Originariamente inviato da Ernemuse
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Guerriglia a Roma [15 oct]
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Originariamente inviato da blasowskiMisero ritardato, se non riesci ad essere decente su un forum vuol dire che nella vita sei un reietto, uno che deve inventarsi lauree e California per scappare dalla patetica realtà in cui è stato cacato da stronzo qual è.
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Originariamente inviato da D3large Visualizza il messaggiomi spiace deluderti ma non credo proprio
Scusalo, è che Wang non aveva contato le mance.
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Originariamente inviato da Sprite-ZHI- Visualizza il messaggioè qua che si vede la lunghezza del pènè di delarge?Originariamente inviato da blasowskiMisero ritardato, se non riesci ad essere decente su un forum vuol dire che nella vita sei un reietto, uno che deve inventarsi lauree e California per scappare dalla patetica realtà in cui è stato cacato da stronzo qual è.
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Originariamente inviato da D3large Visualizza il messaggioL'arte del forum di GN, partire da un argomento e finire ad un altro per rigirare la frittata.
ciau dely :*
Originariamente inviato da D3large Visualizza il messaggioVuoi un lavoro che ti faccia lavorare, che ti dia delle responsabilità e ti appaghi economicamente? Studia.
cmq uppo chi ha detto che i gruisti e gli autisti mov terra guadagnano un fottio ^^
per fare un esempio nell'ultimo cantiere che ho allestito la media €€ di chi lavorava sulle macchine operatrici era sui 3.000/3.500 euri/mese netti con 10 ore lun.ven + 5 sab.
e volendo ci puoi andare pure in giacca e cravatta a guidà quelle pale che han tutti i confort XD
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Originariamente inviato da D3large Visualizza il messaggiomi spiace deluderti ma non credo proprio
Ma tu si e no ce l'hai un lavoretto.
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Io in tutto questo (che trall'altro leggo tutto ma non scrivo perchè c'ho noia) non ho ancora capito che lavoro fa sul serio d3lolUltima modifica di Sprite-ZHI-; 02-10-2011, 23:44.All hail Paul the glorious octopus !
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Secondo me se qualcuno si fosse preso la briga di raccogliere in un libro tutte le perle di Delarge, per poi pubblicarle, a quest' ora sarebbe ricco.Ultima modifica di Rabbinovich; 02-10-2011, 23:37.
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Originariamente inviato da Sprite-ZHI- Visualizza il messaggioIo in tutto questo (che trall'altro leggo tutto ma non scrivo perchè c'ho noia) non ho ancora capito che lavoro fa sul serio d3lol
ma non lavora. davvero credi che lui lavori?
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Originariamente inviato da Rabbinovich Visualizza il messaggioSecondo me se qualcuno si fosse preso la briga di raccogliere in un libro tutte le perle di Delarge, per poi pubblicarle, a quest' ora sarebbe ricco.
gli scemi annoiano.
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Originariamente inviato da Introvabile Visualizza il messaggioSu questo posso essere daccordo, visto che stiamo parlando di Roma. Ma non penso che una guerriglia isolata possa cambiare qualcosa in questo ambito specifico. Anzi ne pagheremo noi tutti le conseguenze.
Ma tu ti rendi conto che non leggi quello che scrivo? Ho protetto qualcuno delle persone a cui ti riferisci? Semplicemente non penso che bruciare auto e negozi random sia la soluzione migliore. Soprattutto se a farlo sono teppisti che si mischiano ai normali manifestanti per sfogare la loro depressione isterica.
Originariamente inviato da Nagatomo Visualizza il messaggioTu scherzi ma ho già dato lavoro a un mio amico ingegnere. L'ho fatto entrare nell'impresa edile di mia madre. Te potresti fare il dj nell'impresa edile di mia madre.Ultima modifica di Dj_Amix; 05-10-2011, 14:54.Originariamente inviato da Brad_Solid.Tacete pls co sta storia che fa ridere, ho giocato in fazione bendando in corsa i compagni in battagliaOriginariamente inviato da Brad_Solidah, quasi scordavo la cosa più pazzesca: MA AVETE VISTO? HA TIRATO UNA BENDATA IN CORSA A VASH CHE ERA SOTTO GANK!
credo che fin ora crossheleare con le bende in corsa fosse solo fantascienza (ti prego fa che si scriva con la "i")
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Originariamente inviato da KoroshiyaIchi Visualizza il messaggioScusalo, è che Wang non aveva contato le mance..
