Ha uno strato superficiale di grafite e uno consistente sottostante di vero diamante
Sembra proprio che dopo qualche stella con un cuore ricco di diamanti ora sia stato scoperto anche il primo pianeta tutto di diamante (55 Cancri e). E mentre le prime rimangono, pure nella fantasia, inaccessibili per le loro infernali caratteristiche, un pianeta solido appare (sempre con la fantasia) un luogo più concreto se non conquistabile.
IDENTIKIT - Il luogo della scoperta è conosciuto e indagato da anni, da quando si è rilevato che la stella 55 Cancri nell’omonima costellazione aveva intorno dei pianeti. Infatti si è arrivati a cinque e l’anno scorso si identificò il soggetto che, studiato più a fondo, ha portato alla conclusione che la natura fosse diamantifera. La sua taglia è doppia rispetto alla Terra, dista da noi 40 anni luce, e ruota velocissimo intorno alla stella-madre in sole 18 ore quando la nostra Terra impiega 365 giorni. Il suo intrigante (e seducente) identikit è stato costruito da Nikku Madhusudhan della Yale University americana descrivendolo su Astrophysical Journal Letters.
DIAMANTE - Così sappiamo che il corpo celeste dovrebbe avere uno strato superficiale di grafite e uno consistente sottostante di vero diamante. Scendendo in profondità si troverebbero altri minerali con molto silicio e un cuore di ferro fuso. La sua massa è otto volte la Terra e si è calcolato che lo strato di diamante rappresenta circa un terzo: quindi una massa enorme.
ANALISI - Ma come sono arrivati a stabilirlo dal momento che il pianeta non può essere fotografato e analizzato direttamente? Il primo passo è stato constatare che la stella madre era ricca di carbonio e quindi nel processo di formazione planetaria questa presenza ha influito avendo stella e pianeta la stessa origine da una nebulosa planetaria. Il diamante è formato da carbonio (anche la grafite, ma in forma diversa) e le ulteriori indagini hanno permesso di concludere che nella super-terra la quantità del diamante era considerevole, accompagnato dal carburo di silicio. Non doveva, invece, esserci acqua e, grande delusione, la sua temperatura superficiale era invivibile, anzi un vero inferno, essendo di oltre mille gradi centigradi. Insomma una realtà ben diversa dalla Terra, ricca di ossigeno e povera di carbonio.
EXOPIANETI - La scoperta, teorizzata da tempo, rende sempre più interessante il nuovo mondo dei pianeti extrasolari soprattutto perché le loro diverse caratteristiche da quelle dei corpi del nostro sistema solare dimostrano la possibilità di processi geochimici e geofisici molto doversi da quelli immaginati in passato. Se poi si arriva ai pianeti di diamanti il loro fascino, ovviamente, va ben oltre la scienza. E per gli altri quattro pianeti di 55 Cancri quale sarà la loro natura? Per il momento le loro caratteristiche appaiono differenti (anche nella taglia), ma le indagini continuano.
Da: Il corriere
Sembra proprio che dopo qualche stella con un cuore ricco di diamanti ora sia stato scoperto anche il primo pianeta tutto di diamante (55 Cancri e). E mentre le prime rimangono, pure nella fantasia, inaccessibili per le loro infernali caratteristiche, un pianeta solido appare (sempre con la fantasia) un luogo più concreto se non conquistabile.
IDENTIKIT - Il luogo della scoperta è conosciuto e indagato da anni, da quando si è rilevato che la stella 55 Cancri nell’omonima costellazione aveva intorno dei pianeti. Infatti si è arrivati a cinque e l’anno scorso si identificò il soggetto che, studiato più a fondo, ha portato alla conclusione che la natura fosse diamantifera. La sua taglia è doppia rispetto alla Terra, dista da noi 40 anni luce, e ruota velocissimo intorno alla stella-madre in sole 18 ore quando la nostra Terra impiega 365 giorni. Il suo intrigante (e seducente) identikit è stato costruito da Nikku Madhusudhan della Yale University americana descrivendolo su Astrophysical Journal Letters.
DIAMANTE - Così sappiamo che il corpo celeste dovrebbe avere uno strato superficiale di grafite e uno consistente sottostante di vero diamante. Scendendo in profondità si troverebbero altri minerali con molto silicio e un cuore di ferro fuso. La sua massa è otto volte la Terra e si è calcolato che lo strato di diamante rappresenta circa un terzo: quindi una massa enorme.
ANALISI - Ma come sono arrivati a stabilirlo dal momento che il pianeta non può essere fotografato e analizzato direttamente? Il primo passo è stato constatare che la stella madre era ricca di carbonio e quindi nel processo di formazione planetaria questa presenza ha influito avendo stella e pianeta la stessa origine da una nebulosa planetaria. Il diamante è formato da carbonio (anche la grafite, ma in forma diversa) e le ulteriori indagini hanno permesso di concludere che nella super-terra la quantità del diamante era considerevole, accompagnato dal carburo di silicio. Non doveva, invece, esserci acqua e, grande delusione, la sua temperatura superficiale era invivibile, anzi un vero inferno, essendo di oltre mille gradi centigradi. Insomma una realtà ben diversa dalla Terra, ricca di ossigeno e povera di carbonio.
EXOPIANETI - La scoperta, teorizzata da tempo, rende sempre più interessante il nuovo mondo dei pianeti extrasolari soprattutto perché le loro diverse caratteristiche da quelle dei corpi del nostro sistema solare dimostrano la possibilità di processi geochimici e geofisici molto doversi da quelli immaginati in passato. Se poi si arriva ai pianeti di diamanti il loro fascino, ovviamente, va ben oltre la scienza. E per gli altri quattro pianeti di 55 Cancri quale sarà la loro natura? Per il momento le loro caratteristiche appaiono differenti (anche nella taglia), ma le indagini continuano.
Da: Il corriere