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We're not perfect but we do have democracy

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  • Originariamente inviato da Nagatomo Visualizza il messaggio
    windows = )
    Mai comprato Windows; mai eseguita una transazione con la Microsoft Corporation.

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    • "I fascisti non sono esseri umani. Un serpente è più umano di un fascista." Hugo Chavez

      HUGO CHAVEZ LLAMA FASCISTA A EX PRESIDENTE AZNAR - YouTube

      (Yaya) La notte io mi sego pensando a te
      la notta buia ti penso
      la notte buia mi tocco
      la notte buia ti desidero
      vorresti uscire con me
      ci vediamo e scopiamo
      poi scopiamo nella notte buia

      Pino Melfa

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      • Originariamente inviato da blasowski Visualizza il messaggio
        Non hai mai letto Marx.
        A sentir te sto tipo non ha mai scritto un bestseller.


        Clan Spammer Severi ma giusti.

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        • Devi solo dare contro Kim. Sai benissimo che ha scritto una cazzata.
          E lo sai bene proprio tu con l'iPhone.

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          • Originariamente inviato da Nagatomo Visualizza il messaggio
            Direi proprio di si. Anche perché a sentire le vostre descrizioni pare la terra promessa. Fortuna che sto 3d è in generale e non in viaggi ecc sennò ci perdevamo elle, wang e ramish in qualche sequestro lampo.
            La nostra enorme amicizia termina qui.

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            • Originariamente inviato da blasowski Visualizza il messaggio
              http://operamundi.uol.com.br/conteud...ivariana.shtml
              1. Mai nella storia dell’America Latina un leader politico aveva raggiunto una legittimità democratica così incontestabile. Dal suo arrivo al potere, nel 1999, ci sono state 16 elezioni in Venezuela. Hugo Chávez ne ha vinte 15, fra cui l’ultima il 7 ottobre 2012. Ha sempre sconfitto i suoi rivali con uno scarto fra i 10 e i 20 punti.

              2. Tutti gli organismi internazionali, dall’Unione Europea fino all’Organizzazione degli Stati Americani, passando per l’Unione delle Nazioni Sudamericane e il Centro Carter, si sono dimostrate unanimi nel riconoscere la trasparenza degli scrutini.

              3. James Carter, ex presidente degli Stati Uniti, ha perfino dichiarato che il sistema elettorale del Venezuela era “il migliore al mondo”.

              4. L’universalizzazione dell’accesso all’istruzione instaurata nel 1998 ha avuto risultati eccezionali. Circa un milione e mezzo di venezuelani ha imparato a leggere e scrivere grazie alla campagna di alfabetizzazione denominata Missione Robinson I.

              5. Nel dicembre del 2005, l’UNESCO ha dichiarato sradicato l’analfabetismo in Venezuela.

              Cominciamo da qui, perché bisogna rispondere bene a tutte le sciocchezze che hai scritto da compagno di viaggio (cfr. Indro Montanelli) al cui paradigma ti attieni con una fedeltà quasi imbarazzante.
              Premettiamo: se quello che dicono gli osservatori occidentali va bene, assumiamo che vada bene sempre e non quando lo decidi tu.
              Fatta la premessa ribadiamo che il Carter Center does not have an election observation mission in Venezuela. It will not provide a comprehensive assessment of the quality of the electoral process as a whole. Instead, the Center will issue a report following the election based on interviews, reports of national observer organizations, analysis of Venezuelan laws and regulations, and personal observations over the five-month period. (fonte: Carter Center.org)
              Ho già spiegato perché tecnicamente il processo elettorale è democratico ma nella realtà dei fatti non lo è.

