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We're not perfect but we do have democracy

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  • #61
    Originariamente inviato da blasowski Visualizza il messaggio
    Fabiano, tu hai solo abbandonato la politica per chiavarti dentro al tepore casalingo, chitemmuort.
    Non l'ho abbandonata la politica, tutt'altro. Ho preso coscienza che quello, per quanto più romantico e accattivante, non sia il modo giusto di fare. O meglio, in quel modo qui non si farà mai la rivoluzione. Il sistema deve crollare dopo essere stato portato all'estremo, altrimenti non crolla o se crolla prima non ci sarà il socialismo, ma una nuova versione di capitalismo. Ma quando crolla per implosione la rivoluzione deve passare per la borghesia, il proletariato non sarà mai pronto da solo, serve la borghesia intellettuale con coscienza di classe proletaria a guidarlo.
    Quanto odio dover dare ragione a Marx anche su questo. Se non fossi italiano sarebbe più facile.


    Clan Spammer Severi ma giusti.

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    • #62
      Originariamente inviato da KoroshiyaIchi Visualizza il messaggio
      Non l'ho abbandonata la politica, tutt'altro. Ho preso coscienza che quello, per quanto più romantico e accattivante, non sia il modo giusto di fare. O meglio, in quel modo qui non si farà mai la rivoluzione. Il sistema deve crollare dopo essere stato portato all'estremo, altrimenti non crolla o se crolla prima non ci sarà il socialismo, ma una nuova versione di capitalismo. Ma quando crolla per implosione la rivoluzione deve passare per la borghesia, il proletariato non sarà mai pronto da solo, serve la borghesia intellettuale con coscienza di classe proletaria a guidarlo.
      Quanto odio dover dare ragione a Marx anche su questo. Se non fossi italiano sarebbe più facile.
      Non deve passare per la borghesia, ma per l'avanguardia. E l'avanguardia sebbene preveda anche borghesi, non prescinde da quella classe. Questo è Lenin.
      E lui c'è riuscito, senza i compromessi che stai dicendo. Anzi, la militanza costante, tra sidancati, piazza e contatto col popolo è la prima cosa. E questo ce lo dice Fidel, che pure lui c'è riuscito.

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      • #63
        A sud del confine, ecco l'analisi politologica di ablz da dove arriva. Mentre installava windows al centro sociale stavano facendo cineforum.
        L'ho scritto, di prendere quei video con tutte le considerazioni del caso, eppure sono testimonianze che anche se fai finta di niente, esistono. La gente corre a comprare il pane perché come ti ho descritto poco sopra, il sistema clientelare marcio e fastistoide spacciato per socialismo del tuo eroe ha mandato in malora l'economia. I video in cui osannano il dittatore dimostrano le mie spiegazioni: si è creato il consenso tramite una mobilitazione popolare pagata da una miserrima parte dei proventi dell'industria. Il fanatismo degli ignoranti indottrinati ha fatto il resto, e non sto parlando soltanto di te. È tutto qui. Al di là delle ideologie e delle dottrine politiche. Hai torto e continui solo per evitare che ti diano del molliccio.

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        • #64
          Ora sarei curioso di conoscere la tua definizione di fascismo.
          Perché mi sa che è l'ennesima cosa che interpreti a caso.

          Ah dimenticavo: il famoso sistema clientelare venezuelano.

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          • #65
            Oddio Albz, non era proprio così quello che diceva Lenin dell'avanguardia.
            Comunque vabbè, non mi importa farti cambiare idea, tu, come tutti, devi fare prima il tuo percorso politico, alla fine le tue considerazioni verranno da sole o non verranno affatto. Ora sei nella fase noi contro loro. E' normale, è umano.


            Clan Spammer Severi ma giusti.

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            • #66
              Il punto è che io l'ho letto Lenin, sto dubitando che l'abbia fatto anche tu.
              Quanto meno non sull'avanguardia e come trascinare il popolo ad una rivoluzione.

              Fidati comunque, una cosa è certa, non ricordo nessun punto dove Lenin approvi quello che fai e disapprovi o condanni quello che facciamo noi.
              Ultima modifica di blasowski; 07-03-2013, 22:13.

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              • #67
                Beh, il punto non è aver letto o meno Lenin, ma averlo capito o meno e essere d'accordo o meno. In ogni caso puoi anche restare col dubbio. Che io l'abbia letto o capito alla fine è irrilevante, non volevo mica insegnarti nulla, esprimevo solo il mio punto di vista politico, il quale mi sembra sia abbastanza evidente che è l'opposto del tuo. Probabilmente strade e approcci differenti hanno portato a conclusioni differenti.


