Questo è un piccolo articolo che ho scritto per l'Ynis Afallach.
Tratta il simbolismo del cane e ci aiuta a comprendere come ogni simbolo od emblema assuma caratteristiche simili in luoghi ed epoche differenti.
In quasi tutte le culture
il cane è sempre stato considerato simbolo ed emblema di fedeltà,
lo spirito di sacrificio del quale è caratterizzato lo conduce,infatti,
a farsi peso di grandi fardelli in nome della devozione
che lo lega al suo padrone.
Ma la pazienza e la dedizione non sono gli unici attributi
che particolarizzano quest’animale,
molteplici,infatti,
sono le tradizioni che vogliono il “cane” detentore della saggezza ancestrale
nonché custode e guida del regno dell’oltretomba.
Il cane è dunque il “Guardiano della Soglia”,
la guida sicura che ci conduce nella scura dimora.
In sostenimento di quanto appena detto
possiamo citare come esempio il dio/cane egizio Anubis o Anup,
figlio di Osiride e Nepthys,che dopo aver aiutato Iside a seppellire Osiride
si meritò l’appellativo di “Signore dell’Oltretomba”.
Anubi era il dio dei disincarnati,
una sorta di tramite tra le anime dei defunti ed Osiride,il “Giudice Supremo”.
Il dio gallese della terra dei morti Arawn era accompagnato,nel suo vagare,
da gruppi di cani bianchi con le orecchie rosse.
I cani di Arawn erano annunciatori di morte,
nel folclore gallese la vista di essi preannunciava sempre
un importante cambiamento spirituale o la morte fisica.
Il latrare dei cani era il segno distintivo dello giunger di Ecate,
Signora dei Tre Mondi e Regina dell’Oltretomba,
la quale si avvaleva della compagnia di questi animali durante i propri viaggi.
Ed ancora il mostro mitologico Cerbero era il “Vigilante dell’Ade”,
Garmr (figura mitica appartenente alla cultura scandinava)
custodiva il passaggio per il regno sotterraneo posto tra le radici dell’Ygdrasill
ed il cane Dormath,secondo le leggende irlandesi,
perpetuava la sua esistenza dinnanzi all’ingresso del regno dei morti
con lo scopo di sorvegliarlo.
Un esempio del legame del cane con il mondo dei morti ci viene dato anche da Mera,
cane di Icaro,che indicò ad Erigone,figlia di quest’ultimo,
il luogo ove era seppellito il padre mettendo così in risalto
anche un’altra caratteristica tipica di questa razza “la fedeltà”.
Ma il simbolismo del cane in quanto guida e custode dell’Oltretomba
è anche altamente iniziatico.
Il cane è l’animale totemico che ci conduce nelle zone assopite della nostra anima
per donarci la consapevolezza del nostro essere completo
(elemento fondamentale per chi vuol “Varcare le Soglie”
ossia intraprendere la via iniziatica).
Il cane come “Custode del Cancello” si pone quindi come guida fedele,
simbolo mistico che ci pone il dono della risoluzione,
veicolo di cambiamento attraverso il quale si prende coscienza
della necessaria metamorfosi.
Nella società celtica il cane era collegato
sia al mondo fisico che a quello spirituale,
era infatti il protettore della comunità
ed aiutava i cacciatori durante la loro attività.
I celti li consideravano “gli accompagnatori” delle Dee Madri,
si dice,infatti,che quando un “Dio Figlio” scortava la Madre
era solito trasformarsi in cane.
L’ultimo aspetto predominante di quest’animale
che ha arricchito la mitologia di svariate civiltà è quello del guaritore.
Grazie al suo legame con la Luna,
e quindi con l’acqua e le fonti energetiche,
il cane ha ricevuto l’appellativo di curatore.
I celti credevano che la saliva canina da sola
bastasse per curare determinate malattie
ed il dio della guardigione Nodens era solito assumere l’aspetto di cane.
La tradizione classica, inoltre, riteneva che dalla saliva di Cerbero
nascesse l’Aconito una pianta nota per le sue facoltà officinali.
Guida, Protettore, Guaritore sono questi sono alcuni degl’aspetti
che caratterizzano il cane, animale che,
sin quasi dall’origine della propria specie,
ha creato con l’uomo un legame d’amore e fiducia
quasi indissolubile.
