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We're not perfect but we do have democracy

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  • #31
    Andateglielo a dire al mio amico venezuelano di Londra che Chavez era una brava personcina, visto che lui non può più ritornare al suo Paese perché è nella black list del suddetto cadavere visto che aveva osato firmare a una sorta di referendum che andava contro gli interessi del fottuto governo.

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    • #32
      Sì, tipo il referendum sul ritorno alla schiavitù magari.
      Pure quel cesso di Yoani Sanchez a sentirla parlare sembra chi sa quale poveraccia trattata male dal mostro cattivo.

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      • #33
        Non rispondo citando punto per punto perché non ci riesco, ma al contrario posterò qui un textwall per il mio amico alby che a furia di mettere "like" su facebook si è fatto fottere il cervello come tutti i grillini.

        Guida per riconoscere i tuoi santi.

        Partiamo dalla fine. Il socialismo senza spurie interpretazioni dottrinarie intese alla conservazione del potere, deve prevedere l’annullamento dell’apparato statale e l’instaurazione di una pace sociale autonoma da fattori esterni. La morte di Hugo Chavez è il primo segnale di quanto la sua vita fosse tesa completamente al mantenimento dell'apparato statale attraverso la coercizione. Un governo del popolo, quello vero dal basso verso l'alto, non ha motivo di temere il popolo stesso schierando le forze armate a difesa delle istituzioni. E invece l’esercito si è riversato sulle strade del Venezuela, a partire dalla data di ieri.

        Detto ciò abbandoniamo le discussioni in merito all'ideologia, visto che albs non ne capisce niente, e parliamo un po' del:
        Perché il regime di Chavez è una dittatura di serie b.
        Questo è per i poco esperti una novità, mentre i più studiati sanno che ogni governo dittatoriale o pseudo tirannico, sia esso totalitario, moderatamente totalitario, o lievemente totalitario, attraversa, alla morte del leader carismatico, un periodo di assestamento che nella maggior parte dei casi consiste in un autoritarismo. Prendiamo ad esempio la Nigeria, di cui ovviamente saprai tutto, caro Alby. Oppure l’Iran. Ma anche gli Emirati Arabi uniti. Cos’hanno in comune col Venezuela chaveziano fintamente bolivarista? Tutti quanti hanno un sistema di nulla partecipazione popolare all’interno del quale, come le cartucce per il nintendo nei meravigliosi e lontani anni 90, si può inserire qualsiasi ideologia.

        Breve momento culturale.
        Ecco il vademecum per dummies: per chi vuole riconoscere un regime autoritario senza sembrare una cicciona casalinga di Scampia che parla di politica dopo il terremoto che ha fatto cadere il cornicione della casa abusiva in cui si trovava:
        -Siamo in un paese in cui predomina il malcontento delle classi sociali meno abbienti rispetto ai ceti ricchi? Chiamiamolo socialismo in barba a chi il socialismo lo conosce sul serio e ci ameranno.
        -Siamo in un paese con forte identità religiosa e in aperta ostilità con le etnie circostanti di diversa confessione? Tiriamo su una oligarchia religiosa.
        -Siamo in un paese in cui l’alfabetizzazione è molto bassa e le masse vivono in una condizione di costante povertà? Sultanismo.
        -È scoppiata una rivolta popolare in cui l’equazione delle rivolte è validata dalla variabile fame invece dell’altra (sicuramente hai presente di cosa sto parlando e sai quale altra variabile sia necessaria e in che rapporto, lo sanno tutti gli esperti della politica internazionale)? Instauriamo un regime militare a favore della transizione, in vista di una serie di tornate elettorali democratiche in cui ci presenteremo come civili e vinceremo alla grande, e chiamiamoci regime di transizione post totalitario.

        È il caso di tutte le repubbliche africane post colonialismo, e se prendiamo in esame quelle che esportano petrolio, le coincidenze crescono in maniera smisurata.
        Sicuramente avrai notato un po’ di riferimenti ai vari, in ordine sparso, Venezuela, Italia, Nigeria, Iran, Arabia Saudita, Delta del Niger, Iraq, Qatar e via discorrendo.

        E non è una scoperta - il fatto è che anche il peggior politologo sulla terra, finanche uno che riesca a informarsi un po’ meglio che su facebook o su Ilfatto quotidiano, sanno - che i regimi autoritari militari postcoloniali a mobilitazione delle masse come quello del Venezuela hanno per forza di cosa una evoluzione del genere. Anzi. Ti dico pure che tipo di regime stava diventando il Venezuela stando in vita Chavez.
        Un sultanismo lievemente totalitario (ossia un regime totalitario di serie b), che possiede le seguenti caratteristiche, no matter il periodo storico, no matter l’etnia che si trova a vessare, neither la geolocalizzazione:

        -Nessun pluralismo. (Hugo Chavez fa sanzionare, nel Maggio 2007, Radio Caracas Tv, una emittente importantissima del Venezuela colpevole di essere dalla parte degli oppositori politici nel 2002. Nel 2010 viene oscurata completamente per aver deciso di non trasmettere i discorsi del Sultano alla sua popolazione – senza processo). Durante le manifestazioni (2004) degli oppositori successivamente al referendum (in cui il voto non era segreto ma per impronte digitali) venne uccisa una donna.

        - Mobilitazione manipolativa. La mobilitazione delle masse è forte e ottenuta tramite un forte sistema di ideologia e controllo del sistema di istruzione. Il Venezuela, del quale il sistema scolastico conoscerai a menadito, ha un medievale indice di libri approvati dal presidente Chavez (14 maggio 2009 l’ultimo indice) per i primi gradi della scuola per insegnare il pensiero socialista dettato da Chavez contro il diavolo capitalista. Poi prevede un sistema universitario Bolivariano in cui vengono formati i quadri del partito (fondato nel 2003 con decreto del presidente Hugo Chavez). Un po’ come i monasteri medievali erano padroni del sistema di istruzione, il Venezuela, e con esso ogni wannabe regime, costruiscono il proprio consenso futuro attraverso la mistificazione dei programmi scolastici.

        -Leadership. È questa la cosa che salva il Venezuela e lo declassa a rango di sultanato invece di regime marcatamente totalitario. Hugo Chavez si amava talmente tanto che si è insignito arbitrariamente di diversi titoli, come gli imperatori romani d’occidente ai tempi del declino. Il sistema scolastico Chavezcentrico ha dato il via a un processo tipico dei sultanismi: la cerimonizzazione della figura della leadership (ricordiamo la campagna elettorale Chavez corazon de mi patria). Ed è stato così bravo che ha plagiato pure molti italiani del social(network)ismo.


        Il regime di Chavez sta tutto là e non c'entra niente l'ideologia. Come ti ho detto poteva essere un Cristiano Ronaldista, un Papismo, un Socialismo, che non sarebbe cambiato niente, a livello pratico.
        Chavez è stato solo un momento della transizione del Venezuela. Sanno tutti che in un momento di transizione (e lo potrete vedere anche ora che è morto) i regimi autoritari diventano fascisti quando la classe media- borghese si mobilita per la paura della perdita del proprio potere economico. Diventano invece regimi bolscevizzati quando le classi popolari assumono potere politico fuori portata e in assenza di visioni democratiche (la frantumazione infinita del potere decisionale determina la sproporzionata ascesa della decisione del singolo), si affida al partito unico portatore della rivoluzione.


