http://napoli.repubblica.it/cronaca/...4/?ref=HREC2-1
Per Francesco Attrice, 29 anni, nipote di una vittima innocente della camorra, non ci doveva essere alcuna possibilità di scampo. E così è stato. I sicari lo hanno atteso, forse in sella ad uno scooter, nei pressi del lotto D del rione Scampia, a Napoli ed hanno aperto il fuoco.
Hanno esploso dieci colpi, quattro hanno raggiunto Attrice. Uno lo ha ferito alla testa. Il 29enne forse si è trascinato fino a via Ghiasleri, nei pressi dell"Oasi del Buon Pastore, dove è stato soccorso e portato in ospedale. Ma quando è giunto al "Cardarelli" i medici del pronto soccorso non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso.
Il giovane era il nipote di Carmela Attrice, la donna che fu uccisa il 15 gennaio del 2005 in quell'area del quartiere che era una delle roccaforti dei Di Lauro. La sua unica colpa, così come hanno ricostruito gli investigatori, era quella di essere la mamma di Francesco Barone, che gli uomini dei Di Lauro accusavano di essersi avvicinato troppo ad uno degli esponenti degli Scissionisti. La donna che era in casa fu chiamata fuori con un pretesto da una persona della quale si fidava e fu uccisa con una pioggia di proiettili. A quel raid prese parte un giovane non ancora maggiorenne. Una vicenda che è stata ricostruita anche nel film "Gomorra" di Matteo Garrone, tratto dal libro di Roberto Saviano.
L'agguato di mercoledì pomeriggio è avvenuto in una delle più grandi 'piazze di spaccio' della marijuana e dell'hascisc, a pochi passi dalle "Vele" che dovevano essere demolite già da tempo. E il controllo del mercato della droga - dietro il quale c'è un giro d'affari di decine e decine di migliaia di euro per ogni piazza - ha scatenato negli anni passati una violentissima faida tra gli uomini del clan Di Lauro e gli Scissionisti.
Le forze dell'ordine hanno scavato nel passato di Francesco Attrice (a suo carico aveva alcune denunce) ma soprattutto stanno cercando di capire chi e perchè lo ha condannato a morte.
I carabinieri, in queste ore, hanno sentito alcuni parenti della vittima e stanno lavorando senza sosta per ricostruire l'esatta dinamica dell'agguato. Un lavoro difficile anche perchè sembra che, al momento, non ci siano testimoni.
Per Francesco Attrice, 29 anni, nipote di una vittima innocente della camorra, non ci doveva essere alcuna possibilità di scampo. E così è stato. I sicari lo hanno atteso, forse in sella ad uno scooter, nei pressi del lotto D del rione Scampia, a Napoli ed hanno aperto il fuoco.
Hanno esploso dieci colpi, quattro hanno raggiunto Attrice. Uno lo ha ferito alla testa. Il 29enne forse si è trascinato fino a via Ghiasleri, nei pressi dell"Oasi del Buon Pastore, dove è stato soccorso e portato in ospedale. Ma quando è giunto al "Cardarelli" i medici del pronto soccorso non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso.
Il giovane era il nipote di Carmela Attrice, la donna che fu uccisa il 15 gennaio del 2005 in quell'area del quartiere che era una delle roccaforti dei Di Lauro. La sua unica colpa, così come hanno ricostruito gli investigatori, era quella di essere la mamma di Francesco Barone, che gli uomini dei Di Lauro accusavano di essersi avvicinato troppo ad uno degli esponenti degli Scissionisti. La donna che era in casa fu chiamata fuori con un pretesto da una persona della quale si fidava e fu uccisa con una pioggia di proiettili. A quel raid prese parte un giovane non ancora maggiorenne. Una vicenda che è stata ricostruita anche nel film "Gomorra" di Matteo Garrone, tratto dal libro di Roberto Saviano.
L'agguato di mercoledì pomeriggio è avvenuto in una delle più grandi 'piazze di spaccio' della marijuana e dell'hascisc, a pochi passi dalle "Vele" che dovevano essere demolite già da tempo. E il controllo del mercato della droga - dietro il quale c'è un giro d'affari di decine e decine di migliaia di euro per ogni piazza - ha scatenato negli anni passati una violentissima faida tra gli uomini del clan Di Lauro e gli Scissionisti.
Le forze dell'ordine hanno scavato nel passato di Francesco Attrice (a suo carico aveva alcune denunce) ma soprattutto stanno cercando di capire chi e perchè lo ha condannato a morte.
I carabinieri, in queste ore, hanno sentito alcuni parenti della vittima e stanno lavorando senza sosta per ricostruire l'esatta dinamica dell'agguato. Un lavoro difficile anche perchè sembra che, al momento, non ci siano testimoni.
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