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    Con questo post vorrei porre l'attenzione sugli eventi live che capiteranno, o sono capitati.
    Sarebbe interessante, oltre ad avere info su date e luoghi, anche avere recensioni, impressioni, ecc ecc.
    Per cui chiedo al mod di stickarlo in alto, bene in vista!

    Zender R. Velkyn
    He had a cloak of gold and eyes of fire
    And as he spoke I felt a deep desire
    To free the world of its fear and pain
    And help the people to feel free again
    Why don't we listen to the voices in our hearts
    Cause then I know we'd find, we're not so far apart
    Everybody's got to be happy, everyone should sing
    For we know the joy of life, the peace that love can bring
    URIAH HEEP - THE WIZARD (DEMONS AND WIZARDS, 1972)

  • #2
    29.11.03 Reggio Emilia - DARK TRANQUILLITY + DARK LUNACY

    Comincio proprio io, postando una specie di recensione di quanto visto ieri sera.....

    29.11.03 TEMPO ROCK CLUB - GUALTIERI (RE)
    DARK TRANQUILLITY + DARK LUNACY

    Per la quinta volta mi appresto a vedere i miei idoli, definiti da molti gli alfieri del death melodico, in quel di Reggio Emilia, in un ameno paesino disperso nelle campagne della bassa padana.

    Il locale mi da fin da subito un'impressione positiva, lo spazio e' discretamente grande, capace di ospitare ad occhio e croce 2000-2500 persone (i presenti saranno circa 1500, piu o meno), l'architettura e' quella che meglio si addice ad un concerto.
    Soffitto piuttosto basso, ampio a sufficenza, insomma, le premesse per un'acustica buona ci sono tutte.

    Alle 21.00 spaccate si presenteno sul palco i Dark Lunacy, alfieri nostrani del death melodico. Ho i loro due CD, ma mi incuriosisce molto vederli dal vivo, visto che e' la prima volta che ne ho la possibilita'.
    Cosi, sulle note dell'intro di "Forlorn" si apre lo show dei 4 parmensi, che sembrano decisamente in ottima forma. Mike dimostra di tenere davvero bene il palco, e di saper scaldare degnamente anche i piu freddi presenti. Baijkal alla batteria fa un lavoro eccellente, sorretto da Imer e Enomis. Il pubblico risponde bene, l'acustica e' discreta, e i DL dimostrano di saper trasmettere anche dal vivo quella tristezza e malinconia dei loro lavori, supportata pero' da un tremendo e violento impatto sonoro, altro loro marchio di qualita'.
    Il loro set non e' lunghissimo.....suonano 7 pezzi per un totale di quasi 50 minuti. Le loro canzoni sono molto lunghe, e ai presenti che non li conoscevano sara' senz'altro sembrato che le canzoni fossero molte di piu.
    Le uniche che tutti sembrano conoscere a memoria sono la celeberrima opener di "Devoid", quella "Dolls" dall'intro d'archi, cantata a squarciagola dalla maggior parte del pubblico, e
    la song di chiusura, "Take my cry", dal vago sapore AtTheGatesiano.....
    Prova superata alla grande, promossi a pieni voti...

    Il cambio di palco e' velocissimo, e poco meno di 10 minuti dopo le luci sono ancora spente, stavolta per il futuristico intro dei Dark Tranquillity.

    Via, e si parte sparati con "The sun fired blanks", che ci mostra fin da subito come il sestetto di Gotheborg sia in buona forma.
    Stanne e' sempre il solito, un'istrione fra una canzone e l'altra, e un grande frontman e "aizzatore" di folle. Sundin e Henrikkson si presentano con una nuova capigliatura per l'occasione....il primo con un taglio da piccolo Lord, e il secondo con degli improbabili dreadlocks. La sezione ritmica invece e' sempre senza un solo capello, e Jivarp e Nicklasson macinano chilometri fin da subito. La sorpresa arriva da Brandstrom, il tastierista. Nell'ultimo tour si presentava fermo, immobile, quasi fosse un manichino messo li a fare numero. Stasera invece si presenta con i capelli lunghissimi, e una barba da fare invidia allo stesso Stanne, e, udite udite, si muove e si dimena....
    Il set e' quasi tutto incentrato sugli ultimi due lavori, lasciando ben poco spazio al resto, se non ai classici.
    Una dopo l'altro passano quindi "White noise Black Silence", "Indifferent Suns", "The treason wall", "The wonders at your feet", intervallate solo dalle piu anziane "Punish my heaven" (uno dei picchi della serata) e "Undo Control".
    L'acustica mi lascia un po deluso. Sarebbe ora che i DT si decidano a cambiare il loro fonico, visto che per la quinta volta il loro suono fa schifo. Supremazia di bassi, che coprono spesso le chitarre, e voce di Stanne che in certi frangenti sembra quasi uscire a fatica dagli amplificatori.
    Ma si va avanti con i pezzi, cosi tocca, in ordine sparso, a "Haven", "Monochromatic Stains", "Hours passed in Exile", "Damage Done".
    Ad un tratto Stanne lancia l'annuncio....il prossimo pezzo sara' un'anteprima mondiale ( a dire il vero l'anteprima era a Roma, il 26), pezzo che andra' a far parte del nuovo disco a cui stanno lavorando. La annuncia con il titolo di "One Fourth" (o 1/4, questo lo sapremo poi). Il pezzo e' carino, molto sulla falsariga di "Damage Done", con un gran lavoro di Brandstrom e delle belle ritmiche da parte di Jivarp.
    Prima di congedarsi i DT riescono a piazzare un classico, inserendo "Therein" in una scaletta a mio avviso troppo incentrata sui nuovi lavori.
    E poi i classici bis....
    E' il momento piu emozionante del concerto...gia lo so che canzone sta per arrivare, e' quella che aspettavo io e che aspettavano tutti, e quando parte il giro di pianoforte che la introduce, una sola voce si alza a cantarlo.
    Cosi "Lethe" fa registrare la commozione e la partecipazione maggiori della serata, e il momento e' davvero emozionante. Forse anche stasera sono venuto a vedere i 6 svedesi solo per questa canzone, e sono stato accontentato ancora!
    Le ultime due, immancabili anche queste, sono "Zodijackyl Light" dallo stasera bistrattato "The mind's I", e la chiusura di "Final Resistance".

