Riassunto 1: La Terra e la precessione degli equinozi
La Terra è un pianeta dalla forma di una sfera impercettibilmente schiacciata. Orbita intorno al Sole con un'orbita ellittica, approssimabile quasi perfettamente a una circonferenza. Questo moto, detto di "rivoluzione", dura 365,25 giorni, ma oltre a questo ruota intorno a un asse in 24 ore. Quest'asse è inclinato rispetto al piano dell'orbita solare di 23°27'.
Per questo motivo ci sono periodi in cui entrambi gli emisferi sono ugualmente illuminati dal sole, e periodi in cui uno è illuminato più perpendicolarmente, mentre l'altro più diagonalmente, dando luogo a estate e inverno.
Un'altra conseguenza dell'inclinamento dell'asse è la diversa durata di giorno e notte, tranne all'equatore. Le coordinate terrestri utilizzano la convenzione dei meridiani e dei paralleli, ossia una sorta di griglia disegnata sulla superficie terrestre. Il parallelo più lungo è l'equatore. Essendo la Terra sferica, i meridiani percorrono uno spazio di 360 gradi in una direzione (longitudine), i paralleli percorrono 360 gradi in direzione perpendicolare (latitudine).
I punti in cui la Terra è un po' schiacciata, sono i punti in cui l'asse interseca la superficie terrestre. Questi punti vengono chiamati poli geografici, e vengono chiamati polo nord e polo sud. Si trovano al centro delle calotte polari a nord, e al centro dell'antartide a sud. Distanti pochi chilometri dai poli geografici, e sempre in movimento, vi sono i poli magnetici. Infatti la Terra ha un campo magnetico, influenzato da vari fattori, soprattutto dal campo magnetico solare, e come tutti i campi magnetici c'è un nord e un sud. Le bussole per convenzione le facciamo puntare a nord.
Questi però non sono gli unici movimenti che la terra compie. Vi è anche un moto insieme al sole intorno al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Una rotazione completa si stima che duri circa 225-250 milioni di anni, e questo periodo di tempo viene chiamato anno galattico.
Poi c'è da considerare anche un movimento di traslazione che compiamo assieme a tutta la galassia, ma non ci interessa granchè. Quello che invece ci interessa parecchio è un altro moto millenario: la precessione degli equinozi, chiamata anche precessione luni-solare perchè causata dall'attrazione gravitazionale di questi 2 corpi.
La combinazione di queste due forze infatti causa un movimento a doppio cono dell'asse terrestre, oltre che un suo continuo salire e scendere da 22 a 25 gradi.
Nel nostro cielo gli astri appaiono come se fossero appiccicati all'interno di una grande sfera immaginaria, che circonda il nostro pianeta. Questa sfera viene chiamata volta celeste. Il punto più alto che un astro raggiunge nella volta celeste è il suo zenit, mentre il punto più basso è il suo nadir. Parlando in termini assoluti invece, lo Zenit è un punto a 90° rispetto all'orizzonte, ossia dritto sopra di noi, mentre il nadir è a 0° rispetto all'orizzone. Il sole raggiunge lo Zenit a mezzogiorno di particolari giorni, chiamati equinozi.
Ci sono due equinozi, corrispondenti all'inizio della primavera e dell'autunno, e sono quei giorni in cui il dì e la notte hanno uguale durata. Invece nel solstizio d'estate il dì ha la durata massima, e nel solstizio d'inverno la durata minima.
A causa della rotazione in senso anti-orario il sole sorge sempre ad Est e tramonta sempre ad Ovest, con imprecisioni dovute all'inclinazione dell'asse. Negli equinozi invece il sole sorge all'Est vero. Sulla volta celeste il sole compie una traiettoria chiamata eclittica. L'eclittica attraversa 13 costellazioni in tempi diversi. Tuttavia una di queste è talmente piccola che non è considerata, e si immagina come facente parte dello Scoprione. Tralasciando le piccole differenze, ogni costellazione è visibile per un mese.
