Se un senso viene stimolato per evocare un ricordo, anche gli altri 4 sono chiamati in causa.
Quante volte un odore o un suono ci hanno riportato alla mente ricordi e immagini del passato? Lo stesso Marcel Proust diceva che “l'odore e il sapore delle cose rimangono a lungo depositate, pronte a riemergere” in qualsiasi momento. Ora un gruppo di ricercatori inglesi ha analizzato l'attività cerebrale, dando una prova scientifica a questo fenomeno ben conosciuto. Secondo questo studio, il ricordo di un avvenimento viene suddiviso nel nostro cervello tra le varie aree di cui esso si compone, aree coordinate da una regione definita ippocampo. Se uno dei nostri sensi viene stimolato a rievocare un ricordo, subito anche gli altri ricordi relativi ad altri sensi tornano a galla. Così si spiegherebbe perché un suono a noi familiare ha il potere di riportarci alla mente un'immagine dettagliata di un determinato momento del passato.
Alla ricerca del profumo perduto. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno mostrato a un gruppo di volontari alcune immagini a cui era stato associato un odore non loro (per esempio una papera e il profumo delle rose). A ogni partecipante è stato poi chiesto di associare l'immagine al profumo (così, per l'esempio precedente, i volontari spesso pensavano a un'anatra che cammina in un prato di rose). Successivamente sono state mostrate le stesse immagini, mischiate con altre e senza far sentire alcun odore. Le foto già viste hanno stimolato sia l'ippocampo, sia la corteggia piriforme (che si occupa del senso dell'olfatto); quelle mai viste prima non avevano lo stesso effetto.
Lo studio confermerebbe, quindi, che il senso dell'olfatto ha una grande importanza nei nostri ricordi e nella loro rievocazione. Profumi e odori sarebbero tra i ricordi più duraturi e capaci di "coordinare" anche altre memorie.
![](http://www.pluriverso.com/grafica/cervello.gif)
Quante volte un odore o un suono ci hanno riportato alla mente ricordi e immagini del passato? Lo stesso Marcel Proust diceva che “l'odore e il sapore delle cose rimangono a lungo depositate, pronte a riemergere” in qualsiasi momento. Ora un gruppo di ricercatori inglesi ha analizzato l'attività cerebrale, dando una prova scientifica a questo fenomeno ben conosciuto. Secondo questo studio, il ricordo di un avvenimento viene suddiviso nel nostro cervello tra le varie aree di cui esso si compone, aree coordinate da una regione definita ippocampo. Se uno dei nostri sensi viene stimolato a rievocare un ricordo, subito anche gli altri ricordi relativi ad altri sensi tornano a galla. Così si spiegherebbe perché un suono a noi familiare ha il potere di riportarci alla mente un'immagine dettagliata di un determinato momento del passato.
Alla ricerca del profumo perduto. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno mostrato a un gruppo di volontari alcune immagini a cui era stato associato un odore non loro (per esempio una papera e il profumo delle rose). A ogni partecipante è stato poi chiesto di associare l'immagine al profumo (così, per l'esempio precedente, i volontari spesso pensavano a un'anatra che cammina in un prato di rose). Successivamente sono state mostrate le stesse immagini, mischiate con altre e senza far sentire alcun odore. Le foto già viste hanno stimolato sia l'ippocampo, sia la corteggia piriforme (che si occupa del senso dell'olfatto); quelle mai viste prima non avevano lo stesso effetto.
Lo studio confermerebbe, quindi, che il senso dell'olfatto ha una grande importanza nei nostri ricordi e nella loro rievocazione. Profumi e odori sarebbero tra i ricordi più duraturi e capaci di "coordinare" anche altre memorie.