Quando si prevede l'estinzione delle specie in seguito alla distruzione dell'ambiente si esprime un concetto ovvio, ma spesso non sorretto da precisi dati statistici. Alcuni studiosi giapponesi, australiani e di Singapore hanno di recente provato a verificare se dietro alle preoccupazioni degli ambientalisti esista anche una realtà scientifica, e sono giunti a conclusioni allarmanti.
Lo studio ha riguardato l'area di Singapore, 540 km quadrati soggetti negli ultimi 183 anni a una perdita di habitat naturale del 95 per cento.
Sulla base del numero di specie scomparse in questo periodo, è stato calcolato un tasso di estinzione che va dal 34 all'87 per cento delle specie di farfalle, pesci, uccelli e mammiferi e dal 5 all'80 per cento di piante, crostacei, anfibi, rettili e di alcune famiglie di insetti.
Applicando metodi statistici gli studiosi hanno poi creato un modello matematico per misurare l'estinzione collegata alla distruzione degli ambienti naturali. Secondo i calcoli se l'impatto umano continuerà, il Sud Est Asiatico dovrà affrontare nel prossimo secolo una vera e propria estinzione di massa, con una perdita dal 13 al 42 per cento di tutte le specie viventi nell'area.
Lo studio ha riguardato l'area di Singapore, 540 km quadrati soggetti negli ultimi 183 anni a una perdita di habitat naturale del 95 per cento.
Sulla base del numero di specie scomparse in questo periodo, è stato calcolato un tasso di estinzione che va dal 34 all'87 per cento delle specie di farfalle, pesci, uccelli e mammiferi e dal 5 all'80 per cento di piante, crostacei, anfibi, rettili e di alcune famiglie di insetti.
Applicando metodi statistici gli studiosi hanno poi creato un modello matematico per misurare l'estinzione collegata alla distruzione degli ambienti naturali. Secondo i calcoli se l'impatto umano continuerà, il Sud Est Asiatico dovrà affrontare nel prossimo secolo una vera e propria estinzione di massa, con una perdita dal 13 al 42 per cento di tutte le specie viventi nell'area.