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Clan SPAMMER - Severi ma giusti.
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Da Indymedia.
Navigando tra le onde del web è ormai impossibile non infrangere contro scogli di protesta e iceberg di quella indignazione collettiva che si sta espandendo a macchia d’ olio tra tutt* noi.
Nella maggior parte dei casi inoltre, a seguito della manifestata contrarietà per i problemi del nostro sistema segue una semplice quanto allarmante domanda: “cosa possiamo fare noi?”.
Per cercare una risposta la cosa migliore da fare è cercare punti a nostro favore, per renderci consapevoli del fatto che l’ unica e la più potente arma che abbiamo è il numero: noi tutti, come dice un motto di questi giorni, siamo il 99%; e ciò ha una semplicissima conseguenza: se agiremo da soli continueremo ad essere calpestati, e se agiremo uniti vinceremo sicuramente.
Questa non è una semplice deduzione teorica ma un fatto dimostrato più volte in questo ultimo anno: per quanto riguarda il “nostro” Paese basti pensare alle proteste contro i tagli dell’ istruzione dell’ ultimo autunno, le ondate di militanti NO-TAV, e non per ultimo il Referendum alla difesa del bene pubblico.
Si, lo so, il Referendum non è servito a niente direte voi, perchè ora lor signori si comportano come se il popolo non si fosse espresso (d’ altronde non è una novità che assumano questo comportamento nei confronti delle opinioni del popolo sovrano), ma se devo dire la verità il giorno stesso che vincemmo a quelle urne ero consapevole di questo probabile rischio e nonostante ciò ero pieno di soddisfazione per ciò che era appena avvenuto.
Al di là dell’ acqua, dell’ energia, e di ogni decreto possibile, ciò che è stato quel Referendum, o meglio quei mesi prima del Referendum, è un evento sociale unico, in cui l’ auto-organizzazione di comitati, collettivi e realtà sociali è riuscita a cambiare il corso della Storia non solo senza l’ aiuto delle istituzioni, ma addirittura superando gli ostacoli messi in atto da un’ informazione mediatica indecorosa e asservita al potere più subdolo, e tutto ciò anche grazie alla Rete, ultimo baluardo dell’ informazione vera che ora sta venendo attaccato senza tregua.
Una volta resi conto della vera forza derivante dalla nostra unità, dobbiamo cercare le cause che ci hanno portato fin qui, dimenticando le storie da soap-opera del Premier, ignorando i numeri che economisti ci sparano a caso credendo che noi non siamo in grado di renderci conto che questo Mondo va allo sfacelo, e guardando invece ai quei temi attuali ma “eterni” che hanno prodotto una gestione del pianeta interessata solo all’ economia del profitto.
Economia che è riuscita addirittura a sottrarre il potere politico al mondo governativo, ormai ridotto ad una manica di luridi burattini; come dimostra la recente lettera del 5 agosto della BCE al governo italiano, in cui si chiede “la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali attraverso privatizzazioni su larga scala” e di “ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende”. Negli ultimi paragrafi la BCE arriva a scrivere che “vista la gravità dell’attuale situazione sui mercati finanziari sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale”.
Da questa perdita del potere politico capiamo che è impossibile considerare ancora l’ alternanza dei partiti come soluzione, perchè cambiare burattino in mano allo stesso burattinaio è cosa di poco senso.
Multinazionali, consumismo, burocrazia, oppressione, sfruttamenti: i più piccoli problemi della nostra città sono conseguenza di meccanismi lunghi e complessi radicati ormai nel funzionamento della macchina produttiva che coinvolge l’ intero globo, ed è dunque a tutto il pianeta che dobbiamo rivolgere l’ attenzione.
Le cronache degli ultimi mesi portano alla luce quel senso di frustrazione estrema a cui è arrivato il popolo, sfociato addirittura in colpi di stato in più Paesi del Nord Africa.
Ma come i telegiornali (non) ci hanno ben mostrato anche in Europa le piazze hanno qualcosa da dire.