                Clan Spammer Severi ma giusti.

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                • #68
                  Borghesi tutti appesi.

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                  • #69
                    Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
                    Comunque, visto che yaz è stato ammaestrato, mi interessa conoscere il parere degli altri. Di Danny, per dire. Se dalle vostre parti si è soliti parlare di politica, internazionale soprattutto, potreste anche ragionare su quanto vi ho spiegato, e annichilire quei giovanotti rimasti fermi agli anni settanta, dimostrando con i fatti di essere i maschi alpha del gruppo sociale socialista. Busiello? Randy? Il regime di Chavez è ancora una libera democrazia partecipativa con un sano pluralismo che ha arricchito le masse?
                    Mi hai scambiato per un socialista, cosa che dubito fortemente di essere, comunque, a mio modo di vedere parti da dei presupposti errati, non vuoi ammettere che Chavez sia stato eletto ad esempio, da li è partita tutta la solfa sul fatto che era un fascista mancato che ha represso la sua popolazione. Sicuramente anche snocciolando tutte le fonti che hai postato non c'è mai una sicurezza assoluta, d'altronde io non ho mai affermato in questo thread che il venezuela sia il paradiso del terzo millennio né tantomeno che Chavez sia stato il rivoluzionario bolivaro/socialista per eccellenza e sicuramente con un regime (socialista, fascista e chi più ne ha più ne metta) esiste sempre anche l'altro lato della medaglia.

                    Quello che ho detto dall'inizio è, prendi il Venezuela, prendi Cuba, prendi un qualsiasi altro stato del sud america, oltre ad attuare una politica anti-imperialista nei confronti degli USA che speranza ha di sopravvivere, da come parli tu e dalla convinzione con cui difendi i tuoi dati (di cui a parte quelli di Reporters without borders, sembrano, non dico inventati, ma sicuramente poco attendibili) stavano meglio prima quando avevano le compagnie petrolifere straniere che facevano il loro comodo.

                    Sì certo, Chavez avrà usato parte dei soldi per sostenere il sistema che lui stesso aveva creato, è nel normale svolgersi delle dinamiche politiche, doveva mantere questo "regime" come vuoi definirlo e senza il supporto dei militari era impossibile (si sarebbe anche dovuto difendere dagli attacchi che gli sarebbero stati portati), non era un fesso, lo sapeva anche lui.
                    Ti vorrei riportare però ancora una volta al contrasto netto che c'era tra il prima e il poi, prima erano una colonia, non c'è altro termine penso per descriverli. Scuole? Infrastrutture? Chi le costruiva queste cose, la Shell? No, le ha costruite Chavez a quanto pare con i soldi che le compagnie gli avrebbero sotratto dal loro stesso terreno, scuole che tu affermi essere di regime, ammesso che sia vero, non sono un passo in avanti rispetto a quando non c'erano?

                    Hai postato un video per dimostrare l'infelicità popolare al governo quando ce ne sono milioni che attestano il contrario e che la gente piange in piazza il suo presidente, hai voluto screditare Chavez dicendo che vende petrolio agli USA, non capisco se ti prendi in giro da solo, ti autoproclami esperto di politica e veramente non riesci a pensare ad un motivo per il quale Chavez potesse vendere petrolio agli USA?

                    Ora, io non sono un socialista, né uno che gira col pugno alzato e che pensa che la Korea del Sud sia un paradiso, così come non lo pensavo del Venezuela, peso i fatti come mi vengono presentati, a mio modo di vedere con Chavez hanno fatto il primo passo verso uno stato che non sottostà alle politiche espansionistiche americane, che quindi ha una possibilità di svilupparsi in maniera autonoma senza farsi sfruttare, sicuramente non poteva fare tutto il defunto nel giro di 13 anni, sono dinamiche politiche e sociali che hanno bisogno di centinaia di anni probabilmente per svilupparsi nella loro interezza (e tra l'altro non è detto che continueranno) e che tu critichi alla radice, quindi mi sorge spontanea una domanda, quale politica si sarebbe sviluppata senza Chavez?
                    [Amdir]Firma Irregolare[/Amdir]

