Ecco l'istantanea che svela i misteri
del mega-asteroide
Le foto di Lutettia hanno un grado di nitidezza molto alto, si distinguono particolari di pochi metri
Il pianetino Lutetia, in orbita tra Marte e Giove, non ha più misteri. Sabato pomeriggio la navicella europea Rosetta, nel suo viaggio verso una cometa che raggiungerà nel 2014, gli ha scattato migliaia di foto. Nelle immagini più ravvicinate, se ci fosse, si potrebbe vedere una villetta (purtroppo non c’è, E.T. non abita tra gli asteroidi...).
E’ stato un incontrarsi e dirsi addio, a 15 chilometri al secondo, velocità che permetterebbe di andare da Genova a Palermo in un minuto. Un incontro neanche tanto intimo – 1362 chilometri separavano Lutetia e la navicella spaziale nel punto più ravvicinato del flyby – ma intenso e molto soddisfacente per quei guardoni degli astronomi. Le cartoline ci sono arrivate mentre Rosetta navigava a 454 milioni di chilometri dalla Terra, una rapida elaborazione al computer le ha ripulite e rese sexy, cioè, nel gergo delle imprese spaziali, nitidissime. Sono visibili particolari di 60 metri sull’intera superficie e di pochi metri in alcune regioni.
Lutetia è una grande roccia oblunga, 132 chilometri per 101 per 76, che ruota su se stessa in otto ore e 10 minuti. La superficie, scura e sfaccettata in modo irregolare, racconta una storia di collisioni con pianetini minori. Le violente vicissitudini della superficie di Lutetia si possono dedurre dai molti crateri da impatto, piccoli e meno piccoli. Un po’ come le rughe della nostra pelle, il numero dei crateri è un buon indicatore dell’età. Nella migliore delle immagini si riconosce una grande frana che ha sparso decine di massi sul fondo di un avvallamento. In altre si notano solchi e decine di minuscoli crateri uno accanto all’altro, allineati come perle di una collana.
Se potesse vedere queste fotografie, chissà che cosa direbbe Hermann Mayer Salomon Goldschmidt, pittore tedesco che viveva a Parigi e astronomo dilettante. Era la notte del 15 novembre 1852 quando scoprì questo pianetino osservando il cielo dalla finestra al sesto piano della sua casa sopra il Café Procope, il più antico d’Europa, culla del sorbetto. Nell’oculare del suo modesto telescopio (5 centimetri di obiettivo) era un puntino di luce distinguibile dalle stelle solo grazie al lento spostamento rispetto allo sfondo del cielo. Ma a lui non sfuggiva nulla, tant’è vero che nell’arco della sua vita scoprì ben 14 asteroidi.
Dopo Cerere, avvistato da Giuseppe Piazzi la notte di capodanno del 1801, Pallade, Giunone, Vesta e altri, Lutetia fu il ventunesimo asteroide stanato in cielo, e anche il primo che sia stato scoperto da un astronomo dilettante. A battezzarlo con il nome latino di Parigi fu François Arago, astronomo professionista direttore dell’Osservatorio nazionale e uomo politico importante: ebbe anche la carica di primo ministro, sia pure per poche settimane, dal 9 maggio al 24 giugno 1848, meno dei governi balneari dell’era democristiana.
Lungo la rotta verso la cometa Churymov Gerasimenko, il 5 settembre del 2008 Rosetta ha già incontrato l’asteroide Steins, un oggetto di 5-6 chilometri di diametro poco interessante.
Per Lutetia il discorso è diverso, E’ il pianetino più grande che finora sia stato sfiorato da una sonda spaziale e, durante i preparativi del flyby, con i supertelescopi Keck (isole Hawaii)e VLT (sulle Ande del Cile) gli astronomi hanno scoperto che ha caratteristiche molto particolari: la sua densità si colloca tra 4 e 5 grammi per centimetro cubo, decisamente molto alta, compatibile con la classe M degli asteroidi carbonacei . Mai si era avuto un incontro ravvicinato con un asteroide di questa categoria.
