NEW YORK -- A partire dalle 21 di venerdì ore italiane e per 12-18 le telecomunicazioni, la navigazione area e marittima e gli elettrodotti potrebbero registrare qualche problema a causa di un'anomala tempesta solare le cui ripercussioni hanno impiegato quasi tre giorni per arrivare a farsi sentire fino al nostro pianeta.
"Una espulsione di plasma magnetico" è stata rilevata alle ore 09,00 italiane di mercoledì scorso, dagli astronomi della National Athmosphere and Oceans Administration (NOOA) del governo degli Stati Uniti.
Le strutture che soffriranno maggiormente sono "i satelliti artificiali, che operano immersi nello spazio, e sono molto vulnerabili alle attività solari", spiega Larry Combs, meteorologo spaziale della NOOA.
Gli osservatori solari hanno rilevato una "espulsione di massa coronale", che si verifica quando un filamento eruttivo della tempestosa superficie solare scaglia verso lo spazio esterno una grande bolla di plasma magnetico. In questo caso, spiega Combs, la bolla contiene dieci miliardi di tonnellate di gas a temperatura elevatissima, alla velocità di oltre un milione di chilometri all'ora. Il fenomeno, secondo gli astrofisici della NASA, significa che il ciclo undecennale di attività solare non si è ancora concluso.
"I satelliti vivono e respirano nello spazio, e per questo sono vulnerabili - ha spiegato Larry Combs, del Centro di Boulder - I danni coinvolgono i sistemi bancari, le tv e i telefoni cellulari, i nostri beni di lusso". Secondo Combs, alcune compagnie metteranno i propri satelliti 'a dormire', in una sorta di letargo controllato durante i picchi più alti dell'impatto elettromagnetico.
"Una espulsione di plasma magnetico" è stata rilevata alle ore 09,00 italiane di mercoledì scorso, dagli astronomi della National Athmosphere and Oceans Administration (NOOA) del governo degli Stati Uniti.
Le strutture che soffriranno maggiormente sono "i satelliti artificiali, che operano immersi nello spazio, e sono molto vulnerabili alle attività solari", spiega Larry Combs, meteorologo spaziale della NOOA.
Gli osservatori solari hanno rilevato una "espulsione di massa coronale", che si verifica quando un filamento eruttivo della tempestosa superficie solare scaglia verso lo spazio esterno una grande bolla di plasma magnetico. In questo caso, spiega Combs, la bolla contiene dieci miliardi di tonnellate di gas a temperatura elevatissima, alla velocità di oltre un milione di chilometri all'ora. Il fenomeno, secondo gli astrofisici della NASA, significa che il ciclo undecennale di attività solare non si è ancora concluso.
"I satelliti vivono e respirano nello spazio, e per questo sono vulnerabili - ha spiegato Larry Combs, del Centro di Boulder - I danni coinvolgono i sistemi bancari, le tv e i telefoni cellulari, i nostri beni di lusso". Secondo Combs, alcune compagnie metteranno i propri satelliti 'a dormire', in una sorta di letargo controllato durante i picchi più alti dell'impatto elettromagnetico.