LOS ANGELES - La Cometa Tempel 1 che lunedì è stata colpita da un proiettile della sonda Deep Impact, era coperta in superficie da uno strato di polvere, fine come il talco
Questo spiega la forte diffusione di materia nello spazio che è stata osservata al momento dell'impatto. Lo ha reso noto l'ente spaziale americano Nasa. In un comunicato si legge che gli strumenti della sonda, rimasta distante dalla cometa, hanno mostrato che "quando il proiettile ha colpito il nucleo della cometa, a 37.000 chilometri l'ora, si è liberata un'immensa nuvola di polvere sottile".
"La grande sorpresa, è stata l'opacità della nuvola creata dal proiettile e la luce che ha diffuso", ha precisato il responsabile della spedizione Mike A'Hearn. "Questo significa che la superficie della cometa - ha aggiunto - era estremamente fine, più come il talco che come la sabbia". La Nasa precisa che sta continuando l'esame della immensa mole di dati raccolti dal proiettile durante la sua corsa verso la cometa e dagli strumenti della sonda, tra cui 4.500 immagini riprese al momento dell'impatto.
Questo spiega la forte diffusione di materia nello spazio che è stata osservata al momento dell'impatto. Lo ha reso noto l'ente spaziale americano Nasa. In un comunicato si legge che gli strumenti della sonda, rimasta distante dalla cometa, hanno mostrato che "quando il proiettile ha colpito il nucleo della cometa, a 37.000 chilometri l'ora, si è liberata un'immensa nuvola di polvere sottile".
"La grande sorpresa, è stata l'opacità della nuvola creata dal proiettile e la luce che ha diffuso", ha precisato il responsabile della spedizione Mike A'Hearn. "Questo significa che la superficie della cometa - ha aggiunto - era estremamente fine, più come il talco che come la sabbia". La Nasa precisa che sta continuando l'esame della immensa mole di dati raccolti dal proiettile durante la sua corsa verso la cometa e dagli strumenti della sonda, tra cui 4.500 immagini riprese al momento dell'impatto.