Cappella San Severo (Napoli)
a cura di Giuseppe Ricciardello
Nella famosissima cappella Sansevero ormai da anni trasformata in museo si trovano molto probabilmente le statue più strane del mondo. Oltre al bellissimo sarcofago a forma di baule, tomba di Cecco di Sangro che esce dal sarcofago con in mano una spada (vedi la doppia morte del Principe Sansevero) e ad altre statue, ci sono le tre "statue velate". Molti scultori moderni hanno affermato di non essere in grado di raggiungere tali livelli, neanche con l'ausilio delle nuove tecnologie e dei nuovi utensili, la prima scultura è il disinganno, un uomo che dibattendosi si libera da una sottilissima rete di marmo! La seconda, ancora più affascinante è la pudicizia velata, una donna tutta velata, fatta eccezione per le mani e per i piedi, il velo è di marmo! Ma l'autentica meraviglia è il Cristo velato (vedi la foto). Le tre statue sono state commissionate dal Principe Sansevero agli artisti: Francesco Queirolo, Antonio Corradini e Giuseppe Sammartino, tutte e tre le opere sembrano essere state scolpite secondo lo stesso stile, per questo si pensa che il Principe abbia rivelato agli scultori alcune delle sue tecniche segrete.
I MOSTRI DELLA CAPPELLA
Scendendo per una stretta scalinata ci si trova di fronte ai vecchi armadi della cappella, quando il custode li apre appaiono due tra le più terrificanti creature che esistano al mondo, si tratta di due corpi, uno maschile e l'altro femminile (la donna probabilmente una schiava negra, era "visibilmente" incinta) che il Principe grazie alla sua abilità scientifica è riuscito tramite un preparato di sua invenzione, a creare, eliminando
l'involucro dei corpi e metallizzando fino all'ultimo capillare l'intero sistema delle vene e delle arterie, il procedimento fu probabilmente iniziato su corpi ancora vivi.
LA DOPPIA MORTE DEL PRINCIPE SANSEVERO
Il Principe vissuto fra il 1710 e il 1771 fu naturalista, filosofo, guerriero, poeta, scultore e astronomo, inventò una lampada perpetua, una carrozza che per brevi tratti si muoveva senza l'aiuto di animali e addirittura una carrozza anfibia, questa non è sicuramente una leggenda dato che si conserva ancora il disegno. Il Principe fu un uomo che negli anni ha incuriosito molte persone, per lui si scomodò persino Benedetto Croce, che in uno dei suoi libri ci racconta alcune storie su questo strano personaggio, ma particolarmente suggestivo è il resoconto della sua duplice morte. Egli avrebbe scoperto un elisir prodigioso, capace di ridar vita ai cadaveri e decise di sperimentarlo su se stesso. Arrivato al suo ultimo giorno di vita diede ordine ad uno schiavo negro di essere tagliato a pezzi e di essere collocato in un baule dove avrebbe dovuto svolgersi il procedimento di rinascita. Purtroppo arrivarono in casa gli avidi parenti del principe, che dopo aver messo mano su tutti gli oggetti di valore vinsero le proteste dello schiavo negro e aprirono il baule anzitempo, avvenne qualcosa di orripilante, il corpo del Principe si sollevò semivivo per pochi secondi lanciando un urlo agghiacciante, per poter poi ricadere su se stesso nel baule, qui si concluse l'esistenza del principe stregone scienziato.
FENOMENI PARANORMALI
Oltre alle numerose apparizioni che a sentire i vecchi della zona, si sarebbero viste nei pressi della cappella, molte persone hanno negli anni confermato e descritto i seguenti fatti: nelle notti di Natale e di Pasqua la cappella "vuota" si illumina di una strana luce, nei vicoli che circondano l'edificio si sente un forte odore di incenso e dall'interno si sente un chiaro suono d'organo. Nelle altre notti dell'anno invece molta gente ha affermato di aver sentito il tintinnio della famosa carrozza del principe (carrozza che il principe fece costruire dopo aver misurato la larghezza dei vicoli, così da ritrovarsi con la carrozza più grande della città).
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Alzo gli occhi, ed è li davanti a me: l’osservo, la scruto quella massa bianca mi turba:
”Il Cristo Velato”.troppe domande senza ancora risposta. La vita e il personaggio di
Raimondo di Sangro Principe di San Severo(nato nel 1710 in provincia di Foggia) sono
ancora oggi nell’era tecnologica avvolti nel mistero.
Fu stregone o fine alchimista? Le macchine umane nel caveau della chiesa alimentano le
leggende popolari, dipingendolo come un “DOCKTOR FAUST”; un essere diabolico capace
di efferati crimini pur di servire la scienza.La scomparsa mitizzata dei suoi servi legati ai corpi cristallizzati o l’inspiegabile quanto mai misteriosa morte
del SAMMARTINO (scultore del Cristo),
le sue scoperte sulla circolazione sanguigna o i primi progetti per la carrozza sottomarina precorrevano i tempi lasciando perplesse le menti di allora.
Ultimo glaciale indizio: le spoglie mortali mai ritrovate. Sta di fatto che in alcune notti di luna
piena per quelle strade si ode echeggiare lo scalpitio dei cavalli della sua carrozza che si
spegne solo davanti a quella che fù la sua ultima dimora.