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                    • #70
                      Caro Chococamri, ti scrivo questa lettera frettolosa perchè non sono troppo stimolato dall'argomento che stiamo trattando. Per essere più precisi non mi interessa quanto Chavez abbia favorito e meno i processi democratici nel Venezuela. Proprio su questo forum, grazie a stimolanti dibattiti, sono arrivato già da tempo alla conclusione che lo stato dittatoriale è quello che più appartiene alla mia indole e che si incastona a meraviglia nella visione della mia società del futuro. Sono lontani i tempi nei quali sbandieravo la parola "democrazia" come simbolo di progresso e giustizia sociale.
                      In merito alla critica che poni ai grandi numeri sulla diffusione dell'istruzione, quella che asserisce che le persone strappate all'analfabetismo vengono solamente gettate in pasto alle scuole di regime, essa è la medesima sollevata contro tutti i paesi travolti dalla prima ondata delle rivoluzioni socialiste. Non ho una posizione in merito se non quella di supportare fieramente la costruzione del consenso nei confronti della popolazione in balia della libertà quindi delle tendenze umane ad intraprendere strade poco virtuose ed accomodanti: reazionarie.
                      Toccando invece i dati, l'Hoolihalb, è stato molto preciso e ci ha fornito statistiche sull'operato di questo personaggio che merita sempre più approfondimenti. I numeri parlano di interventi di stampo socialista nella sanità, nella ripartizione della ricchezza, nella ricerca, nella sua netta posizione anti-statunitense e spalla a spalla con gli altri paesi dell'Alba coalizzati contro l'inarrestabile bestia imperialista.

                      Generale Kim, vengo a voi. E' con dispiacere che mi trovo ad ammettere di aver abbandonato la lettura e lo studio dei padri fondatori del socialismo e del comunismo, soprattutto per la difficoltà che ho trovato ad attualizzare teorie e strategie d'altre epoche. Non voglio discolparmi di una così grave mancanza, affatto, però ho trovato un rifugio più immediato nel Manifesto dell'(n)PCI soprattutto in vista della Strategia dell'Ingovernabilità tanto vincolata alle recenti elezioni.
                      Non riesco bene a decifrare la vostra posizione sebbene a prescindere diffido di qualsiasi teoria che per tutta una serie di fattori controinculanti prediligono la stasi all'azione, all'intervento. Come dice un mio amico: "Il botto ci sarà. Bisognerà esser preparati".
                      Ultima modifica di max84; 08-03-2013, 00:10.

                      (Yaya) La notte io mi sego pensando a te
                      la notta buia ti penso
                      la notte buia mi tocco
                      la notte buia ti desidero
                      vorresti uscire con me
                      ci vediamo e scopiamo
                      poi scopiamo nella notte buia

                      Pino Melfa

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                      • #71
                        Ah comunque la risposta è si, anarchico.
                        Buonanotte e sogni d'oro.

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                        • #72
                          Originariamente inviato da CelticPride Visualizza il messaggio
                          Ah comunque la risposta è si, anarchico.
                          Buonanotte e sogni d'oro.


                          Clan Spammer Severi ma giusti.

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                          • #73
                            C ha ragione camry e Chávez ascoltava "Welcome to St. Tropez" di Dj Antoine.

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                            • #74

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                              • #75
                                http://operamundi.uol.com.br/conteud...ivariana.shtml
                                1. Mai nella storia dell’America Latina un leader politico aveva raggiunto una legittimità democratica così incontestabile. Dal suo arrivo al potere, nel 1999, ci sono state 16 elezioni in Venezuela. Hugo Chávez ne ha vinte 15, fra cui l’ultima il 7 ottobre 2012. Ha sempre sconfitto i suoi rivali con uno scarto fra i 10 e i 20 punti.

                                2. Tutti gli organismi internazionali, dall’Unione Europea fino all’Organizzazione degli Stati Americani, passando per l’Unione delle Nazioni Sudamericane e il Centro Carter, si sono dimostrate unanimi nel riconoscere la trasparenza degli scrutini.

                                3. James Carter, ex presidente degli Stati Uniti, ha perfino dichiarato che il sistema elettorale del Venezuela era “il migliore al mondo”.

                                4. L’universalizzazione dell’accesso all’istruzione instaurata nel 1998 ha avuto risultati eccezionali. Circa un milione e mezzo di venezuelani ha imparato a leggere e scrivere grazie alla campagna di alfabetizzazione denominata Missione Robinson I.