        Dopo questa piccola lezione con le basi di Scienza politica che pure i contadini dovrebbero sapere, parliamo di dati:
        Chavez ha contribuito alla scolarizzazione del Venezuela. Sbagliato. Chavez ha cambiato i programmi, l'indice di alfabetizzazione venezuelano al 1997 era 91.1 e nel 2003 93.4. Date le informazioni sul sistema scolastico e l'aumento dei proventi petroliferi non mi sembra questa gran crescita in dieci anni.

        Chavez ha nazionalizzato il petrolio.
        Sbagliato. E terribilmente pure. Il petrolio è di proprietà del popolo del Venezuela dal 1 Gennaio 1976. La principale compagnia petrolifera Venezuelana è il PDVSA che ha acquistato, non ricordo quando, una compagnia USA. LA CITGO, che raffina petrolio e lo vende in texas e illinois, oltre che Spagna, Olanda e Cina.
        Il Venezuela aiuta il sudamerica col suo petrolio. Vero, investe diversi billions of dollars in finanziamenti di campagne elettorali (Argentina, per es.) e gruppi di guerriglia. Il Venezuela è contro il capitalismo. Sbagliato. Il Venezuela sbraita contro il padrone americano, ma gli vende 1.5 billions of barrels PER DAY agli USA, che corrispondono a poco più del 60% della produzione globale di petrolio venezuelana.

        Chavez ha salvato l'economia per arricchire le masse.
        Sbagliato. Al momento della crisi iraniana (anni 70) e della sua soluzione (1980) il costo del petrolio ha subito un calo da 90 dollari circa a 30. Tutti gli stati senza economia diversificata, come il Venezuela si sono drasticamente impoveriti. La crisi che ha portato al potere un militare è comune, e al Venezuela è toccato Chavez, ma poteva essere chiunque.
        Il prezzo globale del greggio è ri-cresciuto (lo sapete pure voi, è storia attuale) proprio durante il governo di Chavez, ecco l'arricchimento a lui attestato da dove arriva. Mantiene la pace sociale ( che in italiano significa: evita che la gente se lo mangi vivo, proprio per fame) investendo un po' dei proventi dal mercato del petrolio in social programs. Cosa mi piace della sua gestione? Ha diversificato l'industria. Tutto il resto è speso per mantenere in piedi il sistema clientelare di partito. Altro che rivoluzione. Il socialismo intende il fatto che la popolazione decide cosa fare del 100% del reddito, non di una misera quota annuale elargita bonariamente mentre Chavez suona l'ukulele in tv.
        Peraltro a un'analisi più profonda si scopre che durante il suo governo la diversità di ceto è aumentata (si veda CFR -income inequality has increased).

        Chavez è stato scelto non è stato trovato lì!
        Anche Mussolini è stato eletto. La chiesa, quella sì, è stata trovata lì, ma il totalitarismo della chiesa ha avuto tutto il tempo di instaurarsi nella storia dell'umanità. I neonati dal 1998 a oggi se lo sono trovato, il Chavez. E l'hanno dovuto imparare a scuola come le preghiere. Se fai insegnare chavez a scuola per 1500 anni, vai tranquillo che costruirebbero chiese in suo nome.


        Ps. Se ho saltato qualkosa kiedo scusa, risponderò più tardy, grz.

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        • #34
          Sia chiaro. A me non me ne frega niente di far cambiare idea alle persone.

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          • #35
            Demolisco solo i dati, perché sinceramente è stancante doverti ripetere che un regime dittatoriale non ha elezioni (cosa che ti spiegherò nella rottamazione di cui sotto), o farti capire la differenza tra le varie forme di governo.

            Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
            E invece l’esercito si è riversato sulle strade del Venezuela, a partire dalla data di ieri.
            L'esercito si è riversato nelle strade perché, come già successo in Venezuela e Sud America tutto, il rischio di infiltrazioni USA per rovesciare lo stato è alto.
            Nel 2002, in un momento di distrazione, gli oppositori hanno tentato un colpo di stato, montando pure ad hoc le immagini televisive per far credere a te, a Il Giornale eccetera che fossero i buoni (vedi A Sud del Confine di Oliver Stone). Stanno in difesa del popolo.
            La morte di Hugo Chavez è la morte di un simbolo, ma ciò che ha ispirato nel suo popolo è un sentimento duro a morire con la dipartita di una persona.
            Come si può ben vedere dalla dimostrazione di affetto delle persone.

            Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
            [B]Perché il regime di Chavez è una dittatura di serie b.
            Un regime dittatoriale si instaura con la presa al potere mediante forze armate, o comunque nel fine ultimo con l'annullamento di votazioni e di un parlamento e soprattutto di un'opposizione. E forse ancora non l'hai capito, ma tutto ciò non è avvenuto in Venezuela.

            Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
            -Siamo in un paese in cui predomina il malcontento delle classi sociali meno abbienti rispetto ai ceti ricchi? Chiamiamolo socialismo in barba a chi il socialismo lo conosce sul serio e ci ameranno.
            -Siamo in un paese con forte identità religiosa e in aperta ostilità con le etnie circostanti di diversa confessione? Tiriamo su una oligarchia religiosa.
            -Siamo in un paese in cui l’alfabetizzazione è molto bassa e le masse vivono in una condizione di costante povertà? Sultanismo.
            -È scoppiata una rivolta popolare in cui l’equazione delle rivolte è validata dalla variabile fame invece dell’altra (sicuramente hai presente di cosa sto parlando e sai quale altra variabile sia necessaria e in che rapporto, lo sanno tutti gli esperti della politica internazionale)? Instauriamo un regime militare a favore della transizione, in vista di una serie di tornate elettorali democratiche in cui ci presenteremo come civili e vinceremo alla grande, e chiamiamoci regime di transizione post totalitario.
            ... e per l'appunto non ne hai presa una. Il socialismo l'hanno tirato in causa per la crescita del popolo, non per revanscismo contro le classi più ricche; non non c'è nessuna oligarchia religiosa, anche perché da chi sarebbe gestita?; non c'è sultanismo, dato che si rifà al primo punto e non alla singola figura che elargisce benessere; non c'è regime militare, e dimostri ancora mala informazione, visto che se ci fosse non vedremmo criminalità. Ogni singolo punto della tua strampalata convinzione è erroneo e fallace. Ti invito ad informarti meglio di cosa stai parlando.

            Una curiosità: hai per caso preso tutto ciò da Il Giornale o dai media americani? Parli esattamente come loro. Fa' due conti.

            Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
            Sicuramente avrai notato un po’ di riferimenti ai vari, in ordine sparso, Venezuela, Italia, Nigeria, Iran, Arabia Saudita, Delta del Niger, Iraq, Qatar e via discorrendo.
            Un "dummy" è proprio quello che paragona diverse zone geopolitiche, con diverse forme di governo in diversi contesti sociali.
            Giusto per avvertirti in tempo.

            Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
            -Nessun pluralismo. (Hugo Chavez fa sanzionare, nel Maggio 2007, Radio Caracas Tv, una emittente importantissima del Venezuela colpevole di essere dalla parte degli oppositori politici nel 2002. Nel 2010 viene oscurata completamente per aver deciso di non trasmettere i discorsi del Sultano alla sua popolazione – senza processo). Durante le manifestazioni (2004) degli oppositori successivamente al referendum (in cui il voto non era segreto ma per impronte digitali) venne uccisa una donna.

