Homet, si costatò che gli ideogrammi erano gli stessi sia nella "Petra Pintada" sia nel messaggio adamskiano.
              Non era pensabile che Adamski potesse essere venuto a conoscenza delle scoperte del professor Homet.

              A BORDO DEI DISCHI VOLANTI
              Nel 1955, uscì un secondo libro: "Inside the Space Ships" (tradotto in italiano: "A bordo dei dischi volanti"); dove Adamski affermava di essere stato avvicinato da emissari di extraterrestri nel febbraio del 1953, a Los Angeles, in California. I suoi contatti sarebbero avvenuti con un gruppo di piloti, a loro dire originari dei pianeti Venere, Marte, Saturno. Adamski sarebbe stato portato, con degli apparecchi dello stesso tipo di quello da lui fotografato, a bordo di due gigantesche astronavi madri cilindriche orbitanti intorno alla terra. Qui egli avrebbe parlato a lungo con alcuni piloti (in particolare "Firkon" di Marte e "Ramu" di Saturno) e anche con il Venusiano "Orthon" incontrato il 20 novembre 1952; in seguito avrebbe parlato con due "Maestri" o "Saggi".
              Adamski affermò che tutti gli extraterrestri dimostrarono di avere delle facoltà telepatiche e di conoscere molto bene la lingua inglese.
              George Adamski nel libro descrive degli esseri molto superiori agli uomini della Terra, sia fisicamente sia spiritualmente; descrive con convincente efficacia alcuni aspetti della loro vita, la tecnica avanzatissima, gli eccezionali poteri psichici; parla della loro scienza, della filosofia sulla reincarnazione e dell'intima, gioiosa visione della vita, rivolta a una maggiore conoscenza
              della Creazione, dell’Uomo e dell'Ente Supremo.
              Nel libro si legge che:
              - Il nostro Sistema Solare sarebbe composto di più di nove pianeti, con condizioni ambientali, per molti di essi, non molto diverse da quelle della Terra.
              - I principi del bene e del male sarebbero universali.
              - La razza umana, adattatasi alle particolari condizioni ambientali di ciascun pianeta abitabile, sarebbe diffusa in gran parte della nostra Galassia.
              È descritta anche quella che sarebbe la storia dimenticata delle origini dell'uomo.
              Secondo Adamski, la specie umana sarebbe di origine extraterrestre e la Terra sarebbe solo uno dei tanti pianeti colonizzati. Sulla Terra - gli avrebbero rivelato i Fratelli (così da lui definiti) - si sarebbero stabiliti in epoche antichissime alcuni nuclei provenienti da diversi sistemi solari. Gli sconvolgimenti geologici, che fecero spesso a cambiare completamente l'aspetto della superficie terrestre portando interi continenti, come Atlantide, ad essere sommersi, li avrebbero successivamente distrutti e dispersi.
              - Mongomeri -
              UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
              SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