    Che dire, peccato per l'acustica un po altalenante e per i suoni fatti abbastanza male da quell'incapace del fonico, ma l'emozione resta. Non mi stanchero' mai di vederli, di cantare (!) le loro canzoni, di seguirli ogni volta che calcheranno i palchi italiani.
    Anche se visibilmente stanchi per la quarta data di fila (Stanne in certi punti sembrava affaticato), i DT hanno offerto un buono spettacolo, sorretti da un buon pubblico che ha picchiato, cantato, saltato, fatto headbanging, stagediving, seguito e incitato senza sota il gruppo.
    Un concerto non certo da annoverare nella mia top ten, ma un'altro mattoncino al muro che ha fatto diventare i DT la mia band preferita, in assoluto.....

    Zender R. Velkyn
    He had a cloak of gold and eyes of fire
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    URIAH HEEP - THE WIZARD (DEMONS AND WIZARDS, 1972)

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    • #3
      Continuo io con la recensione della tappa italiana dell'Eastpak Resistance Tour, tenutasi al Transilvania Live (a Milano), il 27 Novembre 2003

      La scaletta della serata prevedeva l'esibizione di gruppi hardcore storici e dei Suicidal Tendencies.

      Premessa: mi sono perso gli Special Guest.

      Il primo gruppo, i Length of Time, sfornano un old school hardcore, pesante e spesso cadenzato, ma capace di improvvise accelerate. Buona la resa sonora (massiccia la chitarra), ma il pubblico sembra ancora addormentato.
      A ruota suonano i Backfire!, dei quali a dire il vero non ricordo un granché, probabilmente perché non mi hanno impressionato più di tanto. Gli Sworn Enemy sono invece stati penalizzati da una pessima resa sonora sul palco (da sotto invece si sentiva bene), e ad un certo punto si sono dovuti fermare.
      Ottima l'esibizione dei Death by Stereo, con i loro coretti melodici e i riff macina-ossa, supportata egregiamente da un pubblico che inizia a fare stage-diving e canta a memoria tutte le canzoni. Ottima presenza scenica e tanta voglia di divertirsi.
      Arriviamo ora ai Madball: non li avevo mai sentiti, ma mi hanno lasciato positivamente impressionato. Anche qua il pubblico si scatena, pezzi taglienti, canzoni buttate fuori una dopo l'altra, senza un attimo di respiro. Tuttavia la loro esibizione ha lasciato spazio anche a momenti più meditativi... da quanto ho capito, erano appena stati informati della morte di un loro amico (perdonatemi se sbaglio). Insomma, un bel 9 se lo meritano.
      Arrivano poi gli Ignite, anche loro in giro da un po' di anni, ma molto melodici rispetto ai Madball. Anche per loro il pubblico esplode. Cori e stage-diving anche per loro, con un bel discorso sulla libertà, e con la cover di Sunday Bloody Sunday (si, proprio quella degli U2 ) dedicata all'amico morto... per loro un 8.

      Qui però, prima di passare ai Suicidal Tendencies, mi sento in dovere di narrarvi di vicende "collaterali" alle esibizioni:

      In primo luogo, per le 5 era stato organizzato un incontro con i fan dei Suicidal in un negozio di dischi sotto il duomo... lì abbiamo appreso che i Suicidal erano bloccati in autostrada per maltempo/guasto al bus... Parlando poi con il ragazzo che aveva organizzato l'incontro, ci ha spiegato che ancora non erano arrivati, ma il batterista era già lì. Tensione, finché non abbiamo visto arrivare il merchandise, e abbiamo capito che erano arrivati anche loro.
      Poi: in un paio di occasioni si è sfiorata la rissa. RISSA, capite? Ad un concerto!
      La colpa era di una troietta ubriaca che stava prendendo a schiaffi e tirando i capelli ad un ragazzo che nemmeno la conosceva, e, dopo aver sopportato per un bel po', l'ha spinta via.
      Subito sono arrivati amici (e non...) della tipa a dare addosso a quel poveraccio. Fortunatamente noi che eravamo intorno abbiamo impedito lo scempio... Ripeto, c'è da essere disgustati.
      Poi: ragazzi... c'erano i Suicidal Tendencies ed eravamo pochissimi... considerando che molti se ne sono andati dopo gli Ignite . Questo mi ha un po' rattristato...

