MILANO – Un asteroide gigante minaccia di colpire la terra il 21 marzo 2014. Se la cosa dovesse realmente accadere avrebbe degli effetti devastanti per il pianeta, ma le probabilità, fortunatamente, sono quasi nulle. Come ci spiega la dottoressa Simona Righini della Stazione Radioastronomia di Medicina (Bo).
Questa qui sopra è l'immagine dell' impatto di un asteroide sulla Terra, secondo la ricostruzione grafica di un artista.
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Abbiamo già scritto che le possibilità di essere colpiti dall'asteroide sono bassissime. Ma questo non significa che siano inesistenti, quindi la paura della minaccia spaziale, in fondo in fondo, rimane. Siamo sempre di fronte a un oggetto che possiede una massa di due miliardi e mezzo di tonnellate, capace di sollevare timori.
Ma sono timori ingiustificati, secondo la dottoressa Simona Righini, della Stazione Radioastronomica di Medicina, in provincia di Bologna. "Al 99.99989 per cento l'impatto tra l'asteroide e la Terra non avverrà," ha spiegato, "anche se calcoli più precisi potranno essere fatti solo una volta definita l'orbita dell'oggetto."
"L'asteroide è stato scoperto una settimana fa, e le 51 osservazioni ottiche sinora effettuate hanno consentito la determinazione di un'orbita molto approssimata," ha tenuto a precisare la ricercatrice italiana, "I calcoli mostrano che esiste quindi un margine di rischio, ma, conti alla mano, è presumibile che ulteriori misure atte a rifinire l'orbita dell'asteroide dimostrino che l'impatto non avverrà."
Per questo "2003 QQ47" verrà tenuto sotto stretto monitoraggio per i prossimi due mesi. "È stato classificato di grado Uno sulla scala Torino," ha proseguito la dottoressa Righini, "il che significa meritevole di attento monitoraggio, ma niente di più."
L'asteroide arriverà alla distanza minima dalla Terra il 21 marzo 2014, anche se ancora non possiamo sapere "quanto" passerà vicino. Al momento si trova a 75 milioni di chilometri di distanza, visibile, con un buon telescopio nella costellazione dell'Auriga. Paradossalmente, Marte, solo qualche giorno fa, era molto più vicino.
"È frequente la scoperta di nuovi asteroidi potenzialmente pericolosi;" prosegue la dottoressa Righini, "del resto gli oggetti che popolano i dintorni del nostro pianeta sono molto numerosi. Il rischio di impatto di corpi di grandi dimensioni (oltre 1 Km di diametro) non è trascurabile: si stima che catastrofi a livello globale possano avvenire ogni 100-200.000 anni (l'ultima risale a circa 65 milioni di anni fa..."
Guai quindi abbassare la guardia. "Tenere gli occhi aperti è doveroso, e gli astronomi concentrano osservazioni ottiche e radar su tutti i 'candidati' all'impatto che vengono scoperti. Tuttavia i dati preliminari, come quelli che stanno facendo notizia, non devono allarmare, in quanto molto incerti e soggetti a continui aggiornamenti."
"Certo, se entrasse nella nostra atmosfera," ci dice la Dottoressa Righini, "lo farebbe a una velocità di 33,5 chilometri al secondo. Una velocità impressionante, capace di devastare il pianeta, ma per ora possiamo dormire sonni tranquilli."
Ed è proprio per quello che abbiamo voluto sentire il parere della dottoressa, per poter dormire, ora che la morsa del caldo è venuta meno, in maniera tranquilla.
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Beh allora dormiamoci sonni tranquilli dopo questa notizia
Questa qui sopra è l'immagine dell' impatto di un asteroide sulla Terra, secondo la ricostruzione grafica di un artista.
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Abbiamo già scritto che le possibilità di essere colpiti dall'asteroide sono bassissime. Ma questo non significa che siano inesistenti, quindi la paura della minaccia spaziale, in fondo in fondo, rimane. Siamo sempre di fronte a un oggetto che possiede una massa di due miliardi e mezzo di tonnellate, capace di sollevare timori.
Ma sono timori ingiustificati, secondo la dottoressa Simona Righini, della Stazione Radioastronomica di Medicina, in provincia di Bologna. "Al 99.99989 per cento l'impatto tra l'asteroide e la Terra non avverrà," ha spiegato, "anche se calcoli più precisi potranno essere fatti solo una volta definita l'orbita dell'oggetto."
"L'asteroide è stato scoperto una settimana fa, e le 51 osservazioni ottiche sinora effettuate hanno consentito la determinazione di un'orbita molto approssimata," ha tenuto a precisare la ricercatrice italiana, "I calcoli mostrano che esiste quindi un margine di rischio, ma, conti alla mano, è presumibile che ulteriori misure atte a rifinire l'orbita dell'asteroide dimostrino che l'impatto non avverrà."
Per questo "2003 QQ47" verrà tenuto sotto stretto monitoraggio per i prossimi due mesi. "È stato classificato di grado Uno sulla scala Torino," ha proseguito la dottoressa Righini, "il che significa meritevole di attento monitoraggio, ma niente di più."
L'asteroide arriverà alla distanza minima dalla Terra il 21 marzo 2014, anche se ancora non possiamo sapere "quanto" passerà vicino. Al momento si trova a 75 milioni di chilometri di distanza, visibile, con un buon telescopio nella costellazione dell'Auriga. Paradossalmente, Marte, solo qualche giorno fa, era molto più vicino.
"È frequente la scoperta di nuovi asteroidi potenzialmente pericolosi;" prosegue la dottoressa Righini, "del resto gli oggetti che popolano i dintorni del nostro pianeta sono molto numerosi. Il rischio di impatto di corpi di grandi dimensioni (oltre 1 Km di diametro) non è trascurabile: si stima che catastrofi a livello globale possano avvenire ogni 100-200.000 anni (l'ultima risale a circa 65 milioni di anni fa..."
Guai quindi abbassare la guardia. "Tenere gli occhi aperti è doveroso, e gli astronomi concentrano osservazioni ottiche e radar su tutti i 'candidati' all'impatto che vengono scoperti. Tuttavia i dati preliminari, come quelli che stanno facendo notizia, non devono allarmare, in quanto molto incerti e soggetti a continui aggiornamenti."
"Certo, se entrasse nella nostra atmosfera," ci dice la Dottoressa Righini, "lo farebbe a una velocità di 33,5 chilometri al secondo. Una velocità impressionante, capace di devastare il pianeta, ma per ora possiamo dormire sonni tranquilli."
Ed è proprio per quello che abbiamo voluto sentire il parere della dottoressa, per poter dormire, ora che la morsa del caldo è venuta meno, in maniera tranquilla.
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Beh allora dormiamoci sonni tranquilli dopo questa notizia