Ragazzi forse non ve ne fregherà nulla di quello che sto per scrivere, e forse non ci azzecca manco molto con la tipologia di 3D di questo Forum, ma vorrei sapere cosa pensate ne voi.
Sono un studente ventenne di medicina, uno che ha scelto di diventare medico perchè ha avuto una "vocazione" (così mi piace chiamarla), che ha ritenuto che l'unica cosa che poteva dare un senso ad una vita tanto intensa quanto fugace fosse il riuscire ad alleviare le sofferenze altrui, riuscire a far sorridere coloro i quali non hanno più nulla per cui sorridere...
Credo davvero in queste cose, ho sempre ritenuto che nulla poteva gratificarmi più del riuscire a far riprendere a battere un cuore che ha deciso di fermarsi per sempre.
Molti hanno detto che il mio è semplice delirio di onnipotenza, la voglia di potermi opporre al triste svolgersi degli eventi... forse è così...
Comunque, ciò che facevo mi rendeva felice, lo giuro... ma da ieri no... da ieri tutto il mio modo di vedere le cose pare si sia stravolto...
Stavo guardando il filmato di una delicata operazione (non vi annoio con i particolari perche sono irrilevanti) con i miei colleghi di corso e il mio docente (il chirurgo che aveva operato).
L'operazione ha buon esito, eseguita magistralmente. Allora prendo la parola e chiedo :
" Professore la convalescenza della paziente quanto è durata?"
Lui mi guarda e dice:
"La signora aveva un cancro al colon con metastasi ovunque, abbiamo fatto questo intervento solo per darle una morte migliore... "
Ho visto quella signora entrare con uno strano sorriso nella sala operatoria e poi l'ho vista priva di vita su una barella...
Una morte migliore!!!! Ma che caxxo vuol dire??? Ok il significato intrinseco era quello di alleviare alla paziente il dolore lancinante, ma questa frase mi è entrata nel cranio come la lama di una spada...
Mi spiego: io imparo, cerco di imparare tutto cio che posso, cerco di dare sempre il massimo con i pazienti e poi? Cosa diamine mi danno a fare l'anima se poi alla fine, prima o poi, tutti staremo distesi su quel fottuto lettino, la pelle bianca e gelida, gli occhi ormai spenti che fissano il vuoto e un cuore ormai fermo e silenzioso, un silenzio assordante!
La mia vita non sarà altro che un continuo allontare ciò che è inevitabile, sto combattendo una guerra persa in partenza...
E allora mi viene da chiedere, che scopo hanno le nostre vite?
Amiamo, odiamo, facciamo una miriade di cose, e poi?
Quando esaleremo l'ultimo respiro che accadrà?
Non sono un credente, o almeno non mi ritengo tale, e dopo quel pomeriggio mi sono domandato cosa accade quando passo le mani sulle palpebre ormai prive di vite di un cadavere...
so esattamente come funziona il nostro corpo, so curare praticamente tutto, ma non so cosa succede dopo...
L'unica risposta che ho trovato è solo un eterno e desolante oblio di nulla e la depressione mi sta attanagliando, così come la voglia di vivere, perchè non ne vedo più il senso...
Voi cosa vedete oltre quella linea oscura che chiamiamo morte?
Ps Spero che la discussione da me introdotta sia adeguata al forum, in caso contrario chiudetela pure, scusate se mi sono dilungato troppo ma volevo davvero sfogarmi scrivendo
Sono un studente ventenne di medicina, uno che ha scelto di diventare medico perchè ha avuto una "vocazione" (così mi piace chiamarla), che ha ritenuto che l'unica cosa che poteva dare un senso ad una vita tanto intensa quanto fugace fosse il riuscire ad alleviare le sofferenze altrui, riuscire a far sorridere coloro i quali non hanno più nulla per cui sorridere...
Credo davvero in queste cose, ho sempre ritenuto che nulla poteva gratificarmi più del riuscire a far riprendere a battere un cuore che ha deciso di fermarsi per sempre.
Molti hanno detto che il mio è semplice delirio di onnipotenza, la voglia di potermi opporre al triste svolgersi degli eventi... forse è così...
Comunque, ciò che facevo mi rendeva felice, lo giuro... ma da ieri no... da ieri tutto il mio modo di vedere le cose pare si sia stravolto...
Stavo guardando il filmato di una delicata operazione (non vi annoio con i particolari perche sono irrilevanti) con i miei colleghi di corso e il mio docente (il chirurgo che aveva operato).
L'operazione ha buon esito, eseguita magistralmente. Allora prendo la parola e chiedo :
" Professore la convalescenza della paziente quanto è durata?"
Lui mi guarda e dice:
"La signora aveva un cancro al colon con metastasi ovunque, abbiamo fatto questo intervento solo per darle una morte migliore... "
Ho visto quella signora entrare con uno strano sorriso nella sala operatoria e poi l'ho vista priva di vita su una barella...
Una morte migliore!!!! Ma che caxxo vuol dire??? Ok il significato intrinseco era quello di alleviare alla paziente il dolore lancinante, ma questa frase mi è entrata nel cranio come la lama di una spada...
Mi spiego: io imparo, cerco di imparare tutto cio che posso, cerco di dare sempre il massimo con i pazienti e poi? Cosa diamine mi danno a fare l'anima se poi alla fine, prima o poi, tutti staremo distesi su quel fottuto lettino, la pelle bianca e gelida, gli occhi ormai spenti che fissano il vuoto e un cuore ormai fermo e silenzioso, un silenzio assordante!
La mia vita non sarà altro che un continuo allontare ciò che è inevitabile, sto combattendo una guerra persa in partenza...
E allora mi viene da chiedere, che scopo hanno le nostre vite?
Amiamo, odiamo, facciamo una miriade di cose, e poi?
Quando esaleremo l'ultimo respiro che accadrà?
Non sono un credente, o almeno non mi ritengo tale, e dopo quel pomeriggio mi sono domandato cosa accade quando passo le mani sulle palpebre ormai prive di vite di un cadavere...
so esattamente come funziona il nostro corpo, so curare praticamente tutto, ma non so cosa succede dopo...
L'unica risposta che ho trovato è solo un eterno e desolante oblio di nulla e la depressione mi sta attanagliando, così come la voglia di vivere, perchè non ne vedo più il senso...
Voi cosa vedete oltre quella linea oscura che chiamiamo morte?
Ps Spero che la discussione da me introdotta sia adeguata al forum, in caso contrario chiudetela pure, scusate se mi sono dilungato troppo ma volevo davvero sfogarmi scrivendo
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