Carmilla
Tratta il simbolismo del cane e ci aiuta a comprendere come ogni simbolo od emblema assuma caratteristiche simili in luoghi ed epoche differenti.
In quasi tutte le culture
il cane è sempre stato considerato simbolo ed emblema di fedeltà,
lo spirito di sacrificio del quale è caratterizzato lo conduce,infatti,
a farsi peso di grandi fardelli in nome della devozione
che lo lega al suo padrone.
Ma la pazienza e la dedizione non sono gli unici attributi
che particolarizzano quest’animale,
molteplici,infatti,
sono le tradizioni che vogliono il “cane” detentore della saggezza ancestrale
nonché custode e guida del regno dell’oltretomba.
Il cane è dunque il “Guardiano della Soglia”,
la guida sicura che ci conduce nella scura dimora.
In sostenimento di quanto appena detto
possiamo citare come esempio il dio/cane egizio Anubis o Anup,
figlio di Osiride e Nepthys,che dopo aver aiutato Iside a seppellire Osiride
si meritò l’appellativo di “Signore dell’Oltretomba”.
Anubi era il dio dei disincarnati,
una sorta di tramite tra le anime dei defunti ed Osiride,il “Giudice Supremo”.
Il dio gallese della terra dei morti Arawn era accompagnato,nel suo vagare,
da gruppi di cani bianchi con le orecchie rosse.
I cani di Arawn erano annunciatori di morte,
nel folclore gallese la vista di essi preannunciava sempre
un importante cambiamento spirituale o la morte fisica.
Il latrare dei cani era il segno distintivo dello giunger di Ecate,
Signora dei Tre Mondi e Regina dell’Oltretomba,
la quale si avvaleva della compagnia di questi animali durante i propri viaggi.
Ed ancora il mostro mitologico Cerbero era il “Vigilante dell’Ade”,
Garmr (figura mitica appartenente alla cultura scandinava)
custodiva il passaggio per il regno sotterraneo posto tra le radici dell’Ygdrasill
ed il cane Dormath,secondo le leggende irlandesi,
perpetuava la sua esistenza dinnanzi all’ingresso del regno dei morti
con lo scopo di sorvegliarlo.
Un esempio del legame del cane con il mondo dei morti ci viene dato anche da Mera,
cane di Icaro,che indicò ad Erigone,figlia di quest’ultimo,
il luogo ove era seppellito il padre mettendo così in risalto
anche un’altra caratteristica tipica di questa razza “la fedeltà”.
Ma il simbolismo del cane in quanto guida e custode dell’Oltretomba
è anche altamente iniziatico.
Il cane è l’animale totemico che ci conduce nelle zone assopite della nostra anima
per donarci la consapevolezza del nostro essere completo
(elemento fondamentale per chi vuol “Varcare le Soglie”
ossia intraprendere la via iniziatica).
Il cane come “Custode del Cancello” si pone quindi come guida fedele,
simbolo mistico che ci pone il dono della risoluzione,
veicolo di cambiamento attraverso il quale si prende coscienza
della necessaria metamorfosi.
Nella società celtica il cane era collegato
sia al mondo fisico che a quello spirituale,
era infatti il protettore della comunità
ed aiutava i cacciatori durante la loro attività.
I celti li consideravano “gli accompagnatori” delle Dee Madri,
si dice,infatti,che quando un “Dio Figlio” scortava la Madre
era solito trasformarsi in cane.
L’ultimo aspetto predominante di quest’animale
che ha arricchito la mitologia di svariate civiltà è quello del guaritore.
Grazie al suo legame con la Luna,
e quindi con l’acqua e le fonti energetiche,
il cane ha ricevuto l’appellativo di curatore.
I celti credevano che la saliva canina da sola
bastasse per curare determinate malattie
ed il dio della guardigione Nodens era solito assumere l’aspetto di cane.
La tradizione classica, inoltre, riteneva che dalla saliva di Cerbero
nascesse l’Aconito una pianta nota per le sue facoltà officinali.
Guida, Protettore, Guaritore sono questi sono alcuni degl’aspetti
che caratterizzano il cane, animale che,
sin quasi dall’origine della propria specie,
ha creato con l’uomo un legame d’amore e fiducia
quasi indissolubile.
Carmilla
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