                                5. Nel dicembre del 2005, l’UNESCO ha dichiarato sradicato l’analfabetismo in Venezuela.

                                6. Il numero di bambini scolarizzati è passato da 6 milioni nel 1998 a 13 milioni nel 2011, e il tasso di scolarizzazione è adesso del 93,2%.

                                7. La Missione Robinson II è stata lanciata per portare la popolazione nel suo insieme al raggiungimento del livello di istruzione secondario. Così il tasso di scolarizzazione nella scuola secondaria è passato dal 53,6% nel 200 al 73,3% nel 2011.

                                8. Le missioni Ribas e Sucre hanno permesso a decine di migliaia di giovani adulti di intraprendere studi universitari. Così il numero di studenti è passato da 895.000 nel 2000 a 2,3 milioni nel 2011, con la creazione di nuove università.

                                9. Per quanto riguarda la sanità, si è creato il Sistema Pubblico Nazionale (Sistema Público Nacional de Salud) per garantire l’accesso gratuito alle cure mediche a tutti i venezuelani. Fra il 2005 e il 2012 si sono creati 7.873 presidi medici in Venezuela.

                                10. Il numero di medici è passato da 20 per 100.000 abitanti nel 1999 a 80 per 100.000 abitanti nel 2010, ovvero un aumento del 400%.

                                11. La Missione Barrio Adentro I ha permesso di realizzare 534 milioni di consultazioni mediche. Circa 17 milioni di persone hanno potuto essere visitate, mentre nel 1998 meno di 3 milioni di vite avevano accesso regolare alla sanità. Si sono salvate 1,7 milioni di vite fra il 2003 e il 2011.

                                12. Il tasso di mortalità infantile è passato dal 19,1 per mille nel 1999 al 10 per mille nel 2012, ovvero una riduzione del 49%.

                                13. L’aspettativa di vita è passata da 72,2 anni nel 1999 a 74,3 anni nel 2011.

                                14. Grazie all’Operación Milagro, lanciata nel 2004, 1,5 milioni di venezuelani affetti da cataratte o altre patologie oculari hanno recuperato la vista.

                                15. Dal 1999 al 2011 il tasso di povertà è passato dal 42,8% al 26,5%, il tasso di povertà estrema dal 16,6% nel 1999 al 7% nel 2011.

                                16. Nella classifica dell’Indice di Sviluppo Umano del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, il Venezuela è passato dall’ottantatreesimo posto nell’anno 2000 (0,656) al settantatreesimo posto nel 2011 (0,735), ed è entrato nella categoria delle nazioni con un indice di sviluppo umano elevato.

                                17. Il coefficiente GINI, che permette di calcolare la disuguaglianza in un paese, è passato dallo 0,46 nel 1999 allo 0,39 nel 2011.

                                18. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, il Venezuela mostra il coefficiente GINI più basso dell’America Latina, essendo il paese della regione dove c’è meno disuguaglianza.

                                19. Il tasso di denutrizione infantile si è ridotto del 40% dal 1999.

                                20. Nel 1999, l’82% della popolazione aveva accesso all’acqua potabile. Ora è il 95%.

                                21. Durante la presidenza di Chávez, la spesa sociale è aumentata del 60,6%.

                                22. Prima del 1999, solo 387.000 anziani ricevevano una pensione. Ora sono 2,1 milioni.

                                23. Dal 1999 si sono costruiti 700.000 alloggi in Venezuela.

                                24. Dal 1999, il governo ha consegnato più di un milione di ettari di terra ai popoli aborigeni del paese.

                                25. La riforma agraria ha permesso a decine di migliaia di agricoltori di essere padroni della propria terra. In totale, si sono distribuiti più di tre milioni di ettari.

                                26. Nel 1999, il Venezuela produceva il 51% degli alimenti che consumava. Nel 2012 la produzione è del 71%, mentre il consumo di alimenti è aumentato dell’81% dal 1999. Se il consumo del 2012 fosse simile a quello del 1999, il Venezuela produrrebbe il 140% degli alimenti consumati a livello nazionale.

                                27. Dal 1999, le calorie consumate dai venezuelani sono aumentate del 50% grazie alla Misión Alimentación, che ha creato una catena di distribuzione di 22.000 magazzini alimentari (MERCAL, Casas de Alimentación, Red PDVAL), in cui i prodotti sono sovvenzionati fino al 30%. Il consumo di carne è aumentato del 75% dal 1999.

                                28. Cinque milioni di bambini ricevono adesso alimentazione gratuita attraverso il Programa de Alimentación Escolar. Erano 250.000 nel 1999.

