I mezzi con indice di rifrazione negativo impedirebbero agli astronomi di identificare con precisione la posizione di una stella. Una velocità di fase negativa non consentirebbe di localizzare accuratamente gli astri.
Osservate debolmente attraverso le luci di una città, o in tutta la loro gloria in aperta campagna, le stelle che circondano la Terra appaiono magnifiche. Tuttavia, alcuni scienziati avvertono che esse non si trovano necessariamente nel punto in cui crediamo.
“Sappiamo che la luce delle stelle distanti impiega molto tempo per raggiungere la Terra, - spiega Akhlesh Lakhtakia, docente di ingegneria e meccanica alla Pennsylvania State University - ma anche tenendo conto dei movimenti della stella durante il tempo necessario alla luce per viaggiare, potremmo non essere in grado di determinare la sua posizione in modo accurato”.
I responsabili di questa incertezza sarebbero mezzi con velocità di fase negativa, o materiali con indice di rifrazione negativa. Recentemente, gli scienziati dei materiali dell’Università della California di San Diego, lavorando con micro- e nano-materiali, hanno sviluppato un metamateriale che presenta un indice di rifrazione negativa per le microonde, dimostrando che possono esistere materiali con fase negativa almeno per quanto riguarda la regione delle microonde dello spettro elettromagnetico.
Se le implicazioni di questa scoperta nel campo delle nanotecnologie si traducono nella creazione di una lente perfetta (senza distorsioni) da usare in dispositivi di trasmissione ottica, in campo astronomico questi mezzi possono impedire la localizzazione di una stella. Un materiale di questo tipo trasmette la luce o altri tipi di onde in modo differente da un mezzo con indice di rifrazione positivo. Nello spazio, la luce di un oggetto stellare attraversa molte differenti regioni che ospitano mezzi differenti, ed è impossibile determinare con esattezza il suo percorso. Secondo Lakhtakia, questo fenomeno potrebbe avere importanti implicazioni in un futuro in cui si diffonderà il volo spaziale, alterando la telemetria di oggetti e navicelle.
Osservate debolmente attraverso le luci di una città, o in tutta la loro gloria in aperta campagna, le stelle che circondano la Terra appaiono magnifiche. Tuttavia, alcuni scienziati avvertono che esse non si trovano necessariamente nel punto in cui crediamo.
“Sappiamo che la luce delle stelle distanti impiega molto tempo per raggiungere la Terra, - spiega Akhlesh Lakhtakia, docente di ingegneria e meccanica alla Pennsylvania State University - ma anche tenendo conto dei movimenti della stella durante il tempo necessario alla luce per viaggiare, potremmo non essere in grado di determinare la sua posizione in modo accurato”.
I responsabili di questa incertezza sarebbero mezzi con velocità di fase negativa, o materiali con indice di rifrazione negativa. Recentemente, gli scienziati dei materiali dell’Università della California di San Diego, lavorando con micro- e nano-materiali, hanno sviluppato un metamateriale che presenta un indice di rifrazione negativa per le microonde, dimostrando che possono esistere materiali con fase negativa almeno per quanto riguarda la regione delle microonde dello spettro elettromagnetico.
Se le implicazioni di questa scoperta nel campo delle nanotecnologie si traducono nella creazione di una lente perfetta (senza distorsioni) da usare in dispositivi di trasmissione ottica, in campo astronomico questi mezzi possono impedire la localizzazione di una stella. Un materiale di questo tipo trasmette la luce o altri tipi di onde in modo differente da un mezzo con indice di rifrazione positivo. Nello spazio, la luce di un oggetto stellare attraversa molte differenti regioni che ospitano mezzi differenti, ed è impossibile determinare con esattezza il suo percorso. Secondo Lakhtakia, questo fenomeno potrebbe avere importanti implicazioni in un futuro in cui si diffonderà il volo spaziale, alterando la telemetria di oggetti e navicelle.
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