La cosa è confermata, sottovoce, dagli abitanti del quartiere. La strana atmosfera che pervade
la zona è determinata dal fluire di di “entità”che trovano convegno tornando a rivivere
momenti trascorsi. La stessa Luigia Sanfelice, che abitava da quelle parti, si dice, avesse l’abitudine di mettere un coperto in più alla sua tavola per l’ospite invisibile - Zaira Natale
a cura di Giuseppe Ricciardello
Nella famosissima cappella Sansevero ormai da anni trasformata in museo si trovano molto probabilmente le statue più strane del mondo. Oltre al bellissimo sarcofago a forma di baule, tomba di Cecco di Sangro che esce dal sarcofago con in mano una spada (vedi la doppia morte del Principe Sansevero) e ad altre statue, ci sono le tre "statue velate". Molti scultori moderni hanno affermato di non essere in grado di raggiungere tali livelli, neanche con l'ausilio delle nuove tecnologie e dei nuovi utensili, la prima scultura è il disinganno, un uomo che dibattendosi si libera da una sottilissima rete di marmo! La seconda, ancora più affascinante è la pudicizia velata, una donna tutta velata, fatta eccezione per le mani e per i piedi, il velo è di marmo! Ma l'autentica meraviglia è il Cristo velato (vedi la foto). Le tre statue sono state commissionate dal Principe Sansevero agli artisti: Francesco Queirolo, Antonio Corradini e Giuseppe Sammartino, tutte e tre le opere sembrano essere state scolpite secondo lo stesso stile, per questo si pensa che il Principe abbia rivelato agli scultori alcune delle sue tecniche segrete.
I MOSTRI DELLA CAPPELLA
Scendendo per una stretta scalinata ci si trova di fronte ai vecchi armadi della cappella, quando il custode li apre appaiono due tra le più terrificanti creature che esistano al mondo, si tratta di due corpi, uno maschile e l'altro femminile (la donna probabilmente una schiava negra, era "visibilmente" incinta) che il Principe grazie alla sua abilità scientifica è riuscito tramite un preparato di sua invenzione, a creare, eliminando
l'involucro dei corpi e metallizzando fino all'ultimo capillare l'intero sistema delle vene e delle arterie, il procedimento fu probabilmente iniziato su corpi ancora vivi.
LA DOPPIA MORTE DEL PRINCIPE SANSEVERO
Il Principe vissuto fra il 1710 e il 1771 fu naturalista, filosofo, guerriero, poeta, scultore e astronomo, inventò una lampada perpetua, una carrozza che per brevi tratti si muoveva senza l'aiuto di animali e addirittura una carrozza anfibia, questa non è sicuramente una leggenda dato che si conserva ancora il disegno. Il Principe fu un uomo che negli anni ha incuriosito molte persone, per lui si scomodò persino Benedetto Croce, che in uno dei suoi libri ci racconta alcune storie su questo strano personaggio, ma particolarmente suggestivo è il resoconto della sua duplice morte. Egli avrebbe scoperto un elisir prodigioso, capace di ridar vita ai cadaveri e decise di sperimentarlo su se stesso. Arrivato al suo ultimo giorno di vita diede ordine ad uno schiavo negro di essere tagliato a pezzi e di essere collocato in un baule dove avrebbe dovuto svolgersi il procedimento di rinascita. Purtroppo arrivarono in casa gli avidi parenti del principe, che dopo aver messo mano su tutti gli oggetti di valore vinsero le proteste dello schiavo negro e aprirono il baule anzitempo, avvenne qualcosa di orripilante, il corpo del Principe si sollevò semivivo per pochi secondi lanciando un urlo agghiacciante, per poter poi ricadere su se stesso nel baule, qui si concluse l'esistenza del principe stregone scienziato.
FENOMENI PARANORMALI
Oltre alle numerose apparizioni che a sentire i vecchi della zona, si sarebbero viste nei pressi della cappella, molte persone hanno negli anni confermato e descritto i seguenti fatti: nelle notti di Natale e di Pasqua la cappella "vuota" si illumina di una strana luce, nei vicoli che circondano l'edificio si sente un forte odore di incenso e dall'interno si sente un chiaro suono d'organo. Nelle altre notti dell'anno invece molta gente ha affermato di aver sentito il tintinnio della famosa carrozza del principe (carrozza che il principe fece costruire dopo aver misurato la larghezza dei vicoli, così da ritrovarsi con la carrozza più grande della città).
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Alzo gli occhi, ed è li davanti a me: l’osservo, la scruto quella massa bianca mi turba:
”Il Cristo Velato”.troppe domande senza ancora risposta. La vita e il personaggio di
Raimondo di Sangro Principe di San Severo(nato nel 1710 in provincia di Foggia) sono
ancora oggi nell’era tecnologica avvolti nel mistero.
Fu stregone o fine alchimista? Le macchine umane nel caveau della chiesa alimentano le
leggende popolari, dipingendolo come un “DOCKTOR FAUST”; un essere diabolico capace
di efferati crimini pur di servire la scienza.La scomparsa mitizzata dei suoi servi legati ai corpi cristallizzati o l’inspiegabile quanto mai misteriosa morte
del SAMMARTINO (scultore del Cristo),
le sue scoperte sulla circolazione sanguigna o i primi progetti per la carrozza sottomarina precorrevano i tempi lasciando perplesse le menti di allora.
Ultimo glaciale indizio: le spoglie mortali mai ritrovate. Sta di fatto che in alcune notti di luna
piena per quelle strade si ode echeggiare lo scalpitio dei cavalli della sua carrozza che si
spegne solo davanti a quella che fù la sua ultima dimora.
La cosa è confermata, sottovoce, dagli abitanti del quartiere. La strana atmosfera che pervade
la zona è determinata dal fluire di di “entità”che trovano convegno tornando a rivivere
momenti trascorsi. La stessa Luigia Sanfelice, che abitava da quelle parti, si dice, avesse l’abitudine di mettere un coperto in più alla sua tavola per l’ospite invisibile - Zaira Natale
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