              Commenta


              • #8
                I pochi superstiti, resi barbari e degenerati, al colmo dell'abbrutimento, potrebbero essersi anche uniti a specie umanoidi autoctone, forse in fase di evoluzione dalle scimmie antropoidi, dando così origine a razze inferiori ibride, erroneamente considerate i vari "anelli" della "evoluzione" umana. LA TERRA: UNA PRIGIONE PER EXTRATERRESTRI
                Sulla Terra, considerata ormai un pianeta inadatto alla colonizzazione, sarebbero stati successivamente portati gruppi di elementi "indesiderabili" provenienti da vari pianeti: individui violenti che si sarebbero imposti agli ibridi terrestri che, con l'ignoranza propria dei primitivi, videro in essi degli dei. Talvolta, sarebbe avvenuto l'intervento di "squadre di vigilanza", ma in generale, gli extraterrestri si sarebbero limitati a semplici azioni di ricognizione sistematica, senza interferire direttamente nelle nostre questioni.
                I progressi dell'uomo della Terra, nei campi della fisica nucleare e dell'astronautica, avrebbero indotto gli extraterrestri ad intensificare le loro azioni di controllo nell’immediato dopoguerra, portando non pochi di loro ad operare segretamente fra noi, servendosi di basi d'appoggio nascoste.
                La "Confederazione", di cui farebbero parte i mondi abitati del nostro settore galattico, pur deprecando il nostro tipo di civiltà ed in modo particolare la guerra e l'applicazione bellica dell'energia nucleare, non sembrerebbe intenzionata ad interferire, in nome del libero arbitrio; ma ci lascerebbe libertà nelle nostre azioni, purché queste ultime non si dimostrino pericolose per
                l'equilibrio del Sistema Solare o rivolte ad un olocausto nucleare con la distruzione della Terra.
                Un contatto con loro non ci sarebbe assolutamente imposto, per evitare il trauma del confronto fra la nostra realtà e la loro: le popolazioni della Terra sarebbero impreparate ad un evento simile.
                Adamski conclude affermando che il contatto con questi popoli extraterrestri dovrà esserci, presto o tardi, quindi i vari governi dovranno preparare le masse a questo avvenimento storico. I governi, però, non parlano. Comprensibilissimo: chi di loro avrà il coraggio di proclamare al mondo una realtà che comporterà inevitabilmente un sovvertimento o un ridimensionamento totale di
                tanti aspetti della vita sociale e statale? Fantasie di un visionario? UN "PREDICATORE" PER TUTTA LA VITA
                Ray Palmer, editore americano del Wisconsin, alcuni anni dopo la pubblicazione di "I dischi volanti sono atterrati", affermò che Adamski gli aveva sottoposto nel 1943 un racconto avente la medesima trama del suo primo libro. Al posto del pilota Venusiano, però, dall'UFO discendeva Gesù Cristo.
                Palmer scrisse nel 1965:
                «Noi non abbiamo mai definito Adamski un bugiardo ed ancora oggi accettiamo la sua storia per vera, pur sapendo che egli non incontrò nessun venusiano nel deserto nel 1952, che le impronte di quest'ultimo sono una contraffazione, e che egli non è mai salito a bordo del "ricognitore" di Venere».
                Questa la sua conclusione:
                «Adamski aveva un esperienza, genuina in ogni dettaglio, da rendere nota, ma dovette fare uso della saga dei dischi volanti come di un mezzo atto a proclamare il suo messaggio».
                Adamski si dedicò completamente alla predicazione di tale "messaggio" di buona volontà dei "Fratelli" dello spazio, nonostante l'età avanzata.
                Per rispondere alle migliaia di lettere che gli erano indirizzate, scrisse l'opuscolo "Questions and Answers" e quindi il volume "Flyincy Saucers Farewell" (tradotto in italiano: "I dischi volanti torneranno"), poi ancora "Cosmic Philosophy", "Telepathy" ed uno "Science of Life Study Course" limitato ad una ristretta cerchia di discepoli.
                I fondi ricavati erano impiegati esclusivamente per alla sua predicazione.
                Nel 1959 in un viaggio nel mondo, per un cielo di conferenze sulle sue esperienze, fu ricevuto dalla Regina Giuliana d'Olanda.
                In seguito visitò la Scandinavia e creò un International Get Acquainted Program (IGAP).
                Nei giorni immediatamente precedenti la morte di Giovanni XXIII, ebbe un contatto con il Vaticano, contatto del quale non trapelò nulla.