            - Mobilitazione manipolativa. La mobilitazione delle masse è forte e ottenuta tramite un forte sistema di ideologia e controllo del sistema di istruzione. Il Venezuela, del quale il sistema scolastico conoscerai a menadito, ha un medievale indice di libri approvati dal presidente Chavez (14 maggio 2009 l’ultimo indice) per i primi gradi della scuola per insegnare il pensiero socialista dettato da Chavez contro il diavolo capitalista. Poi prevede un sistema universitario Bolivariano in cui vengono formati i quadri del partito (fondato nel 2003 con decreto del presidente Hugo Chavez). Un po’ come i monasteri medievali erano padroni del sistema di istruzione, il Venezuela, e con esso ogni wannabe regime, costruiscono il proprio consenso futuro attraverso la mistificazione dei programmi scolastici.

            -Leadership. È questa la cosa che salva il Venezuela e lo declassa a rango di sultanato invece di regime marcatamente totalitario. Hugo Chavez si amava talmente tanto che si è insignito arbitrariamente di diversi titoli, come gli imperatori romani d’occidente ai tempi del declino. Il sistema scolastico Chavezcentrico ha dato il via a un processo tipico dei sultanismi: la cerimonizzazione della figura della leadership (ricordiamo la campagna elettorale Chavez corazon de mi patria). Ed è stato così bravo che ha plagiato pure molti italiani del social(network)ismo.
            C'è pluralismo fintanto che ci sono votazioni, infiltrazioni, religioni e amici di Bisbo che se ne vanno a Londra. Ammesso che tu non abbia una tua personalissima accezione del termine, e in quel caso è sbagliata.
            La mobilitazione è partita dal popolo, in primis, ed è propria del Sud America e del sentimento pro-Bolivar. Forse hai letto qualche paragone Chavez-Mussolini, prendendolo per buono, ma vedi, Chavez non ha riformato le scuole. Chavez le ha costruite. Questo, nei blog coi cuoricini su cui ti sei informato, non c'è scritto.
            La leadership di Chavez è stata voluta. Non imposta. E non si è insignito di nulla, è chiamato comandante perché era de facto un comandante. Quali sarebbero gli altri titoli? Sono proprio curioso di saperli.

            Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
            Il regime di Chavez sta tutto là e non c'entra niente l'ideologia. Come ti ho detto poteva essere un Cristiano Ronaldista, un Papismo, un Socialismo, che non sarebbe cambiato niente, a livello pratico.
            Chavez è stato solo un momento della transizione del Venezuela. Sanno tutti che in un momento di transizione (e lo potrete vedere anche ora che è morto) i regimi autoritari diventano fascisti quando la classe media- borghese si mobilita per la paura della perdita del proprio potere economico. Diventano invece regimi bolscevizzati quando le classi popolari assumono potere politico fuori portata e in assenza di visioni democratiche (la frantumazione infinita del potere decisionale determina la sproporzionata ascesa della decisione del singolo), si affida al partito unico portatore della rivoluzione.
            Non sarebbe cambiato nulla, è intanto da Chavez e grazie a Chavez sono nati Morales, Kirchner, Correa, Lugo, Lula. Tutti figli o fratelli o cugini del sultano, vero?
            Però credo tu immagini che con Cristiano Ronaldo avremmo avuto Falcao, Cavani e Vidal come poteri contingenti.



            1/2
            Ultima modifica di blasowski; 07-03-2013, 11:33.

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            • #36
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              Chavez ha contribuito alla scolarizzazione del Venezuela. Sbagliato. Chavez ha cambiato i programmi, l'indice di alfabetizzazione venezuelano al 1997 era 91.1 e nel 2003 93.4. Date le informazioni sul sistema scolastico e l'aumento dei proventi petroliferi non mi sembra questa gran crescita in dieci anni.
              No, Chavez ha alfabetizzato e consentito a chi la scuola non era concessa, di andarci.
              Ha aumentato il numero di insegnanti, da 65000 a 350000.
              Ha alfabetizzato oltre due milioni di bambini, che sì è una gran crescita.
              Con lui è aumentata la ricerca scientifica - e qui mi ripeto - del 2.300%.
              Duemilatrecento.

              Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
              Chavez ha nazionalizzato il petrolio.
              Sbagliato. E terribilmente pure. Il petrolio è di proprietà del popolo del Venezuela dal 1 Gennaio 1976. La principale compagnia petrolifera Venezuelana è il PDVSA che ha acquistato, non ricordo quando, una compagnia USA. LA CITGO, che raffina petrolio e lo vende in texas e illinois, oltre che Spagna, Olanda e Cina.
              Il Venezuela aiuta il sudamerica col suo petrolio. Vero, investe diversi billions of dollars in finanziamenti di campagne elettorali (Argentina, per es.) e gruppi di guerriglia. Il Venezuela è contro il capitalismo. Sbagliato. Il Venezuela sbraita contro il padrone americano, ma gli vende 1.5 billions of barrels PER DAY agli USA, che corrispondono a poco più del 60% della produzione globale di petrolio venezuelana.
              E stai dicendo castronerie. Ad esempio: Chavez è da anni che ha preso il controllo di pozzi di petrolio togliendo potere a Statoil, BP, Total, Exxon, Chevron. Lo ha fatto senza mezzi termini e minacciando l'intervento di "esercito e del popolo" (parole sue) per riprenderselo. Oppure ha fatto sì che il PDVSA (cosiddetto stato nello stato) fornisse parte del suo ricavato al sociali, sempre senza mezzi termini.

              Poi che dovrebbe dimostrare la vendita del petrolio agli States?
              Chavez da sempre condanna le politiche estere loro e li ha cacciati dal suo Sud America togliendogli potere e controllo. Questo è un dato.
              Il secondo dato è che gli Stati Uniti senza il petrolio venezuelano avrebbero un terremoto interno.

              Ora, tu che ora ti riscopri esperto di politiche internazionali, sai che tagliare il petrolio causerebbe l'intervento armato della nazione attualmente prima in termini di esercito?
              Chavez pensa al popolo, e una guerra non la vuole e non la può affrontare. Inoltre, come già spiegato, i soldi glieli sta levando agli Stati Uniti, non fornendo, quindi fondamentalmente è una scelta sensata continuare così.

              Però certo, nella tua fantasiosa idea di politica internazionale, se qualche leader ne critica un altro, deve per forza esserci guerra e quindi danno alle popolazioni (sai, Chavez odiava Mr. Bush presidente, non un Mr. Smith impiegato qualsiasi).

              Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
              Chavez ha salvato l'economia per arricchire le masse.
              Sbagliato. Al momento della crisi iraniana (anni 70) e della sua soluzione (1980) il costo del petrolio ha subito un calo da 90 dollari circa a 30. Tutti gli stati senza economia diversificata, come il Venezuela si sono drasticamente impoveriti. La crisi che ha portato al potere un militare è comune, e al Venezuela è toccato Chavez, ma poteva essere chiunque.
              Il prezzo globale del greggio è ri-cresciuto (lo sapete pure voi, è storia attuale) proprio durante il governo di Chavez, ecco l'arricchimento a lui attestato da dove arriva. Mantiene la pace sociale ( che in italiano significa: evita che la gente se lo mangi vivo, proprio per fame) investendo un po' dei proventi dal mercato del petrolio in social programs. Cosa mi piace della sua gestione? Ha diversificato l'industria. Tutto il resto è speso per mantenere in piedi il sistema clientelare di partito. Altro che rivoluzione. Il socialismo intende il fatto che la popolazione decide cosa fare del 100% del reddito, non di una misera quota annuale elargita bonariamente mentre Chavez suona l'ukulele in tv.
              Peraltro a un'analisi più profonda si scopre che durante il suo governo la diversità di ceto è aumentata (si veda CFR -income inequality has increased).
              No, Chavez non ha arricchito le masse abbassando il prezzo del petrolio, ma alzando i salari minimi del 30%. Trenta.
              Il governo di Chavez impiegava il 43.2% del bilancio alle politiche sociali. Quarantatré punto due.