      Vabbé, scusate lo sfogo...

      Passiamo ora ai Suicidal Tendencies.

      Qui all'improvviso mi sposto in prima fila (dove resterò per tutta la durata dell'esibizione).
      Si spengono le luci e parte l'intro-arpeggio di You Can't Bring Me Down (da me eletta ad inno personale della serata... resistere in prima fila è stata una battaglia). Subito sale un Mike Clark sul palco (c'erano solo il bassista, il batterista ed il chitarrista solista), a dare il cinque a chi era in prima fila... tensione... Esce Mike Muir da dietro le quinte e si innalza un boato (beh... una trentina di persone che gridano non fanno un boato... ma lasciamo perdere), tutti ad aspettare il fatidico "What the hell is going on around here?"! Parte così uno splendido concerto! A metà del primo pezzo, al bassista (giovanissimo) si spezza il mi (il basso era a cinque corde), ma lui non sembra preoccuparsene e continua a suonare senza fare una piega! Ha dovuto fare così anche il secondo pezzo (War inside my head), perché non era ancora pronto il basso di ricambio.
      Che dire, i "Cycos" mi sono sembrati in ottima forma, Mike Muir si lanciava spesso in discorsi pre-canzoni che finivano in freestyle malefici, il pubblico era in visibilio di fronte ad una scaletta fatta solo ed esclusivamente (non sto scherzando) di pezzi del periodo '83-'90, le classiche Lovely, Possessed to Skate, Won't fall in love today... MA (c'è sempre un ma) il breve tempo (un'ora!!!) non ha permesso loro di suonare altri classici come "How will I laugh tomorrow", oppure "Disco's out, Murder's in", il che mi ha lasciato contrariato. Sulla scaletta era segnato il bis (costituito da Two sided politics e qualcos'altro che non sono riuscito a leggere), ma, anche se chiamati a gran voce, non l'hanno fatto (sarà che era già passato un quarto da mezzanotte), chiudendo il concerto con una magnifica Pledge your Allegiance e invitando quanta più gente possibile a salire sul palco (e qua mi sono pentito di essere in prima fila... se avessi provato a scavalcare, con tutte le spinte che ricevevo avrei rischiato di essere castrato sulla transenna!).

      Splendido il post-concerto, che ha visto la maggior parte della gente che ha suonato andare dietro al bancone a REGALARE (!!) birra e vodka a tutti (ahahah, il Transilvania ringrazia), situazione che è degenerata subito in un lancio reciproco di cubetti di ghiaccio, bicchieri di birra, cartone e quant'altro...
      I fan dei Suicidal amareggiati per il mancato incontro al Duomo, hanno potuto così recuperare.

      In sintesi: OTTIMA SERATA!

      Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
      Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same


      Lo Spambollino fa FIGO

      Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)

      Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]

      Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.

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      • #4
        Riesumo il post chiedendo ai mod di stickare anche questo.
        Su ragassuoli, parlateci dei concerti a cui andate....

        Zender R. Velkyn
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        • #5
          EUROPE (Alcatraz, Milano 04-11-04)

          04-11-04 ore 18.00
          Attendevo l'evento da una vita. A dire il vero ci avevo rinunciato. A 28 anni suonati era un vuoto che dovevo assolutamente riempire. Li dove tutto era iniziato, quando, nel 1986, ascoltai per la prima volta The Final Countdown e mi innamorai di quelle chitarre, di quella voce, di quella melodia che mi apri' la strada verso le sonorita' del rock prima, e del metal piu tardi.
          Anni fa gli Europe vennero a suonare a Brescia, ma io non andai per problemi vari. Fino ad oggi era stato il piu grosso rammarico musicale della mia vita l'essermi perso il loro concerto.
          Ma stasera colmero' quella mia lacuna, quella mia mancanza. Stasera i ragazzi di Stoccolma sono qui a Milano, qui a uno sputo. Il mio mito giovanile e' qui a pochi chilometri, e tra meno di due ore lo vedro' con i miei occhi e sentiro' con le mie orecchie. Davvero 18 anni sembrano volati. Davvero mi sembra ieri. E' il giusto completamento alla mia gloriosa carriera sotto al palco. Almeno 100 concerti visti. Li ho visti davvero tutti. I mostri sacri passati in terra italica sono passati davanti ai miei occhi, dai Bon Jovi ai Guns N'Roses, dai Van Halen ai Kiss, agli Scorpions, agli AC-DC. Persino i Pink Floyd ho visto. Mancavano solo loro. Non mi sentivo cosi emozionato per un concerto da anni.

          05-11-04 ore 01.30
          Come mio consueto, non riesco piu ad arrivare ai concerti con largo anticipo. Arriviamo in via Valtellina che sono le 20.30. Il biglietto dice che si inizia alle 21.00. Conoscendo le trafile live milanesi, penso dentro di me che prima delle 21.30 non si iniziera'. Cercare parcheggio fuori dall'Alcatraz e' sempre un'impresa. Alla fine entriamo alle 20.55. Il palco si presenta bene. Niente scenografie, solo un'enorme striscione con il logo del gruppo, 4-5 tastiere in un'angolo, una mastodontica batteria con doppia cassa e molti fari posizionati tutti intorno.Nemmeno il tempo di prendere una birra al bar e le luci gia si spengono. Sono le 21.00 precise, e una voce annuncia il ritorno on-stage degli Europe. Preso molto alla sprovvista cerco un posto decente dove riuscire a vedere qualcosa.

