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Eureka: cosmologia di Edgar Allan Poe

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  • Eureka: cosmologia di Edgar Allan Poe

    Il seguente articolo è stato tratto dalla rivista Coelum Astronomia n°138 di aprile/maggio 2010. L'autore è Alberto Cappi, astronomo presso l'Osservatorio Astronomico di Bologna (INAF). La versione presentata non è integrale, ma son state scelte le frasi più salienti.
    Per approfondire vi invito dunque a comprare la rivista (6€) o farvi un abbonamento annuale.
    Tuttavia, se volete qualcosa in più basta chiedere. Gli altri titoletti dell'articolo sono: "Le conseguenze di un universo non statico" , "La formazione delle stelle e delle galassie" , "Il Multiverso".



    Materia finita nello spazio infinito
    Poe ha avuto qualcosa di molto interessante da dire sia riguardo all'evoluzione che riguardo all'universo. Il 3 febbraio 1848, presso la Society Library di New York, Poe tenne una conferenza dal titolo "Cosmogonia dell'Universo", da cui poi, nei mesi successivi, rielaborò un testo che pubblicò con il titolo "Eureka: a prose poem", un'opera dove Poe presenta la sua ambiziosa teoria cosmologica, al tempo stesso fisica e metafisica, secondo la quale l'universo ha un'origine, un'evoluzione e una fine.
    In Eureka, Poe osserva che la legge di gravitazione newtoniana non è in grado di descrivere una distribuzione uniforme e infinita di materia, secondo lui anche filosoficamente inaccettabile; conclude pertanto che la materia debba avere una distribuzione sferica, uniforme e limitata: è "l'Universo delle Stelle", distinto dall'universo nella sua totalità che comprende lo spazio vuoto infinito.
    Poe osserva inoltre che se le stelle fossero distribuite all'inifinito nello spazio, il cielo notturno sarebbe uniformemente luminoso come la superficie del Sole: è il celebre paradosso di Olbers. Ammette però che si potrebbe trovare una soluzione al paradosso anche per un universo inifinito: se l'universo ha avuto un'origine nel passato, poiché la velocità della luce non è infinita, è evidente che noi non possiamo osservare le stelle che si trovano a una distanza per percorrere la quale la luce deve impiegare un tempo superiore all'età dell'universo. Questa è in effetti la soluzione valida per il nostro universo e Poe è stato il primo a suggerirla.

    L'origine dell'Universo
    Poe ritiene che Dio abbia creato l'universo in uno stato di massima semplicità. Ma a che cosa può corrispondere lo stato di massima semplicità della materia? A una particella di un solo genere e unica, la Particella Primordiale: "...L'Unità, dunque, è tutto ciò che io predico nella Materia originariamente creata; ma propongo di mostrare che questa Unità è un principio abbondantemente sufficiente per spiegare la costituzione, i fenomeni esistenti e la chiaramente inevitabile annichilazione di almeno l'Universo materiale".
    Frontespizio del saggio Eureka

    Ma come è potuto nascere l'universo a partire dall'unità? Attraverso la frammentazione della Particella Primordiale e la diffusione dei frammenti nello spazio a causa di una forza repulsiva: "...Ora una connessione fra queste due idee - unità e diffusione - non può essere stabilita senza l'accettazione di una terza idea - quella dell'irraggiamento. Prendendo l'Unità Assoluta come centro, l'Universo di Stelle esistente è allora il risultato dell'irraggiamento da quel centro...".
    I frammenti della Particella Primordiale sono atomi, diffusi in maniera globalmente uniforme; alcuni, trovandosi più vicini rispetto ad altri, si aggregano grazie alla loro attrazione gravitazionale, formando masse sempre più grandi che divengono poi stelle; questo processo comincia dopo che si è esaurita la fase di diffusione e la materia comincia a tornare all'Unità originaria, attraverso il collasso gravitazionale dell'universo che lo porterà all'annichilazione finale.
    E' interessante notare come la forza repulsiva giochi un ruolo fondamentale sia nella cosmologia di Poe che in quella contemporanea, attraverso l'inflazione e la misteriosa energia oscura che accelera l'universo... Ma le analogie non si fermano qui. Nel 1931 l'abate e astrofisico belga Georges Lemaitre ha scritto: "...il mondo ha proceduto da uno stato di condensazione a uno di diffusione. [...] L'atomo-Universo si è frammentato [...] Possiamo pensare che lo spazio sia cominciato con l'atomo primitivo e che l'inizio dello spazio abbia segnato l'inizio del tempo...".
    L'ipotesi dell'atomo primitivo di Lemaitre è considerata precorritrice della teoria del Big Bang, e possiamo dire che la particella primordiale di Poe è la versione newtoniana dell'atomo primitivo di Lemaitre. Questo spiega perché diverse deduzioni di Poe abbiano sorprendenti analogie con la cosmologia moderna.

    Per approfondire:
    - http://www.bo.astro.it/~cappi/itapoe.html
    - http://www.eapoe.org/index.htm
    - Racconti di Poe: http://cronologia.leonardo.it/poe/indice.htm
    Ultima modifica di Ospite; 15-06-2010, 09:41.

  • #2
    molto interessante, grazie mille

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