La prosaposina trasferisce i grassi nelle molecole CD1
Un team di ricercatori guidato da scienziati dell'Istituto di Ricerca Scripps (TSRI) ha scoperto una famiglia di proteine che connette il sistema immunitario ai lipidi del corpo umano. "Si tratta della prima volta - spiega Luc Teyton, principale autore dello studio - che qualcuno mostra come si fondono il sistema immunitario e il metabolismo dei lipidi".
Nello studio, pubblicato sul numero del 18 dicembre della rivista "Science", Teyton e colleghi hanno esaminato le cellule T note come "natural killer" (NK). Si tratta di cellule che svolgono un ruolo chiave nel sistema immunitario e che sono coinvolte nelle malattie autoimmuni come il diabete e i tumori, anche se gli scienziati ancora non ne hanno compreso il meccanismo esatto. Le cellule T NK costituiscono una via di mezzo fra l'immunità innata e adattativa: vengono prodotte nel timo e, una volta adulte, stimolano una risposta immunitaria adattativa. Come altri linfociti T esprimono recettori, privi però della normale variabilità antigenica. I recettori "innati" delle cellule NK hanno la capacità di riconoscere alcuni lipidi che batteri come Mycobacterium tubercolosis, il batterio che causa la TBC, presentano sulla propria superficie esterna. Le cellule T NK si attivano quando si legano a una proteina di superficie chiamata CD1 che porta un legante lipidico sconosciuto. Una volta attivate, secernono una gran quantità di proteine come interferone-gamma e interleuchina-4, che a loro volta attivano le cellule T helper per combattere gli agenti patogeni.
Il legame di CD1 con i lipidi non è però limitato alla risposta immunitaria, ma è usato per mantenere la normale omeostasi del corpo. Teyton si era reso conto che era necessaria un'altra proteina nelle cellule per trasferire i lipidi alla molecola CD1. Usando il computer per identificarla, ha trovato una famiglia di geni che codificano per proteine già ben caratterizzate perché coinvolte in molte malattie neurologiche pediatriche. E in effetti una di queste, la prosaposina, è risultata essere proprio la proteina necessaria. Eliminando i geni che codificano per la prosaposina, infatti, Teyton e colleghi hanno scoperto che venivano perse tutte le cellule T NK, incapaci di legarsi alle molecole CD1.
Un team di ricercatori guidato da scienziati dell'Istituto di Ricerca Scripps (TSRI) ha scoperto una famiglia di proteine che connette il sistema immunitario ai lipidi del corpo umano. "Si tratta della prima volta - spiega Luc Teyton, principale autore dello studio - che qualcuno mostra come si fondono il sistema immunitario e il metabolismo dei lipidi".
Nello studio, pubblicato sul numero del 18 dicembre della rivista "Science", Teyton e colleghi hanno esaminato le cellule T note come "natural killer" (NK). Si tratta di cellule che svolgono un ruolo chiave nel sistema immunitario e che sono coinvolte nelle malattie autoimmuni come il diabete e i tumori, anche se gli scienziati ancora non ne hanno compreso il meccanismo esatto. Le cellule T NK costituiscono una via di mezzo fra l'immunità innata e adattativa: vengono prodotte nel timo e, una volta adulte, stimolano una risposta immunitaria adattativa. Come altri linfociti T esprimono recettori, privi però della normale variabilità antigenica. I recettori "innati" delle cellule NK hanno la capacità di riconoscere alcuni lipidi che batteri come Mycobacterium tubercolosis, il batterio che causa la TBC, presentano sulla propria superficie esterna. Le cellule T NK si attivano quando si legano a una proteina di superficie chiamata CD1 che porta un legante lipidico sconosciuto. Una volta attivate, secernono una gran quantità di proteine come interferone-gamma e interleuchina-4, che a loro volta attivano le cellule T helper per combattere gli agenti patogeni.
Il legame di CD1 con i lipidi non è però limitato alla risposta immunitaria, ma è usato per mantenere la normale omeostasi del corpo. Teyton si era reso conto che era necessaria un'altra proteina nelle cellule per trasferire i lipidi alla molecola CD1. Usando il computer per identificarla, ha trovato una famiglia di geni che codificano per proteine già ben caratterizzate perché coinvolte in molte malattie neurologiche pediatriche. E in effetti una di queste, la prosaposina, è risultata essere proprio la proteina necessaria. Eliminando i geni che codificano per la prosaposina, infatti, Teyton e colleghi hanno scoperto che venivano perse tutte le cellule T NK, incapaci di legarsi alle molecole CD1.