a me fa ridere che bisogna chiedere un'autorizzazione per manifestare
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Guerriglia a Roma [15 oct]
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Originariamente inviato da LK9999 Visualizza il messaggioa me fa ridere che bisogna chiedere un'autorizzazione per manifestareOriginariamente inviato da blasowskiMisero ritardato, se non riesci ad essere decente su un forum vuol dire che nella vita sei un reietto, uno che deve inventarsi lauree e California per scappare dalla patetica realtà in cui è stato cacato da stronzo qual è.
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Originariamente inviato da Kaisersouze Visualizza il messaggioMa il vero problema non è mica la vetrina sfasciata, lo volete capire? Una crisi globale di decine di miliardi di euro e i media gridano allo scandalo per i "due milioni di danni".
però quello che vorrei farti capire io è che non ha senso devastare una via romana per manifestare il disappunto contro persone, estranee a Roma, che ci mettono in questa situazione.
pure la città è sbagliata!
credi davvero che le fonti dei forti dissesti finanziari e della "crisi globale" siano a Roma?
credi davvero che il potere che controlla il paese e l'economia italiana sia a montecitorio, palazzo madama o al quirinale?
LOL
Originariamente inviato da Kaisersouze Visualizza il messaggioEd è qui che sbagli, perché primo ti dovrebbe interessare, secondo eliminare gli esecutori è come curare i sintomi e non la malattia.
Originariamente inviato da Kaisersouze Visualizza il messaggioLa cosa vergognosa è, secondo me, che alcuni guardano il dito quando gli punti la luna.
è questo che puntualmente accade in italia in ogni manifestazione.
gruppi organizzati di deficenti messi lì apposta per oscurare la luna con un dito enorme XD
e non sono pedine politiche...
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"Bene. Si è concluso questo weekend dove i giornalisti sentono ancora i postumi della sbronza, ubriaci ingordi pronti ad enfatizzare ogni singola goccia di rum concorrenti in una gara di fantasia. Rimane tanta amarezza tra tutti gli indignati, pacifici e non. Gli unici a festeggiare coloro che la violenza la vedono come un fine e non un mezzo.
Non vogliamo prendere parola per descrivere il disagio che sicuramente gli indignati "pacifici" hanno subito, non rientrando tra questi, ma pretendiamo di prendere parola per il disagio che abbiamo e stiamo subendo noi, razza mista o bastarda che condivide ideali degli uni e mezzi degli altri.
Mi spiace esplicitare le intenzioni di sabato rubando e restringendo lo spazio a disposizione della fantasia giornalistica ormai divenuta una disciplina candidata al premio Nobel, ma sentire cazzate al telegiornale mi ferisce, e mi ferisce ancor più vedere il popolo dissetarsi con lo stesso rum di cui hanno abusato i giornalisti.
Sabato il corteo doveva dividersi in "via dei Fori imperiali", lasciando agli antagonisti più decisi l'opportunità di provare ad arrivare al parlamento occupando la piazza antistante per poi dedicarla all'accampamento degli indignati "pacifici".
Ciò non è stato neanche provato per colpa di quei 15enni teppisti amanti della violenza per la violenza. Con ciò voglio delucidarvi, cari indignati, sul fatto che il fine è sempre stato considerato lo stesso, che siamo vostri compagni e non vostri nemici, che seppur non abbiamo bandiere abbiamo un'identità propria e una dignità personale, la quale sabato ci è stata tolta doppiamente: in primis dai decelebrati fautori del bordello; sucessivamente da voi che ci avete accumunato a loro.
Voglio informare voi cari che chi ha bruciato macchine, spaccato vetrine, distrutto santini, non era tra quelli che il 3 luglio in Val di Susa hanno cercato di riappropriarsi del cantiere ne tra quelli che il 14 dicembre a Roma hanno cercato di arrivare al parlamento. E seppur ora siete dominati da odio, incomprensione e sfiducia, vi preghiamo di non generalizzare, di non chiederci "Cosa ***** avete fatto?!" perchè non abbiamo fatto nulla che abbia mai potuto ledervi e da quelle vandale rappresaglie ci vogliamo dissociare.
Invece si c'eravamo in piazza S.Giovanni, non per odio ne per sete di guerra, ma per semplice difesa di un punto d'arrivo.
Non eravamo in 500, ma in 5.000. E saremo sempre di più contro un sistema che ha solo da togliere.
Per voi invece, cari giornalisti, cara Digos e quant'altro, mi spiace dirvelo ma a differenza di quanto pensiate non eravamo organizzati per niente. Se solo lo fossimo stati non saremmo qui a parlare di macchine bruciate o di vetrine distrutte, ma di occupazione del parlamento, di sabotaggio della Banca d'Italia e di sovversione ad un sistema che rimane mafioso e corrotto.
Per voi altri "pacifisti" che alla prima notizia di macchine bruciate avete accusato i nostri compagni presenti e indignati come voi, che come voi erano nel corteo vi dedichiamo un bel "vaffanculo".
Un "vaffanculo" per non sapere ma voler giudicare.
Un "vaffanculo" perchè in Val di Susa ci incitavate a non demordere, ringraziandoci di essre venuti.
