Mah io se penso a cose che superano le 15k battute mi viene l'ansia.
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Scrivere un libro
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Leggevo ora due pezzi che ho scritto l'altra sera, lontano da alcolici e psicofarmaci.
Il risultato è stato soprendentemente visionario ed io non mi faccio bocchìni facili.
Leggo Erri De Luca, mi incoraggia il fatto che se quel suo libricino di mèrda è arrivato fino a me c'è speranza veramente per molti.
Mi chiedo però fin dove posso arrivare; nel senso che credo d'avere la capacità di racchiudere in poche parole significati potenti ma tutto questo riassumere non penso mi lascerà spazio di divagare a lungo su pagine e pagine. Non so, avanzo molto a rilento.
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Non ho uno schema narrativo, ho solo a mente uno schema cronologico [perdona la terminologia inventata, purtroppo è un mio gran difetto e lacuna] delle vicende, autobiografiche per la maggior parte, che accadono al personaggio.
Non riesco a seguire l'ordine cronologico però, dato che sono arrivato alla conclusione che se non sono dell'umore di quell'evento non posso raccontarlo e di conseguenza ne ho scritti molti alla rinfusa.
Leggendo Cèline ho avuto come l'impressione che scrivesse i capitoli per interi, tanto il filo logico ed emozionale reggesse riga dopo riga. Io mi fermo a blocchi di, a dir tanto, 500 parole.
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pfffhhhahaahahahaha no no non mi offendo anzi! Sono ben cosciente dei miei limiti, per carità.
Non sto qui a pretendere d'esser letto da orde di occhi, voglio solo poter rileggermi di tanto in tanto e godere come stamattina con i pezzi di ieri. E' una questione di diletto.
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mmm no no, non sono dello stesso parere sai. Questi ultimi anni, conoscendomi un po' dal punto di vista delle mie non-capacità letterarie, ho scoperto che se c'è una cosa che non so fare è scrivere di cose non mie.
Tu dici << fai tua una storia >> ma non ho, ad oggi, questa capacità d'immersione. Otto-nove ore di lavoro, due-tre di mezzi e poco tempo a casa con i miei sempre tra i coglìoni (grazie 2010). Sono lontani i tempi in cui ero totalmente fuso nella fantasia come quando mi perdevo in UO.
Cerco, a questo punto, di calibrare il più possibile la narrazione unendo background di fantasia e eventi autobiografici, per disporre maggiormente di capacità di immedesimazione e quindi di trasposizione delle emozioni (sì, vi avrò fatto produrre un bel po' di latte nelle palle co 'sto Cèline ma anche questo è un suo metodo).
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Originariamente inviato da KoroshiyaIchi Visualizza il messaggioIo penso che per quanto ci sforziamo di non farlo, alla fine tutti noi in fondo un po' di indulgenza ce la regaliamo sempre.
Un autore, invece, non dovrebbe avere nessuna pietà per i propri personaggi.
Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggioIo vorrei leggere qualcosa.
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