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    Queste recensioni le avevo fatte per "Metallia"(azz pubblicita' occulta!) ditemi che ne pensate

    iniziamo!


    Band: Helloween
    Titolo: Walls of Jericho
    Anno: 1986
    Genere: Power Metal
    Line Up: Kai Hansen (chitarra e voce)
    Michael Weikath (chitarra)
    Markus Grosskopf (basso)
    Ingo Schwichtenberg (R.I.P.) (batteria)
    Track List:
    1. Starlight
    2. Murderer
    3. Warrior
    4. Victim of Fate
    5. Cry for Freedom
    6. Walls of Jericho/Ride the Sky
    7. Reptile
    8. Guardians
    9. Phantoms of Death
    10. Metal Invaders
    11. Gorgar
    12. Heavy Metal (Is the Law)
    13. How Many Tears
    14. Judas


    Disco d'esordio per le zucche di amburgo, che contiene anche Helloween, mini-LP del 1985.
    Primo disco e primo capolavoro, il lavoro con il suono piu' grezzo della storia della band, soprattutto per la voce sporca di Kai Hansen, che nonostante nn sia un cantante tecnicamente eccellente (anzi oserei dire che e' pure stonato :riso: ), riesce a imprimere una potenza alle sue musiche che neanche Michael Kiske, prossimo cantante della band riuscira' a trasmettere. Grandissimi gli intrecci di assoli dei chitarristi Hansen e Weikath, supportati ottimamente da batteria e basso.
    Il cd si apre subito con una speed, Starlight che rompe il ghiaccio in maniera eccellente, portandoci nel vivo dell'opera, il secondo brano Murderer e' un altra speed potente che ricorda vagamente i riff degl Iron Maiden, a seguire Warrior dalle caratteristiche molto simili alla precedente, cui segue l'oscura Victim of Fate.
    Il quinto brano Cry For Freedom è un appello alla liberta', con'inizio lento e drammatico, per poi sfociare nella potenza e nella velocita' presenti nelle tracce precedenti.
    Qui si chiude il Mini Lp "Helloween" e inizia il vero e proprio cd Walls of Jericho.
    Si parte con una musica strumentale, per poi sfociare nella potentissima Ride the Sky dai riff Thrasheggianti, ormai diventata un Must per ogni concerto della band tedesca, si prosegue con Reptile, una delle poche musiche "mediocri", dopo si ricomincia con Guardians, bellissima musica, non adatta pero' alle doti canore di Kai, che in questo brano vengono tremendamente risaltate.
    La track seguente, Phantoms of Death rappresenta qualcosa di piu complesso rispetto alle musiche precedenti del cd, conservando comunque i suoi riff tipicamente Power, si prosegue con Metal Invaders e Gorgar, per poi arrivare a Heavy Metal is the Law, classico inno al metallo, ormai diventato quasi una parola d'ordine tra gli appassionati del genere... nn ci si puo considerare metallari se nn si e' mai ascoltata questa musica..
    si prosegue con la maestosa How Many Tears (originariamente chiamata No More Tears),anche questa diventata un must dei live grazie anche alle straordinarie qualita' canore di Michael Kiske.
    Si finisce con Judas bonus track che doveva essere inserita nel cd Keeper of seven Keys 1, ma ritenuta piu adatta per questo cd....
    Signore e Signori, questo e' il power metal!
    Voto: 92/100
    Non si discute un cd da avere, per amanti del genere e non

  • #2
    Band: Rainbow
    Titolo: Long Live Rock 'N Roll
    Anno: 1978
    Genere: Hard Rock
    Line Up: Ritchie Blackmore (Chitarra e Basso)
    Ronny James Dio (Voce)
    Dave Stone (Tastiere)
    Cozy Powell (Batteria)
    Track List:
    1) Long Live Rock 'n' Roll
    2) Lady of the Lake
    3) L.A. Connection
    4) Gates of Babylon
    5) Kill the King
    6) The Shed (Subtle)
    7) Sensitive to Light
    8) Rainbow Eyes