              Aggiungo che la competizione elettorale, un tema su cui è comunemente ritenuto più corretto valutare la democraticità, è sproporzionato a favore del partido socialista unido. Le regioni in cui l'opposizione si dimostra più competitiva vengono affamate nei mesi precedenti le elezioni. e per la tua personale informazione, i giorni prima delle elezioni l'esercito distribuisce pollo, farina e un pesce a persona.
              Detto questo, i più importanti organismi di valutazione dei processi democratici nel mondo e della tutela dei diritti politici, su tutti Freedom House, definiscono il Venezuela una NON democrazia.

              Veniamo all'istruzione. Tra il 1950 e il 1990 (quindi se capisci la storia un po' più di un bambino di quinta elementare capirai anche che Chavez non esisteva ancora politicamente) il Venezuela è passato dal 50% di alfabetizzazione al 90% (Salamanca, 1997). Ma qui viene il bello.
              La missione Robinson I.
              2005 to present.

              Secondo le dichiarazioni ufficiali del ministro Isturiz, il Venezuela ha cancellato definitivamente l'analfabetismo. Vediamo come questa dichiarazione (cercando di legittimarla con false dichiarazioni UNESCO falsandole: la ricerca unesco si basa su popolazione che ha accesso alle scuole pubbliche e non considera le famose missioni. Significa, per te e gli altri che ignorano, che il passaggio del tasso di analfabetismo da 90% del 1990 al 95% del 2008 riguarda le classi sociali della bassa media borghesia, e quelle ricche). Ma facciamo che dell'UNESCO non ci interessa più.

              Per quanto riguarda le missioni Robinson ecco come funzionano. Un funzionario statale, pagato 160 mila bolivar al mese (cento dollari) e coadiuvato da un team dell'esercito raggiunge per sei settimane una zona ritenuta a scarsa alfabetizzazione e impartisce lezioni discrezionali senza programma. Alla fine lo scolaro dovrebbe essere in grado di scrivere una lettera.
              Stando a quanto dichiara il governo, il Venezuela ha sradicato l'analfabetismo dando istruzione a 1 600 000 analfabeti.

              Resta non chiaro da dove attinga i dati.

              Stando alla Comision Nacional de Alfabetizacion del Venezuela (un organismo presidenziale che si occupa di valutare gli effetti delle missioni), non esistono pubblicazioni, ricerche o dati dimostrabili che confortino le dichiarazioni del governo ( si suppone che questi dati derivino dai rapporti vocali del funzionario statale a conclusione delle sue sei settimane). Per di più le stesse statistiche ufficiali di Chavez pre-Missione dicono che il numero di analfabeti in Venezuela fosse di già sotto il milione e mezzo. Infatti il censimento reso pubblico nel 2001 dice che, a partire dai 15 anni di età, fossero 1 000 000 gli analfabeti (stesso dato confermato da UNESCO). Quindi sono comparsi 600 mila analfabeti sedicenni per rendere il dato clamoroso e vagamente propagandistico (vi darò un milione di posti di lavoro!), oppure in Venezuela si riproducono per meiosi.


              Ma prendendo per vero questo nuovo dato, nonostante non compaia in nessuna statistica né contro né filo governativa, ma solo nelle interviste di Chavez e del suo ministro allo sport Isturiz, il Venezuela avrebbe portato a leggere e scrivere 1 500 000 over15, implicando un tasso tra il 99.98 e il 100.09 per cento, probabilmente prendendo in prestito qualche peruviano o messicano per superare il limite naturale del numero di abitanti del Venezuela.
              Per le persone serie invece, prendete per vero il dato del 99.98, e paragonandolo con quello del paese più alfabetizzato del sudamerica, l'Uruguay, che sta intorno al 97.5 per cento, fate le vostre considerazioni. La mia è la seguente: le misiones non hanno dato un contributo statisticamente rilevante all'alfabetizzazione del Venezuela che si attesta al 95% dimostrabile. E non abbiamo neppure parlato dei programmi.

              N.b. in Europa la Svezia ha un tasso di alfabetizzazione (rilevato con le metodiche universalmente riconosciute e non autonome del governo locale come nella classifica di wikipedia) del 99.00 per cento.