              "Politiche sociali, investimenti pubblici, nazionalizzazioni, riforma agraria, quasi piena occupazione, salario minimo, imperativi ecologici, accesso alla casa, diritto alla salute, all'istruzione, alla pensione... Chávez ha anche lavorato alla costruzione di uno Stato moderno. Ha lanciato un'ambiziosa politica di riassetto del territorio: strade, ferrovie, porti, dighe, gasdotti, oleodotti. "

              Il Venezuela ha ora il miglior Coefficiente di Gini in Sud America. E sempre perché tu sei esperto, magari lo sapevi e non devo spiegarti che quel coefficiente indica la diseguaglianza di reddito tra classi.

              I dati del Cepalc (Centro Popular para America Latina de Comunicación), indicano il Venezuela come il paese sudamericano con la maggiore riduzione del tasso di povertà, proprio dall'entrata di Chavez in poi. La povertà dei venezuelani nel 1996 era al 70%, è stata tagliata a più della metà.

              L'istituto Gallup, americano, quindi non proprio chavista, indica il Venezuela come sesto paese al mondo nel tasso di "felicità" (http://www.gallup.com/sorry/FileNotF...Worldwide.aspx).

              Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
              Chavez è stato scelto non è stato trovato lì!
              Anche Mussolini è stato eletto. La chiesa, quella sì, è stata trovata lì, ma il totalitarismo della chiesa ha avuto tutto il tempo di instaurarsi nella storia dell'umanità. I neonati dal 1998 a oggi se lo sono trovato, il Chavez. E l'hanno dovuto imparare a scuola come le preghiere. Se fai insegnare chavez a scuola per 1500 anni, vai tranquillo che costruirebbero chiese in suo nome.
              Mussolini è entrato in parlamento prima di instaurare il fascismo. Da quando lo ha applicato, le votazioni sono sparite, quindi zero in (0).
              Ecco. Prima che Chavez entrasse in parlamento c'erano elezioni ogni quattro anno. Da quando Chavez c'è entrato, ne ha organizzate quattordici (14) in tredici anni.

              Ora, mettiamo a paragone i due dati. Zero in venti anni di Mussolini contro le quattordici in tredici anni di Chavez.
              Anzi no, non facciamolo il paragone.

              Conosci Jimmy Carter? Bene, sai cos'ha detto Carter, che di certo non è chavista, del Venezuela di Chavez?
              Te lo lascio cercare su Google, così hai un po' di suspance prima della mazzata.

              E non entro nemmeno nel dettaglio in cui, quel dannato dittatore autoritario, totalitario che è Chavez, nel suo totalitarismo, nel suo regime dittatoriale, nel 2007 ha indetto un referendum per una riforma costituzionale - proprio una forma di repressione e antidemocratica! - in cui, quando gli elettori hanno votato contro, nel suo terribile fare autoritario e totalitario, ha rispettato il volere del popolo. Proprio come Mussolini, no?

              L'FDA, Foundation for Democratic Advancement, canadese, quindi neanche quelli tanto chavisti, nel 2011 collocava il Venezuela al primo posto tra i paesi con giustizia elettorale.
              Primo. Posto. Come Mussolini, ve'?

              (oggi invece è Red, cioè al secondo posto. http://www.democracychange.com/ - e come si nota, tra i Red c'è anche la Bolivia di Morales, n'altro dittatore, amico del terribile Chavez)

              Ma vogliamo parlare della famosa propaganda mediatica? Quella in cui Chavez "controlla-tutto"?
              Bene, su 111 canali televisivi, 61 sono privati, 37 comunitari e 13 pubblici. Indovina quali controlla Chavez, e quali controllano gli oppositori (sempre nel nome del non-pluralismo). Sui canali pubblici passano il 5,4% dell'audience, su quelli privati più del 60.
              Per le radio non so, ma leggo in giro che i dati sono simili.
              Per la stampa, l'80% circa è in mano agli oppositori. Sempre in nome del non-pluralismo.

              Insomma, sei figlio della propaganda USA. Informati, perché non hai capito molto del Venezuela e di Chavez.




              2/2
              Ultima modifica di blasowski; 07-03-2013, 12:05.

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              • #37
                Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggio
                Perché il regime di Chavez è una dittatura di serie b.
                Forse perchè le dittature di Serie A non permettono votazioni democratiche? Chavez è stato rieletto 4 volte in votazioni in cui era presente anche un'opposizione, sveglia.

                L'esercito si è riversato nelle strade perché, come già successo in Venezuela e Sud America tutto, il rischio di infiltrazioni USA per rovesciare lo stato è alto.
                E' ovvio. Il Cile e Allende mi sa che se lo sono dimenticati tutti. E del colpo di stato organizzato dalla CIA, e del burattino Pinochet.

                Chavez è stato semplicemente furbo. Gli USA OVVIAMENTE hanno provato a levarlo di torno subito. E' impossibile il contrario. Solo un pazzo scatenato non avrebbe dispiegato l'esercito in ogni angolo del paese.
                Randy Warlord [M|A]
                Randy Warlord[AoT]