Ora che ha salutato Lutetia, la navicella europea punterà al traguardo finale, la cometa Churymov Gerasimenko. Come la Stele di Rosetta permise di decifrare i geroglifici degli Egizi, così la sonda Rosetta dovrebbe svelare il segreto delle comete, chiarendo se furono questi corpi celesti ghiacciati a portare sulla Terra i composti del carbonio che hanno permesso lo sbocciare della vita.
del mega-asteroide
Le foto di Lutettia hanno un grado di nitidezza molto alto, si distinguono particolari di pochi metri
Il pianetino Lutetia, in orbita tra Marte e Giove, non ha più misteri. Sabato pomeriggio la navicella europea Rosetta, nel suo viaggio verso una cometa che raggiungerà nel 2014, gli ha scattato migliaia di foto. Nelle immagini più ravvicinate, se ci fosse, si potrebbe vedere una villetta (purtroppo non c’è, E.T. non abita tra gli asteroidi...).
E’ stato un incontrarsi e dirsi addio, a 15 chilometri al secondo, velocità che permetterebbe di andare da Genova a Palermo in un minuto. Un incontro neanche tanto intimo – 1362 chilometri separavano Lutetia e la navicella spaziale nel punto più ravvicinato del flyby – ma intenso e molto soddisfacente per quei guardoni degli astronomi. Le cartoline ci sono arrivate mentre Rosetta navigava a 454 milioni di chilometri dalla Terra, una rapida elaborazione al computer le ha ripulite e rese sexy, cioè, nel gergo delle imprese spaziali, nitidissime. Sono visibili particolari di 60 metri sull’intera superficie e di pochi metri in alcune regioni.
Lutetia è una grande roccia oblunga, 132 chilometri per 101 per 76, che ruota su se stessa in otto ore e 10 minuti. La superficie, scura e sfaccettata in modo irregolare, racconta una storia di collisioni con pianetini minori. Le violente vicissitudini della superficie di Lutetia si possono dedurre dai molti crateri da impatto, piccoli e meno piccoli. Un po’ come le rughe della nostra pelle, il numero dei crateri è un buon indicatore dell’età. Nella migliore delle immagini si riconosce una grande frana che ha sparso decine di massi sul fondo di un avvallamento. In altre si notano solchi e decine di minuscoli crateri uno accanto all’altro, allineati come perle di una collana.
Se potesse vedere queste fotografie, chissà che cosa direbbe Hermann Mayer Salomon Goldschmidt, pittore tedesco che viveva a Parigi e astronomo dilettante. Era la notte del 15 novembre 1852 quando scoprì questo pianetino osservando il cielo dalla finestra al sesto piano della sua casa sopra il Café Procope, il più antico d’Europa, culla del sorbetto. Nell’oculare del suo modesto telescopio (5 centimetri di obiettivo) era un puntino di luce distinguibile dalle stelle solo grazie al lento spostamento rispetto allo sfondo del cielo. Ma a lui non sfuggiva nulla, tant’è vero che nell’arco della sua vita scoprì ben 14 asteroidi.
Dopo Cerere, avvistato da Giuseppe Piazzi la notte di capodanno del 1801, Pallade, Giunone, Vesta e altri, Lutetia fu il ventunesimo asteroide stanato in cielo, e anche il primo che sia stato scoperto da un astronomo dilettante. A battezzarlo con il nome latino di Parigi fu François Arago, astronomo professionista direttore dell’Osservatorio nazionale e uomo politico importante: ebbe anche la carica di primo ministro, sia pure per poche settimane, dal 9 maggio al 24 giugno 1848, meno dei governi balneari dell’era democristiana.
Lungo la rotta verso la cometa Churymov Gerasimenko, il 5 settembre del 2008 Rosetta ha già incontrato l’asteroide Steins, un oggetto di 5-6 chilometri di diametro poco interessante.
Per Lutetia il discorso è diverso, E’ il pianetino più grande che finora sia stato sfiorato da una sonda spaziale e, durante i preparativi del flyby, con i supertelescopi Keck (isole Hawaii)e VLT (sulle Ande del Cile) gli astronomi hanno scoperto che ha caratteristiche molto particolari: la sua densità si colloca tra 4 e 5 grammi per centimetro cubo, decisamente molto alta, compatibile con la classe M degli asteroidi carbonacei . Mai si era avuto un incontro ravvicinato con un asteroide di questa categoria.
Ora che ha salutato Lutetia, la navicella europea punterà al traguardo finale, la cometa Churymov Gerasimenko. Come la Stele di Rosetta permise di decifrare i geroglifici degli Egizi, così la sonda Rosetta dovrebbe svelare il segreto delle comete, chiarendo se furono questi corpi celesti ghiacciati a portare sulla Terra i composti del carbonio che hanno permesso lo sbocciare della vita.