Certo, che domande fai stronzo?
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Guerriglia a Roma [15 oct]
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E allora dovresti sapere che è una (anzi la) norma (la parte del "reintegro") che rende inoperose le piccole/medie aziende (l'80% delle imprese italiane) aggravando sensibilmente la situazione dei lavoratori PRECARI.
Ora... Capisco che i sindacati per strappare qualche voto debbano tutelare SOLO gli indeterminati ma al resto dei lavoratori giovani/inoccupati/precari/apprendisti chi ***** pensa? Se le imprese rimangono tali e non assumono (max 15 lavoratori) per paura poi di non poter licenziare i dipendenti inefficienti come si fa?
Sai cosa fanno le imprese per aggirare la norma? Assumono 14 dipendenti e poi danno tutto in appalto ad altre società favorendo i vari contratti atipici che inculano giovani/stagisti/ co co co pro e cazzi.
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Non dire cazzàte maledetto.
Nei privati gli inefficienti vengono già sputati in faccia, è nello statale che quelli restano.
Non risolvi togliendo un Articolo, risolvi combattendo la precarietà a monte, a livello contrattuale.
Ti sei meritato lo sputo e la condanna del popolo.
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Originariamente inviato da Nagatomo Visualizza il messaggioda qualche consulente del lavoro
Basta, tu sei già stato avvelenato e il tuo giudizio malsano lo dimostra.
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La verità, parliamoci chiaro è che si l'articolo 18 rende meno produttive le aziende ma, la questione è: quanto a noi (popolo) interessa che le aziende siano più produttive?
Siamo intrappolati da un modello economico che mette il "mercato" al centro di tutto e invece ci dovrebbe essere il popolo.
A me, come al cinese, al francese e al pakistano non importa nulla se la mia azienda è più produttiva delle altre, l'unica cosa che mi importa è che mi dia un lavoro DIGNITOSO.
Questo succede se il sistema funziona mettendo al centro il benessere comune, se invece chi produce di più sta bene e chi produce di meno soccombe allora parte la guerra dei poveri.
Quindi la soluzione ai problemi economici italiani e stranieri non può e non deve essere ricercata nel maggior sfruttamento del lavoratore.
Lo so bene che c'è tanta gente che è assunta con contratti assurdi, il problema è che non puoi ottenere una maggiore tutela del lavoratore sottraendogli un po di potere e passandolo al padrone, e questo lo capisce anche un bambino.La vista delle condizioni dell'Isola intera senza distinzione di provincie, ispira un profondo sconforto. L'animo prova una continua vicenda di sdegno e di pietà verso i vari elementi che vanno cozzandosi ciecamente in quella disperata confusione, prova uno smarrirsi e un confondersi di tutti quei criterii e concetti di buon governo che nelle università e nei libri si è imparato a ritenere per sicuri, e un dubbio doloroso che tutti quei principii di giustizia e di libertà, nei quali si era abituati a credere quasi come in una religione, non siano altro che discorsi bene architettati per coprir magagne che l'Italia è incapace di curare, una vernice per lustrare i cadaveri.
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Originariamente inviato da MarcomeX Visualizza il messaggioLa verità, parliamoci chiaro è che si l'articolo 18 rende meno produttive le aziende ma, la questione è: quanto a noi (popolo) interessa che le aziende siano più produttive?
Siamo intrappolati da un modello economico che mette il "mercato" al centro di tutto e invece ci dovrebbe essere il popolo.
A me, come al cinese, al francese e al pakistano non importa nulla se la mia azienda è più produttiva delle altre, l'unica cosa che mi importa è che mi dia un lavoro DIGNITOSO.
Questo succede se il sistema funziona mettendo al centro il benessere comune, se invece chi produce di più sta bene e chi produce di meno soccombe allora parte la guerra dei poveri.
Quindi la soluzione ai problemi economici italiani e stranieri non può e non deve essere ricercata nel maggior sfruttamento del lavoratore.
Lo so bene che c'è tanta gente che è assunta con contratti assurdi, il problema è che non puoi ottenere una maggiore tutela del lavoratore sottraendogli un po di potere e passandolo al padrone, e questo lo capisce anche un bambino.[Amdir]Firma Irregolare[/Amdir]
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Originariamente inviato da thedeerhunter Visualizza il messaggioNon mi sto interessando molto alla manovra e non ho letto l'articolo, ma a naso, se la tua azienda non è produttiva chiude e tu perdi anche il lavoro in-dignitoso che hai.La vista delle condizioni dell'Isola intera senza distinzione di provincie, ispira un profondo sconforto. L'animo prova una continua vicenda di sdegno e di pietà verso i vari elementi che vanno cozzandosi ciecamente in quella disperata confusione, prova uno smarrirsi e un confondersi di tutti quei criterii e concetti di buon governo che nelle università e nei libri si è imparato a ritenere per sicuri, e un dubbio doloroso che tutti quei principii di giustizia e di libertà, nei quali si era abituati a credere quasi come in una religione, non siano altro che discorsi bene architettati per coprir magagne che l'Italia è incapace di curare, una vernice per lustrare i cadaveri.
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Guarda che l'ipotetica modifica della norma va a toccare la parte sul reintegro non il giusto/sacrosanto INDENNIZZO. All'estero non c e il reintegro e nemmeno la cassa integrazione. Quindi se uno viene licenziato è l'impresa che deve corrispondere un tot di soldi (mediamente tre annualità) dopo il licenziamento. Il problema sta nel fatto (l'ho già scritto) che le aziende oltre una certa soglia (15 dip ) non assumono piu e utilizzano tutti quei contratti atipici che danneggiano fortemente tutti i lavoratori. È giusto condannare giovani a lavorare come degli indeterminati con una paga scandalosa? Sai che significa dover fare 20000 tirocini/stage formativi/curricolari per una bella fava? Chiaro che poi tutti scappano. Chiaro anche che il Pil italiano non cresce a differenza di tasse/inflazione e via discorrendo. La produttività è la chiave per superare questo momento storico. Ora son in treno e poi ti posto un grafico sull'andamento del gdp di usa/Giappone/Germania/Francia ecc... Non è il solito discorso di parte "ha ragione l'impresa" il lavoratore deve essere sfruttato. Questa modifica è l'inizio per un sistema meritocratico. Senza stare a guardare/replicare il modello danese (che funziona anche se ti tocca cambiare 3 lavori all'anno ) vabbe son stanco rispondo dopo.
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