Ho letto alcuni suoi racconti e devo dire che trasmettono benissimo il senso di angoscia e di orrore... voi cosa ne pensate?
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H.P. Lovecraft...
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Belli, veramente belli.
Un po' "pesanti" come stile per via delle forse eccessive descrizioni, se proprio si vuol fare una critica all'autore, ma inimitabili dal punto di vista dell'atmosfera che crea con la narrazione.
A mio avviso i più belli sono "L'orrore di Dunwich" e "Le montagne della follia", sebbene quest'ultimo parta in maniera davvero molto lenta.
L'orrore cosmico di Lovecraft è stato un qualcosa di unico, anche se diversi scrittori hanno poi provato a riprendere qualcosa di suo.
Peccato che la sua produzione di maggior livello si sia fermata presto e che molti dei suoi lavori più tardi siano stati collaborazioni con altri scrittori (lavorava come revisore di testi... molti in pratica li riscriveva lui ).
Se si pensa che è pure morto a soli 47 anni...
Qualcuno ha letto i suoi racconti che parlano delle Dreamlands?[TRASH DAY] Risultati!
Originally posted by -Angelus-
1: Xion_Aritel (13449 items) removed bug user
ICQ:207765647
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Belli, veramente belli.
Un po' "pesanti" come stile per via delle forse eccessive descrizioni, se proprio si vuol fare una critica all'autore, ma inimitabili dal punto di vista dell'atmosfera che crea con la narrazione.
L'atmosfera è data anche da quella pesantezza, tanto vicina agli incubi in cui non puoi muoverti come vorresti
A mio avviso i più belli sono "L'orrore di Dunwich" e "Le montagne della follia", sebbene quest'ultimo parta in maniera davvero molto lenta.
L'orrore cosmico di Lovecraft è stato un qualcosa di unico, anche se diversi scrittori hanno poi provato a riprendere qualcosa di suo.
Peccato che la sua produzione di maggior livello si sia fermata presto e che molti dei suoi lavori più tardi siano stati collaborazioni con altri scrittori (lavorava come revisore di testi... molti in pratica li riscriveva lui ).
Se si pensa che è pure morto a soli 47 anni...
Qualcuno ha letto i suoi racconti che parlano delle Dreamlands?
Chi ha visto "I semi della follia" concorderà con me.
Immaginate cosa avrebbe fatto un regista con H.P. Lovecraft ad aiutarlo nelle visioni..
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Originally posted by - ClM -
Se fosse scritto scorrevolmente non renderebbe il 10% di quel che rende, fidati
L'atmosfera è data anche da quella pesantezza, tanto vicina agli incubi in cui non puoi muoverti come vorresti
La mia "critica" (premesso che darei un braccio, una gamba e qualche organo di secondaria importanza per scrivere come lui ) era rivolta alla quantità ed alla pedanteria di alcune descrizioni. Torno a citare le Montagne della Follia... la descrizione della città che vedono sull'altipiano è un po' ridondante.
Che poi la "pesantezza" nei momenti d'incubo sia essenziale nel suo stile è innegabile
Non so, sinceramente, quanto H.P. Lovecraft avrebbe potuto combinare con un regista, dato il tipo.
Si è sempre sottovalutato molto, e non so come avrebbe reagito ad un lavoro cinematografico.
D'altronde sono per ora grato che nessun regista voglioso di fama abbia realizzato la propria vaccata a partire da un opera di Lovecraft Sarà che sono un po' sfiduciato verso il cinema...[TRASH DAY] Risultati!
Originally posted by -Angelus-
1: Xion_Aritel (13449 items) removed bug user
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Originally posted by Suor Germana
bellissimi.
specialmente due racconti.. ora non ricordo bene i titoli.. uno parlava di un mostro abnorme che si aggirava per le montagne intorno un villaggio
Si, Lovecraft è molto descrittivo. Ma spesso è grazie alla "pesantezza" delle descrizioni che riesce a destabilizzare il lettore.
Certe trovate sono poi geniali: "Il colore venuto dallo spazio" viene descritto come "un colore che nessuno aveva mai visto". Riuscite ad immaginarlo? Da mal di testa.
Comunque, uno dei più belli, è l'onirico "The dream-quest of unknown Kadath", ovvero "Alla ricerca del misterioso Kadath". Ti trascina in un immenso sogno ad occhi aperti, che include grossa parte della mitologia Lovecraftiana.
Ma che dico, sono tutti dei capolavori.
Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same
Lo Spambollino fa FIGO
Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)
Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]
Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.
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Originally posted by Xion Aritel
Su questo niente da dire, ovviamente
La mia "critica" (premesso che darei un braccio, una gamba e qualche organo di secondaria importanza per scrivere come lui ) era rivolta alla quantità ed alla pedanteria di alcune descrizioni. Torno a citare le Montagne della Follia... la descrizione della città che vedono sull'altipiano è un po' ridondante.
Che poi la "pesantezza" nei momenti d'incubo sia essenziale nel suo stile è innegabile
Non so, sinceramente, quanto H.P. Lovecraft avrebbe potuto combinare con un regista, dato il tipo.
Si è sempre sottovalutato molto, e non so come avrebbe reagito ad un lavoro cinematografico.
D'altronde sono per ora grato che nessun regista voglioso di fama abbia realizzato la propria vaccata a partire da un opera di Lovecraft Sarà che sono un po' sfiduciato verso il cinema...
Esistono film (a parte il seme della follia) ci sono altri film su H.P.
C'è Dagon ispirato all'Orrore di Dunvich.
Poi anche Hellboy può esser definito Lovercraftiano.
Poi Reanimator, Necronomicon, La Casa 1 (poi va tutto in caciara) e qualche film anni 70.
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Lo stile è quello stupendo ed elegante "a cavallo tra il 1800 e il 1900" che si ritrova anche nei racconti spiritisti di Conan Doyle.
Adoro questo genere di narrativa
Cmq trovo che Conan Doyle e Lovecraft abbiano molto in comune seppure dagli scritti del primo traspaia lo specchio di una vita sociale ricca e pienamente vissuta, al contrario del secondo in cui si nota una profonda interiorizzazione del sè.
Conan Doyle è: io e la realtà che mi circonda nelle sue mille sfumature, seppur spiegabili anche se ancora sconosciute.
Lovecraft è: io e il Cosmo che mi schiaccia e mi usa facendomi credere di essere controllabile quando invece, troppo tardi mi accorgo che è lui che controlla me.
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