              Per oggi mi fermo qui, a domani con: vi dimostro che non basta prendere dati a caso dalla rete per spacciarsi osservatori di politica internazionale, studiosi di filosofia politica, socialisti, o romani.
              Ultima modifica di JustLikeToio; 11-03-2013, 20:10.

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              • Infatti, basta scriverli personalmente quei dati, neanche andarli a prendere, e in quel caso si diventa davvero esperti. Insomma, Salim Lamrani li scrive a caso, mentre Camri di GN quei dati ce li sta portando da un bacino di informazioni sicure. Perché vedi? Parli, o quanto meno fai cenno ad importanti "organismi di valutazione dei processi democratici", quando poi - disclaimer che tanto ami a parte - il Venezuela risulta tutt'altro che una dittatura nei processi democratici. Interpretazione su cosa sia una dittatura a parte, si intende.

                Anche se sto notando lentamente che hai appena scoperto la bonaria volubilità dei popoli. "Ma quello li convince a farsi votare!", beh, certo, questo pure prima della quinta elementare lo si viene a sapere. Però, forse, se non Marx, perché avresti dovuto leggere Lenin?

                Inoltre, continui a parlare del Carter Center, e mi fa piacere che tu abbia tanto a cuore quel nome, ma io continuo a citare Jimmy Carter, persona, non la sua organizzazione. È uno spauracchio? Tapparti occhi e orecchie così, magari, ti passa la paura? Ma giusto per chiudere ancora: Jimmy Carter (N.B.: Non il Carter Center, ma Jimmy Carter. Ripeto, non il Carter Center) ha dichiarato in due occasioni, nonostante non sia chavista, che il sistema democratico Venezuelano è il migliore al mondo. Ora, l'avrà fatto per pubblicizzarsi? Non saprei, sarebbe un autogol per un ex presidente americano. Certo, non stiamo a fare un processo all'intenzione per il caro Jimmy, ma lui, per la posizione che ricopre e le sicuramente più attendibili conoscenze che avrà, ha ritenuto giusto dichiarare quello che ha dichiarato. Non ti sta bene? Torna pure sui disclaimer, sono lì che ti aspettano.

                Ancora non c'hai spiegato cosa è per te il fascismo e in cosa sarebbe fascista il caro Hugo comunque.
                Ti sei limitato a dei banalissimi "non è vero niente", rosso paonazzo, sei stato smentito e le tue contro-argomentazioni sono state violentate (e non solo da me, che porto avanti la discussione, ma dall'incessante fiume di dichiarazioni e articoli che ti stanno inondando di schiaffoni), ma ancora non hai spiegato una sega di quello che è stato il tuo intervento iniziale.

                Confido nel fatto che la lucidità non potrà più tornarti.



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                • One of the main factors for the popularity of the Chávez Government and its landslide victory in this re-election results of October 2012, is the reduction of poverty, made possible because the government took back control of the national petroleum company PDVSA, and has used the abundant oil revenues, not for benefit of a small class of renters as previous governments had done, but to build needed infrastructure and invest in the social services that Venezuelans so sorely needed. During the last ten years, the government has increased social spending by 60.6%, a total of $772 billion [i].

                  Poverty is not defined solely by lack of income nor is health defined as the lack of illness. Both are correlated and both are multi-factorial, that is, determined by a series of social processes. To make a more objective assessment of the real progress achieved by the Bolivarian Revolution in Venezuela during the last 13 years it is essential to review some of the key available data on the social determinants of health and poverty: education, inequality, jobs and income, health care, food security and social support and services.

                  With regard to these social determinants of health indicators, Venezuela is now the country in the region with the lowest inequality level (measured by the Gini Coefficient) having reduced inequality by 54%, poverty by 44%. Poverty has been reduced from 70.8% (1996) to 21% (2010). And extreme poverty reduced from 40% (1996) to a very low level of 7.3% (2010). About 20 million people have benefited from anti-poverty programs, called “Misiones” (Up to now, 2.1 million elderly people have received old-age pensions – that is 66% of the population while only 387,000 received pensions before the current government.

