Il fenomeno dell’autocombustione, noto con la sigla anglofona di SHC, Spontaneous Human Combustion, è un evento piuttosto raro, consistente, come si può immaginare, nella combustione di un corpo senza che vi siano possibili fonti che abbiamo generato il rogo. Ci sono alcune caratteristiche proprie di un sospetto fenomeno di autocombustione: innanzitutto il fatto che a bruciare sia soltanto il tronco, mentre le estremità (inferiori e superiori, ma soprattutto le gambe) rimangono illese; nei corpi delle vittime di incendi “tradizionali”, le estremità sono le prime a consumarsi. Altro punto precipuo dell’autocombustione sta nel fatto che gli abiti e tutto ciò che circonda il corpo difficilmente prendono fuoco. Cosa determina questo incredibile evento? Quali sono le cause apparenti di questo fenomeno? Generalmente si crede che l’autocombustione sia uno di quei fenomeni senza ragione razionale, frutto di avvenimenti paranormali; tuttavia una spiegazione, anche abbastanza plausibile, è possibile: ci viene fornita da John Heymer, agente della polizia scientifica inglese. Secondo l’uomo, il fenomeno non sarebbe molto diverso dalle cause che determinano un tumore: alla base di tutto sta un malfunzionamento del corpo umano. Veniamo alla spiegazione. All’interno del corpo e delle cellule, nello specifico, l’energia necessaria alla sopravvivenza degli organi è prodotta dai mitocondri, minuscoli organi del citoplasma, che producono energia attraverso reazioni chimiche. Ora, è possibile che, per un malfunzionamento, il mitocondrio non si comporti come dovrebbe, rilasciando troppa energia: così idrogeno ed ossigeno che alimentano le reazioni chimiche andrebbero ad alimentare un’"esplosione". In seguito, all’interno della cellula, gli altri mitocondri esploderebbero come in una reazione a catena. Il tutto provocherebbe l’esplosione dell’intera cellula, che, a sua volta, andrebbe ad alimentare un’altra reazione a catena volta a portare combustione all’intero tessuto. Un'ipotesi abbastanza plausibile (non troppo irrazionale) soprattutto per chi abbia un minimo di conoscenza medica. Molti scienziati si oppongono alla teoria dell’SHC ritenendo che tutti i fenomeni di combustione dubbia siano da ricondurre all’"effetto stoppino". Questo fenomeno consiste nella combustione del grasso corporeo e dagli abiti del malcapitato (si è notato che con abiti sintetici il fenomeno tende ad accentuarsi) che, a contatto con la fiamma, si incendiano funzionando appunto come uno stoppino. Ma è lo stesso Heymer a confutare questa convinzione: nei roghi spiegabili con l’effetto stoppino, le ossa sono completamente incombuste, mentre nei casi ritenuti di autocombustione le ossa non sopravvivono al rogo. Inoltre, i roghi derivanti dall’effetto stoppino richiederebbe molto più tempo, circa 24 ore, rispetto all’SHC, molto più rapido.
O.O preso da un sito di cui non ricordo il nome
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