Un "vaffanculo" perchè sabato quando ne avevate bisogno ci avete chieste aiuto, limoni e malox
E infine per voi luridi teppisti 15enni che avete trasformato Roma in un teatro dove siete stati attori della vostra stessa rabbia repressa, a voi che avete rovinato una grande opportunità, vi diciamo "arrivederci", "arrivederci" a presto. La prossima volta non ci saranno i Cobas, la CGIL o i viola a urlarvi "VIA, VIA, VIA!", ma ci saremo noi, e non saremo cosi clementi.
Si, siamo d'accordo con la sfasciatura simbolica delle banche;
si, non neghiamo l'uso della violenza per fini più nobili;
si, c'eravamo in piazza S.Giovanni;
no, i carabinieri sulla camionetta non sono scesi da soli ma li abbiamo fatti scendere;
no, seppur non cattolici non ci saremmo mai permessi di distruggere sampietrini offendendo credenze altrui.
no, ci dissociamo dall'assalto alle macchine di precari come noi;
no, non ci siamo mai permessi di rovinare cortei che non ci appartenessero.
NON GENERALIZZATE!
Cordialmente,
Quello che chiamate “Blocco Nero”"
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<< A mente fredda e con gli occhi decongestionati proviamo buttare giù alcune prime e parziali riflessioni su quanto è successo ieri a Piazza San Giovanni. Cominciamo col dire che in piazza non c’erano nè buoni nè cattivi. Così come non c’erano i black bloc infiltrati, i poliziotti provocatori, gli ultras fascisti… o gli extraterrestri venuti da Marte a rovinare il corteo. Chi, anche a sinistra, oggi ripropone questa chiave di lettura: o non è in grado di “leggere” quello che sta accadendo in questo Paese o, molto peggio, lo ha capito ma fa finta di niente pur di seguire i propri interessi di bottega. Prestando il fianco, in entrambe i casi, a chi già da ieri sera reclamava a gran voce “pene severe” per i compagni e le compagne arrestate. In realtà, almeno per come la vediamo noi, è accaduto quello che era già successo il 14 dicembre scorso. La piazza ha esondato e scavalcato ogni struttura, gruppo, sindacato o partito; ha ignoranto accordi presi in riunioni o assemblee di cui forse neppure era a conoscenza e ha praticato la propria rabbia spontaneamente e nell’unica forma concreta in cui gli era possibile. E nel farlo ha resistito coraggiosamente per ore e ore alle cariche della polizia. Provare quindi ad accollare quello che è successo a questa o quell’altra organizzazione, come oggi fanno alcuni giornali, ci pare un esercizio inutile oltre che sbirresco. Così come ci sembra inutile attardarsi dietro al perbenismo ipocrita di quei “sinceri democratici” che inorridiscono di fronte a un cassonetto bruciato, ma poi plaudono alle proteste che incendiano le città del resto del mondo. Di questa sinistra “presbite” che vede bene le rivolte solo quando divampano in lontananza non sappiamo proprio cosa farcene. Crediamo invece che il nodo intorno a cui ragionare, almeno per chi vuole “abolire lo stato di cose presenti” sia non tanto chi abbia acceso il cerino, o perchè l’abbia acceso, quanto piuttosto il fatto che la prateria abbia preso immediatamente fuoco. C’è un pezzo importante del nuovo proletariato metropolitano che si rende disponibile al conflitto, alla lotta. Forse non sarà centrale nella nuova composizione di classe, però è indispensabile. Fuori da ogni moralismo, dunque, la riflessione che gli scontri di Piazza San Giovanni, così come quelli di Piazza del Popolo, impongono al movimento di classe è come evitare che questa radicalità venga dissipata. Come riuscire a trasformare questa rabbia “corta” in un progetto di trasformazione sociale. Magari partendo con l’assumere in pieno il peso della nostra inadeguatezza. >>
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Originariamente inviato da LargitorLucis Visualizza il messaggiosi su questo siamo d'accordo...
però quello che vorrei farti capire io è che non ha senso devastare una via romana per manifestare il disappunto contro persone, estranee a Roma, che ci mettono in questa situazione.
pure la città è sbagliata!
credi davvero che le fonti dei forti dissesti finanziari e della "crisi globale" siano a Roma?
credi davvero che il potere che controlla il paese e l'economia italiana sia a montecitorio, palazzo madama o al quirinale?
LOL
Se lo capiscono in molti forse si riescono a cambiare le cose pacificamente. Se lo capiscono in pochi (e probabilmente sarà così), allora altri 50 anni di mer.da e poi chi si alzerà lo farà con un fucile in mano.
ho detto che non m'interessa chi manovra questi farlocchi... non che mi disinteresso della crisi e dei relativi problemi.
se mi metti davanti un dito piu grande della luna ovvio che non si vede.
è questo che puntualmente accade in italia in ogni manifestazione.
gruppi organizzati di deficenti messi lì apposta per oscurare la luna con un dito enorme XD
e non sono pedine politiche...Who is Kaiser Souze? He is supposed to be Turkish. Some say his father was German. Nobody believed he was real. Nobody ever saw him or knew anybody that ever worked directly for him, but to hear Kobayashi tell it, anybody could have worked for Souze. You never knew. That was his power. The greatest trick the Devil ever pulled was convincing the world he didn't exist. And like that, poof. He's gone.
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Originariamente inviato da Fulvosam Visualizza il messaggioLa notizia di ieri era il milione e mezzo di danni .
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