Io concordo sul fatto che l'mtv rap abbia creato uno stereotipo di gangsta donne droga pistole che è un cancro per il mercato musicale, ma non peggio di molta musica di plastica e artisti creati ad arte dai discografici per SMERCIARE, perchè di questo si tratta.
Tuttavia mi permetto una piccola digressione, partendo dal presupposto che non sono un'estimatore del rap, ma che tuttavia riconosco in lui alcune peculiarità che gli permettono un posto di rilievo nella cultura e nella musica moderna.
Per prima cosa è una musica che ha saputo catturare con forza un senso di contemporaneità e di cruda rappresentazione della realtà, al pari dei Nirvana, dei Velvet Underground e dei Sex Pistols, tutte formazioni che hanno creato una loro estetica unita a un messaggio che fa capire che aria gli artisti stessero respirando.
In secondo luogo tracce della scansione rap si possono far risalire già agli incalzanti incitamenti dei predicatori afroamericani, ma nessuno si sarebbe mai sognato di rendere questo un genere musicale: la cultura popolare ha prodotto uno slittamento di senso, di conseguenza una musica NUOVA.
Ammiro questa musica dalla sua nascita, perchè la scintilla è partita dalla Jamaica, la terra che ha dato il natale alla mia musica: le radici del rap sono Jamaicane, già dagli anni 60 i produttori avevano messo in commercio dei dischi che contenevano da una facciata la versione completa del brano, dall'altra la RIDDIM, la versione strumentale. Il diffondersi di questi dischi ha dato origine al diffondersi del "talk over" da parte dei DJ, e col tempo lo stile divenne un genere a se stante ad opera di personaggi come Prince Buster. Clive Campbell esportò il talk over Jamaicano a New York, al centro della cultura afro, e attorno a lui cominciò a formarsi una comunità di dj che iniziò a sviluppare lo stile del rap, sostituendo il reggae alla ritmica funk e r'n'b.
Da questo punto di partenza nasce una nuova estetica e una nuova cultura che ha toccato molte sfere dell'arte: i Graffiti, la break dance, la nascita di una musica che ha una povertà di mezzi superiore al punk (con la tecnica della manipolazione dei dischi direttamente durante la performance) e l'elaborazione di una sempre più sofisticata tecnica verbale. In poco tempo il rap diventa in sostanza la RIPRESA DELLA TRADIZIONE DELLA MUSICA NERA.
Chuck D. diceva della sua musica "Il rap è la CNN del ghetto" basti pensare a tutte le battaglie che hanno sostenuto i rapper contro la diffusione del crack, o i racconti sulla vita del ghetto, la sua violenza e brutalità.
Io personalmente prima di dire "il rap che schifo" penso che sto dicendo "schifo" a un discorso molto, ma molto più ampio, che coinvolge una fetta di vitale importanza alla cultura moderna recente
Per il resto anche in Italia ha avuto delle ripercussioni culturali decisive
Tuttavia mi permetto una piccola digressione, partendo dal presupposto che non sono un'estimatore del rap, ma che tuttavia riconosco in lui alcune peculiarità che gli permettono un posto di rilievo nella cultura e nella musica moderna.
Per prima cosa è una musica che ha saputo catturare con forza un senso di contemporaneità e di cruda rappresentazione della realtà, al pari dei Nirvana, dei Velvet Underground e dei Sex Pistols, tutte formazioni che hanno creato una loro estetica unita a un messaggio che fa capire che aria gli artisti stessero respirando.
In secondo luogo tracce della scansione rap si possono far risalire già agli incalzanti incitamenti dei predicatori afroamericani, ma nessuno si sarebbe mai sognato di rendere questo un genere musicale: la cultura popolare ha prodotto uno slittamento di senso, di conseguenza una musica NUOVA.
Ammiro questa musica dalla sua nascita, perchè la scintilla è partita dalla Jamaica, la terra che ha dato il natale alla mia musica: le radici del rap sono Jamaicane, già dagli anni 60 i produttori avevano messo in commercio dei dischi che contenevano da una facciata la versione completa del brano, dall'altra la RIDDIM, la versione strumentale. Il diffondersi di questi dischi ha dato origine al diffondersi del "talk over" da parte dei DJ, e col tempo lo stile divenne un genere a se stante ad opera di personaggi come Prince Buster. Clive Campbell esportò il talk over Jamaicano a New York, al centro della cultura afro, e attorno a lui cominciò a formarsi una comunità di dj che iniziò a sviluppare lo stile del rap, sostituendo il reggae alla ritmica funk e r'n'b.
Da questo punto di partenza nasce una nuova estetica e una nuova cultura che ha toccato molte sfere dell'arte: i Graffiti, la break dance, la nascita di una musica che ha una povertà di mezzi superiore al punk (con la tecnica della manipolazione dei dischi direttamente durante la performance) e l'elaborazione di una sempre più sofisticata tecnica verbale. In poco tempo il rap diventa in sostanza la RIPRESA DELLA TRADIZIONE DELLA MUSICA NERA.
Chuck D. diceva della sua musica "Il rap è la CNN del ghetto" basti pensare a tutte le battaglie che hanno sostenuto i rapper contro la diffusione del crack, o i racconti sulla vita del ghetto, la sua violenza e brutalità.
Io personalmente prima di dire "il rap che schifo" penso che sto dicendo "schifo" a un discorso molto, ma molto più ampio, che coinvolge una fetta di vitale importanza alla cultura moderna recente
Per il resto anche in Italia ha avuto delle ripercussioni culturali decisive
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