Le osservazioni dei raggi gamma sollevano nuovi interrogativi
La maggior parte degli scienziati ritiene che le eruzioni solari, gigantesche esplosioni sul Sole, si verifichino quando le linee del campo magnetico del Sole si strappano e poi si riconnettono. I campi magnetici accelerano le particelle cariche - elettroni e ioni - nell'atmosfera solare e le scaraventano con forza sulla superficie del Sole. Il processo invia nello spazio grandi quantità di raggi gamma e raggi X.
Il satellite Reuven Ramaty High Energy Solar Spectroscopic Imager (RHESSI) è stato progettato per rivelare questi raggi, che mostrano come si comportano le particelle cariche durante un'eruzione. Nel 2002 RHESSI intravide di sfuggita un'eruzione sulla parte orientale del Sole e ottenne la prima immagine a raggi gamma di un'eruzione solare in azione. Quello che mostrò, però, fu del tutto inaspettato. "Pensavamo - spiega Robert Lin, principale investigatore della missione RHESSI - che sia gli ioni sia gli elettroni fossero accelerati contemporaneamente e si trovassero nello stesso luogo. Invece i raggi gamma degli elettroni e quelli degli ioni provenivano da punti del Sole distanti migliaia di chilometri".
Le enormi eruzioni solari dell'ottobre e del novembre 2003 sembrano mostrare lo stesso fenomeno. "Sembra proprio che ioni ed elettroni non siano coincidenti - ha annunciato Lin al convegno dell'American Physical Society a Denver - ma la ragione ci è del tutto oscura".
La maggior parte degli scienziati ritiene che le eruzioni solari, gigantesche esplosioni sul Sole, si verifichino quando le linee del campo magnetico del Sole si strappano e poi si riconnettono. I campi magnetici accelerano le particelle cariche - elettroni e ioni - nell'atmosfera solare e le scaraventano con forza sulla superficie del Sole. Il processo invia nello spazio grandi quantità di raggi gamma e raggi X.
Il satellite Reuven Ramaty High Energy Solar Spectroscopic Imager (RHESSI) è stato progettato per rivelare questi raggi, che mostrano come si comportano le particelle cariche durante un'eruzione. Nel 2002 RHESSI intravide di sfuggita un'eruzione sulla parte orientale del Sole e ottenne la prima immagine a raggi gamma di un'eruzione solare in azione. Quello che mostrò, però, fu del tutto inaspettato. "Pensavamo - spiega Robert Lin, principale investigatore della missione RHESSI - che sia gli ioni sia gli elettroni fossero accelerati contemporaneamente e si trovassero nello stesso luogo. Invece i raggi gamma degli elettroni e quelli degli ioni provenivano da punti del Sole distanti migliaia di chilometri".
Le enormi eruzioni solari dell'ottobre e del novembre 2003 sembrano mostrare lo stesso fenomeno. "Sembra proprio che ioni ed elettroni non siano coincidenti - ha annunciato Lin al convegno dell'American Physical Society a Denver - ma la ragione ci è del tutto oscura".