Sarebbe dovuta a reazioni emotive e non a una valutazione razionale del pericolo. Secondo uno scienziato, la fobia dei ragni sarebbe infondata e gli aracnidi sarebbero molto meno pericolosi per gli esseri umani rispetto a scorpioni, api o vespe
[In un articolo pubblicato sulla rivista “The Lancet”, Geoffrey Isbister del Mater Misericordiae Hospital di Newcastle, in Australia, sostiene che la paura dei ragni, comune in molte persone, è del tutto infondata. “Se mettiamo da parte le emozioni e il disgusto per queste creature, e ci basiamo su una valutazione razionale dei rischi - spiega lo scienziato - scopriamo che la maggior parte dei ragni non costituisce un pericolo dal punto di vista medico. Persino i ragni che possono provocare avvelenamenti clinicamente significativi per gli esseri umani causano una mortalità o una morbosità molto limitata. In confronto, gli scorpioni sono responsabili in tutto il mondo di malattie ben più gravi. In Australia e negli Stati Uniti, le punture di api e vespe causano molti più decessi rispetto ai morsi di ragno”.
Isbister paragona i ragni alle automobili: la paura delle auto è poco diffusa (rispetto per esempio a quella degli aerei), eppure ogni anno si verificano molti più incidenti automobilistici mortali rispetto ai casi letali di morsi di ragno. Nel 2001, in Australia, ci sono stati 1183 decessi dovuti a incidenti automobilistici e nessuno dovuto ai ragni.
Isbister presenta diversi modelli per spiegare la fobia dei ragni: il modello “non associativo”, secondo il quale la paura non si basa su una precedente esperienza negativa ma semmai su un timore Darwiniano innato che i ragni siano velenosi; un altro modello, che suggerisce come la fobia dipenda dal condizionamento e da un’informazione negativa; la teoria della “sensibilità al disgusto”, per la quale le persone terrorizzate dai ragni hanno anche paura di altri animali che evocano disgusto, come lumache e vermi.
[In un articolo pubblicato sulla rivista “The Lancet”, Geoffrey Isbister del Mater Misericordiae Hospital di Newcastle, in Australia, sostiene che la paura dei ragni, comune in molte persone, è del tutto infondata. “Se mettiamo da parte le emozioni e il disgusto per queste creature, e ci basiamo su una valutazione razionale dei rischi - spiega lo scienziato - scopriamo che la maggior parte dei ragni non costituisce un pericolo dal punto di vista medico. Persino i ragni che possono provocare avvelenamenti clinicamente significativi per gli esseri umani causano una mortalità o una morbosità molto limitata. In confronto, gli scorpioni sono responsabili in tutto il mondo di malattie ben più gravi. In Australia e negli Stati Uniti, le punture di api e vespe causano molti più decessi rispetto ai morsi di ragno”.
Isbister paragona i ragni alle automobili: la paura delle auto è poco diffusa (rispetto per esempio a quella degli aerei), eppure ogni anno si verificano molti più incidenti automobilistici mortali rispetto ai casi letali di morsi di ragno. Nel 2001, in Australia, ci sono stati 1183 decessi dovuti a incidenti automobilistici e nessuno dovuto ai ragni.
Isbister presenta diversi modelli per spiegare la fobia dei ragni: il modello “non associativo”, secondo il quale la paura non si basa su una precedente esperienza negativa ma semmai su un timore Darwiniano innato che i ragni siano velenosi; un altro modello, che suggerisce come la fobia dipenda dal condizionamento e da un’informazione negativa; la teoria della “sensibilità al disgusto”, per la quale le persone terrorizzate dai ragni hanno anche paura di altri animali che evocano disgusto, come lumache e vermi.
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