                  Education is a key determinant of both health and poverty and the Bolivarian government has placed a particular emphasis on education allotting it more than 6% of GDP. UNESCO has recognized that illiteracy been eliminated furthermore, Venezuela is the 3rd county in the region whose population reads the most. There is tuition free education from daycare to university; 72% of children attend public daycares and 85% of school age children attend school. There are thousands of new or refurbished schools, including 10 new universities. The country places 2nd in Latin America and 5th in the world with the greatest proportions of university students. In fact, 1 out of every 3 Venezuelans are enrolled in some educational program.[ii] . It is also a great achievement that Venezuela is now tied with Finland as the 5th country with the happiest population in the world.[iii] .

                  Before the Chavez government in 1998, 21% of the population was malnourished. Venezuela now has established a network of subsidized food distribution including grocery stores and supermarkets. While 90% of the food was imported in 1980, today this is less than 30%. Misión Agro-Venezuela has given out 454,238 credits to rural producers and 39,000 rural producers have received credit in 2012 alone. Five million Venezuelan receive free food, four million of them are children in schools and 6,000 food kitchens feed 900,000 people. The agrarian reform and policies to help agricultural producers have increased domestic food supply. The results of all these food security measures is that today malnourishment is only 5%, and child malnutrition which was 7.7% in 1990 today is at 2.9%. This is an impressive health achievement by any standards.

                  Some of the most important available data on health care and public health are as following [iv],[v],[vi]:

                  *infant mortality dropped from 25 per 1000 (1990) to only 13/1000 (2010);

                  *An outstanding 96% of the population has now access to clean water (one of the goals of the revolution);

                  *In 1998, there were 18 doctors per 10,000 inhabitants, currently there are 58, and the public health system has about 95,000 physicians;

                  *It took four decades for previous governments to build 5,081 clinics, but in just 13 years the Bolivarian government built 13,721 (a 169.6% increase);

                  *Barrio Adentro (i.e., primary care program with the help of more than 8,300 Cuban doctors) has approximately saved 1,4 million lives in 7,000 clinics and has given 500 million consultations;

                  *In 2011 alone, 67,000 Venezuelans received free high cost medicines for 139 pathologies conditions including cancer, hepatitis, osteoporosis, schizophrenia, and others; there are now 34 centres for addictions,

                  *In 6 years 19,840 homeless have been attended through a special program; and there are practically no children living on the streets.

                  *Venezuela now has the largest intensive care unit in the region.

                  *A network of public drugstores sell subsidized medicines in 127 stores with savings of 34-40%.

                  *51,000 people have been treated in Cuba for specialized eye treatment and the eye care program “Mision Milagro”; has restored sight to 1.5 million Venezuelans

                  An example of how the government has tried to respond in a timely fashion to the real needs of its people is the situation that occurred in 2011 when heavy tropical rains left 100,000 people homeless. They were right away sheltered temporarily in all manner of public buildings and hotels and, in one and a half years, the government built 250,000 houses. The government has obviously not eradicated all social ills, but its people do recognize that, despite any shortcomings and mistakes, it is a government that is on their side, trying to use its resources to meet their needs. Part of this equation is the intense political participation that the Venezuelan democracy stands for, that includes 30,000 communal councils, which determine local social needs and oversee their satisfaction and allows the people to be protagonists of the changes they demand.[vii]

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                  • The Venezuelan economy has low debts, high petroleum reserves and high savings, yet Western economists that oppose President Chávez repeat ad nauseam that the Venezuelan economy is not “sustainable” and predict its demise when the oil revenues stop. Ironically they do not hurl these dire predictions to other oil economies such as Canada or Saudi Arabia. They conveniently ignore that Venezuela’s oil reservoir of 500 billion barrels of oil is the largest in the world and consider the social investment of oil revenues a waste or futile endeavour. However these past 13 years, the Bolivarian government has been building up an industrial and agricultural infrastructure that 40 years of previous governments had neglected and its economy continues to get stronger even in the face of a global financial crisis.

