COSMO SKYMED, IL FUTURO DELLE IMMAGINI DA SATELLITE
ROMA - Italia in prima fila nel futuro delle immagini via satellite. Grazie al più grande progetto finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), i primi tre satelliti della costellazione Cosmo SkyMed (Constellation of small satellites for mediterranean basin observation) stanno raccogliendo immagini della Terra giorno, notte e attraverso le nubi. Garantiscono così la sorveglianza del territorio monitorando frane, alluvioni o incendi, permettono di organizzare i soccorsi in caso di terremoti o sversamento in mare di inquinanti, e inoltre di controllare coste e porti a fini di sicurezza nazionale, di misurare lo stato di salute dei ghiacciai. Costato un miliardo di euro, Cosmo SkyMed è il primo sistema di osservazione della Terra duale, ossia per usi sia civili e militari, mai promosso dall'Italia. Nato da un accordo fra Asi e ministero della Difesa, il programma viene utilizzato per l'80% a scopi civili e per il 20% a scopi di difesa. La costellazione é stata realizzata dalle principali industrie del settore aerospaziale, comprese le piccole e medie imprese: Thales Alenia Space Italia (Thales-Finmeccanica) è la società capo commessa cui è affidata la responsabilità dell'intero sistema, comprensivo del segmento spaziale e terreno, mentre Telespazio (Finmeccanica-Thales) è responsabile della realizzazione dei segmenti di Terra civili e militari. La commercializzazione dei dati è affidata alla società e-Geos, costituita nel 2000 da Asi e Telespazio. Il primo satellite del programma è stato lanciato il 7 giugno 2007 con un Delta II della Boeing dalla base californiana di Vandenberg. A distanza di sei mesi, l'8 dicembre 2007, è stata la volta del secondo satellite. Con il terzo satellite, lanciato il 25 ottobre scorso, il sistema è entrato nel pieno dell'attività ed è nata una squadra da primato: lavorando con una risoluzione spaziale molto alta, nell'ordine del metro, e un'alta frequenza, a intervalli di poche ore forniscono immagini aggiornate dello stesso sito; entro l'anno, inoltre, saranno in grado di fornire le prime immagini tridimensionali. Sono stati i primi due satelliti di Cosmo SkyMed a fornire, nei mesi scorsi, a istituzioni internazionali e organizzazioni umanitarie le immagini dei disastri causati dal ciclone Nargis in Birmania, dal terremoto in Cina e dagli uragani Hannah e Ike su Haiti. Se gli "occhi" hi-tech dei satelliti italiani sono riusciti a catturare le immagini nonostante condizioni atmosferiche pessime e durante la notte, il merito è del radar attivo in banda X, fiore all'occhiello della tecnologia italiana. Oggi radar italiani basati su un principio analogo sono al lavoro nel Sistema Solare: stanno cercando l'acqua liquida su Marte e studiando l'effetto serra su Venere. Tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010 la costellazione sarà completa con il lancio del quarto satellite e intanto si pensa già al futuro, con una nuova generazione.
Ogni tanto qualcosa di buono la combiniamo.
ROMA - Italia in prima fila nel futuro delle immagini via satellite. Grazie al più grande progetto finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), i primi tre satelliti della costellazione Cosmo SkyMed (Constellation of small satellites for mediterranean basin observation) stanno raccogliendo immagini della Terra giorno, notte e attraverso le nubi. Garantiscono così la sorveglianza del territorio monitorando frane, alluvioni o incendi, permettono di organizzare i soccorsi in caso di terremoti o sversamento in mare di inquinanti, e inoltre di controllare coste e porti a fini di sicurezza nazionale, di misurare lo stato di salute dei ghiacciai. Costato un miliardo di euro, Cosmo SkyMed è il primo sistema di osservazione della Terra duale, ossia per usi sia civili e militari, mai promosso dall'Italia. Nato da un accordo fra Asi e ministero della Difesa, il programma viene utilizzato per l'80% a scopi civili e per il 20% a scopi di difesa. La costellazione é stata realizzata dalle principali industrie del settore aerospaziale, comprese le piccole e medie imprese: Thales Alenia Space Italia (Thales-Finmeccanica) è la società capo commessa cui è affidata la responsabilità dell'intero sistema, comprensivo del segmento spaziale e terreno, mentre Telespazio (Finmeccanica-Thales) è responsabile della realizzazione dei segmenti di Terra civili e militari. La commercializzazione dei dati è affidata alla società e-Geos, costituita nel 2000 da Asi e Telespazio. Il primo satellite del programma è stato lanciato il 7 giugno 2007 con un Delta II della Boeing dalla base californiana di Vandenberg. A distanza di sei mesi, l'8 dicembre 2007, è stata la volta del secondo satellite. Con il terzo satellite, lanciato il 25 ottobre scorso, il sistema è entrato nel pieno dell'attività ed è nata una squadra da primato: lavorando con una risoluzione spaziale molto alta, nell'ordine del metro, e un'alta frequenza, a intervalli di poche ore forniscono immagini aggiornate dello stesso sito; entro l'anno, inoltre, saranno in grado di fornire le prime immagini tridimensionali. Sono stati i primi due satelliti di Cosmo SkyMed a fornire, nei mesi scorsi, a istituzioni internazionali e organizzazioni umanitarie le immagini dei disastri causati dal ciclone Nargis in Birmania, dal terremoto in Cina e dagli uragani Hannah e Ike su Haiti. Se gli "occhi" hi-tech dei satelliti italiani sono riusciti a catturare le immagini nonostante condizioni atmosferiche pessime e durante la notte, il merito è del radar attivo in banda X, fiore all'occhiello della tecnologia italiana. Oggi radar italiani basati su un principio analogo sono al lavoro nel Sistema Solare: stanno cercando l'acqua liquida su Marte e studiando l'effetto serra su Venere. Tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010 la costellazione sarà completa con il lancio del quarto satellite e intanto si pensa già al futuro, con una nuova generazione.
Ogni tanto qualcosa di buono la combiniamo.
Commenta