Ho da pochi giorni riletto per l'ennesima volta Noruwei no mori (Tokyo Blues in italiano), un libro stupendo, si respirano le atmosfere del Grande Gatsby di Fitzgerald, e del Giovane Holden di Salinger. Una patina tristezza pervade le trecento e rotte pagine, aleggia quasi impalpabile come la nebbia, eppure il romanzo scorre leggero fino al suo epilogo che sembra a dir poco scontato, come se l'ineluttabilitą di quella fine fosse imprescindibile dalle scelte fatte durante gli anni.