                    An indication of the increasing diversification of the economy is the fact that the State now obtains almost as much revenue from tax collection as from the sale of oil, since it strengthened its capacity for tax collection and wealth redistribution. In just one decade, the State obtained US$ 251,694 million in taxes, more than its petroleum income per annum. Economic milestones these last ten years include reduction in unemployment from 11.3% to 7.7%; doubling the amount of people receiving social insurance benefits, and the public debt has been reduced from 20.7% to 14.3% of GNP and the flourishing of cooperatives has strengthen local endogenous economies. In general, the Venezuelan economy has grown 47.4% in ten years, that is, 4.3% per annum. [viii]. Today many European countries would look jealously at these figures. Economists who studied in detail the Venezuelan economy for years indicate that, “The predictions of economic collapse, balance of payments or debt crises and other gloomy prognostications, as well as many economic forecasts along the way, have repeatedly proven wrong… Venezuela’s current economic growth is sustainable and could continue at the current pace or higher for many years.”[ix] .

                    According to Global Finance and the CIA World Factbook ,the Venezuelan economy presents the following indicators.[x]: unemployment rate of 8%; 45,5% government (public) debt as a percent of GDP (by contrast the European Union debt/GDP is 82.5%); and a real GDP growth: GDP per capita is $13,070. In 2011, the Venezuelan economy defied most forecasts by growing 4.2 percent, and was up 5.6 percent in the first half of 2012. It has a debt-to-GDP ratio comfortably below the U.S. and the UK, and stronger than European countries; an inflation rate, an endemic problem during many decades, that has fallen to a four-year low, or 13.7%, over the most recent 2012 quarter. Even The Wall Street Journal reports that Venezuela’s stock exchange is by far the best-performing stock market in the world, reaching an all-time high in October 2012, and Venezuela’s bonds are some of the best performers in emerging markets.

                    Hugo Chavez’s victory had an impact around the world as he is recognized as having spearheaded radical change not only in his own country but in all Latin America where progressive governments have also been elected, thereby reshaping the global order. The victory was even more significant considering the enormous financial and strategic help that the USA agencies and allies gave to the opposition parties and media. Since 2002, Washington channeled $100 million to opposition groups in Venezuela and this election year alone, distributed US$ 40-50 million there. [xi] But the Venezuelan people disregarded the barrage of propaganda unleashed against the president by the media that is 95% privately owned and anti-Chavez. [xii]. The tide of progressive change in the region has started to build the infrastructure for the first truly independent South America with political integration organizations such as Bank of the South, CELAC, ALBA, PETROSUR, PETROCARIBE, UNASUR, MERCOSUR, TELESUR and thus have demonstrated to the rest of the world that there are, after all, economic and social alternatives in the 21st century.[xiii] . Following a different model of development from that of global capitalism in sharp contrast to Europe, debt levels across Latin America are low and falling.

                    The changes in Venezuela are not abstract. The government of President Chávez has significantly improved the living conditions of Venezuelans and engaged them in dynamic political participation to achieve it [xiv]. This new model of socialist development has had a phenomenal impact all over Latin America, including Colombia of late, and the progressive left of centre governments that are now the majority in the region see in Venezuela the catalyst that that has brought more democracy, national sovereignty and economic and social progress to the region.[xv] . No amount of neoliberal rhetoric can dispute these facts. Dozens of opinionated experts can go on forever on whether the Bolivarian Revolution is or is not socialist, whether it is revolutionary or reformist (it is likely to be both ), yet at the end of the day these substantial achievements remain. This is what infuriates its opponents the most both inside Venezuela and most notable, from neocolonialist countries. The “objective” and “empiricist” The Economist will not publicize this data, preferring to predict once again the imminent collapse of the Venezuelan economy and El Pais, in Spain, would rather have one of the architects of the Caracazo (the slaughter of 3000 people in Caracas protesting the austerity measures of 1989), the minister of finance of the former government Moises Naim, go on with his anti-Chávez obsession. But none of them can dispute that the UN Human Development Index situates Venezuela in place #61 out of 176 countries having increased 7 places in 10 years.