E’ la stagione iniziata il 15 Maggio a Madrid, con la cosiddetta #SpanishRevolution, dove per quasi un mese gli occupanti hanno resistito con tende e striscioni in Plaza Catalunya. Non solo: in questo piccolo spazio pubblico cittadini di ogni provenienza hanno provato a dare piccole dimostrazioni di democrazia alternativa, di autogestione, costruendo piccoli progetti come biblioteche, orti urbani e aree dedicate alla pubblica discussione, il tutto prima che le forze di polizia giunsero per sgomberare ogni cosa e riportare la piazza all’ “ordine”.
Cittadini di diversi gruppi politici, indifferenza totale nei confronti dell’ opposizione parlamentare, volontà di costruire un’ alternativa solida, queste le intenzioni che hanno portato in piazza anche i portoghesi poche settimane prima delle elezioni, così come in Belgio, dove tende e materassi si sono presi piazza Moscou di Bruxelles.
Inutile ricordare i tumulti sfociati a Londra, iniziate per cause di varia natura ma divenuti strumento di parola di un popolo dilaniato dalle politiche di austerity; e ancora Israele, che ha visto le cariche della polizia a cavallo contro gli accampamenti a Tel Aviv, in Grecia dove impiegati pubblici hanno occupato le sedi ministeriali.
Anche al di fuori dell’ Europa la voce si fa sentire: dal Cile rivendicato dagli studenti in protesta a New-York, con il risonante presidio davanti a Wall-Street e i cortei sficiati nell’ arresto di massa sul Ponte Brooklyn.
Da tutto ciò pare evidente che starsene con le mani in mano non è certo la risposta alla domanda iniziale di questo pezzo.
La risposta invece possiamo iniziarla a dare tutti, insieme, a partire da Sabato 15 Ottobre, data di mobilitazione internazionale lanciata dagli Indignados spagnoli di “Democracia Real Ya!”. In questa giornata saranno 15 (o forse più) le capitali che si mobiliteranno rivendicando una reale democrazia.
Ogni cittadino che si senta stanco e irritato da questo stato delle cose è tenuto ad unirsi a questa risposta collettiva nelle strade della capitale, alla quale sarà possibile partecipare grazie l’ organizzazione di pulmann e mezzi messi a dispozione di gruppi in tutte le città italiane.
Già oggi 7 Ottobre, giornata di mobilitazione studentesca, vari gruppi stanno approfittando dell’ occasione per portare la voce in piazza e iniziare un percorso verso il 15 Ottobre che proseguirà la prossima settimana, con modalità e tempi che variano da città a città.
“Cosa possiamo fare noi?”
Certamente non è solo con una manifestazione che si cambiano le cose, ma come l’ anno scorso possiamo iniziare fin da quest’ autunno a creare un movimento solido e autonomo capace di rispondere ai continui attacchi ai nostri diritti.
E ora mi rivolgo a tutti i giovani, lavoratori o studenti come me, che in quanto detentori di un futuro in vendita siamo coloro che devono sentirsi in dovere di occuparsi di quel Mondo in cui vivremo per anni.
Ognuno di noi oggi è chiamato a fare una scelta imprescindibile: oggi possiamo infatti pensare al nostro futuro, quello di studenti, restando chiusi nelle nostre facoltà o nelle nostre case, perchè dobbiamo laurearci, perchè ciò è necessario a trovare un lavoro, per poter mettere su famiglia, e poterci assicurarci una pensione.
Una laurea che forse non avrà valore, un lavoro che potrebbe non esserci, una famiglia che forse non riusciremo a sostenere e una pensione che non ci sarà.
E così saremo relegati ad uno stato di indifferenza, perchè troppo abituati a pensare che la Storia sia questo flusso immutabile di eventi al quale dobbiamo solo sottostare, e altro non ci rimarrà che lamentarci della pioggia incessante.
Oppure, oggi possiamo pensare al nostro futuro, quello sì di studenti e lavoratori, ma anche quelli di cittadini e di Uomini, guardando alla cosa pubblica come qualcosa di davvero nostro, da voler difendere collettivamente e con forza, credendo che questo possa servire affinchè un giorno ci sia meno da lamentarsi.
Io la mia scelta l’ ho fatta.
Ora tocca a voi.
15 Ottobre 2011, Global Revolution Day
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