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                • #38
                  A me dispiace non tanto che tu sia ignorante, quelli sono fatti tuoi, quanto che per questo motivo non possiedi gli strumenti adatti a ragionare libero da ogni tipo di propaganda. Sia essa contraria sia essa a favore della tua tesi.
                  Ti ripeto che a me non interessa farti cambiare idea, né decidere per te quale sia il modello di socialismo più giusto, posto che veder parlare di Chavez uno che si reputa socialista fa sorridere per l’ingenuità e la superficialità rispetto all’argomento. Che dovrebbe appartenere alle persone serie e non alle caricature di ultras alle quali tu così scrivendo dimostri di voler uniformarti per motivi che Durkheim ha spiegato perfettamente e sui quali non ci dobbiamo soffermare.
                  Comunque.
                  Il discorso che fai (peraltro ti prego di parlare con me, quando scrivi per rispondere a me, e non con l’ipotetico pubblico che pensi riponga aspettative dialettiche su di te: ne guadagnerà la tua capacità di analisi, e di conseguenza l’immagine di te che percepirà proprio quel pubblico che non vorresti deludere) colpisce profondamente per l’ingenuità dell’approccio: la tua definizione di dittatura è semplicemente ferma a quella che una mediocre scuola superiore italiana riesce a insegnare a un povero piccolo liceale che durante l’ora di lezione pensa agli accordi per chitarra delle canzoni di Guccini, Led Zeppelin e via discorrendo.
                  “Un regime dittatoriale si instaura […] votazioni […]eccetera”.
                  Quello delle elezioni è un argomento discusso. Posto che nelle definizioni accademiche (che risalgono agli anni cinquanta e si affinano continuamente) di dittatura il problema delle elezioni è soltanto uno (e già da allora piuttosto marginale) dei tanti punti che si prendono in esame per individuare il tipo di regime che controlla una determinata area geopolitica, ultimamente è abbastanza indiscusso (per chi vuole sapere di più i studi i meccanismi di creazione del consenso, codificati da ricercatori di politica internazionale occidentali contro il sistema di comunicazione tipicamente capitalista) che non solo il meccanismo elettorale possa essere svuotato di ogni democraticità attraverso svariate tecniche, ma anche che non è più necessario arrivare a tanto, quando esistono scientifici procedimenti di produzione del consenso che permettono di evitare traumi sociali quali la coercizione durante il voto. Insomma, per parlare con i profani: non serve più costringere la gente a votare per me se posso usare tecniche appositamente studiate per convincerle a farlo.
                  Fatta questa premessa, parliamo per qualche riga dell’esercito a difesa della costituzione.
                  Facciamo che hai ragione, ok, l’esercito deve difendere dal popolo la rivoluzione-del-popolo che la potrebbe minare facendosi plagiare o infiltrare dai grandi poteri occidentali-imperialisti.
                  Già posta così, la questione lascia perplesso chiunque abbia un po’ di senno. A meno che tu non sia un quadro del partito predominante e non voglia mantenere lo status quo. Oppure non voglia ad ogni costo provare a dimostrare che in Venezuela le persone stanno bene perché Carmine sul forum di Gamesnet ha messo a nudo la tua volubilità rispetto all’argomento.
                  Il problema della successione in Venezuela è importante. Dal mio punto di vista non solo perché è il quarto o quinto produttore di petrolio al mondo, ma perché all’interno del pachidermico partito socialista unito esistono due correnti diverse: il successore laico di Chavez Maduro (un presidente designato non eletto? è tipico del socialismo, Marx ci ha scritto libri su libri, sui regni ereditari), che rappresenta la continuità di facciata della politica dittatoriale bolivarista, e il pretendente Cabello, un fascista/squadrista antisemita padrone di gran parte delle truppe regolari. Queste due correnti sono state tenute ferme dal grande eroe della patria grazie a una continua emorragia delle casse statali per il mantenimento delle reti clientelari e di malaffare.
                  Un esempio semplice su tutti.
                  Il sistema di importazioni di valuta estera organizzato dall’ente preposto (che entrambi sappiamo come si chiama, vero?) prevede un tasso predefinito di pagamenti in bolivar (carta straccia per quanto mi riguarda) e un sistema economico di prezzo predeterminato in modo che per ogni x di valuta estera che importi devi versare allo stato 6*x in bolivar. Cosa significa questo lo capirai benissimo. Il regime militare, essendo corrotto anche per definizione (il mantenimento della calma all’interno della gerarchia è costoso, costosissimo, e porta sempre a un capillare utilizzo di tangenti, sono proprio le basi della scienza politica queste), permette infatti un pagamento a tassi ufficialmente ridotti, tramite una mazzetta concomitante: puoi ufficialmente depositare a 4 e all’ufficiale di turno girare un altro 1. Complessivamente conviene all’importatore, perché paga 5 invece di 6. Conviene soprattutto al gerarca, che con quel surplus si paga la fedeltà dei sottoposti. Ma questo a te non lo dicono le fondazioni. Servono ricerche più approfondite. Prova a chiedere ai tuoi tanti osservatori in Venezuela, magari fatti mandare anche una foto dei supermarket per vedere quanto è pieno zeppo di alimenti e latte questo popolo così felice (fai da solo vero? Con tutti i contatti che avrai avere il polso della situazione reale in Venezuela per te sarà sicuramente altrettanto facile quanto ce l’ho io).

                  Il vademecum che ho scritto, a dispetto del tono leggero che ho scelto - perché ovviamente a discutere con uno che ignora la materia non si può appesantire l’argomentazione oppure lo perdi – è una cosa molto seria e non è una mia strampalata convinzione né confutabile. È la checklist che tutti gli operatori utilizzano per avere un’idea generale del tipo di regime che si sta prendendo in esame.
                  Detto in modo semplice per i non addetti: quelle sono le sintetiche caratterizzazioni dei diversi regimi dittatoriali nelle loro sfumature e con il nome corrispondente, in modo da capire che cosa hai di fronte: insomma se hai tre difensori, cinque centrocampisti e due attaccanti, sai che modulo stanno usando, ecco.
                  Il fatto che tu abbia pensato io mi riferisca solo al caso del Venezuela, come se io tirassi a indovinare (non ne ho preso una? Di cosa? Mica stiamo giocando a bocce), dimostra che non avevi mai sentito parlare di questo metodo di catalogazione. Cosa che mi porta a ritenere di chiacchierare di politica internazionale con uno con la terza media. Per inciso, vorrei ricordare che la parola regime non ha nessuna valutazione di merito, ma è un termine tecnico. Le definizioni dei vari tipi di regime che ho scritto sono definizioni riconosciute da tutti, un po’ come “la cassetta per gli attrezzi” weberiana per la sociologia e insomma ci siamo capiti, spero.
                  L’affermazione: “c’è pluralismo fintanto che ci sono le votazioni”, è autoreferenziale. E si fa portatrice di tutto quel bagaglio di ingenuità da lezione di storia contemporanea al liceo scientifico: in primavera, siete tutti stanchi e state pensando al mare e alla birra che finalmente potrete assaggiare.

                  La leadership di Chavez è stata imposta: dapprima con un colpo di stato fallito, e successivamente sfruttando il periodo di crisi post-shock petrolifero di cui ho già parlato e le condizioni di terribile povertà e malcontento. Nonostante secondo te non si debbano prendere come riferimento situazioni geopolitiche diverse è appurato accademicamente che la transizione dei regimi avviene per metodi ricorrenti, soprattutto dalla decolonizzazione in poi. E il Venezuela non si è tenuto fuori da questi schemi. Che tu lo voglia o meno, Chavez non è stato un eroe, è stato soltanto una costante tollerata in un’equazione che si applica in modo quasi matematico in ogni posto.

                  Mi fa piacere che tu faccia riferimento agli altri leader dell’America Latina. Premesso che sì, grazie al golpe Chavista sono scaturiti altri regimi in America Latina, chiunque sappia un po’ di cose da quelle parti e non sia soltanto accecato dalla lotta al pitianqi o come ***** si scrive, sa pure che la gestione dell’economia antimperialista dell’intera America Latina, fatta eccezione penso per l’Uruguay, sia destinata al fallimento totale perché ha questi aspetti caratteristici:
                  -Politiche economiche fallimentari
                  -Disinvoltura dell’inflazione, che ufficialmente sta a tassi del 20(30) per cento (altissima) ma realmente galoppa anche al 50% (Argentina).
                  -Spesa pubblica senza controllo ( per mantenere la pace sociale, dove è possibile).
                  Tra cinque anni le grandi democrazie bolivariste e chaviste crolleranno su loro stesse a causa di anni e anni di imperialismo usa prima e poi di piccoli sultani locali come Chavez poi. Questo per ricordare a chi legge che io non sono a favore di un sistema economico su un altro. Io sono soltanto un osservatore obiettivo che dispone di strumenti di analisi che la maggior parte di voi persone comuni non conosce.
                  Ripeto, con la Educacion Bolivariana Chavez ha soltanto cambiato i programmi scolastici con lo scopo dichiarato di “formación de virtudes sociales; amor a la patria, que es el bien común y amor al trabajo productivo.
                  E qui siamo al livello infantile di scuola.
                  La ricerca scientifica (gli istituti addetti sono in seno alla compagnia petrolifera nazionale) è aumentata così tanto perché i funzionari precedentemente impiegati sono stati purgati successivamente al grande sciopero: dopo aver cacciato 11 mila tra esperti di settore e ricercatori accademici ha portato il tasso di mortalità accademica al 100% sostituendo poi tutto il sistema con un numero scarso (poco più di tremila) di ricercatori e insegnanti universitari di regime: ecco la tua roboante statistica come suona bene se applicata alla realtà.
                  Ha indottrinato milioni di persone come fa la chiesa, come voleva fare il pdl e come fa la korea del nord. Questo è quanto. Poi se sei chavista a me sta bene che possa sostituire “indottrinato” con alfabetizzato. Non mi cambia niente.



                  segue.
                  Ultima modifica di JustLikeToio; 07-03-2013, 14:41.