                    And that is one more reason why Chavez’s Bolivarian Revolution will survive Venezuela’s Socialist leader.

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                    • Carles Muntaner is Professor of Nursing, Public Health and Psychiatry at the University of Toronto. He has been working on the public health aspects of the Bolivarian Revolution for more than a decade including Muntaner C, Chung H, Mahmood Q and Armada F. “History Is Not Over. The Bolivarian Revolution, Barrio Adentro and Health Care in Venezuela.” In T Ponniah and J Eastwood The Revolution in Venezuela. Harvard: HUP, 2011

                      María Páez Victor is a Venezuelan sociologist, specializing in health and medicine.

                      Joan Benach is a professor of Public Health at the Universitat Pompeu Fabra, Barcelona. He has collaborated in a number of studies on the public health policies of the Bolivarian Revolution.



                      [i] Páez Victor, Maria. “Why Do Venezuelan Women Vote for Chavez?” Counterpunch, 24 April 2012

                      http://www.counterpunch.org/2012/04/...r-chavez/print

                      [ii] Venezuela en Noticias, Venezuela en Noticias <venezuelaennoticias@minci.gob.ve> Venezuela en Noticias, Venezuela en Noticias venezuelaennoticias@minci.gob.ve

                      [iii] Gallup Poll 2010

                      [iv] Muntaner C, Chung H, Mahmood Q and Armada F. “History Is Not Over. The Bolivarian Revolution, Barrio Adentro and Health Care in Venezuela.” In T Ponniah and J Eastwood The Revolution in Venezuela. Harvard: HUP, 2011 pp 225-256; see also 4, Muntaner et al 2011, 5, Armada et al 2009; 6, Zakrison et al 2012

                      [v] Armada, F., Muntaner, C., & Navarro, V. (2001). “Health and social security reforms in latin america: The convergence of the world health organization, the world bank, and transnational corporations.” International Journal of Health Services, 31(4), 729-768.

                      [vi] Zakrison TL, Armada F, Rai N, Muntaner C. ”The politics of avoidable blindnessin Latin America–surgery, solidarity, and solutions: the case of Misión Milagro.”Int J Health Serv. 2012;42(3):425-37.

                      [vii] Ismi, Asad. “The Bolivarian Revolution Gives Real Power to the People.” The Canadian Centre for Policy Alternatives Monitor , December 2009/January. http://www.policyalternatives.ca/pub...lution-part-iv

                      [viii] Carmona, Adrián. “Algunos datos sobre Venezuela”, Rebelión, March 2012

                      [ix] . Weisbrot, Mark and Johnston, Jake. “Venezuela’s Economic Recovery: Is It Sustainable?” Center for Economic and Policy Research, Washington, D.C., September 2012.

                      [x] Hunziker , Robert. “Venezuela and the Wonders of Equality”. October 15th, 2012

                      [xi] Golinger, Eva. “US$20 million for the Venezuelan Opposition in 2012”, Postcards from the Revolution: US: $20 million for the Venezuelan opposition in 2012

                      [xii] Páez Victor, Maria. “Chavez wins Over Powerful Foreign Conglomerate Against Him”, Periódico América Latina, 11 October, 2012

                      [xiii] Milne,Seumas. “The Chávez Victory Will be Felt Far Beyond Latin America” , Associate Editor, The Guardian, October 9, 2012:

                      [xiv] Alvarado, Carlos, César Arismendi, Francisco Armada, Gustavo Bergonzoli, Radamés Borroto, Pedro Luis Castellanos, Arachu Castro, Pablo Feal, José Manuel García, Renato d´A. Gusmão, Silvino Hernández, María Esperanza Martínez, Edgar Medina, Wolfram Metzger, Carles Muntaner, Aldo Muñoz, Standard Núñez, Juan Carlos Pérez, and Sarai Vivas. 2006. “Mission Barrio Adentro: The Right to Health and Social Inclusion in Venezuela”. Caracas: PAHO/Venezuela.