Tuttavia esiste anche un altro "orologio cosmico", su scala molto più larga del nostro breve anno: le ere zodiacali. Infatti per 2148 anni dietro il sole vedremo sempre la stessa costellazione all'alba dell'equinozio di primavera, il primo equinozio di ogni anno. Questo è dovuto proprio alla precessione degli equinozi, ossia al movimento dell'asse terrestre, che è come se fosse "tirato" in due direzioni e fatto quindi girare. Il passaggio da un'era all'altra non è mai "preciso", ci sono periodi in cui siamo alla fine di una e all'inizio di un'altra. Si dice che siamo quindi nella "sfera di influenza" della costellazione successiva, ma non ci entriamo finchè quella precedente non sarà più completamente dietro il sole all'equinozio di primavera.
L'incertezza è grossa, fino a 400 anni, quindi non esiste una scaletta "ufficiale", e gli scienziati stessi non riescono a mettersi veramente d'accordo sulle date precise. Quello che sappiamo è che ci troviamo nell'era dei Pesci, e che verso metà del 1900 siamo entrati nella sfera d'influenza dell'Acquario, il cui inizio sarà tra il 2100 e il 2500. Sapendo che la durata di un intero "giro precessionale" è 25776 anni, possiamo dedurre che ogni era zodiacale duri all'incirca 2148 anni. Di conseguenza possiamo fare una scaletta delle ere zodiacali, facendo una "media", ossia ponendo l'inizio dell'acquario al 2300:
Giusto per fare un esempio su come interpretare la scaletta: l'era del leone potrebbe essere cominciata nell'11000 AC oppure nel 10500 AC. L'era dei pesci potrebbe essere cominciata nel 150 AC oppure nel 350 DC.
Un altro effetto della precessione è che le stelle alternano il loro zenit e il loro nadir ogni 13000 anni. Attualmente allo zenit si trova la stella polare, che indica sempre il nord. Comunque si va spostando parecchio lentamente, infatti è a circa 1 grado dallo zenit attualmente. Fra 13000 anni sarà la stella Vega allo zenit.
Come tutti i giri, la precessione può essere suddivisa in 360 gradi. Un grado precessionale dura esattamente 71,6 anni. In genere si arrotonda a 72. Considerando questo, si può fare una didascalia di questo genere:
144 è il doppio di 72
108 è la somma di 36 e 72
54 è la metà di 108
30 è 360/12, ossia i gradi di ogni era zodiacale
2160 è 72 * 30
4320 è il doppio di 2160
Quindi, vedendo questi numeri come anni in un'ottica precessionale
12 è il numero delle costellazioni
36 è mezzo grado
54 è 3/4 di grado
72 è un grado precessionale
108 è un grado e mezzo
144 sono due gradi precessionali
180 sono due gradi e mezzo
216 sono tre gradi
2160 è un'era precessionale
4320 sono due ere precessionali
12960 è mezzo giro dello zodiaco
25920 è un giro completo dello zodiaco
Guardando questi numeri, appare chiaro come nelle religioni e nella mitologia ci siano evidenti riferimenti astronomici e precessionali:
72 sono i cospiratori che tramarono contro Osiride
72 sono gli angeli della tradizione ebraica
72 sono è il numero del tetragramma, il nome di Dio ebraico, YHWH
72 sono i principi dei Diavoli nella tradizione medioevale
72 è il numero dei tempi ad Angkor in Cambogia
72 è il valore attribuito ai 12 piatti nella leggenda di Aladino
72 sono le antiche monete che si dovevano pagare per entrare nella associazione della triade in Cina
72 sono le cappelle del sacro Graal
72 sono le regole che dovevano seguire i cavalieri templari
Lo storico Babilonese Berosso fissò la data del periodo compreso fra la creazione e la distruzione
universale in 2.160.000 anni
Nel Rigveda, il più antico dei testi vedici ci sono esattamente 432.000 sillabe
Nell’apocalisse di San Giovanni il numero 144.000 appare ben tre volte e addirittura una volta il numero 144