                UN INCONTRO SEGRETO CON PAPA RONCALLI
                Adamski avrebbe portato un messaggio per il Pontefice, messaggio che si limitò a consegnare nelle mani di Papa Roncalli. Giunto improvvisamente a Roma dagli USA e fattosi vivo con Lou Zinsstag, (una svizzera parente del caposcuola della psicanalisi post-freudiana Carl Gustav Jung,) e con il Console dottor Alberto Perego, egli fu visto entrare in Vaticano poco prima della morte del "Papa buono".
                La Segreteria di Stato di Sua Santità, successivamente interrogata dall'inglese Ronald Caswell in merito alla natura della presunta visita di Adamski a Papa Giovanni morente, comunicò testualmente all'interessato, che "non era possibile fornire le informazioni richieste".
                Rimane che Adamski sia giunto a Roma e ripartito dopo la visita in Vaticano, evitando qualsiasi pubblicità.
                Il dottor Roberto Pinotti (autore dell'articolo da noi qui ripreso N.d.R.), porta la sua testimonianza sull'episodio e sulla personalità di Adamski:
                «"Credo - scrisse Adamski in una lettera indirizzataci il 15 luglio 1964 - che il messaggio dei Fratelli per il Papa avesse a che fare con il suo successore, poiché quanto questi era il favorito di Papa Giovanni".
                Cattolico praticante, Adamski vide nell'ecumenismo conciliare la migliore conferma della sintesi fra cristianesimo ed esoterismo orientale che, in un clima evangelico e comunitario, aveva perseguito fin dagli anni Trenta col suo "Ordine Reale del Tibet": una sintesi che a suo dire si identificava con la visione del mondo degli Extraterrestri.
                Gentile, preciso e telegrafico nelle risposte agli interrogativi che gli ponevamo periodicamente nelle nostre lettere, a conferma del contenuto dei suoi libri, Adamski dimostrò di essere dominato, negli ultimi anni della sua vita, da una problematico di carattere esistenziale e spirituale, più che di tipo scientifico».
                Nel 1961 Adamski dichiarò di essere stato portato su Venere e di avervi incontrato la moglie Mary scomparsa qualche anno prima, reincarnata in una bambina venusiana.
                I "Fratelli", rispondendo in tal modo ai suoi dubbi circa la realtà dell'immortalità e della reincarnazione dell'anima, si trasformarono così per lui in una sorta di "guide spirituali".
                Non era finita.
                Dopo Venere, Saturno: dal 27 al 30 Marzo 1962, Adamski affermava di esservi rimasto, quale osservatore, nel corso di una riunione dei 12 consiglieri del nostro Sistema Solare.
                A questo punto era sempre più difficile seguirlo. FENOMENI MEDIANICI
                Nel 1964, il suo ex-segretario C.A. Honey scrisse:
                «Le affermazioni di Adamski, circa il suo viaggio su Saturno, sono in completo accordo con le esperienze dello stesso tipo che i sensitivi (medium) riferiscono ogni giorno. Un'altra ragione per cui credo che egli si sia ingannato, pensando di avere fatto un viaggio sul piano fisico, è che egli cominciò a fare ricorso alla trance medianica circa due anni fa…»
                Concludendo:
                - Mongomeri -
                UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
                SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