                      [xv] Weisbrot, Mark.”Why Chávez Was Re-elected”. New York Times. Oct 10th 2012

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                      • Originariamente inviato da blasowski Visualizza il messaggio
                        .
                        Tesoro non ti sto mica dando contro, solo che mica puoi dire a tutti di non aver letto Marx, anche perché tra leggerlo e capirlo ci passa un abisso, le implicazioni antropologiche, sociologiche e filosofiche quando non scientifiche sono così tante che senza un bel bagaglio di studi classici non ci si cava un ragno dal buco. E poi è un argomento così controverso, io preferisco foto tette della figlia dello zio di Macca.
                        Detto questo, a me questo thread piace una cifra, ma se ti dico perché poi ti offendi.


                        Clan Spammer Severi ma giusti.

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                        • Senza girarci intorno in modo gianniniano: ho visto in questo thread alcune bestemmie che, facendo due conti, forse sarebbe meglio giustificare con la mancata lettura di determinati autori, che con il non aver capito un càzzo di quello che si leggeva. Se vuoi te le cito paro paro, ma cominceresti a rinnegare persino di aver perso la verginità, pur di difendere chi ha bestemmiato.

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                          • Prima di leggere l'ennesimo copypaste, e risponderti, ti risponderò agli altri punti, non credere che me li dimentichi.
                            Di quel textwall per ora mi limito a citare solo la fonte da cui hai tratto l'articolo: counterpunch.org, il giornale di sinistra in cui ha scritto, tra gli altri Fidel Castro. Una fonte di autorevolissima oggettività. Ma questa è solo un'annotazione, così per dare una chiave di lettura giusta a quelli che non conoscono l'argomento e potrebbero crederci. Più tardi leggerò i dati e confuterò di nuovo quelli faziosi e sbagliati, come ho fatto con tutti gli altri.

                            Mi fermo solo sul fatto di Jimmy Carter per sottolineare quanto sia fazioso e per cui accecato il tuo ragionamento da compagno di viaggio: facciamo finta che Jimmy Carter non abbia detto le stesse cose pubblicate nella research della sua fondazione (e invece dice le stesse cose).

                            Concentriamoci piuttosto su quanto sia gustoso per noi leggere come agli occhi di un qualunque hater_no_glob_socialist col cancelletto, il parere rilasciato in un'intervista da parte di un ex presidente USA - che ai nostri occhi deve essere imperialista quando compra il petrolio e immediatamente dopo super partes quando invece giustifica il regime che glielo vende - assuma valore di innegabile imparzialità politica.

                            Insomma yazzy ammette candidamente che un'intervista della stampa occidentale (corrotta e nelle mani delle lobbies, vale la pena ricordarlo), appena dà qualche striatura lievemente positiva al suo argomento (a un lettore inesperto come te, ma ne ho già parlato) diventi persino più autorevole della ricerca scientifica dalla quale trae le conclusioni, ma senza ricordare le perplessità metodologiche dagli autori della stessa messe in chiara evidenza. Diciamolo, stai dando l'aria di uno che,pur di far sembrare che capisca l'argomento, userebbe i sondaggi del pdl.