          Mi aspettavo un classico all'inizio, e invece ad aprire le danze e' un pezzo nuovo: GOT TO HAVE FAITH. Il primo singolo del nuovo Start from the Dark mi serve cosi a cercare di capire cosa sono diventati gli Europe. Joey Tempest e' sempre lui, stesso viso, stesse movenze. Mancano solo i capelli cotonati, ora sostituiti da quelli lisci e lunghi solo fino alle spalle. Sembra che non sia invecchiato per niente, e come lui anche gli altri. L'unico che porta addosso i segni del tempo e' John Norum. Ma come fa correre le dita, e con che grinta. Mic Michaeli e John Leven sono identici a come me li ricordavo. L'unico irriconoscibile e' Ian Haugland, completamente rasato a zero. Scivola via cosi il primo pezzo, che molti mostrano di non conoscere.
          Sul successivo pero', il pubblico si infiamma. Arriva READY OR NOT, da Out of this World. Ian Haugland mi stupisce, rendendo estremamente potente la rullata di ingresso. E anche io comincio ad emozionarmi, a risentire quelle note che avevo atteso per anni.
          Joey non si lancia nei suoi acuti che lo hanno reso famoso, tenendosi su toni pacati e lasciando il lavoro degli alti a Mic. Al termine della canzone l'applauso e' fragoroso. Subito a ruota, sempre dallo stesso album, ecco SUPERSTITIOUS. Il mio compagno d'avventura, Lore, non si trattiene e comincia a saltare come un pazzo. A dire il vero lo sta facendo tutto l'Alcatraz. Forse sono solo io che sto fermo, inebetito dalle note del brano.
          Mentre Joey chiacchiera con il pubblico, io comincio a pensare che dopo tre pezzi, e' ora di fare qualcosa dall'album principe. E vengo accontentato con HEART OF STONE. Come la adoro questa canzone. Stavolta comincio a saltare anche io, mentre gli Europe dimostrano di saperci ancora fare sul palco. Ma non c'e' un'attimo di respiro. Nemmeno riesco a capire cosa sta succedendo che sta gia iniziando LET THE GOOD TIMES ROCK. Norum esegue un'assolo perfetto, e il pezzo scorre via ancora fra l'esaltazione generale.
          Il pubblico ha poi modo di rifiatare un'attimo, mentre viene eseguita la nuova AMERICA. Le due successive canzoni rasentano la follia. Si torna indietro agli albori della band. E se WINGS OF TOMORROW non raccoglie l'esaltazione generale, forse perche poco conosciuta, lo stesso non si puo' dire per SEVEN DOORS HOTEL. Il coro del ritornello viene cantato praticamente all'unisono da tutto il locale. E io continuo la mia estasi e la mia agonia: l'idiota che mi si e' appena messo davanti sara' alto 1 e 90.....coi miei miseri 1.70 sono fregato....
          Altri due pezzi nuovi di seguito: la ballad HERO e WAKE UP CALL. Sembrano entrambe conosciute dal pubblico. Io le ho ascoltate si e no 4-5 volte. Ho passato gli ultimi giorni a concentrarmi sui lavori vecchi....anche se il ripasso non serviva!!
          Le tastiere di Mic aprono poi la bellissima SIGN OF THE TIMES, altro pezzo che riscuote grande successo nella sala.
          Gli Europe scendono cosi dal palco, e a risalirci e' il solo Joey, con una chitarra acustica. E' il momento di CARRIE, cantata praticamente per intero dal pubblico, in mezzo ad una marea di accendini e coppiette felici.
          Momento toccante senza dubbio. E bella la scelta dell'acustico per un pezzo che e' forse uno dei piu intimi mai scritti dalla band.
          Torna il gruppo, mentre esce Joey. Arriva cosi uno strumentale che serve solo ad esaltare le doti di Norum (come se ce ne fosse bisogno). Tocca poi all'unica che mi sia rimasta in testa del nuovo lavoro, ovvero FLAMES. Beh, sembra non sia rimasta in testa solo a me visto che la cantano tutti.
          Manca ancora un'album all'appello, il poco fortunato Prisoners in Paradise. Eccolo anche lui, con la trascinante GIRL FROM LEBANON. E io continuo a sentirmi un 12enne che va al suo primo concerto.
          L'ultimo pezzo prima dei bis e' il controverso YESTERDAY'S NEWS. Non so se sia uscito in qualche riedizione dei vecchi album. Io lo conosco solo tramite il The Best of, quello bianco e dorato. Bello, ma forse non ci stava molto bene...
          Cosi il concerto sembra volgere al termine. Mancano i bis, e io comincio a fare il conteggio di cosa manca. E ne conto almeno 5-6 fra le classiche che ancora non sono state suonate. Ma ne faranno al massimo tre, quindi comincio a selezionare. E se due sono certe, il dubbio e' sulla terza: Open Your Heart o Cherokee??
          Mentre ci penso, rieccoli sul palco con un'altro pezzo nuovo, la title-track START FROM THE DARK. Bella, ma a me a questo punto interessa poco o niente. Sta arrivando il bello del concerto.
          E infatti, Norum abbozza il riff di ROCK THE NIGHT e scoppia per l'ennesima volta il delirio. Fantastica, mirabolante. io non riesco a fare altro che scuotere la testa con quel sorriso da fesso che mi sta accompagnando da almeno un'ora e mezzo. E come da copione, break centrale in cui il pubblico canta a squarciagola supportato dalla cassa di Haugland.
          E poi ancora CHEROKEE, che dal vivo sembra molto piu pesante.
          E siamo davvero alla fine....il palco si oscura completamente, mentre dagli speaker si odono i primi rumori di un'intro inconfondibile.
          Qua si e' davvero toccata la follia. THE FINAL COUNTDOWN e' stata la degna chiusura di una favolosa serata di revival per molti dei presenti.
          Si riaccendono le luci, ma la gente non smette di cantare, di chiamare fuori gli Europe. Si riesce solo a strappare la promessa di rivederli a marzo, ancora a Milano, e forse a Roma o a Firenze.