                Commenta


                • #9
                  «Reputo che i Fratelli lo abbiano sotto controllo ipnotico. Penso che il suo viaggio su Saturno si sia compiuto nello stesso modo».
                  Ci si chiede così se all'origine delle presunte esperienze di Adamski non vi siano stati dei fenomeni soggettivi di bilocazione, ma tutto ciò porta in una dimensione inesplorata e poco controllabile.
                  Si ritiene che Adamski avesse delle facoltà telepatiche.
                  Nel 1959, subito dopo l'udienza avuta dalla Regina Giuliana d'Olanda, Adamski si fermò a Roma dove fu ricevuto all'aeroporto dal console Alberto Perego, noto studioso della questione degli UFO.
                  Mario Maioli confermò a Roberto Pinotti che Adamski dimostrò di possedere delle facoltà inconsuete.
                  Adamski, Perego e Maioli erano stati a cena al ristorante, discutendo delle presunte esperienze di Adamski. I tre uscirono dal locale e si resero conto che sarebbe stato impossibile, ad un'ora simile, trovare un taxi. "Seguite me", disse Adamski ai suoi accompagnatori, "il taxi è da questa parte!". Sicuro di sé, come se avesse conosciuto Roma da sempre, Adamski si avviò per un dedalo di vicoli e strade finché, indicando una certa auto, esclamò: "Ecco il nostro tassista!", "Ma è un'auto privata, che fa?", obiettò Maioli. "...Ma er mestiere mio è proprio questo!", disse il conducente in romanesco. "Puro noi abusivi avemo da magnà... Su, venite..." Perego e Maioli si guardarono allibiti.
                  All'uscita del ristorante Adamski aveva "sentito" telepaticamente il pensiero di quell'abusivo?
                  La figura di quest'uomo costituisce un vero e proprio caso limite; chi lo vuole profeta, chi impostore, chi visionario.
                  Una cosa però è certa: se mai egli avesse voluto un epitaffio in grado di rendergli giustizia sulla propria tomba, probabilmente nessuna frase sarebbe stata più indicata delle frasi contenute nel quarto capitolo di "Inside the Space Ships", intitolato "Il mio primo sguardo allo spazio" e riferite al primo viaggio compiuto dall'autore a bordo di un "disco volante":
                  «...Ebbi una certa sorpresa nel costatare come lo sfondo dello spazio interplanetario sia totalmente nero. Nondimeno, mi resi subito conto che qualcosa stava accadendo tutt’intorno a noi, come se miliardi e miliardi di lucciole stessero svolazzando ovunque, muovendosi in tutte le direzioni, appunto come fanno le lucciole. Soltanto, erano di diversi colori, come in un gigantesco spettacolo di fuochi d'artificio, che era però di una tale bellezza da incutere un riverente timore…»
                  Nel suo libro, apparso in America nel 1955, Adamski aveva descritto le cosiddette "lucciole spaziali", osservate dai nostri astronauti in orbita intorno alla Terra e delle quali mai si poteva sospettare l'esistenza prima del 1961. IL VENUSIANO ADAMSKI
                  Antonio Ribera ha scritto:
                  «La principale obiezione che muoviamo al bel venusiano di Adamski, è proprio la sua bellezza tanto venusiana. Però, analizzando più dettagliatamente la questione, abbiamo scoperto anche di più: che l'essere dello spazio tanto bello è lo steso Adamski, idealizzato. È una proiezione, un'incarnazione degli ideali di questo filosofo pacifista con atteggiamenti da vegetariano e da teosofo.
                  Il suo venusiano è un Adamski biondo come era lui, però più giovane, più bello e che predica la pace e la fine della corsa agli armamenti atomici.
                  I suoi propositi innegabilmente buoni fanno sì che gli si possa perdonare, in parte.
                  Probabilmente, Adamski creò il suo mito basandosi su qualche fatto reale: l'osservazione di un UFO, le sue fotografie. Se il suo venusiano non gli somigliasse tanto, fino a sembrare quasi un suo figlio spirituale, crederemmo di più in lui. Però Adamski si è portato il suo segreto nella tomba, morendo il 23 Aprile 1965 di un attacco cardiaco nell'ospedale di Washington. Riposi in pace».

