Nel 1986 accadde una cosa che verrà strumentalizzata per giustificare le proprie opinioni sul tema energia nucleare: Chernobyl.
E' ora di dire basta a mettere sempre in mezzo questa tragedia per impedire l'evoluzione e la cristallizzazione sulla medesima questione, bisogna vedere al futuro e non soffermarsi troppo sul passato.
Il nucleare è una fonte da valutare attentamente sia negli aspetti positivi che negativi.
Long long time ago in Italia abbiamo detto NO al nucleare per ignoranza dettata dalla mala informazione. Il 20% del nostro fabbisogno energetico proviene dalla Francia e proprio da centrali nucleari. L'incoerenza fa da padrona alla nostra situazione energetica. Non vogliamo il nucleare, però abbiamo 4 centrali che ce la producono. Oltre a questo c'è da considerare il costo elevato d'importazione, che è una delle spese maggiori gravanti sull'economia italiana. Ma al di là delle scelte governative è necessario comprendere il funzionamento della produzione di questa energia.
L'energia scaturisce dal bombardamento dell'uranio, la materia prima che in minima quantità fornisce grande energia, con i neutroni. Il nucleo dell'uranio si divide in due nuclei più piccoli generando energia e altri neutroni che, a loro volta, continueranno a far dividere i nuclei di uranio dando luogo alla reazione a catena nucleare. Durante questo processo non viene immettessa nell'aria anidride carbonica, però viene emessa radioattività ad alta intensità che intacca tutti gli oggetti e i metalli esposti, diventando così scorie radioattive. Il processo di stoccaggio potrebbe durare migliaia di anni e il grado di radioattività non consente all'uomo di avvicinarsi alle scorie.
Su altri aspetti il nucleare non trova ancora valide risposte e per avere una politica energetica coerente ed efficace converrebbe studiarci sopra:
http://www.ecoage.com/ambiente/nucle...troduzione.asp
http://www.geocities.com/scannapuerci/sommario.htm
http://digilander.libero.it/ilnucleare/
http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_nucleare
http://www.enel.it/attivita/ambiente/nucleare/
http://www.beppegrillo.it/muro_del_pianto/energia/
E' ora di dire basta a mettere sempre in mezzo questa tragedia per impedire l'evoluzione e la cristallizzazione sulla medesima questione, bisogna vedere al futuro e non soffermarsi troppo sul passato.
Il nucleare è una fonte da valutare attentamente sia negli aspetti positivi che negativi.
Long long time ago in Italia abbiamo detto NO al nucleare per ignoranza dettata dalla mala informazione. Il 20% del nostro fabbisogno energetico proviene dalla Francia e proprio da centrali nucleari. L'incoerenza fa da padrona alla nostra situazione energetica. Non vogliamo il nucleare, però abbiamo 4 centrali che ce la producono. Oltre a questo c'è da considerare il costo elevato d'importazione, che è una delle spese maggiori gravanti sull'economia italiana. Ma al di là delle scelte governative è necessario comprendere il funzionamento della produzione di questa energia.
L'energia scaturisce dal bombardamento dell'uranio, la materia prima che in minima quantità fornisce grande energia, con i neutroni. Il nucleo dell'uranio si divide in due nuclei più piccoli generando energia e altri neutroni che, a loro volta, continueranno a far dividere i nuclei di uranio dando luogo alla reazione a catena nucleare. Durante questo processo non viene immettessa nell'aria anidride carbonica, però viene emessa radioattività ad alta intensità che intacca tutti gli oggetti e i metalli esposti, diventando così scorie radioattive. Il processo di stoccaggio potrebbe durare migliaia di anni e il grado di radioattività non consente all'uomo di avvicinarsi alle scorie.
Su altri aspetti il nucleare non trova ancora valide risposte e per avere una politica energetica coerente ed efficace converrebbe studiarci sopra:
- Le drammatiche conseguenze di un incidente sono al primo pensiero. Se da un lato le nuove centrali di ultima generazione garantiscono un livello di sicurezza elevato, dall'altro non si può fare a meno di pensare che anche la centrale di Chernobyl era stata considerata sicura a suo tempo.
- Le scorie radioattive devono essere stoccate per migliaia di anni e, al momento, la scienza non è in grado di accelerare il periodi di decadimento o distruggerle. Nessun paese al mondo è giunto a una soluzione definitiva di stoccaggio. In Italia ci fù la proposta di sotterrarle in un deposito geologico di sale, cave resistite nei millenni e per questo considerate ipersicure, ma qualcuno poco colto fece un'affermazione "e se il sale si scioglie?". Inutile dire che le capre che hanno ascoltato hanno fatto crollare il progetto. Forse si pensava al sale da cucina per fare la pasta ..
- Non si può negare un legame tecnologico tra la produzione di energia nucleare e l'industria bellica. Per il timore che gli impianti fossero utilizzati anche per finalità belliche, alcuni paesi fecero pressione per evitare l'avvio di questo tipo di politica energetica. Pertanto il legame tra le due attività esiste.
- Il nucleare comporta costi elevati fin dalla realizzazione degli impianti. Dai costi militari per garantire la sicurezza, fino allo smantellamento degli stessi al termine della loro attività. E' impensabile che un'industria privata si faccia carico di tutti questi costi, pertanto lo stato dovrebbe necessariamente intervenire a coprire le spese, aumentando tasse e imposte ai contribuenti, ma nonostante questo si risparmierebbe certamente allo stato attuale delle cose.
- Le comunità locali sono restie ad accettare un deposito di scorie o una centrale nucleare vicino casa.
http://www.ecoage.com/ambiente/nucle...troduzione.asp
http://www.geocities.com/scannapuerci/sommario.htm
http://digilander.libero.it/ilnucleare/
http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_nucleare
http://www.enel.it/attivita/ambiente/nucleare/
http://www.beppegrillo.it/muro_del_pianto/energia/
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