Il termine telecinesi fu coniato dal fisiologo francese Charles Richet (dal greco tèle=_lontano e kìnes=movimento; quindi movimento ottenuto da lontano) per indicare quei fenomeni di carattere fisico che comportano movimenti di oggetti nello spazio ottenuti senza alcun contatto né altra causa fisica. Fino al 1960 il termine é stato usato universalmente acquistando via via anche significati più ampi: non solo movimento nello spazio, ma anche i mutamenti di stato, in cui il moto sembra avvenire nell'intimo della struttura atomica e molecolare di un oggetto, come i fenomeni luminosi e termici, la compenetrazione, l'apporto, ecc. Nel tempo la parola telecinesi fu gradualmente sostituito dal termine psicocinesi creato da Joseph Banks Rhine. Oggi questi fenomeni vengono comunemente indicati con "PK" dall'inglese psychokinesis.
Il Rhine, che allora dirigeva il Laboratorio di parapsicologia della Duke University, dopo aver studiato per alcuni anni col metodo quantitativo i fenomeni di percezione extrasensoriale, verso il 1934 si domandò come si potesse applicare lo stesso metodo ai fenomeni di telecinesi che comportavano, appunto, lo spostamento nello spazio senza alcun contatto fisico (quindi solo con la mente), sui quali, allora, molto si discuteva.
Dopo un colloquio avuto con un giocatore di dadi il quale affermava di poter influire sul lancio dei dadi esercitando un intenso desiderio mentale, pensò allora che un influsso mentale avrebbe potuto molto più facilmente agire su piccoli corpi in movimento che sui corpi fermi per cui iniziò quasi segretamente a sperimentare in prima persona, prima col lancio dei dadi lanciati a mano e successivamente con un oggetto meccanico che lanciava delle palline su un piano inclinato sulle quali il soggetto doveva dirigere la corsa verso la destra o la sinistra del piano. I risultati furono favorevoli alla sua ipotesi e nel 1943 egli poteva annunciarne in un primo rapporto i risultati ottenuti su 901 prove sperimentali.
I fenomeni psicocinetici sono avvenuti in tutti i tempi, pur manifestandosi in modi molto diversi, e molti furono gli studiosi illustri che se ne occuparono studiando soggetti particolarmente dotati, tra cui Daniel Dunglas Home ritenuto il maggiore ad effetti telecinetici, studiato dal celebre fisico inglese William Cookes, Eusapia Palladino, la cui notorietà fu ottenuta da uno studio su di lei, effettuato dallo scettico (prima di assistere ad una sua straordinaria seduta a Napoli, aveva sempre combattuto con ostinazione i "fatti spiritici") e celebre Lombroso, la quale faceva muovere pesanti tavoli, squillare campanelli che si muovevano nell'aria, attraeva o respingeva mobili con un cenno della mano. Grande fu la sua notorietà in tutta Europa.
Famose sono le sedute avvenute a Milano alla presenza di studiosi come il Lombroso, il Richet, l'Aksakov e l'astronmo Schiaapparelli. Fu anche studiata, a Varsavia, nel 1893-94 da Ochorowicz e Schnrenck-Notzing, massimi studiosi dell'epoca. Le sedute si tennero anche a Pietroburgo ed a Parigi sempre alla presenza dei più illustri studiosi tra cui Flammarion. Fu anche studiata anche a New York da Carington e da Hyslop.
Nel tempo i medium ad effetti telecinetici cominciarono a diventare sempre più rari. Dopo il 940 gli studi e le esperienze furono rivolti quasi esclusivamente sui fenomeni fisici in evoluzione, ma questa volta con apparecchiature molto sofisticate e vari furono gli esperimenti effettuati. R. Hardy, insieme ad Aimé Muchel, riuscirono a influire sui flussi di elettroni in un apparecchio elettronico alquanto complesso. John Beloff e Leonard Evans sperimetarono egulamente su particelle atomiche . Nel 1969 il dott. Helmut Schimdt ideava e realizzava un'apparecchiatura fondata sulla disintegrazione radioattiva di un frammento di stronzio-90, mediante il quale il soggetto poteva riuscire ad accendere una lampada, tra dodici altre disposte in giro, solo intensificando psicocineticamente il flusso degli elettroni. Gli esperimenti condotti con questo apparecchio si rilevarono molto positivi a favore della psicocinesi.