                  SEPOLTO NEL CIMITERO DEGLI EROI

                  Ma perché ad Arlington, il cimitero degli eroi?
                  Adamski aveva prestato servizio militare di leva, durante la Grande Guerra "imboscato" in cavalleria lungo il confine messicano. Quale servizio reso alla nazione gli si riconosceva accogliendone i resti ad Arlington?
                  Ancora il dottor Roberto Pinotti ricorda:
                  «Egli, dal canto suo, difese il suo primato: nelle numerose lettere indirizzateci nei due anni (dal 1963 al 1965) in cui siamo stati in rapporto epistolare, "GA" bolla con pesanti giudizi tutti gli altri contattisti americani e di altri paesi venuti alla ribalta nella sua scia, invitando a diffidare, in particolar modo, di quanti - per i loro pretesi contatti - facciano sistematicamente ricorso
                  a fenomeni di ordine medianico e di quanti credono di ricevere messaggi "telepatici". Adamski, infatti, lo si consideri un abilissimo imbroglione od un fedele testimone, fa invariabilmente parlare i suoi extraterrestri, limitandosi solo a prendere atto delle loro rivelazioni e senza anzi mancare di rivelare come i suoi amici sembrassero talvolta volergli nascondere qualcosa:
                  "Avvertii - leggiamo nel capitolo nove di "A bordo dei dischi volanti" che vi potevano essere delle cose che essi non intendessero farmi vedere...»
                  E se Adamski fosse stato ingannato dai suoi interlocutori anche sul loro luogo di provenienza...?
                  Leon Davidson, ha ravvisato nei "piloti" di Adamski dei terrestri, agenti della CIA, con l'incarico di presentarsi come originari di mondi inabitabili, con lo scopo di dare origine a testimonianze non credibili e quindi false; per gettare discredito sulla questione degli UFO e sulla loro origine extraterrestre.
                  Adamski, dunque, come strumento di controinformazione sugli UFO.
                  Una lettera del 1957, in fotocopia, fu fatta pervenire da Adamski al dottor Roberto Pinotti.
                  Nella lettera, indirizzatagli su carta intestata del Dipartimento di Stato da un certo R. E. Straith al quale non fu più possibile risalire; si dice al "contattista" di proseguire il suo operato.
                  Adamski lo ha fatto, autentico o falso che fosse l'invito.
                  Come afferma Aimé Michel, nessuno più di lui - in buona fede o no - ha contribuito a complicare il già complesso quadro dell'ufologia, screditando nel contempo l'intera questione agli occhi di quegli studiosi che avrebbero potuto e dovuto dare un contributo notevole alla sua soluzione.
                  In ogni caso, George Adamski ha acquisito un posto di primo piano nella storia del fenomeno UFO.
                  - Mongomeri -
                  UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
                  SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

                  Commenta


                  • #10
                    GEORGE ADAMSKI scrive
                    al Console italiano Alberto Perego

                    Dal libro del Console Perego "L'aviazione di altri pianeti opera tra noi".

