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Belpietro
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La cosa magnifica è che c'è la redazione che scrive le stesse cose con molti fake diversi:
#106 vince50_19 (219) - lettore
il 01.10.10 alle ore 16:06 scrive:
(92) berluschino !!! E ti pareva che non saltava fuori il berluschino-travaglino a dire stupidaggini, tipiche di quella genìa: sicuramente come quella volta che il premier fu colpito dalla statuetta a Milano, i sodali di quel tipo di personaggio a sbizzarrirsi con fotomontaggi in youtube. Meno male che un certo Spataro - cui Berlusconi non è mai andato a genio - ha affermato le colpe di Tartaglia e il ferimento del premier. E i tartaglini- violetti saltano fuori anche qui in questo caso! Ricostruiscono come il commissario Testamazza!!! Poveracci, soffrono del solito male endemico a sinistra e dintorni.. Da parte mia piena solidarietà a Belpietro!
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Originariamente inviato da JustLikeToio Visualizza il messaggioTranquilli: ve la diranno santoro e la sua ciurma di bolscevichi !
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Originariamente inviato da LK9999 Visualizza il messaggioperchè il direttore di un giornale ha una scorta?
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La trama si infittisce!
MILANO - L'agguato, la fuga, la dinamica. "Indagate come se l'omicidio ci fosse stato", è l'ordine, un po' da scongiuro, arrivato nella notte alla Questura: quello che è accaduto a poca distanza dalla porta del giornalista Maurizio Belpietro viene ricostruito con attenzione capillare. Per ora, molto (quasi tutto) si basa su quanto ha riferito A. M., il poliziotto che ha sparato e ha descritto l'attentatore. A. M. è stato promosso agente scelto dopo aver sventato, nella Pasqua del 1995, un altro possibile attentato: quello all'allora procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio, un "unicum" rimasto senza autori individuati. La sezione Balistica ha controllato in mattinata persino le traiettorie dei proiettili che ha esploso. Le indagini sono affidate a magistrati esperti come Ferdinando Pomarici e Grazia Pradella e lavorano sia antiterrorismo, sia squadra Mobile, sezione omicidi.
Il luogo. Via Monte di Pietà scorre parallela a via Manzoni, siamo a poca distanza dallo show room di Armani. Posto centralissimo. Belpietro, la notte di giovedì, viene accompagnato a casa da due agenti. Uno resta con l'auto nel cortile, al quale si accede dopo aver superato il cancello elettronico con sbarra. L'altro accompagna il "tutelato" sino alla porta e aspetta che Belpietro entri. Sono le 22.40 passate da poco, siamo al quinto piano.
L'agguato. "Di solito prendo l'ascensore, ma volevo fumare", spiegherà l'agente, che cambia abitudine e si dirige verso le scale. E, dietro l'angolo, pochi gradini più in basso, vede un uomo. "Mi punta contro una pistola", gli sembra una semiautomatica, grigio scuro. Sente "il clic", l'arma brandita si è inceppata. Nel frattempo, i riflessi lo hanno spedito sul pavimento, da dove "sparo due colpi", dice. Poi "mi alzo e lo inseguo per le scale, e sparo ancora". I segni dei proiettili sono al quarto piano, un terzo ha spaccato una vetrata del terzo piano. A quel punto, A. M. smette di inseguire lo sconosciuto dalla pistola inceppata e torna indietro.
La fuga. L'altro agente è nell'auto, ignaro. Non solo non vede uscire nessuno, ma non sente nemmeno gli spari. Tre colpi, prima due e poi uno, hanno fatto sobbalzare gli inquilini dei signorili palazzi circostanti. Chi citofona ai vari custodi e camerieri, chi telefona al pronto intervento. Dal cortile del palazzo dell'agguato si entra solo in altri cortili, non in strada. Le più probabili vie di fuga danno su via Borgonovo: o c'è la telecamera, o c'è il custode con abitazione. Nessuno ha notato nulla. Se la domanda ancora senza risposta è: "Da dove è fuggito?", ne resta un'altra, della stessa valenza. E cioè: "Da dove è entrato?".
L'analisi politica. Sino a questo episodio, le galassie dell'estrema destra ed estrema sinistra venivano definite dai detective più seri "pulviscolo": ossia, esistono varie sigle, non mancano volantini e anche episodi preoccupanti, ma la presenza di alcun gruppo - attenzione - pronto a sparare non stava "né in cielo né in terra". Quindi, l'attentatore viene considerato come un "cane sciolto", senza complici.
L'identikit. In mattinata l'agente, dopo la notte in bianco, era ancora in questura. A. M. fumava una sigaretta dietro l'altra. A noi non ha risposto, ma ai suoi colleghi ha detto: "Porca miseria, nella concitazione l'ho visto, ma non so descriverlo proprio bene". Nel pomeriggio è emerso il volto di un quarantenne con naso vistoso e una cresta di capelli. Pantaloni neri di una tuta, scarpe da ginnastica e una camicia grigioverde con delle cuciture sulle spalle, "quasi delle mostrine", i suoi abiti. Più che un look da Guardia di finanza, come s'era detto all'inizio, un casual da periferia: stonatissimo in quella zona dove gli aperitivi costano sui venti euro. La Scientifica non ha ancora trovato indizi tra scale e garage e sono state controllate le telecamere sino a quattro isolati di distanza. "È un rompicapo", dicono in Questura, dopo aver raddoppiato la scorta a Belpietro.
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Originariamente inviato da blasowski Visualizza il messaggio
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Originariamente inviato da KoroshiyaIchi Visualizza il messaggioSu annozero ne stanno parlando adesso, stanno rinfacciando le cose che non tornano a Belpietro, lui sta tartagliando.
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http://www.ilgiornale.it/interni/la_...e=0-comments=1
E' più probabile, sostengono gli inquirenti, che l’uomo non fosse altro che un ladro o un rapinatore che mai si sarebbe aspettato di essere scoperto così. E il fatto che la pistola che aveva indosso, e che si è poi rivelata non funzionante, avvalora questa tesi.
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Nonchalance? L'ultima volta che l'ho visto rispondere ad una domanda era a riguardo del processo Mils, dove in una lettera o intercettazione c'era scritto che era stato pagato da un tipo che veniva chiamato B per testimoniare il falso in un non specificato processo, purtroppo tutti i processi a cui aveva testimoniato erano quelli contro Berlusconi, comunque Belpietro risponde che quel B è un cognome inglese di un tizio morto che aveva un leggero legame, non ricordo di che tipo, con il processo.[Amdir]Firma Irregolare[/Amdir]
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