*notizia tratta da TGCom.it*
Usa: l'universo è finito
e sferico come un pallone
Una nuova teoria astronomica potrebbe finalmente rispondere ad uno dei quesiti che l'uomo si è posto per secoli: l'universo è finito o infinito?. Le ricerche effettuate da Jeffrey Weeks, membro della Fondazione americana MacArthur, e da ricercatori dell'Università e dell'Osservatorio di Parigi hanno "fotografato" infatti un universo sferico, composto da pentagoni curvi uniti come in un pallone da calcio, e non infinito.
Questa ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, prende le mosse dai dati forniti dalla sonda della Nasa WMAP (acronimo di Wilkinson Microwave Anisotropy Probe), lanciata nello spazio nel giugno 2001 e che prosegue quanto già rilevato da COBE (Cosmic Background Explorer) che nel 1992 fornì le prime osservazioni su tutta la volta celeste della radiazione cosmica di fondo. Si tratta di una radiazione elettromagnetica alla frequenza delle microonde che permea l’intero universo, che è ciò che rimane del primo "vagito" del cosmo dopo il Big Bang e che è una informazione fondamentale per potere risalire alla sua età, alla sua composizione e alla sua forma. Si è tracciata così una cartografia dell'universo come si presentava 400 mila anni dopo il Big Bang e che fornisce dati che non sono coerenti con un universo infinito. "Fin dall'antichità – afferma Weeks – gli esseri umani si sono chiesti se il nostro universo sia finito o infinito. Ora, dopo più di due millenni di speculazioni a riguardo, i dati basati sull'osservazione potrebbero finalmente rispondere all'antica domanda".
Usa: l'universo è finito
e sferico come un pallone
Una nuova teoria astronomica potrebbe finalmente rispondere ad uno dei quesiti che l'uomo si è posto per secoli: l'universo è finito o infinito?. Le ricerche effettuate da Jeffrey Weeks, membro della Fondazione americana MacArthur, e da ricercatori dell'Università e dell'Osservatorio di Parigi hanno "fotografato" infatti un universo sferico, composto da pentagoni curvi uniti come in un pallone da calcio, e non infinito.
Questa ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, prende le mosse dai dati forniti dalla sonda della Nasa WMAP (acronimo di Wilkinson Microwave Anisotropy Probe), lanciata nello spazio nel giugno 2001 e che prosegue quanto già rilevato da COBE (Cosmic Background Explorer) che nel 1992 fornì le prime osservazioni su tutta la volta celeste della radiazione cosmica di fondo. Si tratta di una radiazione elettromagnetica alla frequenza delle microonde che permea l’intero universo, che è ciò che rimane del primo "vagito" del cosmo dopo il Big Bang e che è una informazione fondamentale per potere risalire alla sua età, alla sua composizione e alla sua forma. Si è tracciata così una cartografia dell'universo come si presentava 400 mila anni dopo il Big Bang e che fornisce dati che non sono coerenti con un universo infinito. "Fin dall'antichità – afferma Weeks – gli esseri umani si sono chiesti se il nostro universo sia finito o infinito. Ora, dopo più di due millenni di speculazioni a riguardo, i dati basati sull'osservazione potrebbero finalmente rispondere all'antica domanda".
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