Scusatemi, ma non mi sento d'aggiungere altro alle notizie.
Lo Shuttle Columbia si disintegra
Bush: "Tutta l'America piange"
WASHINGTON, 1 FEBBRAIO 2003 - La navicella spaziale Columbia si è disintegrata sul Texas mentre, con sette asutronauti a bordo, stava rientrando a Terra dopo una missione di due settimane nello spazio.
Il lutto di tutta la nazione per la perdita dei sette astronauti a bordo della navetta spaziale Columbia è stato espresso dal presidente degli Stati Uniti, George Bush, con un breve discorso teletrasmesso. «Il Columbia è perso, non ci sono superstiti», ha detto il presidente con tono dolente ed emozionato; «Tutta la nostra nazione è in lutto». Ma il programma spaziale non si fermerà per questo: «La causa per cui loro sono caduti proseguirà - ha promesso Bush - il nostro viaggio nello spazio andrà avanti». Il presidente era rientrato alla Casa Bianca dalla residenza di montagna a Camp David, ed aveva già parlato con le famiglie degli astronauti caduti.
La Nasa, l'ente spaziale americano, ha annunciato di avere perso i contatti alle 15 ora italiana (le 8 del mattino ora locale). Avrebbe dovuto atterrare circa un quarto d'ora più tardi e fino a quel momento non erano stati segnalati problemi. Per i sei americani e l'israeliano a bordo, non ci sono speranze. In condizioni simili è escluso che qualcuno di loro possa avere lasciato l'abitacolo.
Come la tragedia del Challenger di 17 anni fa, anche questo incidente è stato vissuto dall'America in diretta televisiva. La Cnn e le altre emittenti hanno mandato in onda le immagini della scia bianca dello shuttle che, mentre sorvolava il Texas, a un certo punto si è divisa in vari filoni, come a indicare che il veicolo si era spezzato in più parti.
L'incidente è avvenuto mentre il veicolo si trovava a 63 chilometri dalla Terra e stava viaggiando a una velocità di 20 mila chilometri orari. Al momento si esclude che la sciagura possa essere stata provocata da un atto di sabotaggio o di terrorismo. Secondo l'astronauta italiano Umberto Guidoni, potrebbe esserci stato un errore nell'angolo di rientro nell'atmosfera.
L'aerea interessata dalla pioggia di detriti dello shuttle Columbia, disintegratosi poche ore fa sui cieli del Texas a 60 chilometri di altezza, secondo la Nasa coprirebbe circa 200 miglia di territorio. Non soltanto il Texas dunque, ma che i vicini stati della Louisiana e dell'Arkansas. La Nasa ha chiesto alla popolazione di non toccare i rottami per alcun motivo, e di contattare le autorità.
Lo Shuttle Columbia si disintegra
Bush: "Tutta l'America piange"
WASHINGTON, 1 FEBBRAIO 2003 - La navicella spaziale Columbia si è disintegrata sul Texas mentre, con sette asutronauti a bordo, stava rientrando a Terra dopo una missione di due settimane nello spazio.
Il lutto di tutta la nazione per la perdita dei sette astronauti a bordo della navetta spaziale Columbia è stato espresso dal presidente degli Stati Uniti, George Bush, con un breve discorso teletrasmesso. «Il Columbia è perso, non ci sono superstiti», ha detto il presidente con tono dolente ed emozionato; «Tutta la nostra nazione è in lutto». Ma il programma spaziale non si fermerà per questo: «La causa per cui loro sono caduti proseguirà - ha promesso Bush - il nostro viaggio nello spazio andrà avanti». Il presidente era rientrato alla Casa Bianca dalla residenza di montagna a Camp David, ed aveva già parlato con le famiglie degli astronauti caduti.
La Nasa, l'ente spaziale americano, ha annunciato di avere perso i contatti alle 15 ora italiana (le 8 del mattino ora locale). Avrebbe dovuto atterrare circa un quarto d'ora più tardi e fino a quel momento non erano stati segnalati problemi. Per i sei americani e l'israeliano a bordo, non ci sono speranze. In condizioni simili è escluso che qualcuno di loro possa avere lasciato l'abitacolo.
Come la tragedia del Challenger di 17 anni fa, anche questo incidente è stato vissuto dall'America in diretta televisiva. La Cnn e le altre emittenti hanno mandato in onda le immagini della scia bianca dello shuttle che, mentre sorvolava il Texas, a un certo punto si è divisa in vari filoni, come a indicare che il veicolo si era spezzato in più parti.
L'incidente è avvenuto mentre il veicolo si trovava a 63 chilometri dalla Terra e stava viaggiando a una velocità di 20 mila chilometri orari. Al momento si esclude che la sciagura possa essere stata provocata da un atto di sabotaggio o di terrorismo. Secondo l'astronauta italiano Umberto Guidoni, potrebbe esserci stato un errore nell'angolo di rientro nell'atmosfera.
L'aerea interessata dalla pioggia di detriti dello shuttle Columbia, disintegratosi poche ore fa sui cieli del Texas a 60 chilometri di altezza, secondo la Nasa coprirebbe circa 200 miglia di territorio. Non soltanto il Texas dunque, ma che i vicini stati della Louisiana e dell'Arkansas. La Nasa ha chiesto alla popolazione di non toccare i rottami per alcun motivo, e di contattare le autorità.
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