          Conclusione: ora posso davvero appendere il chiodo al chiodo.
          Il cerchio si e' chiuso. E l'inizio e' finalmente arrivato. Mentre uscivo cercavo di scrutare gli sguardi di chi avevo attorno. Pochi ragazzi giovani, molti over 30, magari con il maglioncino firmato, scappati dal lavoro, o coppie 40enni felici come una pasqua. E' stato un tributo, piu che un concerto. Un tributo a qualcosa che ha davvero fatto sognare una generazione, e che forse ha aperto la strada a tante altre nuove band. E mi chiedo come e' possibile questa musica non sia tramontata dopo piu di 20 anni. E mi chiedo cosa abbia mosso gente mai vista prima ad un concerto a buttarsi nella bolgia dell'Alcatraz per ascoltare 5 svedesi 40enni.
          E la risposta e' una sola: passione e amore per quello che eravamo, che siamo, e che saremo.
          Difficilmente mi scordero' di questa serata, un tuffo nel passato, quando i miei unici miti erano Michel Platini, l'Alessandra (la mia compagna di banco di cui ero innamorato pazzo), le figurine Panini e gli Europe!!!!

          Zender R. Velkyn
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          • #6
            23.09.2004 Mazdapalace (Milano) - The Unholy Alliance Tour: Slayer + Slipknot + Hatebreed

            Beh, che dire. Devastante.
            Arrivo in un orario perfetto per perdermi metà esibizione degli Hatebreed (), comunque sono rimasto positivamente impressionato dalla potenza della loro proposta musicale (un cattivissimo new school hard-core). Il pubblico sembra rispondere positivamente. Numerosi anche i fan venuti appositamente per loro. L'unica pecca è stata un suono poco chiaro, molto "impastato" sui medio-bassi. Non metto un voto, perché non ho potuto assistere a tutto il loro show.

            Dopo un lunghissimo soundcheck, ecco che si spengono le luci, qualche effetto di nebbia e l'intro del loro ultimo lavoro in sotto fondo. Signori, sto parlando dei 9 folli dell'Iowa, gli Slipknot. Attaccano con The blister exsists (se non ricordo male), e vanno avanti a macinare ossa, tra pezzi nuovi e vecchi. A circa metà concerto, durante l'esecuzione di "Vermillion", i nostri si fanno "intravedere" senza maschere! Salvo poi, approfittandone per fare una pausa, indossarle nuovamente e tornare con i loro pezzi più aggressivi. Anche se penalizzati leggermente da un suono non proprio "ottimo", i nostri sono riusciti a tirar fuori uno show tutto sommato davvero buono. Corey (faccia di cuoio) salta, si dimena, bestemmia e incita il pubblico (rigorosamente parlando in italiano!), Shawn (il pagliaccio) brandisce pericolosamente una mazza da baseball, che utilizza per dare colpi al suo bidone (e si sentono!) durante l'esecuzione di "Duality". Joey è una belva dietro la batteria. Tra una "Heretic Anthem" e una "Spit it out", si arriva alla fine del concerto. Ma non manca forse qualcosina? Infatti, i nostri ritornano per bissare con "Wait and bleed", e chiudere in bellezza con "Surfacing". Devastanti.
            Ho solo due appunti da fare, uno alla band e uno al pubblico. Quello alla band a dire il vero è solo il mio rammarico nel vedere Iowa quasi del tutto escluso (voglio dire, non suonare "My Plague" o "People = Shit" è strano). Voto: 7 1/2.

            Per quanto riguarda il pubblico: ovviamente non si è sentita la mancanza dei soliti deficenti che durante il soundcheck degli Slipknot non hanno fatto altro che urlare "Buffoni!", "Pagliacci!", "Slayer! Slayer!" e roba varia, continuando anche durante l'esibizione dei 9. Ma che ci vogliamo fare... arrivo a dedurre che il metallaro italiano è ignorante. Vi costa tanto andare di là a prendervi una birra o a fumarvi una sigaretta mentre suona un gruppo che non vi piace?