                                29. Il tasso di denutrizione è passato dal 21% nel 1998 a meno del 3% nel 2012.

                                30. Secondo la FAO, il Venezuela è il paese dell’America Latina e dei Caraibi che più ha avanzato nella lotta per eliminare la fame.

                                31. La nazionalizzazione dell’ente petrolifero PDVSA nel 2003 ha permesso al Venezuela di recuperare la sua sovranità energetica.

                                32. La nazionalizzazione del settore dell’elettricità e di quello delle telecomunicazioni (CANTV e Electricidad de Caracas) ha permesso di porre fine a situazioni di monopolio e di universalizzare l’accesso a questi servizi.

                                33. Dal 1999 sono state create più di 50.000 cooperative in tutti i settori dell’economia.

                                34. Il tasso di disoccupazione è passato dal 15,2% nel 1998 al 6,4% nel 2012, con la creazione di oltre 4 milioni di posti di lavoro.

                                35. Il salario minimo è passato da 100 bolívares (16 dollari) nel 1998 a 247,52 bolívares (330 dollari) nel 2012, ovvero un aumento di oltre il 2.000%. Si tratta del salario minimo più alto dell’America Latina.

                                36. Nel 1999, il 65% della popolazione attiva percepiva il salario minimo. Nel 2012 solo il 21,1% dei lavoratori si trovano a questo livello salariale.

                                37. Gli adulti che non hanno mai lavorato dispongono di un reddito di protezione equivalente al 60% del salario minimo.

                                38. Le donne sole, così come le persone portatrici di handicap, ricevono un aiuto equivalente all’80% del salario minimo.

                                39. L’orario di lavoro è stato ridotto a 6 ore al giorno e a 36 ore settimanali, senza diminuzione salariale.

                                40. Il debito pubblico è passato dal 45% del PIL nel 1998 al 20% nel 2011. Il Venezuela si è ritirato dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, rimborsando con anticipo tutti i suoi debiti.

                                41. Nel 2012 il tasso di crescita del Venezuela è stato del 5,5%, uno dei più elevati del mondo.

                                42. Il PIL pro capite è passato da 4.100 dollari nel 1999 a 10.810 dollari nel 2011.

                                43. Secondo il rapporto annuale World Happiness del 2012, il Venezuela è il secondo paese più felice dell’America Latina, dietro il Costa Rica, e il diciannovesimo a livello mondiale, davanti a Germania o Spagna.

                                44. Il Venezuela offre un appoggio diretto al continente americano più importante di quello fornito dagli Stati Uniti. Nel 2.700 Chávez ha destinato più di 8.800 milioni di dollari a donazioni, finanziamenti e aiuti energetici, a fronte dei soli 3.000 milioni dell’amministrazione Bush.

                                45. Per la prima volta nella sua storia, il Venezuela dispone dei suoi satelliti (Bolívar e Miranda) ed ha ora la sovranità nel campo della tecnologia spaziale. Internet e le telecomunicazioni coprono tutto il territorio.

                                46. La creazione di Petrocaribe nel 2005 permette a 18 paesi dell’America Latina e dei Caraibi, ovvero 90 milioni di persone, di acquistare petrolio sovvenzionato fra il 40% e il 60%, e di assicurarsi il proprio fabbisogno energetico.

                                47. Il Venezuela porta aiuto anche alle comunità svantaggiate degli Stati Uniti, fornendo loro combustibile a tariffe agevolate.

                                48. La creazione della Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América (ALBA) nel 2004 fra Cuba e Venezuela ha posto le basi di un’alleanza di integrazione basata sulla cooperazione e la reciprocità, che raggruppa 8 paesi membri, e che pone l’essere umano al centro del progetto di società, con l’obiettivo di lottare contro la povertà e l’esclusione sociale.

                                49. Hugo Chávez è stato l’artefice della creazione nel 2011 della Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños (CELAC), che raggruppa per la prima volta le 33 nazioni della regione, che così si emancipano dalla tutela di Stati Uniti e Canada.

                                50. Hugo Chávez ha svolto un ruolo chiave nel processo di pace in Colombia. Secondo il presidente Juan Manuel Santos, «se stiamo avanzando in un progetto solido di pace, con progressi chiari e concreti, progressi mai raggiunti prima con le FARC, è anche grazie alla dedizione e all’impegno di Chávez e del governo del Venezuela».

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