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                  • #39
                    Nella mia idea di relazioni internazionali Chavez è semplicemente uno che si vende socialista al proprio popolo per farlo tacere, e insediare il suo lucro personale all’interno dei meccanismi statali-burocratici (che nel socialismo non dovrebbero neppure esistere, ma che te lo dico a fare). Il suo popolo mangia i bolivar, lui è un ciccione che si crede emiro, spende i dollari per comprare rolex, e manda la figlia ai concerti di Justin Bieber. Lo so che questo ti fa male dentro, ma è la vita. Chavez è un fascio capitalista marcio.
                    Chavez ha innalzato gli stipendi del trenta per cento. Questo per chi ti legge può sembrare un dato entusiasmante. Ma l’inflazione del Venezuela (dovuta a diversi fattori tra i quali l’utilizzo di valuta statale con terribili condizioni di cambio, l’aumento costante del prezzo del greggio ecc.) è arrivata a un galoppante 38/40%
                    Cosa vuol dire? Che il salario è aumentato ma non regge la corsa dei prezzi nel mercato interno. In termini economici significa che il potere d’acquisto è crollato. Ma il consenso regge perché le campagne elettorali sono dispendiose e letteralmente nutrono i poveracci per poche settimane. Se ti informassi meglio scopriresti che il Venezuela non importa più beni da metà 2012 e non li produce in quanto la diversificazione dell’economia stenta a crescere. Le imprese nel settore primario sono considerate nemiche della patria. Quindi, per far sì che il regimetto regga attraverso stipendi alla burocrazie e ai militari, e la figlia di Chavez faccia questo:




                    l’economia del paese è andata a rotoli.


                    Aggiungo per concludere, che io non voglio che cambiate idea. Io, che a differenza vostra ho delle idee chiare su cosa voglio e su che dottrine politiche scegliere, ho pure una capacità di analisi che mi permette di criticare obiettivamente tutte le deformazioni dovute alla trasmissione mediatica delle notizie. Insomma non sono un tifoso, ma uno obiettivo. Sicuramente credo in un socialismo vero e non nella cartastraccia da socialnetwork che fa molto figo tra voi rossi italiani. Per questo le conoscenze che ho le metto a vostra disposizione, che le usiate per capire qualcosa, o per cercare di confutarle.

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                    • #40
                      Ecco l'esatta prova di come non saper concludere nulla, ma voler comunque attaccarsi alla propria dignità di interlocutore attivo. Per semplificare: non hai scritto nulla di nuovo o di valido, e niente che apporti qualcosa alla discussione o alle tue idee fantasiose su regimi, socialismo ed economia. Hai tentato la carta del coacervo di cose a caso, così magari chi legge non s'accorge degli errori grossolani del tuo pensiero, ma ha funzionato poco. Mi sorge spontaneo un sorriso su di te che vorresti dare lezioni, ma che paradossalmente sei il primo a dover imparare.

                      Partiamo dal punto più importante, su cui si è basata la tua entrata a gamba tesa in questa discussione: il regime dittatoriale. Ora, io capisco che quando le proprie idee vengono violentate, scatta l'autodifesa, soprattutto se si è sicuri di quelle stesse idee. E capendo questo, comprendo anche che adesso stai cercando di arrancare in direzione opposta da quello che potrebbe essere un discorso concreto. Quindi ti ripeto, credo per la terza volta, che un regime dittatoriale è qualcosa di ben delineato, è uno stato di cose con le proprie modalità, le proprie fattezze e la propria definizione. Se tu vuoi liberamente reinterpretarlo fa' pure, non saremo di certo io, la ragione e l'onestà intellettuale a fermarti, però sappi che se vuoi discutere di un argomento concreto come quello del governo di Chavez, la tua libera interpretazione vale meno dell'opinione dei carmoniani espatriati. Il Venezuela di Chavez non ha avuto un regime dittatoriale fintanto che - dati alla mano, che ignori, sì, ma che continuano a gravare pesanti su ogni tua stronzata - ogni cittadino era in diritto di scegliere, liberamente, le modalità con cui portare avanti la propria nazione. Anzi, non solo ne era libera, ma con Chavez quelle libertà sono persino state aumentate e potenziate, con più elezioni - definite globalmente, istituzionalmente, formalmente e informalmente trasparenti. E no, non è che sono stati convinti subdolamente o presi per il naso, nessuna delle "svariate tecniche" per svuotare di ogni democrazia il meccanismo elettorale, dato che i media (prima forma di controllo del popolino, converrai e converranno tutti) sono principalmente in mano all'opposizione e che se davvero ci fosse stata una seconda via, Chavez non avrebbe dovuto ritirare una riforma costituzionale e invece dei suoi 54%, avrebbe preso il 94%.

                      Ma questa, più che accademia, è solo logica. Che a quanto pare fa così ribrezzo da volerla accantonare per abbaiare frasi di mediocre superbia, pur di non confrontarsi con la realtà e la concretezza dei fatti. In un gioco dove regnano i dati, tu carichi a stronzate.
                      Tipo su Maduro, che goffamente hai confuso come un'eredità, quando in realtà (parola che ti fa tremare) è parte della costituzione, una forma per non destabilizzare lo Stato prima della vera successione dettata da un'elezione, che peraltro arriverà - e magari anche questo consideri regime nella tua fantasia, e me ne compiaccio, perché se mi dai contro mi sento sicuro nella ragione - tra un mese.
                      Tipo sull'imposizione della leadership di Chavez, che vorresti dimostrare tramite due fasi che sono l'esatto contrario di quello che hai detto: il colpo di stato era più sociale che politico, fatto per rovesciare un governo che ha creato morti (sia di fame che di fucile) e che stava attanagliando il paese, finito ormai nel terzo mondo. L'elezione, sei anni dopo, è stata la forma di riscatto di massa verso quella decadenza, e vedeva in Chavez la salvezza, cosa che poi s'è dimostrata tale. I due momenti non hanno nessun nesso logico con una qualsivoglia imposizione. E sì, è stato un eroe perché considerato tale, e perché si è comportato come tale. Checché tu ne dica, e ne dirai, Chavez da popolano ha portato la Rivoluzione Bolivariana moderna in Venezuela, e se nel '98 poteva essere visto come eroe nella lotta, oggi lo è anche in tutti gli altri, di campi.
                      Tipo il fallimento (previsto) dell'America Latina, quando proprio grazie alla Rivoluzione Bolivariana, all'antimperialismo, paesi come l'Argentina si sono liberati dalla tenaglia dell'FMI e sono finalmente in ripresa, o paesi come il Brasile che sono rientrati tra le potenze economiche mondiali e aumentano in crescita in modo abbastanza spedito. Politiche economiche fallimentari? Vivi proprio in un altro mondo. Oppure stai liberamente interpretando anche l'economia. E non mi stupirebbe.
                      Tipo la "mortalità accademica", che tenti di dimostrare con dei licenziamenti precedenti, come se fosse in relazione alla crescita avvenuta dopo. Ed è divertente parlare solo di quel precedente, e non del pre-Chavez in genere.