            Chiusa questa breve parentesi, passiamo al motivo principale per il quale ero al MazdaPalace quella sera. Signore e signori, arriva finalmente il tanto atteso momento. Parte l'intro "Darkness of Christ", dal loro ultimo album, e gli Slayer sono sul palco. Attaccano ovviamente con "Disciple", dal loro ultimo, massiccio album, che segue l'intro come su CD. Bestia. Neanche fanno in tempo a finirla (e neanche faccio in tempo a respirare un po' dopo il pogo) che sento il buon vecchio Tom gridare al microfono: "Are you ready for waaaaaaaaaaaaaar?" e attaccano subito con "War ensemble". Dopo aver finito, Tom saluta il pubblico, con le solite frasi di rito. E introduce "Mandatory suicide", supportata massicciamente dai cori del pubblico, e seguita a ruota da "Hallowed point" e "Stain of mind". Il pubblico è sempre più caldo. Parte "Bloodline", sempre dal loro ultimo album. E il pubblico, nei momenti fra una canzone e l'altra in cui la band si ferma due secondi per respirare, mostra di gradire particolarmente la presenza di Lombardo dietro alle pelli, lasciando Araya senza parole (letteralmente: non dandogli la possibilità di parlare). Mi sembrano particolarmente in forma questi Slayer. Hanno un muro di suono MASSICCIO (ovviamente, essendo gli headliner della serata, hanno anche un po' di watt in più), la voce di Araya è al vetriolo, King e Hanneman non sbagliano un colpo, e ai lati del palco fanno davvero paura. Lombardo è superlativo: violento, preciso, spettacolare.
            Dopo Bloodline, Araya attacca con la solfa: "dance with the dead in my dream"... è il turno di un altro grande classico, "Dead skin mask", cattivissima, cupissima e supportata alla grande dai cori del pubblico, seguita dall'altro classico "Season in the abyss" e da "Chemical Warfare". A dare un'ulteriore mazzata ci pensa "Hell Awaits". Ultimo rallentamento con la splendida "South of Heaven" (supportata da delle croci proiettate sul telone che lentamente ruotano fino a capovolgersi). Araya chiede se al pubblico sono piaciuti i gruppi di prima, e, nonostante tutto quello che è successo prima e durante l'esibizione degli Slipknot, non sono riuscito a non ridere vedendo la faccia di Tom quando si è levato un "NOOOOOOOOO!!!!" dalla folla. Segno che ci stiamo avvicinando alla fine dello show... cosa potrà mai riservarci la band? Su, dai, cos'è che manca alla scaletta? Detto fatto, ecco lo sprint finale, direttamente da Reign in Blood, arriva "Angel of Death", dove la voce di Araya mostra i segni del tempo (ma credetemi, in cattiveria non ha perso niente). Seguita a ruota da "Postmortem" e dalla devastante "Reign in Blood". Dopo un "grazie mille", spariscono dietro le quinte. Acclamati a gran voce dal pubblico, tornano solo per gettare i plettri. Quando Kerry King alza la mano nel gesto delle corna al cielo, con una faccia incazzatissima stile "stay metal!", si capisce che è ormai la serata è giunta al termine. Che dire. Concerto spettacolare. Suoni ottimi, scenografia spettacolare (vedi croci e stendardi, nonché la copertina di Reign in Blood proiettata sul telone), c'è gente disposta a giurare che durante Reign in Blood sulla band è caduta una pioggerellina rossa. Io non posso confermarvelo perché stavo pogando come un pazzo e facendo headbanging così forte che il mio collo ne ha risentito per quattro giorni. Gli Slayer si riconfermano come una delle band più grandi di sempre. Voto: 10.

            Alla prossima.

            Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
            Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same


            Lo Spambollino fa FIGO

            Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)

            Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]

            Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.

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            • #7
              21.02.2005 Alcatraz (Milano) - Megadeth + Diamond Head

              Concerto iniziato benissimo, i Diamond Head appena arrivati sul palco infiammano il pubblico con alcuni dei loro vecchi classici e qualche pezzo nuovo, per uno show di 40 minuti, affidando la chiusura al classico "Am I Evil?". Ho visto la band molto in forma, ma ovviamente l'unica pecca è stata (questo dal mio punto di vista) suonare prima del mio gruppo preferito. Per il resto tutto ok, da lontano il suono era buono, non so da vicino. L'Alcatraz era pieno, potete chiedere anche a Pr4l1n01d e a Nett che c'erano anche loro .