                    Dear Mr. Perego,
                    sono spiacente di aver dovuto tardare a rispondere alle Vostre gradite lettere del settembre e del novembre scorso, ma mi è umanamente impossibile poter curare la mia corrispondenza come vorrei. Sono stato assente da casa per gran parte del periodo trascorso da quando ricevetti le Vostre lettere; e devo tra l'altro occuparmi di altre richieste oltre alla corrispondenza.
                    Devo dirvi che il vostro rapporto di avvistamento è stato di grandissimo interesse per me; lo considero il migliore che abbia finora ricevuto.
                    Prima di procedere oltre desidero però rettificare un'impressione che potreste avere. E cioè: io non ho passato 200 ore "continuate" con gli abitanti di altri pianeti. Si tratta del corrispondente periodo di tempo accumulato nel corso di dodici differenti contatti, e cioè di una cifra complessiva. Questi contatti sono continuati e l'ultima mia visita agli amici degli altri Pianeti ha avuto luogo meno di un mese fa (marzo 1956).
                    Siete perfettamente nel vero ritenendo che i dischi volanti siano azionati da energia elettromagnetica. Se uno Stato sulla Terra potesse dominare questa energia, esso potrebbe effettivamente controllare il mondo attraverso il dominio dell'aria. Io posso assicurarvi positivamente però che questi apparecchi non sono di natura terrestre.
                    Non dubito che vi siano Paesi in cui si stiano effettuando esperimenti per tentare di costruire apparecchi simili. Mi consta anzi che diversi gruppi industriali stiano cercando di scoprire i mezzi per dominare questa energia. Alcuni forse possono essere giunti molto vicino alla meta. Ma, per quanto mi consta, nessuno è ancora arrivato alla scoperta completa.
                    Questa energia è all'origine del movimento di tutti i corpi nello spazio. Prendete ad esempio il nostro pianeta. Come saprete, si calcola che esso si muova a 162 miglia al secondo, nella sua orbita, compiendo circa 600 milioni di miglia introno al Sole in 365 giorni. Nel medesimo tempo ruota su se stesso a circa 18 miglia e mezzo al secondo, nelle 24 ore. Il nostro pianeta ha dunque un doppio movimento: da quanto ho appreso attraverso i miei contatti personali con gli abitanti di altri pianeti, essi hanno scoperto come dominare questa energia motrice. Essi hanno costruito apparecchi azionati da questa energia, esattamente come ne sono azionati i pianeti. Con una eccezione: mentre un pianeta si muove in una orbita che è sempre la stessa, questi apparecchi possono essere manovrati attraverso lo spazio, secondo una libera volontà.
                    Questi apparecchi producono automaticamente una propria gravità, così come avviene nei diversi pianeti e nel nostro.
                    Pertanto coloro che viaggiano sui dischi non percepiscono il movimento; esattamente come noi non lo percepiamo sulla Terra che pure si muove attraverso lo spazio.
                    La ragione delle numerose ricognizioni su Roma, come quella di cui voi siete stato testimone il 6-11-'54, deve ricercarsi nell'intenzione di impressionare le popolazioni, dato che Roma è la sede della religione cristiana.
                    Queste impressioni sulla massa si ripercuoteranno sulla Santa Sede che finirà per proclamare l'esistenza di questa aviazione. Ciò condurrà il mondo ad accettare l'atteggiamento amichevole di questi visitatori interplanetari. E non più a considerarlo ostile e pauroso, così come è stato generalmente presentato.
                    Le apparizioni degli apparecchi in determinati anniversari di periodi rivoluzionari o politici avvengono per gli stessi motivi. Cioè per fare riflettere i governanti all'unisono (piuttosto che separatamente) nell'interesse generale.
                    Una guerra potrebbe scoppiare facilmente da accordi separati tra diversi Stati e sarebbe una guerra atomica: come tutti sanno, ciò vorrebbe dire la fine della nostra civiltà. Non sarebbe così se si giungesse ad un accordo unico tra tutti gli Stati. Ma sembra quasi troppo tardi! Giacché i continui esperimenti di queste bombe aumentano il veleno che si accumula nella nostra atmosfera; e ciò produrrà unicamente del danno agli uomini.
                    Se la verità fosse conosciuta, si potrebbe affermare che questi visitatori dello spazio hanno già avuto una funzione nel cambiare le idee di coloro che conducevano la guerra in Corea. Così nella situazione esplosiva dell'Indocina francese che poteva risolversi da un momento all'altro in una guerra. Così nella crisi di Formosa.
                    Noi abbiamo verso di loro, chiunque essi siano, un debito di riconoscenza, per aver prolungato la vita umana sulla Terra.