                      Vedi, tu non possiedi alcuno strumento di analisi, né sei obiettivo. Sei solo convinto di una cosa e cerchi di esprimerla al meglio delle tue capacità. Questo è tragicomico, perché costringi a chi gli strumenti ce li ha per davvero di gambizzare la tua libera fantasia sull'argomento. E non parlo solo di FDA, CEPALC, di coefficienti, di numeri, di percentuali e quant'altro che disfano ogni tuo tentativo di rialzarti, no, parlo proprio della tua totale mancanza di voler acquisire qualsiasi dato pur di difendere quello zaino di idiozie che ti porti dietro. Magari se parliamo di Napoli-Cagliari, si può intavolare una discussione più concreta, ma fondamentalmente su Chavez non c'hai capito 'na sega.


                      Guarda, il tempo dei WOT per me è finito, quindi te la faccio semplice semplice: hai detto una cazzata sulla dittatura di Chavez, e dati alla mano mi sono sentito costretto - per onesta intellettuale - a stracciare quelle fesserie che avevi scritto. Del discorso teorico, alla larga, delle tue fantasie sulla politica e i tuoi deliri sul socialismo non so che farmene.

                      Neanche io voglio convincerti di nulla, resta pure confuso e continua tranquillamente a sbraitare le stesse inesattezze. Tanto che vuoi che cambi? In Venezuela gridano Chavez somos todos mentre tu piagnucoli sulle macerie delle tue convinzioni.

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                      • #41
                        Ti stai ritirando con la coda tra le gambe e non abbiamo neppure dovuto discutere dei key-factor presi in esame dalla Fondazione che studia la democraticità delle elezioni, perché pure là ci fai una figura pessima, sai? Avresti dovuto leggere i report, prima di usarli a tuo vantaggio.
                        Per esempio, loro stessi dicono che sanno benissimo che la loro osservazione si limita all'apparato legislativo, e che questo probabilmente non corrisponde alla consuetudine pratica. Insomma dicono che dal punto di vista giuridico la democrazia venezuelana ha gli strumenti adatti per poter essere partecipativa ma facendo i conti con la realtà questi strumenti legislativi vengono stuprati continuamente, come effettivamente accade.



                        Fonte - Fda - global electoral fairness bla bla.
                        Dovresti studiare meglio le tue fonti, albys. Anzi, invece di spacciarti per conoscitore delle politiche internazionali perché hai reinstallato windows nel pc del centro sociale, avresti dovuto leggere un po' più libri. E spero che la nostra discussione sulla dittatura di Chavez continui ancora, mio caro, perché è giusto che ti faccia una cultura, sei un ometto ormai.

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                        • #42
                          La consuetudine pratica delle elezioni è stata monitorata e sorvegliati da altri enti internazionali super partes. L'FDA prende una parte che è importante, l'altra parte te la viene a spiegare pure Carter (che ha rilasciato un'altra dichiarazione che puoi cercarti da solo). Non c'hai proprio appigli per rigirarmi l'FDA a sfavore, dato che dice cose ben precise difficilmente decontestualizzabili.

                          I libri li ho letti. E forse, sull'argomento e sull'ideologia, ne ho letti anche più di te. Lo so che rende fieri poter salire in cattedra, ma con me ci puoi salire solo per pulire la sedia su cui siederò.

                          Tanto per restare in tema di frasette ad effetto che ti piacciono tanto.

                          Venezuela received an exceptional overall score of 85 percent for electoral fairness. This score means that Venezuela’s constitutional and legislative basis for democracy is exceptional, innovative, and progressive. The source of Venezuela’s highly democratic basis is its Constitution which puts significant emphasis on individual rights and societal plurality, cooperation, and respect. These core values extend consistently through Venezuela’s electoral laws. Further, as a source of innovation and fairness, the Venezuelan National Electoral Council has the power legally and financially to ensure a fair diffusion of electoral propaganda, and thereby prevent wealthy citizens, legal entities, candidates, and parties from dominating electoral discourse.
                          Ma sì, forse prendere un screen di alcuni disclaimer vale più della pratica.
                          Forse per "libri" intendevi quelli di Bruno Vespa.

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                          • #43
                            Quell'estratto viene esattamente dopo il tuo, non è un disclaimer, è che siccome sono ricercatori, sanno bene che devono evidenziare le metodologie di ricerca, in una relazione, per non essere presi per perditempo. E infatti lo dicono, cosa hanno fatto: hanno preso la costituzione, le leggi relative eccetera e hanno detto:«sì, tecnicamente queste sono utilizzabili in una democrazia partecipativa». Mettendo però le mani avanti due volte: una quando dicono che in realtà poi non è che succede così, una quando dicono che i due addetti al report sul Venezuela stanno uno in Canada e uno in Messico.

                            Se invece vogliamo parlare di Carter adesso ti spiego che cosa ha detto. Visto che continui a citarlo come fosse dalla tua parte. Carter ha detto che il sistema elettorale del Venezuela è perfetto. Come funziona? C'è un computer, nei seggi e la persona deve applicare il suo voto premendo su un touchscreen e stampando su una carta personalizzata il risultato del voto. Perché è perfetto? Perché con questo sistema puoi evitare al 100% brogli elettorali. Poi che il sistema riconosca il voto personale e lo renda pubblico non è stato menzionato. Vorrei che lo imponessero qui, un sistema dove è palese al pubblico il tuo voto insieme con i tuoi dati personali. Ti voglio vedere in piazza a fare manifestazioni per adottarlo.

                            Passiamo oltre perché il discorso sulle tue fonti si è esaurito con i fatti e ti ho dimostrato di nuovo che stai cercando di argomentare con brevi ricerche da google cose che richiedono più esperienza.

                            Visto che hai parlato del Cartercenter, un organismo tutt'altro che filovenezuelano, mi permetto di citare quello più autorevole in campo di rilevamenti statistici sulla democrazia, la libertà e lo stato dei regimi nel mondo. Freedomhouse dice testualmente, nel suo report annuale del 2012 che:
                            -National Assembly elections in 2005 were boycotted by the opposition, which accused the National Electoral Council (CNE) of allowing violations of ballot secrecy. A mere 25 percent of eligible voters turned out, and all 167 deputies in the resulting National Assembly were government supporters, though a small number defected to the opposition in subsequent years.

                            - In March and April 2009, the legislature passed laws allowing the national government to strip states of key governing functions and cut budget allocations; in practice, opposition-governed states and particularly the Caracas mayor’s office were most affected. A new electoral law enacted in August was generally perceived to favor government candidates

                            - In the run-up to National Assembly elections in September 2010, the PSUV benefitted from significant exposure on state-run media, pressure on public employees and neighborhood groups, and the provisions of the 2009 electoral law.

                            - Over 20 laws were passed or modified in December, including highly controversial regulations related to the internet, funding for civil society groups, education, procedural issues within the National Assembly, territorial reorganization, and the distribution of resources to subnational governments and community groups. In addition, the legislature again voted to grant Chávez wide-ranging decree powers for 18 months.

