«Tutte le persone democratiche dovrebbero venire in piazza S.S. Apostoli a Roma dalle 9 alle 14 il prossimo 7 maggio. Qualcuno lì spieghi poi a cosa serve la manifestazione di Casapound». Lo ha detto l'esponente dell' Anpi, Ernesto Nessi, contestando la manifestazione organizzata dal movimento di destra Casapound per il prossimo 7 maggio a Roma.
Blocco studentesco non è un’organizzazione studentesca, ma una struttura nazifascista organica a Casapound e legata a doppio filo al Popolo delle Libertà. I suoi militanti si definiscono “fascisti” e del fascismo conservano pratiche e ideologia; rivendicano il ventennio mussoliniano (basta leggere i loro blog) anche nei suoi aspetti più macabri: la soppressione delle libertà individuali, dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, la sottomissione della donna, la negazione delle diversità sociali, religiose, politiche.
Durante il movimento dell’Onda i fascisti di Blocco si dichiaravano contro la riforma Gelmini, in realtà si adoperavano per infiltrarsi nel movimento e neutralizzarne la carica conflittuale e anti- governativa. Infatti, rifluito il movimento, i fascisti di Blocco incontravano il ministro dell’istruzione e da questo si facevano patrocinare le iniziative, compiendo un altro passo verso il Pdl, e palesando ancora una volta il ruolo che da sempre hanno: ribelli a parole, funzionali agli interessi del potere nei fatti.
Le violenze di piazza Navona sugli studenti medi e le aggressioni di Tor Vergata e San Paolo hanno rivelato l’impostazione squadrista e violenta che li contraddistingue.
Il passaggio elettorale di Roma Tre e di Tor Vergata è per Blocco Studentesco il momento di legittimazione a livello universitario: ma il fascismo non è un’opinione tra le tante, è la negazione delle idee altrui e della agibilità politica dei soggetti sociali. Per questo chiediamo alle istituzioni accademiche di non accettare liste apertamente neofasciste, cosi come la Costituzione impone.
Il 7 maggio Blocco studentesco e Casapound hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma, città medaglia d’oro alla Resistenza e attraversata quotidianamente dalla ricchezza e dalla pluralità delle lotte sociali e civili.
Gli studenti e le studentesse democratici/che e antifascisti/e non tollereranno una simile offesa alla memoria storica di questo paese e ai percorsi quotidiani di liberazione dal razzismo, dal machismo, dall’autoritarismo diffuso.
Facciamo appello a tutte le forze sinceramente democratiche e antifasciste, a tutti e tutte coloro che ritengono vergognoso che una simile manifestazione possa avere luogo qui, come in ogni altra città, a dar vita a una larga mobilitazione antifascista,eterogenea e partecipata. Mobilitazione da costruire nei propri luoghi e nei passaggi cittadini, interpretando l’antifascismo non solo come valore storico, ma soprattutto come esigenza reale di difesa da tutte le forme di repressione e di imposizione, di negazione delle libertà collettive e personali.
Chi di voi ci sarà?
Blocco studentesco non è un’organizzazione studentesca, ma una struttura nazifascista organica a Casapound e legata a doppio filo al Popolo delle Libertà. I suoi militanti si definiscono “fascisti” e del fascismo conservano pratiche e ideologia; rivendicano il ventennio mussoliniano (basta leggere i loro blog) anche nei suoi aspetti più macabri: la soppressione delle libertà individuali, dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, la sottomissione della donna, la negazione delle diversità sociali, religiose, politiche.
Durante il movimento dell’Onda i fascisti di Blocco si dichiaravano contro la riforma Gelmini, in realtà si adoperavano per infiltrarsi nel movimento e neutralizzarne la carica conflittuale e anti- governativa. Infatti, rifluito il movimento, i fascisti di Blocco incontravano il ministro dell’istruzione e da questo si facevano patrocinare le iniziative, compiendo un altro passo verso il Pdl, e palesando ancora una volta il ruolo che da sempre hanno: ribelli a parole, funzionali agli interessi del potere nei fatti.
Le violenze di piazza Navona sugli studenti medi e le aggressioni di Tor Vergata e San Paolo hanno rivelato l’impostazione squadrista e violenta che li contraddistingue.
Il passaggio elettorale di Roma Tre e di Tor Vergata è per Blocco Studentesco il momento di legittimazione a livello universitario: ma il fascismo non è un’opinione tra le tante, è la negazione delle idee altrui e della agibilità politica dei soggetti sociali. Per questo chiediamo alle istituzioni accademiche di non accettare liste apertamente neofasciste, cosi come la Costituzione impone.
Il 7 maggio Blocco studentesco e Casapound hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma, città medaglia d’oro alla Resistenza e attraversata quotidianamente dalla ricchezza e dalla pluralità delle lotte sociali e civili.
Gli studenti e le studentesse democratici/che e antifascisti/e non tollereranno una simile offesa alla memoria storica di questo paese e ai percorsi quotidiani di liberazione dal razzismo, dal machismo, dall’autoritarismo diffuso.
Facciamo appello a tutte le forze sinceramente democratiche e antifasciste, a tutti e tutte coloro che ritengono vergognoso che una simile manifestazione possa avere luogo qui, come in ogni altra città, a dar vita a una larga mobilitazione antifascista,eterogenea e partecipata. Mobilitazione da costruire nei propri luoghi e nei passaggi cittadini, interpretando l’antifascismo non solo come valore storico, ma soprattutto come esigenza reale di difesa da tutte le forme di repressione e di imposizione, di negazione delle libertà collettive e personali.
Chi di voi ci sarà?
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