L’apocalisse nordica “il crepuscolo degli Dei “ fornisce il numero dei guerrieri che escono dal Walhalla per combattere contro il “lupo” il loro numero è 432.000
L’altare sacro indiano è costruito con 10800 mattoni
Inoltre vi sono dei riferimenti anche nel calendario Maya. I Maya sono un antico popolo dell'attuale Messico, sterminato dalla schiavitù spagnola e dalle malattie europee portate da tali conquistatori. Questo popolo però ha un particolare fascino, e anche molti misteri. Per esempio, pare che fossero avessero nozioni astronomiche parecchio avanzate, tanto da poter prevedere la durata di eventi astronomici millenari, come anche i cicli del campo magnetico terrestre. Il loro calendario si basa su 5 ere, ognuna di durata variabile. Ogni era finisce con una distruzione e una successiva "rinascita" spirituale. Alla fine delle 5 ere ricomincia il ciclo, con una cosiddetta età dell'oro. Impressionante la somiglianza con le ere della tradizione indù (all'altra parte del mondo), così suddivise:
(Krita–Yuga detta anche Satya-Yuga o Sat-Yuga) Età dell'oro
(Tetra-Yuga) Età del bronzo
(Davpara-Yuga) Età del rame
(Kali-Yuga) Età della pietra
Il degradare dall'oro alla pietra indica il degrado spirituale dell'uomo.
Secondo la religione induista, ci troviamo attualmente nell'età della pietra. Curioso, no? Sia il calendario indù che il calendario Maya ci indicano un imminente passaggio nell'Età dell'oro. Coincidenza anche questa?
E come mai tutte le religioni parlano di un eden o paradiso terrestre, distrutto poi da un diluvio universale?
E' abbastanza chiaro che ci siano parecchi tratti comuni nelle religioni di tutto il mondo, di popoli che in teoria non possono avere avuto alcun contatto. Inoltre la numerologia ci porta a pensare che le religioni e i miti abbiano dei riferimenti alla precessione degli equinozi.
La Terra è un pianeta dalla forma di una sfera impercettibilmente schiacciata. Orbita intorno al Sole con un'orbita ellittica, approssimabile quasi perfettamente a una circonferenza. Questo moto, detto di "rivoluzione", dura 365,25 giorni, ma oltre a questo ruota intorno a un asse in 24 ore. Quest'asse è inclinato rispetto al piano dell'orbita solare di 23°27'.
Per questo motivo ci sono periodi in cui entrambi gli emisferi sono ugualmente illuminati dal sole, e periodi in cui uno è illuminato più perpendicolarmente, mentre l'altro più diagonalmente, dando luogo a estate e inverno.
Un'altra conseguenza dell'inclinamento dell'asse è la diversa durata di giorno e notte, tranne all'equatore. Le coordinate terrestri utilizzano la convenzione dei meridiani e dei paralleli, ossia una sorta di griglia disegnata sulla superficie terrestre. Il parallelo più lungo è l'equatore. Essendo la Terra sferica, i meridiani percorrono uno spazio di 360 gradi in una direzione (longitudine), i paralleli percorrono 360 gradi in direzione perpendicolare (latitudine).
I punti in cui la Terra è un po' schiacciata, sono i punti in cui l'asse interseca la superficie terrestre. Questi punti vengono chiamati poli geografici, e vengono chiamati polo nord e polo sud. Si trovano al centro delle calotte polari a nord, e al centro dell'antartide a sud. Distanti pochi chilometri dai poli geografici, e sempre in movimento, vi sono i poli magnetici. Infatti la Terra ha un campo magnetico, influenzato da vari fattori, soprattutto dal campo magnetico solare, e come tutti i campi magnetici c'è un nord e un sud. Le bussole per convenzione le facciamo puntare a nord.
Questi però non sono gli unici movimenti che la terra compie. Vi è anche un moto insieme al sole intorno al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Una rotazione completa si stima che duri circa 225-250 milioni di anni, e questo periodo di tempo viene chiamato anno galattico.