                            - Unstable social and economic conditions continued to pose difficulties for the government. Though the economy grew at a rate of 4 percent, inflation remained at 27 percent, electrical blackouts struck parts of the country in early 2011, industrial production stagnated, and shortages of some food items continued

                            - Legislation passed in November that allowed the government to set prices on consumer goods seemed to increase shortages. Meanwhile, according to local rights groups, violent crime reached unprecedented levels despite the introduction of a new military anticrime unit, the People’s Guardians.

                            - Venezuela is not an electoral democracy. While the act of voting is relatively free and the count is fair, the political playing field favors government-backed candidates, and the separation of powers is nearly nonexistent.

                            -The unicameral, 165-seat National Assembly is popularly elected for five-year terms. Chávez’s control of the 2006–10 assembly allowed him to further curb the independence of institutions including the judiciary, the intelligence services, and the Citizen Power branch of government, which was created by the 1999 constitution to fight corruption and protect citizens’ rights.

                            - Although the constitution provides for freedom of the press, the media climate is permeated by intimidation, sometimes including physical attacks, and strong antimedia rhetoric by the government is common.

                            - In July 2010, the National Telecommunications Commission (CONATEL) stripped 32 radio stations of their licenses for what it described as procedural and administrative problems. Also during the year, the president of Globovisión, the primary opposition-aligned television broadcaster, was charged with several violations, prompting him to take refuge in the United States.

                            - The government does not restrict internet access, but in 2007 the government nationalized the dominant telephone company, CANTV, giving the authorities a potential tool to hinder access. In addition, a law passed during the December 2010 lame-duck legislative session extended the 2004 broadcasting law’s restrictions to the internet. In 2011 a number of prominent opposition activists and journalists found that their Twitter microblog accounts had been hacked and used to disseminate anti-opposition messages. In addition, the offices of the freedom of expression advocacy group Public Space were burglarized twice in November, with computers and other valuable items stolen.

                            - Nongovernmental organizations (NGOs) are also frequent antagonists of the government, which has sought to undermine the legitimacy of human rights and other civil society organizations by questioning their ties to international groups. In December 2010, the lame-duck parliament passed the Law on Political Sovereignty and National Self-Determination, which threatens sanctions against any “political organization” that receives foreign funding or hosts foreign visitors who criticize the government. Dozens of civil society members have been physically attacked in recent years, and other forms of harassment are common, including bureaucratic hurdles to registration and intimidation of activists. During the El Rodeo prison riots in 2011, noted prison activist Humberto Prado was repeatedly harassed and accused of orchestrating the uprising.

                            - Politicization of the judicial branch has increased under Chávez, and high courts generally do not rule against the government. Conviction rates remain low, the public-defender system is underfunded, and nearly half of all judges and prosecutors lack tenure. The National Assembly has the authority to remove and appoint judges to the TSJ, which controls the rest of the judiciary.


                            Andiamo avanti?
                            Per la cronaca, il sistema di monitoraggio di freedomhouse prevede dei report inviati da un gruppo di cittadini di diversa estrazione sociale che operano nello stato in questione, per cercare di essere più obiettivi possibile.
                            Per la cronaca, sempre freedomhouse ha un sistema di rating delle democrazie e ritiene matematicamente che il Venezuela sia politicamente parzialmente libero, e la stampa sia completamente non libera= dittatura di serie b. E non c'entra un càzzo l'imperialismo. Si tratta solo di un ciccione che ha instaurato un regime autoritario per mangiare con la sua famiglia e la sua cerchia di clienti sul popolo venezuelano.
                            Ultima modifica di JustLikeToio; 07-03-2013, 17:15.

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                            • #44
                              Infatti la stampa è in mano all'opposizione. Giusto perché è un regime dittatoriale.
                              Mark Weisbrot e Tara Ruttenberg, Television in Venezuela: Who Dominates the Media?

                              E sempre per la cronaca, ti ripeto che l'FDA ha valutato un fatto.
                              E non dicono "è così, ma non succede così", altrimenti non sarebbe in cima alla lista. Ma che "è così, però potrebbe non succedere così", che è diverso, semanticamente, ed è un disclaimer di per sé, visto che serve a non dare per assoluto quel dato. Ed è appunto un dato che non diamo per assoluto, ma che viene relazionato con tutti gli altri. "Perché dovrebbero sfruttare quel sistema perfetto sulla carta?", perché negli altri dati appare chiaro e cristallino: dalla povertà ridotta, all'istruzione aumentata, al miglior sistema sanitario sudamericano. Alla prosperità. Cioè: se voto Chavez aumenta la prosperità e mio figlio impara a leggere e scrivere. Se non lo voto, ritorno a quello che avevo 15 anni fa, cioè povertà assoluta e capitalisti con le ville enormi.

                              Non è un caso se l'FDA mette in cima il Venezuela, e non lo fa solo "sulla carta".

                              Altra dimostrazione lampante? 54% di voti. A monte di propaganda anti Chavez e venti milioni di dollari di fondi agli oppositori dagli Stati Uniti.
                              Non è un risultato roboante, anzi è pure andato indietro. Ma là, nel sistema democratico, dalla parte dei buoni c'è proprio Chavez.


                              Io ve lo toglierei proprio il voto, finché non ci sarà un Chavez anche da noi.

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                              • #45
                                Ok, andiamo avanti:
                                Questi sono fatti veri, fatti di cronaca riportati da Reporters Sans Frontières.

                                - Court bans all media from mentioning water pollution claims
                                - Investigation drags its heels after two burglaries at offices of free speech NGO
                                The Venezuelan organization Espacio Público, which defends free speech, has suffered two successive break-ins at its offices, on 16 and 26

                                -Court urged to acquit editor after releasing him conditionally
                                Reporters Without Borders is relieved to learn that Leocenis García, the editor of the weekly Sexto Poder, has been released conditionally after being held for nearly three months for publishing a photomontage on its front cover in August that made fun of six leading women members of the government.

                                - Venezuelan authorities impose 2-million-dollar fine on private TV station (fine: multa) on the private television channel Globovision over its coverage of riots at El Rodeo prison, near Caracas, in June.
                                “This astronomical penalty is merely a pretext to force Globovision, a private broadcaster which has already been the target of several suspensions and threats of closure in the past, to close its doors and halt its operations once and for all,”

                                - Contract-style killing of newspaper columnist in Aragua state
                                Local newspaper columnist and politician Wilfred Ojeda Peralta was found murdered in La Victoria, in the northern state of Aragua, on 17 May. He was also a member of the opposition Democratic Action party who had been a representative in the Aragua state legislature and had held various municipal and regional posts.

                                - Carabobo state radio station shut down illegally and without explanation
                                Carabobo Stereo 102.3 FM, a radio station based in the northern state of Carabobo, has been off the air since the evening of 18 March

                                - Gustavo Azócar, a journalist based in the western state of Táchira who has been prosecuted with varying degrees of success in the past, appeared on 7 February before a Táchira court again on a charge of libelling an army officer in 2004

                                - Freedom of expression threatened by legislative reforms being rushed through parliament

                                - Free speech defender assaulted in parliament as more gag laws are voted . Reporters Without Borders calls on President Hugo Chávez to publicly condemn the physical attack on Carlos Correa, the head of the NGO Espacio

                                Andiamo avanti? Hai vissuto tutti questi anni facendoti dire dagli altri cosa pensare, sei solo come quei fascistelli che pensi di combattere.

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