Gaza - Almeno dieci attivisti che erano a bordo di una flotta internazionale diretta a Gaza per portare aiuti umanitari hanno perso la vita oggi in seguito all’assalto di un commando israeliano, dice un portavoce dell’esercito israeliano mentre una tv israeliana ha riferito che il bilancio delle vittime è più alto. Ma secondo una fonte ufficiale dell’esercito dello stato ebraico citata dalla Tv satellitare al Arabiya, i morti sono invece 19. Il canale televisivo israeliano riferisce anche che la flotta di sei navi era guidata da un’imbarcazione con bandiera battente turca con 600 persone a bordo, che aveva sfidato il blocco imposto da Israele dirigendosi verso Gaza dalle acque internazionali a largo di Cipro. Un funzionario israeliano aveva precedentemente dichiarato che degli attivisti pro-Palestina si stavano dirigendo verso la striscia di Gaza su sei imbarcazioni, non rispettando gli ordini della marina israeliana di tornare indietro. Il funzionario, in condizione di anonimato, ha riferito che la marina israeliana aveva detto agli attivisti che la loro unica altra possibilità era di andare verso il porto israeliano di Ashdod per scaricare le circa 10mila tonnellate di aiuti, che Israle avrebbe poi trasferito a Gaza.
L'Esercito israeliano: "Siamo stati attaccati" Le forze di sicurezza israeliane sarebbero state attaccate dalle persone a bordo della 'flottiglia di pace', dopo esser state intercettate, con armi da fuoco e coltelli, di qui la sanguinosa reazione. "Questa mattina - si legge nella ricostruzione dell'esercito - le forze navali dell’Idf hanno intercettato sei navi che tentavano di forzare il blocco della Striscia di Gaza. Questo è accaduto dopo numerosi avvertimenti da parte di Israele e della sua marina, lanciati prima dell’azione. L’esercito israeliano ha chiesto alle navi di cambiare rotta e dirigersi verso (il porto israeliano di) Ashdod, dove avrebbero potuto scaricare il proprio materiale di aiuto che sarebbe poi stato trasferito via terra (nella Striscia ndr) dopo ispezioni di sicurezza". "Durante l’intercettazione - prosegue il comunicato militare israeliano - i dimostranti a bordo hanno attaccato il personale navale dell’Idf con armi da fuoco e armi leggere, incluso coltelli e bastoni. Inoltre una delle armi usate era stata strappata a un soldato dell’Idf. I dimostranti avevano chiaramente praparato le proprie armi in anticipo per questo specifico scopo. Come risultato di questa attività violenta e pericolosa per la vita le forze navali hanno usato strumenti antisommossa, incluso armi da fuoco".
Netanyahu: "Costretti a difendersi" Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è detto "dispiaciuto" per le perdite di vite umane nel corso dell’assalto compiuto la scorsa notte dai militari israeliani contro un convoglio navale che stava cercando di rompere il blocco della Striscia di Gaza, affermando che i soldati "sono stati costretti a difendersi". Secondo un ultimo bilancio fornito dall’esercito israeliano almeno nove persone sono morte.
Obama chiama Netanyahu: verità sui fatti Il presidente Usa, Barack Obama, ha compreso le ragioni per cui il premier Netanyahu ha cancellato l’incontro alla Casa Bianca di domani. Lo ha reso noto il suo staff riferendo in merito a una chiamata telefonica tra i due leader e aggiungendo che il presidente si è anche augurato di riprogrammare l’appuntamento "alla prima opportunità". Obama ha anche detto espresso la sua costernazione per le vittime dell’assalto alla flottiglia e ha detto al premier israeliano di attendersi che si venga a conoscenza della dinamica dei fatti dell’incidente "il prima possibile".
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L'Esercito israeliano: "Siamo stati attaccati" Le forze di sicurezza israeliane sarebbero state attaccate dalle persone a bordo della 'flottiglia di pace', dopo esser state intercettate, con armi da fuoco e coltelli, di qui la sanguinosa reazione. "Questa mattina - si legge nella ricostruzione dell'esercito - le forze navali dell’Idf hanno intercettato sei navi che tentavano di forzare il blocco della Striscia di Gaza. Questo è accaduto dopo numerosi avvertimenti da parte di Israele e della sua marina, lanciati prima dell’azione. L’esercito israeliano ha chiesto alle navi di cambiare rotta e dirigersi verso (il porto israeliano di) Ashdod, dove avrebbero potuto scaricare il proprio materiale di aiuto che sarebbe poi stato trasferito via terra (nella Striscia ndr) dopo ispezioni di sicurezza". "Durante l’intercettazione - prosegue il comunicato militare israeliano - i dimostranti a bordo hanno attaccato il personale navale dell’Idf con armi da fuoco e armi leggere, incluso coltelli e bastoni. Inoltre una delle armi usate era stata strappata a un soldato dell’Idf. I dimostranti avevano chiaramente praparato le proprie armi in anticipo per questo specifico scopo. Come risultato di questa attività violenta e pericolosa per la vita le forze navali hanno usato strumenti antisommossa, incluso armi da fuoco".
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Obama chiama Netanyahu: verità sui fatti Il presidente Usa, Barack Obama, ha compreso le ragioni per cui il premier Netanyahu ha cancellato l’incontro alla Casa Bianca di domani. Lo ha reso noto il suo staff riferendo in merito a una chiamata telefonica tra i due leader e aggiungendo che il presidente si è anche augurato di riprogrammare l’appuntamento "alla prima opportunità". Obama ha anche detto espresso la sua costernazione per le vittime dell’assalto alla flottiglia e ha detto al premier israeliano di attendersi che si venga a conoscenza della dinamica dei fatti dell’incidente "il prima possibile".
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