              Che dire dello show dei Megadeth? Beh, per prima cosa, l'unica piccola pecca è stata l'assenza di Ellefson a fianco di Mustaine, lasciando il biondo cantante da solo nel ruolo di unico membro storico della band.
              Poco male, i musicisti sono affiatati, si parte subito snocciolando una setlist invidiata da tutti gli altri spettatori nelle varie parti del mondo. L'apertura è stata affidata all'opener dell'ultimo album, "Blackmail The Universe". Ero un po' perso nel pogo infernale, ma non ho potuto fare a meno di notare quanto fosse in forma (soprattutto con la voce) il buon vecchio Dave. Appena la canzone finisce, partono con "Set the world afire". Solo dopo, Mustaine saluta tutti e attaccano con il classico "Skin o' my teeth", accolta calorosamente dal pubblico, e seguita a ruota da "The Scorpion", dal loro ultimo album, che dal vivo si rivela molto più "psichedelica" che in studio. Seguono a ruota e senza interruzione alcuna i classici "Wake Up Dead", "In my darkest hour" e "She Wolf" e poi sempre dal loro ultimo album la "canzone d'amore" (come lo stesso Mustaine l'ha scherzosamente definita) "Something I'm not", poi una "Angry Again" che non mi aspettavo proprio, e l'altro grande classico "A Tout le Monde". Il pubblico è caldo, canta, salta, poga.
              Seguono "Die dead Enough" e "Trust". Ritornelli urlati a squarciagola, applausi a non finire. Piccola pausa, nella quale Dave sonda il numero dei musicisti presenti fra il pubblico e chiede ai chitarristi se c'è qualcuno di loro che sa suonare come lui. Qualcuno alza la mano, ma lui gli inveisce subito contro con un "You LIE!", parla dei suoi problemi avuti alla mano sinistra, ma del fatto che ormai riesce a suonare di nuovo la chitarra, la sua passione, come era la passione di un fratello che ora non c'è più... si, proprio il compianto Dimebag Darrell, al quale dedica "Of Mice and Men", tra gli applausi commossi del pubblico. Dopo questa breve parentesi nostalgica, la band attacca con "Hangar 18" alla quale, per la gioia del sottoscritto, fanno seguire "Return to Hangar". È il momento della britannica "Back in the day", da "The system has failed", accompagnata dai Diamond Head che sono saliti sul palco per fare i cori... e per infastidire il povero ma divertito nuovo bassista James MacDonough (ex Iced Earth). Altro giro da "Countdown to extinction" con "Sweating bullets" e "Symphony of destruction", momento di assolo di basso per James e via con il giro di "Peace Sells", spezzata da "Tornado of souls" proprio prima della parte veloce e ripresa alla fine di quest'ultima, e la band lascia il palco. Ma tutti sappiamo che manca ancora qualcosa alla scaletta... I quattro non si fanno pregare molto e ritornano sul palco, dove Dave presenta i nuovi musicisti e la sua nuova chitarra , ed eseguono superbamente "Holy Wars", "Kick the Chair" e "The punishment due" (si, in quest'ordine). Partono in sottofondo le note di Silent Scorn, mentre la band riceve applausi e lancia plettri e bacchette. Sembra tutto finito, ma i nostri si dicono qualcosa e Dave annuncia che James gli ha chiesto di suonare un'altra canzone, e vuole sapere se il pubblico è d'accordo (secondo voi?). A questo punto, tra i cori che urlavano "Mechanix" si apre una scelta, a votazione in base alle "urla". Propone "Mechanix" e "Paranoid" dei Black Sabbath, con il pubblico che vuole a gran voce Mechanix. Alla fine prima dell'assolo di Mechanix interrompono e parte Paranoid. Ora lo show è definitivamente finito.

              Che dire... i suoni da sotto il palco erano buoni, solo ogni tanto le due chitarre si confondevano (in particolare, quella di Glen Drover era piuttosto bassina di volume, a tratti). Sui nuovi musicisti: ottimo James MacDonough, non fa quasi sentire la mancanza di Ellefson (e se devo essere sincero, è decisamente più bravo, ma Ellefson è storia), il batterista Shawn Drover se l'è cavata egregiamente (un po' meno sui pezzi nuovi, ma vabbé, li ha registrati Vinnie Colaiuta in fondo), mentre Glen Drover (chitarrista) è la prova che, per quanto bravo un chitarrista possa essere, Marty Friedman rimane sempre Marty Friedman, e quindi in alcuni tratti più ostici degli assoli ha dovuto reinventare a modo suo, ma alla fine meglio così.
              Dave Mustaine semplicemente fantastico, sembrava più in forma che mai, la voce è molto più vicina ai vecchi tempi di quanto non fosse sul live ufficiale "Rude Awakening", e devo dire che, dopo i guai che ha passato con la mano, ha ripreso a suonare la chitarra forse anche meglio di prima.

              Io metterei alla serata un bel 10/10. È stato il più bel concerto della mia vita, fin'ora, e credo che non lo dimenticherò mai.

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              • #8
                solo due parole:



                DEEP PURPLE







                :Q_____________________________

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                • #9
                  02.12.2005 Transilvania Live (Milano) - Gli Atroci

                  Beh, che dire, bisogna cominciare il "report" da due giorni prima del concerto.
                  Torno tranquillo dall'università, accendo gaim, e via MSN "l'utente più amabile del forum"® (altrimenti noto a tutti come - ClM -), mi manda un messaggio tipo: "Ci sono gli Atroci giù a milano".
                  Io: " Quando?"
                  Lui: "Il due o il cinque, non ricordo".
                  Ieri pomeriggio, sempre via MSN:
                  - ClM -: "Toh, ma a che ora inizia il concerto? C'ho l'ultimo treno alle 18"
                  Ci si mette d'accordo e si rimane per incontrarsi a Milano davanti al transilvania. Esco di casa verso le 19.30, e trovo la bufera di neve. Ma noi, guerrieri del metallo, ci faremo fermare da un po' di neve? No.
                  Mi incammino a passo di lumaca, passo a prendere Caine, andiamo al transilvania dove aspettiamo Kira. Le condizioni meterologiche sembrano migliorare.
                  Entriamo e, dopo una lunga attesa, salgono sul palco...