Negli ultimi anni importanti fenomeni psicocinetivi sono stati nuovamente ottenuti con soggetti eccezionali come Uri Geller e Matthew Manning, ma sebbene non si possa dubitare del fenomeno, la psicocinesi viene oggi considerata con estrema diffidenza dai fisici e con notevole perplessità dai parapsicologi.
tratto dal sito http://www.centroitalianoparapsicolo...sicocinesi.htm
Il Rhine, che allora dirigeva il Laboratorio di parapsicologia della Duke University, dopo aver studiato per alcuni anni col metodo quantitativo i fenomeni di percezione extrasensoriale, verso il 1934 si domandò come si potesse applicare lo stesso metodo ai fenomeni di telecinesi che comportavano, appunto, lo spostamento nello spazio senza alcun contatto fisico (quindi solo con la mente), sui quali, allora, molto si discuteva.
Dopo un colloquio avuto con un giocatore di dadi il quale affermava di poter influire sul lancio dei dadi esercitando un intenso desiderio mentale, pensò allora che un influsso mentale avrebbe potuto molto più facilmente agire su piccoli corpi in movimento che sui corpi fermi per cui iniziò quasi segretamente a sperimentare in prima persona, prima col lancio dei dadi lanciati a mano e successivamente con un oggetto meccanico che lanciava delle palline su un piano inclinato sulle quali il soggetto doveva dirigere la corsa verso la destra o la sinistra del piano. I risultati furono favorevoli alla sua ipotesi e nel 1943 egli poteva annunciarne in un primo rapporto i risultati ottenuti su 901 prove sperimentali.
I fenomeni psicocinetici sono avvenuti in tutti i tempi, pur manifestandosi in modi molto diversi, e molti furono gli studiosi illustri che se ne occuparono studiando soggetti particolarmente dotati, tra cui Daniel Dunglas Home ritenuto il maggiore ad effetti telecinetici, studiato dal celebre fisico inglese William Cookes, Eusapia Palladino, la cui notorietà fu ottenuta da uno studio su di lei, effettuato dallo scettico (prima di assistere ad una sua straordinaria seduta a Napoli, aveva sempre combattuto con ostinazione i "fatti spiritici") e celebre Lombroso, la quale faceva muovere pesanti tavoli, squillare campanelli che si muovevano nell'aria, attraeva o respingeva mobili con un cenno della mano. Grande fu la sua notorietà in tutta Europa.
Famose sono le sedute avvenute a Milano alla presenza di studiosi come il Lombroso, il Richet, l'Aksakov e l'astronmo Schiaapparelli. Fu anche studiata, a Varsavia, nel 1893-94 da Ochorowicz e Schnrenck-Notzing, massimi studiosi dell'epoca. Le sedute si tennero anche a Pietroburgo ed a Parigi sempre alla presenza dei più illustri studiosi tra cui Flammarion. Fu anche studiata anche a New York da Carington e da Hyslop.
Nel tempo i medium ad effetti telecinetici cominciarono a diventare sempre più rari. Dopo il 940 gli studi e le esperienze furono rivolti quasi esclusivamente sui fenomeni fisici in evoluzione, ma questa volta con apparecchiature molto sofisticate e vari furono gli esperimenti effettuati. R. Hardy, insieme ad Aimé Muchel, riuscirono a influire sui flussi di elettroni in un apparecchio elettronico alquanto complesso. John Beloff e Leonard Evans sperimetarono egulamente su particelle atomiche . Nel 1969 il dott. Helmut Schimdt ideava e realizzava un'apparecchiatura fondata sulla disintegrazione radioattiva di un frammento di stronzio-90, mediante il quale il soggetto poteva riuscire ad accendere una lampada, tra dodici altre disposte in giro, solo intensificando psicocineticamente il flusso degli elettroni. Gli esperimenti condotti con questo apparecchio si rilevarono molto positivi a favore della psicocinesi.
Negli ultimi anni importanti fenomeni psicocinetivi sono stati nuovamente ottenuti con soggetti eccezionali come Uri Geller e Matthew Manning, ma sebbene non si possa dubitare del fenomeno, la psicocinesi viene oggi considerata con estrema diffidenza dai fisici e con notevole perplessità dai parapsicologi.
tratto dal sito http://www.centroitalianoparapsicolo...sicocinesi.htm
Commenta