                            Io ho parlato dei dati forniti dal governo Chavez, e ho dimostrato che sono falsi e mistificatori (si contraddicono da soli), come peraltro tutti gli osservatori annotano. Il mio argomento: chavez era un dittatorello di serie b, è ancora più solido. Ogni santa volta che provi a dimostrare il contrario googlando democracy+chavez.
                            Ultima modifica di JustLikeToio; 12-03-2013, 00:47.

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                            • Infatti Carter continua ad essere di parte, ma la sua mezza onestà intellettuale - come, peraltro, quella di chiunque non voglia ripetere le frasi dei giornalisti CNN di quando propagandavano contro Chavez - gli fa ammettere che, a monte di quattordici elezioni democratiche, fosse tutt'altro che una dittatura. Perché sì, se hai una dittatura la prima cosa che fai è abolire le elezioni proprio per evitare di terminare subito il regime, e non far sì che l'opposizione abbia in mano la maggior parte dei mezzi di informazione (tv e stampa sorpattutto) e si ripresenti per quasi quindici anni contro, facendo campagne elettorali persino finanziate dagli Stati Uniti (20mln di dollari nell'ultima, e sai, forse pane e pesci potevano regalarli anche loro se proprio ci tenevano). In una dittatura non vedrai mai percentuali. Ma visto che quella non è una dittatura, la gente è stata chiamata a votare, e Chavez ha vinto sempre con almeno il 10% (proprio cifre da dittatori!) di scarto, quando gli andava male. Chavez, a metà presidenza, si è sottoposto ad un referendum, che magari saprai cos'è, e saprai anche che è la forma più avanzata di democrazia. Ma sempre liberissimo di interpretare.

                              Vuoi dire che "convinceva" a modo suo? Bene, ma il "modo suo" era mettere in pratica politiche sociali utili, le stesse che hanno alfabetizzato (sì, hanno alfabetizzato, e dato la possibilità di istruzione a molti), dato diritti a pensioni e sanità, ridotto notevolmente la povertà (coefficiente di Gini e altri dati che ho già messo), ha troncato la mortalità e come manco fosse uno sciamano della pioggia ha persino allungato le aspettative di vita, aumentando notevolmente il numero di medici per abitanti. Una semplice campagna elettorale basata sull'attuazione, nei fatti, di quello che adesso ha spinto un'intera popolazione a farlo sopravvivere nelle idee.

                              I poveri non sono più poveri grazie al Comandante? E chi dovrebbero votare? L'ex-golpista di estrema destra finanziato dagli USA? No, votano Hugo.
                              Ci sono più medici per ogni abitante, quindi c'è più sanità e muoiono meno persone? Votano Hugo.
                              1,5mln di persone alfabetizzate? Carmona e Capriles possono succhiarselo a vicenda. Votano Hugo.

                              Inoltre: no, non hai confutato ancora un càzzo, sebbene ti faccia piacere pensarlo. Gli unici numeri che hai provato a snocciolare erano riguardo l'istruzione, ma con tesi imbarazzanti come "in cinquant'anni è cresciuta di così, mentre in dieci di così: Chavez non ha alfabetizzato!" Ed è falso, visto che è quei milioni di persone l'istruzione l'hanno de facto ottenuta.

                              Però penso di parlare con un berlusconiano mancato: stesse modalità. Le fonti autorevoli di sinistra sono faziose, mentre Freedom House è il faro della libertà con sede a Washington. Io, da pensatore, continuo a dare retta a Gennaro Carotenuto, Salim Lamrani, Carles Muntaner, María Páez, Joan Benach, Dario Azzellini, la marea di pubblicazioni autorevoli e, su tutti, il popolo venezuelano.

                              Tu continua pure con Yahoo Answer al grido di "muh freedomhouse".
                              Ultima modifica di blasowski; 12-03-2013, 11:31.

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                              • P.s.: Counterpunch supera di gran lunga ogni tua argomentazione, di svariate lunghezze. Deal with it. Il fatto che c'abbia scritto Fidel, sinceramente, è solo un dato a favore.

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                                Sto operando...
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