Poi c'è da considerare anche un movimento di traslazione che compiamo assieme a tutta la galassia, ma non ci interessa granchè. Quello che invece ci interessa parecchio è un altro moto millenario: la precessione degli equinozi, chiamata anche precessione luni-solare perchè causata dall'attrazione gravitazionale di questi 2 corpi.
La combinazione di queste due forze infatti causa un movimento a doppio cono dell'asse terrestre, oltre che un suo continuo salire e scendere da 22 a 25 gradi.
Nel nostro cielo gli astri appaiono come se fossero appiccicati all'interno di una grande sfera immaginaria, che circonda il nostro pianeta. Questa sfera viene chiamata volta celeste. Il punto più alto che un astro raggiunge nella volta celeste è il suo zenit, mentre il punto più basso è il suo nadir. Parlando in termini assoluti invece, lo Zenit è un punto a 90° rispetto all'orizzonte, ossia dritto sopra di noi, mentre il nadir è a 0° rispetto all'orizzone. Il sole raggiunge lo Zenit a mezzogiorno di particolari giorni, chiamati equinozi.
Ci sono due equinozi, corrispondenti all'inizio della primavera e dell'autunno, e sono quei giorni in cui il dì e la notte hanno uguale durata. Invece nel solstizio d'estate il dì ha la durata massima, e nel solstizio d'inverno la durata minima.
A causa della rotazione in senso anti-orario il sole sorge sempre ad Est e tramonta sempre ad Ovest, con imprecisioni dovute all'inclinazione dell'asse. Negli equinozi invece il sole sorge all'Est vero. Sulla volta celeste il sole compie una traiettoria chiamata eclittica. L'eclittica attraversa 13 costellazioni in tempi diversi. Tuttavia una di queste è talmente piccola che non è considerata, e si immagina come facente parte dello Scoprione. Tralasciando le piccole differenze, ogni costellazione è visibile per un mese.
Tuttavia esiste anche un altro "orologio cosmico", su scala molto più larga del nostro breve anno: le ere zodiacali. Infatti per 2148 anni dietro il sole vedremo sempre la stessa costellazione all'alba dell'equinozio di primavera, il primo equinozio di ogni anno. Questo è dovuto proprio alla precessione degli equinozi, ossia al movimento dell'asse terrestre, che è come se fosse "tirato" in due direzioni e fatto quindi girare. Il passaggio da un'era all'altra non è mai "preciso", ci sono periodi in cui siamo alla fine di una e all'inizio di un'altra. Si dice che siamo quindi nella "sfera di influenza" della costellazione successiva, ma non ci entriamo finchè quella precedente non sarà più completamente dietro il sole all'equinozio di primavera.
L'incertezza è grossa, fino a 400 anni, quindi non esiste una scaletta "ufficiale", e gli scienziati stessi non riescono a mettersi veramente d'accordo sulle date precise. Quello che sappiamo è che ci troviamo nell'era dei Pesci, e che verso metà del 1900 siamo entrati nella sfera d'influenza dell'Acquario, il cui inizio sarà tra il 2100 e il 2500. Sapendo che la durata di un intero "giro precessionale" è 25776 anni, possiamo dedurre che ogni era zodiacale duri all'incirca 2148 anni. Di conseguenza possiamo fare una scaletta delle ere zodiacali, facendo una "media", ossia ponendo l'inizio dell'acquario al 2300:
codice:
Scorpione: 17309 AC Sagittario: 15171 AC Vergine: 13013 AC Leone: 10865 AC Cancro: 8717 Gemelli: 6569 AC Toro: 4421 AC Ariete: 2273 AC Pesci: 152 DC Acquario: 2300 DC
Un altro effetto della precessione è che le stelle alternano il loro zenit e il loro nadir ogni 13000 anni. Attualmente allo zenit si trova la stella polare, che indica sempre il nord. Comunque si va spostando parecchio lentamente, infatti è a circa 1 grado dallo zenit attualmente. Fra 13000 anni sarà la stella Vega allo zenit.