                    Voi mi chiedete la ragione delle esplosioni.
                    È noto nei circoli scientifici che nello strato sottile della nostra atmosfera rimangono, qua e là, residui di energia atomica a seguito degli esperimenti di bombe termonucleari. Di tanto in tanto alcune di queste pesanti concentrazioni di energia esplodono da sole. Quando gli abitanti di altri pianeti attraversano con i loro apparecchi queste concentrazioni, non ancora esplose per fenomeno naturale, essi lanciano contro di esse un razzo per provocare l'esplosione ed annullare in tal modo il pericolo. In altre parole i nostri amici interplanetari, ogni qual volta raggiungono queste concentrazioni, cercano di prevenire che gli effetti venefici ricadano sulla Terra. Ciò che condurrebbe alla distruzione l'umanità.
                    Dato che la Croce è il simbolo della religione Cristiana, la ragione della formazione "a croce" su Roma, dimostra che questi visitatori sono ciò che noi chiameremmo "dei cristiani". Essi riconoscono cioè lo spirito di Cristo che è universale e desiderano che gli abitanti della Terra comprendano che essi si comportano secondo il suo comandamento: essere fratelli. Essi cercano quindi di proteggerci in un periodo così pericoloso come l'attuale, in cui la nostra civiltà può essere distrutta.
                    Il fatto che la formazione da voi veduta (il 6-11-'54) fosse una "croce greca", che non è accettata sulla Terra come un simbolo cristiano, sta a significare sostanzialmente lo stesso concetto. Questi viaggiatori non vengono tra noi per salvare solamente "un gruppo" di popoli e trascurare un altro gruppo! Essi hanno un atteggiamento "uguale" rispetto a tutti i popoli del mondo. Così possono far vedere qualunque simbolo capace di essere inteso dalle masse, nelle diverse parti del mondo ove si presentano.
                    No, per quanto sia a mia conoscenza, io posso giurare davanti a Dio che questi popoli non sono ostili. Essi hanno interesse al benessere del genere umano e si adoperano perché le forze aggressive che si sviluppano attraverso la stessa umanità, non giungano a distruggere l'uomo.
                    Devo dire ancora una volta che io posso parlare solo per quei popoli che ho incontrato e non per i popoli dell'intero Universo. Quelli che sono apparsi in questi ultimi anni, per quanto io possa saperne, appartengono al nostro sistema solare. Vi potrebbero essere abitanti di altri sistemi solari ostili a noi o al nostro sistema solare. Ma, fino ad oggi, non mi risulta ne siano apparsi.
                    Riferendomi alla data dei Vostri avvistamenti io sto pensando se possa esservi qualche connessione con la visita avuta dal Papa. Infatti sono giunte voci qui negli Stati Uniti che proprio in quel periodo due atterraggi avrebbero avuto luogo nel territorio della Santa Sede.
                    Abbiamo avuto anche notizia che, ogni qualvolta è stata tenuta una Conferenza Internazionale tra le Grandi Potenze, per lo meno uno o due dischi sono stati veduti nel cielo sovrastante gli edifici ove la conferenza era tenuta.
                    Così è avvenuto alla Conferenza delle Bermude qualche anno fa. È risaputo pure che il Presidente Eisenhower dovette riscrivere il discorso già preparato che pronunciò poi di fronte alle Nazioni Unite. Fu questo il primo appello fatto al mondo per abolire o controllare le bombe A e H.
                    Sono convinto che nessuna soluzione pacifica potrà essere raggiunta attraverso le organizzazioni militari. Ciò potrebbe avvenire invece più facilmente attraverso le organizzazioni militari. Ciò potrebbe avvenire invece più facilmente attraverso l'azione del Pontefice e di qualche grande Capo Spirituale. Ecco perché Roma è stata visitata dai dischi volanti molto più spesso di ogni altra località.
                    A prescindere da ogni fede religiosa, è un fatto riconosciuto che quasi tutti onorano e rispettano il Pontefice.
                    Non vi dovrebbero essere difficoltà da parte di qualunque Capo spirituale a riconoscere ciò che potrebbe essere chiamato il compimento delle profezie. La Bibbia è molto ben documentata su questi visitatori; naturalmente usando nomi diversi di quelli che noi diamo loro oggi: Elia, Enoch, Ezechiele, ecc. Se questi avvenimenti ebbero luogo allora, perché non potrebbero ripetersi oggi? Non vi è dunque nulla contro la Religione; al contrario, questi visitatori appoggiano la Religione.
                    Se si tratta di salvare l'anima degli uomini, questo è il momento di salvare l'anima del mondo! Ed è questo il compito dei Capi Religiosi: giacché certamente non lo fanno i Capi militari!