    Terzo album dei Rainbow, che presentano novita' nella line up, infatti il bassista Jimmy Bain esce dalla band, e viene rimpiazzato da Bob Daisley, anche se nel vinile e' tutto suonato da Blackmore. Ultimo lavoro con la band per il cantante Ronny James Dio, che intraprendera' poi una fortunata carriera da solista, dopo una breve sosta nei Black Sabbath.
    L'album parte bene con la trascinante Long Live Rock 'N Roll, quasi un inno al genere che ci fa prendere confidenza con il disco, a seguire l'epica Lady Of the Lake, dove risalta la grandissima tecnica di Ritchie Blackmore, autore di un bellissimo assolo, la terza, L.A. Connection e' una musica in stile vagamente "Zeppeleniano", a seguire Gates of Babylon, splendida musica con un Blackmore veramente straordinario, resa famosa anche dalle numerose Cover in sede live di Yngwie J. Malmsteen.
    A questo punto siamo arrivati al vero e proprio capolavoro del cd, la bellissima Speed Kill the King, grandissima la prova di Powell, che qui fa uso della doppia cassa (ricordo che siamo nel 1978), come al solito da menzionare l'ottimo assolo di Blackmore.
    Seguono due musiche che, anche se ben suonate, sanno di gia sentito, The Shed (Subtle) e la blueseggiante Sensitive to Light.
    L'album si chiude con la ballad Rainbow Eyes, dove Blackmore e un orchestra di violini accompagnano la voce di Dio.

    Voto Totale: 88/100

    Non il migliore della band, infatti anche se contiene ottime musiche, cade spesso nella normalita' e nella banalita' a cui i Rainbow nn ci hanno abituato... cmq complessivamente un ottimo album, del resto con una line up di questo calibro...
    Da avere soprattutto per gli amanti del genere

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    • #3
      Band: Iron Maiden
      Album: The Number of the Beast
      Anno: 1982
      Genere: Heavy Metal
      Line Up: Bruce Dickinson (voce)
      Dave Murray (chitarra)
      Adrian Smith (chitarra)
      Steve Harris (basso)
      Clive Burr (batteria)
      Track List:
      1. Invaders
      2. Children of the Damned
      3. The Prisoner
      4. 22 Acacia Avenue
      5. The Number of the Beast
      6. Run to the Hills
      7. Gangland
      8. Total Eclipse
      9. Hallowed Be Thy Name




      Siamo nel lontano 1982, anno importantissimo per la band inglese, infatti il cantante Paul Di Anno viene rimpiazzato da una nuova leva, un certo Bruce Dickinson, che sara' destinato a diventare uno dei simboli della band inglese e di tutta la scena Heavy Metal in generale.
      Con questo cd gli inglesi abbandonano le sonorita' tendenti all'Hard Rock, per cimentarsi in un sound piu' tipicamente Heavy Metal.
      Si comincia con Invaders, un brano molto veloce e aggressivo, ottimamente sostenuto da basso e chitarre, la seconda musica, Children of the Damned, e' diventato un vero e proprio classico, caratterizzato dall'alternarsi di tristezza e cattiveria, si riprende con un brano veloce dal ritornello orecchiabile, The Prisoner, ispirato al noto telefilm degli anni 60. Il quarto brano, 22 Acacia Avenue, e' molto piu' oscuro delle precedenti, con un ottima prova di Bruce Dickinson. Segue la title track, ormai diventata un must dei live, caratterizzata da un cantato aggressivo di Dickinson e da un eccellente prova dei chitarristi Smith e Murray, che si alternano in un assolo memorabile, questa musica porto' alla vergine di ferro molte accuse di satanismo, nonche' una grande pubblicita'.
      Il pezzo seguente e' un altro classico della band inglese, Run To The Hills, infatti viene riproposta continuamente in sede live.
      A seguire ci sono gli unici due pezzi mediocri del cd, Gangland e Total Eclipse, che nonostante siano gradevoli e ben suonati, vengono offuscati da cio' che viene prima, e anche da cio' che viene dopo, infatti l'ultima track e' Halloweed Be Thy Name, ennessimo classico presente nel cd, che unisce all'ottima tecnica del combo inglese, un ispirazione incredibile nel songwriting.

      Voto Totale:100/100

      In definitiva e' un album da avere per ogni appassionato di Metal, probabilmente il migliore della band, e non e' poco!

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