                  Gli Atroci

                  I pochi ma valorosi metallari accorsi li accolgono con il grido "ATROCI! ATROCI!". Salgono a turno sul palco il Boia Malefico, il Nano Merlino e infine il Profeta.
                  Iniziano a sciorinare pezzi metallosi, quali "Fratelli di Fede" (che parla di un eventuale partito con il sole borchiato come simbolo), "Curati la Gotta", con grande risposta di pubblico in un escalation per arrivare finalmente a "I Guerrieri del Metallo", vero Anthem che infiamma i cuori di tutti i fratelli presenti.
                  Ciò che si nota subito è l'interazione col pubblico, tenuta sempre sulla beffa, e le coreografie del Boia Malefico e del Nano Merlino.
                  I ringraziamenti ai Fratelli che sono lì con le intemperie un po' ci insospettiscono, ma andiamo avanti ugualmente.
                  Classici come "Peppino l'Usuraio", "Voglio vederti Morire" si fondono insieme a nuovi inni come "I Dieci Metallamenti", o "Volevo un taglio semplice" (senza la messa in piega, ma siccome non mi hai ascoltato ti ho decapitato con la motosega ).
                  Distribuendo i consueti buoni scopata alle ragazze presenti, e discutendo un po' circa la salute di un poveraccio in prima fila ("Mi sembri giallo, secondo me non arrivi alla fine"), ci avviamo appunto verso la fine.
                  Ampio spazio è lasciato alla cantato del Boia, e poi si arriva dunque a "A.I.M." (Alvaro il Metallaro per i non credenti) e chiudere il concerto con "I tuoi amici Atroci", e i ringraziamenti di rito ai Fratelli che son giunti fin lì per ascoltare il Verbo anche con la neve.
                  A quel punto, decidiamo di uscire fuori. Neve fino alle caviglie, ma questa è un'altra storia. Per gli Atroci, ne è valsa la pena!

                  P.S. Ado, se ci sei batti un colpo

                  Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
                  Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same


                  Lo Spambollino fa FIGO

                  Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)

                  Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]

                  Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.

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                  • #10
                    18-12-05 New Age (Roncade) Hatespere + Chimaira+ Dark Tranquillity

                    Saro' breve perche' sono all'uni e non ho molto tempo:

                    che dire io sono andato per vedere i DT e sono stati Grandi; i 70 minuti concessi loro per il concerto sono "volati" da quanto riescono a coinvolgerti e per di + sono generosi con i fan quando prima del concerto ho avuto la possibilita' di incontrarli.

                    chiudo caso mai se ho tempo edito.

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                    • #11
                      FOO FIGHTERS 23/01/06
                      MAZDA PALACE - MILANO

                      Bellissimo concerto, tantissima gente...
                      Dave Grohl simpaticissimo come al solito, scherzava con il pubblico, raccontava delle prime volte che era venuto in italia...e soprattutto sfotteva i ragazzini quattordicenni che erano andati al concerto
                      Aprono con "In your honor" e chiudono la prima parte con la bellissima "Everlong" poi il bis nel quale Dave si diletta con la batteria e il batterista con la voce e la chitarra.
                      Il concerto si chiude con "Monkey Wrench"
                      Poi durante una canzone (ma non ricordo quale asd) partono i virtuosismi del batterista (bravissimo) e si apre una sorta di "guitar battle" tra Dave e l'altro chitarrista (non erano cose complesse, ma molto d'effetto).
                      Per me è stato molto emozionante vederli... ho visto 1/3 dei Nirvana (il mio gruppo preferito!!!)
                      Ultima modifica di sgnarf; 24-01-2006, 16:58.

                      Grazie a Sergio di Rio per la firma
                      >>Sgnarf the Ripper<<

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                      • #12
                        che gli diceva ai ragazzetti ?

                        sono fuggito da gn

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                        • #13
                          Originariamente inviato da Suor Germana
                          che gli diceva ai ragazzetti ?

                          14 years old....BULLSHIT

                          Grazie a Sergio di Rio per la firma
                          >>Sgnarf the Ripper<<

                          Commenta


                          • #14
                            non si potrebbe stikkare un post con le date in anticipazione?? ...almeno uno sà dove andare per sentire i suoi idoli...
                            Originariamente inviato da Prof
                            ...Una volta le maestre tiravano le bacchettate...
                            Originariamente inviato da Alunno
                            ...Oggi tirano le seghe...
                            La signora In Giallo!

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                            • #15
                              09-04-2006 Inflames+Sepultura+dagoba @ New Age, ROncade (TV)

                              I. ho perso la protezione della colonna in prima fila e mi sono beccato il pogo, uscendo distrutto

                              II l'orecchio dx è andato stando davanti alle casse tre ore.

                              III è stato bello. traslasciando i Dagoba (già visto e sentito), ho apprezzato i Sepultura e gli Inflames. (spero di editare e scrivere di +)

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                              Sto operando...
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