                    Spero di avervi dato con questa lettera una chiara visione di quanto io penso.


                    Sinceramente Vostro,
                    George Adamski Palomar Terraces - Star Route Valley Center
                    California, 20-4-'56
                    - Mongomeri -
                    UFO, MISTERI&PARANORMALE ex Moderator
                    SCIENZA, NUOVE TECNOLOGIE & PROGRESSO ex Moderator

                    Commenta


                    • #11
                      Re: UFO: George Adamsky

                      L'ho letto ben volentieri.....comunque quoto e commento ogni parte...sarò lungo ma molto molto esplicativo !!

                      Originally posted by Mongomeri


                      Sin dagli anni Cinquanta, persone di ogni Paese asseriscono di essere in contatto con entità extraterrestri. Questa è la loro storia. Non sappiamo se le esperienze di cui essi riferiscono siano da considerarsi realtà, fantasia o visioni mistiche: per cercare di trovare risposte a questo riguardo, abbiamo intervistato i loro testimoni e studiato il materiale da essi prodotto.
                      Già nell’antichità le Sacre Scritture parlavano di visitatori celesti arrivati sulla Terra dagli spazi siderali, per impartire la propria Conoscenza a determinati "prescelti," loro profeti o messaggeri: secondo la Sacra Bibbia, Abramo incontrò tre angeli, che condusse a visitare la città di Sodoma, ove vennero creduti tre comuni uomini; dopo l’esodo dall’Egitto, un angelo sotto l’aspetto di una colonna di fuoco, apparve agli Israeliti, conducendoli al Monte Horeb; il profeta Elia ascese al cielo su un carro di fuoco ; Ezechiele descrisse l’apparizione di "una grande nuvola nel cui interno si agitava, vorticante, una massa di fuoco";da quel turbine "color ambra uscirono quattro esseri viventi, simili nell’aspetto all’uomo". Non a caso San Paolo ricordava agli ebrei che qualcuno "era involontariamente entrato in contatto con gli angeli". Si narra che Imhotep, l'ideatore della scrittura geroglifica e progettatore della prima piramide d’Egitto, fosse un allievo dei Veglianti, scesi sulla Terra a bordo di navi celesti.Ulteriori riferimenti a questi messaggeri cosmici sono reperibili nei Veda, le sacre scritture dell’antica India, i più antichi documenti della Storia umana.
                      Penso che questa sia la più banale accozzaglia di insulse interpretazioni della Bibbia e dei testi antichi che purtroppo mi capita spesso leggere !!
                      Soprattutto il fatto che asserisce che le sacre scritture confermano un contatto alieno.... Interpretazioni !! Niente di più. E poi Imhotep un alievo dei Vegliani?? Si...come no...
                      Si tende sempre a fantasticare troppo sula cultura Egizia solamente perchè sembra Troppo distaccata e non comune al resto delle usanze e delle popolazioni di quell'epoca. Ma non esageriamo !!!

                      Commenta


                      • #12
                        Originally posted by Mongomeri
                        Parecchi anni dopo, le foto ufficiali rilasciate dalla NASA mostreranno infatti la presenza di nuvole ed acqua sulla luna, una realtà che è tale anche se la scienza rifiuta di riconoscerla. Si tratta per la precisione di immagini presentate ad una conferenza tenuta a Wahington DC, nel ‘95, da un ufficiale NATO danese, il maggiore Hans C. Petersen.
                        Se....e sotto le nuvole c'era un Mc Donald?? Questa è bella. Comunque è fisicamente impossibile che ci siano Nuvole o Acqua sulla Luna............
                        Ma dove l'hai copiata sto testo.....raggruppa cose interessanti a veri e propri "sproloqui"!!!!

                        Commenta


                        • #13
                          A parte alcune cose che possono sembrare assurde la mia indole scettica di natura mi porta a pensare che la maggior parte delle cose sia inventata !! Ma non dico che sia impossibile (a parte alcuni particolari tra quali quelli sopra citati !!)

                          Comunque mi piacerebbe leggere qualche libro di questo signore e documentarmi un attimino di più sulle sue teorie....non si sa mai che si debba impararare qualcosa di nuovo !!

                          Il vostro scetticissimo OkKi0

                          Commenta

                          Sto operando...
                          X