Secondo me nei tuoi esempi parli di pratica musicale e di caratteristiche propriamente musicali aggiungendoci l'elemento estraneo della matematica. La musica è sicuramente un linguaggio universale, pensa al primo esempio che mi viene in mente, le origini del tango argentino, espressione di una tradizione “discendente dalle navi”, in cui si fondono i violini degli ebrei del Mar Nero, il bandoneòn dei tedeschi, la chitarra della tradizione spagnola e il canto dei napoletani. Questo è uno degli esempi che a mio parere dimostra come la musica possa essere un vero e proprio linguaggio universale capace di unire culture lontanissime, un corpo sonoro con l'anima di tutta l'umanità, e credo che l'applicazione di principi matematici sia una forzatura già abbondantemente superata culturalmente :P
Gli stessi spartiti sono solo poco più che un appunto, le caratteristiche di uno strumento sono niente senza il corpo di un musicista, gli armonici non hanno senso se la sensibilità non ne sa cogliere il dispiegarsi
Gli stessi spartiti sono solo poco più che un appunto, le caratteristiche di uno strumento sono niente senza il corpo di un musicista, gli armonici non hanno senso se la sensibilità non ne sa cogliere il dispiegarsi

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