Gia lo abbiamo sentito pochi giorni fa al telegiornale, interessante direi
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PASADENA, California -- Non stiamo parlando del romanzo di Giulio Verne o dell'ultimo successo cinematografico targato Hollywood, The Core. La proposta è seria ed è stata formulata dal dottor Stevenson, dell'Istituto di Tecnologia di Pasadena, California.
Inviamo sonde su Marte, che dista migliaia di chilometri dalla Terra, perché non dovremmo riuscire a inviare una sonda, delle dimensioni di un pompelmo al centro del nostro pianeta? "Conosciamo molto di più sullo spazio che ci circonda," ha detto il professor Donald Stevenson, dell'Istituto di Tecnologia della California, alla rivista Nature, "di quanto non i sappia riguardo a ciò che abbiamo sotto i piedi."
Il progetto non è certo dei più semplici. L'idea di Stevenson è quella di creare una frattura sulla crosta terrestre, una sorta di fenditura, attraverso la quale far colare migliaia tonnellate di ferro fuso che scivolerebbe, richiudendosi su sé stesso, verso il centro della terra, raggiungendolo nel giro di una settimana.
All'interno di questa massa incandescente di ferro, andrebbe inserita una sonda, delle dimensioni di un pompelmo, contenete sensori e strumenti in grado di registrare temperatura, composizione chimica e conduttività elettrica del centro della terra. Le informazioni verrebbero inviata alla superficie tramite onde sonore a un apposito ricevitore in grado di filtrare i dati ricevuti dalle inevitabili interferenze.
Il problema più intricato dell'intero processo, sarebbe, comunque, la modalità per creare la fenditura. Secondo i calcoli del professor Stevenson, sarebbe necessaria un'esplosione pari a molti megatoni, l'equivalente di un terremoto del settimo grado della scala Richter, o quello di un'esplosione nucleare.
Stevenson ha stimato che il costo dell'intera operazione non sarebbe altro che una goccia nel mare degli investimenti fatti ogni anno per investigare sullo spazio esterno, ma ha anche ammesso di non essere in grado di garantire il successo dell'operazione agli eventuali investitori.
Insomma, per il momento, per sapere cosa ci sia in realtà nel centro del nostro pianeta, abbiamo le solite due alternative: leggere un libro, o andare al cinema.
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PASADENA, California -- Non stiamo parlando del romanzo di Giulio Verne o dell'ultimo successo cinematografico targato Hollywood, The Core. La proposta è seria ed è stata formulata dal dottor Stevenson, dell'Istituto di Tecnologia di Pasadena, California.
Inviamo sonde su Marte, che dista migliaia di chilometri dalla Terra, perché non dovremmo riuscire a inviare una sonda, delle dimensioni di un pompelmo al centro del nostro pianeta? "Conosciamo molto di più sullo spazio che ci circonda," ha detto il professor Donald Stevenson, dell'Istituto di Tecnologia della California, alla rivista Nature, "di quanto non i sappia riguardo a ciò che abbiamo sotto i piedi."
Il progetto non è certo dei più semplici. L'idea di Stevenson è quella di creare una frattura sulla crosta terrestre, una sorta di fenditura, attraverso la quale far colare migliaia tonnellate di ferro fuso che scivolerebbe, richiudendosi su sé stesso, verso il centro della terra, raggiungendolo nel giro di una settimana.
All'interno di questa massa incandescente di ferro, andrebbe inserita una sonda, delle dimensioni di un pompelmo, contenete sensori e strumenti in grado di registrare temperatura, composizione chimica e conduttività elettrica del centro della terra. Le informazioni verrebbero inviata alla superficie tramite onde sonore a un apposito ricevitore in grado di filtrare i dati ricevuti dalle inevitabili interferenze.
Il problema più intricato dell'intero processo, sarebbe, comunque, la modalità per creare la fenditura. Secondo i calcoli del professor Stevenson, sarebbe necessaria un'esplosione pari a molti megatoni, l'equivalente di un terremoto del settimo grado della scala Richter, o quello di un'esplosione nucleare.
Stevenson ha stimato che il costo dell'intera operazione non sarebbe altro che una goccia nel mare degli investimenti fatti ogni anno per investigare sullo spazio esterno, ma ha anche ammesso di non essere in grado di garantire il successo dell'operazione agli eventuali investitori.
Insomma, per il momento, per sapere cosa ci sia in realtà nel centro del nostro pianeta, abbiamo le solite due alternative: leggere un libro, o andare al cinema.
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