Come tutti i giri, la precessione può essere suddivisa in 360 gradi. Un grado precessionale dura esattamente 71,6 anni. In genere si arrotonda a 72. Considerando questo, si può fare una didascalia di questo genere:
144 è il doppio di 72
108 è la somma di 36 e 72
54 è la metà di 108
30 è 360/12, ossia i gradi di ogni era zodiacale
2160 è 72 * 30
4320 è il doppio di 2160
Quindi, vedendo questi numeri come anni in un'ottica precessionale
12 è il numero delle costellazioni
36 è mezzo grado
54 è 3/4 di grado
72 è un grado precessionale
108 è un grado e mezzo
144 sono due gradi precessionali
180 sono due gradi e mezzo
216 sono tre gradi
2160 è un'era precessionale
4320 sono due ere precessionali
12960 è mezzo giro dello zodiaco
25920 è un giro completo dello zodiaco
Guardando questi numeri, appare chiaro come nelle religioni e nella mitologia ci siano evidenti riferimenti astronomici e precessionali:
72 sono i cospiratori che tramarono contro Osiride
72 sono gli angeli della tradizione ebraica
72 sono è il numero del tetragramma, il nome di Dio ebraico, YHWH
72 sono i principi dei Diavoli nella tradizione medioevale
72 è il numero dei tempi ad Angkor in Cambogia
72 è il valore attribuito ai 12 piatti nella leggenda di Aladino
72 sono le antiche monete che si dovevano pagare per entrare nella associazione della triade in Cina
72 sono le cappelle del sacro Graal
72 sono le regole che dovevano seguire i cavalieri templari
Lo storico Babilonese Berosso fissò la data del periodo compreso fra la creazione e la distruzione
universale in 2.160.000 anni
Nel Rigveda, il più antico dei testi vedici ci sono esattamente 432.000 sillabe
Nell’apocalisse di San Giovanni il numero 144.000 appare ben tre volte e addirittura una volta il numero 144
L’apocalisse nordica “il crepuscolo degli Dei “ fornisce il numero dei guerrieri che escono dal Walhalla per combattere contro il “lupo” il loro numero è 432.000
L’altare sacro indiano è costruito con 10800 mattoni
Inoltre vi sono dei riferimenti anche nel calendario Maya. I Maya sono un antico popolo dell'attuale Messico, sterminato dalla schiavitù spagnola e dalle malattie europee portate da tali conquistatori. Questo popolo però ha un particolare fascino, e anche molti misteri. Per esempio, pare che fossero avessero nozioni astronomiche parecchio avanzate, tanto da poter prevedere la durata di eventi astronomici millenari, come anche i cicli del campo magnetico terrestre. Il loro calendario si basa su 5 ere, ognuna di durata variabile. Ogni era finisce con una distruzione e una successiva "rinascita" spirituale. Alla fine delle 5 ere ricomincia il ciclo, con una cosiddetta età dell'oro. Impressionante la somiglianza con le ere della tradizione indù (all'altra parte del mondo), così suddivise:
(Krita–Yuga detta anche Satya-Yuga o Sat-Yuga) Età dell'oro
(Tetra-Yuga) Età del bronzo
(Davpara-Yuga) Età del rame
(Kali-Yuga) Età della pietra
Il degradare dall'oro alla pietra indica il degrado spirituale dell'uomo.
Secondo la religione induista, ci troviamo attualmente nell'età della pietra. Curioso, no? Sia il calendario indù che il calendario Maya ci indicano un imminente passaggio nell'Età dell'oro. Coincidenza anche questa?
E come mai tutte le religioni parlano di un eden o paradiso terrestre, distrutto poi da un diluvio universale?
E' abbastanza chiaro che ci siano parecchi tratti comuni nelle religioni di tutto il mondo, di popoli che in teoria non possono avere avuto alcun contatto. Inoltre la numerologia ci porta a pensare che le religioni e i miti abbiano dei riferimenti alla precessione degli equinozi.
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